Antisemitismo: tra gli idioti spopola la “quenelle”, un gesto che racchiude il disprezzo e l’odio antiebraico

 
Emanuel Baroz
31 dicembre 2013
5 commenti

Antisemitismo: tra gli idioti spopola la “quenelle”, un gesto che racchiude il disprezzo e l’odio antiebraico

Ghigno francese

di Giulio Meotti

quenelle-antisemitismo-dieudonne-francia-focus-on-israelQuando ha presentato la sua lista politica “antisionista” alle elezioni quattro anni fa, Dieudonné M’bala M’bala ha scelto un manifesto in cui una ventina di persone ridono, spensierate, fissando l’obiettivo, e lui fa il saluto romano all’incontrario. Adesso quel gesto, la “quenelle” che spopola in Francia e sui campi da calcio (e non solo qu quelli….), rischia di essere messo fuori legge dal ministro dell’Interno, Manuel Valls. Ma sarebbe un errore bollare di “nazismo” Dieudonné, come fanno molti. Il comico parigino è infatti un campione dell’”islamo-progressismo” della Francia, secondo la categoria coniata da Catherine Kintzler. I suoi monologhi fanno il tutto esaurito e la star Dieudonné viene sempre accolta da folle che gridano “viva Dieudonné, viva la libertà d’espressione”.

C’è chi lo chiama “il Malcolm X francese”. La chiave del suo successo sta innanzi tutto nel meticciato: etnico prima di tutto, perché Dieudonné ha madre bretone e padre camerunense; ma soprattutto religioso (“io sono un islamico-cristiano”, dice di sé il cabarettista). Dunque il comico è “l’indigeno de la République”. Poi, anche fisicamente, Dieudonné rende pop il disprezzo per gli ebrei. Sarà la sua faccia paffuta, tosta, barbuta, dilatata su una perenne e crassa risata che affascina l’alta aristocrazia parigina. Dieudonné è un pezzo importante della Francia musulmana e militante “di sinistra”. Almeno secondo “La galaxie Dieudonné” (Editions Syllepse), il libro-inchiesta di tre giornalisti: “Nonostante le provocazioni, Dieudonné continua a beneficiare di un capitale di simpatia non trascurabile. Tanto più pericoloso perché il suo è un progetto politico ambizioso”.

Il problema di Dieudonné è che con lui l’antisemitismo fa ridere. Prima diventa una boutade e un paradosso. Poi si trasforma in un gesto dadaista e di rifiuto del sistema. Infine si muta in un capo di accusa contro il mittente (“ero schiavo, non datemi del razzista”). Dieudonné fa ridere quando va in prima serata tivù a dire che “con la bandiera israeliana mi ci pulisco il culo”. Fa ridere quando vola a Teheran per incontrare il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad e raccoglie fondi per un nuovo film che “sbeffeggia l’Olocausto”. Fa ridere quando, al rientro in Francia, si permette di dire di aver “strappato dal libro di storia di mia figlia le pagine sull’Olocausto” e definisce il sionismo “l’Aids del giudaismo”. Fa ridere quando allo Zénith, la megasala nel centro di Parigi con una capienza di 6.000 posti, invita sul palco il negazionista Robert Faurisson, noto per aver negato le camere a gas, e lo fa premiare da un finto deportato nei campi di concentramento con tanto di stella gialla.

Poi c’è che Dieudonné accontenta tutti: al pubblico di sinistra getta in pasto il discorso sullo schiavismo bianco, l’antiamericanismo e il colonialismo, dunque il mai sopito senso di colpa; nei giovani eccita il risentimento delle periferie, degli esclusi, dei paria; ammicca alla destra di Alain Soral con il nazionalismo antieuropeista, e soprattutto nei musulmani scalda il turpiloquio contro lo stato ebraico.

La “quenelle” di Dieudonné incarna un rancore, un livore, una passione occulta, quella del povero contro il ricco, dell’immigrato contro il nativo, dei non ebrei contro gli ebrei, di tutti contro Israele. Quando Dieudonné dice che il suo gesto è “un simbolo di disobbedienza al sistema”, lui si riferisce a un sistema giudaico. Quando Dieudonné va in tivù a dire al giornalista ebreo Eric Zemmour: “Ti sei mai visto in faccia? Sembri un dromedario”, aggiungendo: “Avete tradito il Maghreb e tu continui a farlo”, la gente ride, perché un po’, sotto sotto, la pensa così. Infine, si crepa dalle risate quando Dieudonné evoca “le camere a gas” per il giornalista di France Inter, Patrick Cohen. In quel ghigno, in questo cabaret creolo, c’è il segreto della popolarità dell’antisemitismo.

(Fonte: Il Foglio, 31 Dicembre 2013)

Nella foto in alto: il manifesto della Lista Antisionista con cui Deudonnè si è presentato alle elezioni 4 anni fa

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  • #1Emanuel Baroz

    La “quenelle”: come farsi beffe di chi si fa beffe degli ebrei

    di Alex Zarfati

    Sapete cos’è la quenelle? No, non è un piatto francese, quella è la quenelle alla lyonnaise. La quenelle è una pratica antisemita che sta prendendo piede in tutto il mondo. Conoscerla può aiutare ad evitare la sua diffusione. La cosa non vi aiuterà contro le scie chimiche, ma avrà una certa utilità ugualmente.

    La quenelle è un saluto nazista in incognito: braccio destro dritto verso il basso, mentre con la mano sinistra ci si tocca la spalla con il braccio teso. Questo gesto è stato inventato da un ex-comico francese ora politico e militante antisemita, Dieudonné. Uno che con la scusa dell’antisionismo è antisemita e con quella della monopolizzazione della memoria da parte degli ebrei è negazionista. Insomma uno che pensa di essere originale invece dice le stesse cazzate che dicono i grillini, quelli de LoSai.eu e quelli del BSD, BSS, ehmm..BD…insomma quei cretini lì. Questo gesto viene promosso come un “atto sovversivo” , definizione così ampia che lo ha portato ad essere emulato a destra e a sinistra, diventando un fenomeno virale. A me sembra meno sovversivo di scambiare di posto le scatole di cereali al supermercato, ma che volete farci, ciascuno sovverte come può. Partendo dalle periferie francesi, tutti coloro che vogliono denunciare un atto del “sistema”, con un gesto “provocatorio” da oggi usano questo surrogato nazista 2.0 per sfidare le élite politiche, economiche e pure mediatiche. Tiè.

    Però come nelle migliori storie, poi va a finire che le élite politiche, economiche e mediatiche vengono identificate con gli ebrei, e vista la contiguità con il Sieg Heil di hitleriana memoria, il gesto diventa soprattutto un modo per farsi beffe di questi ultimi. Gli ebrei in realtà erano così preoccupati da questo fenomeno da non essersene nemmeno accorti, fino a qualche tempo fa. Ma con articoli come questo proveremo a rovesciare lo stato delle cose con una contro-mossa anti-anti-sistema. Già. Il loro problema è che in mezza europa il saluto nazista è vietato dalla legge e quindi i neo-qualsiasicosacheèimbecille fino ad ora hanno vissuto all’oscuro senza potersi sfogare mostrando a tutti il loro sano anticonformismo conformemente a quello dei giovani di mezzo mondo. Ingiustamente esclusi da Instagram i pronipoti dei balilla, delle SS, delle camicie nere, delle croci frecciate, delle guardie di ferro e di quelli vestiti di verde (non i leghisti, quelli non fanno paura manco a PeppaPig, parlo di Hezbollah) hanno individuato appunto nella “quenelle” la loro salvezza.

    Ecco l’idea! Ecco come farsi beffe dell’ebreo: battendolo nello stesso campo, con la perfidia e la superintelligenza. Quindi in mancanza degli ebrei in carne ed ossa – che si evitano un po’ per paura di prendere una pizza e un po’ perché in mezza europa i loro nonni li hanno cacciati o sterminati – come una idiota catena di Sant’Antonio il passaparola è dilagato: facciamoci fotografare davanti ad edifici, musei, monumenti che ricordano in qualche modo gli ebrei o la shoah – se non c’è niente va bene pure un carrettino di Hot Dog kasher a Brooklyn – e facciamo vedere a tutti che grande sprezzo del pericolo abbiamo!

    Fattosta che cercando il tag #quenelle su Instagram http://statigr.am/tag/quenelle/ possiamo immediatamente identificare un campionario di idioti da catalogo immortalati con la faccia soddisfatta di chi sta fregando il mondo e appartiene ad un elite segretissima di coglioni antisemiti.

    Il gesto di Dieudonné – replicato inizialmente negli ambienti militari come testimoniano una prima fotografia che ritrae soldati fuori dalla sinagoga di Parigi – dilaga dal memoriale della Shoah di Berlino, in moltissime fotografie sui social network, fatto da giovani, vecchi, pompieri, sciatori, nei programmi televisivi o nelle foto dei matrimoni. Il gesto è stato replicato anche da personaggi pubblici più o meno conosciuti: dal giocatore di basket Tony Parker, al calciatore del Montpellier Mathieu Deplagne, fino a Jean-Marie Le Pen su una foto postata su Facebook e poi ritirata. Dieudonné poi pubblica le fotografie sul suo sito giocando molto sulla scarsa conoscenza dell’effettivo significato del gesto, alternando le immagini prese dai social network a immagini e messaggi antisionisti e razzisti.

    Bene. Ora che lo sapete e che doveste incontrare qualcuno che con fare compiaciuto furbescamente si vuole far ritrarre davanti ad una sinagoga, un memoriale dedicato alla Shoah, davanti al Kotel o ad una personalità di religione ebraica facendo il gesto della quenelle, offritevi di farvi una foto insieme a lui. Lui non saprà che voi sapete. E mentre sorride all’obiettivo abbuffatelo di mazzate. Ehmm…no, questo l’hanno fatto già i giovani ebrei francesi, che stanno passando un guaio. Abbandonatevi al turpiloquio e dategli un buffetto. Forte.

    https://it-it.facebook.com/notes/alex-zarfati/la-quenelle-come-farsi-beffe-di-chi-si-fa-beffe-degli-ebrei/10152147654914309

    31 Dic 2013, 19:51 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Anelka nella bufera: saluta da neonazista

    La «quenelle» preoccupa Israele

    Un gesto non sportivo e non edificante figlio dell”esultanza di un mediocre giocatore di calcio e del suo sostegno alle posizioni antisemite di un impresentabile comico d”oltralpe. Nicolas Anelka, attaccante francese con un passato anche alla Juventus ha festeggiato il suo ritorno al gol nella partita di Premier league inglese tra il West Ham e il suo West Bromwick appoggiando la mano sinistra sul braccio destro disteso, un gesto battezzato «quenelle» che rappresenta una sorta di saluto nazista al contrario inventato dal comico Dieudonnè in occasione delle elezioni europee del 2009 quando presentò una lista di estrema destra antisionista. Come era prevedibile n, nei paesi civili è scoppiata la bufera.

    Immediate le polemiche, da un lato e dall”altro della Manica, In Francia, il ministro dello Sport Valerie Fourneyron ha subito stigmatizzato il gesto: «È una provocazione scioccante, deprimente – ha commentato su Twitter – Non c”è posto per l”antisemitismo e l”incitazione all”odio sui campi di calcio». Sul versante inglese è stata invece la Federcalcio a intervenire, aprendo un”inchiesta per determinare se il gesto sia effettivamente qualificabile come insulto antisemita, e meriti quindi una qualche sanzione.

    Il Front National, partito simbolo dell”estrema destra transalpina, si è subito schierato a difesa dell”umorista, ma lo squallore più profondo appartiene certo allo stesso Anelka che ha spiegato come il gesto sarebbe stato un messaggio di sostegno «al mio amico Dieudonnè», tornato al centro della polemica politica in Francia dopo che il ministro dell”Interno Manuel Valls ha annunciato l”intenzione di vietare i suoi spettacoli.

    Ferme le reazioni, cominciando da quelle del mondo islamico. La Grande Moschea di Parigi, in una nota firmata dal rettore Dalis Boubakeur, critica il «gesto ambiguo» del calciatore, «ibrido tra un saluto nazista e un gestaccio invertito», e condanna «energicamente qualsiasi atto o dichiarazione a carattere antisemita o razzista nel mondo sportivo». Parole di dura critica sono giunte anche dall”Unione degli studenti ebraici di Francia, che accusano Anelka di «vigliaccheria», sottolineando che «molte delle persone che fanno il gesto della quenelle non ammettono il loro antisemitismo».

    L”eco sulla stampa israeliana è stata, come ipotizzabile, il massimo possibile. «Un omaggio del calciatore al comico antisemita» spiega Maariv, «Anelka nella bufera» rincara Yediot Ahronot, secondo cui l”attaccante – convertito all”Islam – avrebbe di fatto adottato un gesto «neo-nazista».

    Gli esperti israeliani di monitoraggio dell”antisemitismo sono rimasti costernati nel constatare la rapidità con cui negli ultimi mesi la “quenellè si va diffondendo sul web e nella reti sociali, e anche con slogan disegnati sulle banconote. Col passare del tempo, viene fatto notare, è emerso il carattere latentemente antiebraico attribuitogli dai suoi appassionati: una sorta di omaggio al saluto nazistà. Per le loro fotografie spesso gli autori della “quenellè scelgono per scherno uno sfondo spiccatamente ebraico: la facciata di una sinagoga; l”ingresso del campo di sterminio di Auschwitz; vie dedicate ad ebrei. In alcuni casi turisti hanno esibito la quenelle perfino in Israele.

    http://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/anelka_nella_bufera_saluta_da_neonazista/notizie/414718.shtml

    31 Dic 2013, 19:52 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Tony Parker come Anelka, compie gesto antisemita della “quenelle”

    di Federico Tagliacozzo

    A un solo giorno dal gesto antisemita della “quenelle” mostrato dal calciatore francese Nicolas Anelka, un altro sportivo transalpino finisce sotto i riflettori per lo stesso motivo. Anche in questo caso si tratta un campione che dovrebbe essere un buon esempio per i propri tifosi: Tony Parker, giocatore di basket dei San Antonio Spurs è stato ritratto in una foto in cui fa lo stesso gesto che ricorda un saluto romano con il braccio abbassato.

    Il centro Simon Wiesenthal ha chiesto alla star della pallacanestro di chiedere scusa per il suo gesto. I media francesi hanno pubblicato la foto scattata tempo fa in cui Parker compare in un tweet al fianco del Comico Dieudonné, ed entrambi compiono il gesto antisemita. Il comico è la persona che ha lanciato la controversa moda, che ora sembra essersi fatta tristemente largo anche tra gli sportivi.

    http://www.ilmessaggero.it/sport/altrisport/tony_parker_nicolas_anelka_dieudon_quenelle_antisemitismo/notizie/415037.shtml

    31 Dic 2013, 19:53 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Basket, Tony Parker compie il gesto della Quenelle: è accusato di antisemitismo

    Il playmaker dei San Antonio Spurs si è già scusato.

    di Fabio Morasca

    Dopo Nicolas Anelka, il calciatore francese che, durante una partita di Premier League, ha festeggiato un gol compiendo il discusso gesto della Quenelle, anche il cestista Tony Parker, nazionale francese playmaker dei San Antonio Spurs, è stato coinvolto nella medesima polemica.

    In web, infatti, è spuntata fuori un’immagine che ritrae Parker insieme al comico e attivista francese, Dieudonné M’bala M’bala, inventore del controverso gesto. Parker e Dieudonné si sono fatti fotografare insieme proprio mentre compiono il gesto della Quenelle.

    Per chi non sapesse il significato di questo gesto, la Quenelle è stato definito una sorta di saluto nazista al contrario, con il braccio destro teso verso il basso e la mano sinistra appoggiata all’inizio del braccio destro. Dieudonné M’bala M’bala è un comico satirico francese accusato e condannato più volte per incitazione all’odio, offese di stampo razzista e dichiarazioni antisemite. Il comico ha anche sostenuto pubblicamente le tesi negazioniste dell’ex presidente dell’Iran, Mahmud Ahmadinejad.

    Per molti, però, incluso il calciatore Nicolas Anelka, dietro la Quenelle, non c’è alcun intento di stampo antisemita ma soltanto un gesto irriverente di protesta contro il “sistema”. Questa ambiguità di fondo ha fatto sì che, in Francia, in molti compiono questo gesto per puro divertimento, senza sapere neanche il vero significato.

    Anche Tony Parker è cascato in questa trappola e, dopo un comunicato del rabbino Abraham Cooper, esponente del Centro Simon Wiesenthal, che ha chiesto le scuse pubbliche del cestista, ha deciso di replicare e chiedere scusa con la seguente dichiarazione:

    Questo gesto è stato parte della cultura francese per molti anni, ma devo ammettere che solo adesso ho imparato il vero significato al quale è associato. Quella foto è stata scattata tre anni fa e pensavo all’epoca che facesse parte di una commedia e non immaginavo che potesse risultare offensiva o dannosa per qualcuno in alcun modo. Dal momento in cui mi sono stati spiegati il significato e la gravità del gesto, posso con certezza garantire che non lo ripeterò mai più e chiedo sinceramente scusa per qualsiasi incomprensione o danni causati dalle mie azioni. Sperando che questo incidente servirà ad educare gli altri che abbiamo bisogno di essere più consapevoli del fatto che le cose che possono sembrare innocui possono effettivamente avere una storia di odio e dolore.

    http://www.outdoorblog.it/post/168255/basket-tony-parker-compie-il-gesto-della-quenelle-e-accusato-di-antisemitismo

    31 Dic 2013, 19:55 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Che cos’è il gesto della “quenelle”

    In Francia è molto di moda: chi lo fa spesso non è consapevole di che cosa significhi (e non è niente di buono)

    Ultimamente si è diffuso soprattutto in Francia il gesto della “quenelle”, un movimento del braccio per dare un messaggio politico molto discusso dai principali media francesi. È circolato molto su internet attraverso fotografie e locandine ed è stato fatto da vari personaggi in diverse occasioni pubbliche diventando una specie di moda. Il suo significato politico sembra essere piuttosto vago e controverso: una semplice provocazione contro il sistema per alcuni, una esplicita dichiarazione antisionista per altri.

    Che cos’è la “quenelle”e chi l’ha inventata
    Nella pratica, “Glisser la quenelle” è un gesto che consiste nel tendere un braccio verso il basso e nell’appoggiare la mano dell’altro braccio, piegato, sulla spalla opposta con il palmo aperto e le dita tese (la “quenelle” è una specie di polpetta). Assomiglia, scrive Le Monde, al saluto nazista all’inverso. È stato inventato e presentato dal comico Dieudonné sui manifesti diffusi in occasione delle elezioni europee del 2009 quando presentò una lista antisionista con Alain Soral, ex dirigente del Front National di Jean-Marie Le Pen, conosciuto per le sue teorie del complotto portate avanti a livello globale da banche, massoneria, Israele e Stati Uniti e per le sue posizioni radicali contro il femminismo, gli omosessuali e gli ebrei.

    Soral è diventato, dal 2009, l’ideologo che sta dietro le posizioni politiche e pubbliche portate avanti dal comico Dieudonné che è molto vicino anche a Robert Faurisson, professore di letteratura francese all’università di Lione e una delle figure centrali nella diffusione del negazionismo. Di Dieudonné si sa anche che è stato ricevuto nel 2009 dal presidente iraniano Ahmadinejad (da cui avrebbe ricevuto finanziamenti per la sua «battaglia culturale contro il sionismo») e che nel 2011, durante la guerra civile in Libia, andò a Tripoli ad incontrare Muammar Gheddafi per portargli il suo sostegno contro «l’aggressione dell’occidente». Dieudonné è stato condannato più volte per incitazione all’odio, offese razziste e dichiarazioni antisemite.

    Che cosa significa?
    All’epoca della sua presentazione alle europee, fu lo stesso Dieudonné a dichiarare al quotidiano Libération un primo significato del gesto. Disse infatti di essere molto felice «all’idea di trascinare la sua piccola quenelle nel culo del sionismo» e contro «quelli che stanno in alto». Più in generale il comico ha definito la “quenelle” «un simbolo di disobbedienza al sistema», termine in cui rientrano genericamente i politici, la finanza, le banche e i media. In un video pubblicato su YouTube, Dieudonné spiega che si tratta di un atto sovversivo che «appartiene alla rivoluzione».

    Per molti il gesto rappresenta semplicemente una provocazione (come una specie di gesto dell’ombrello), per altri è invece una replica del saluto hitleriano. Yves Camus, studioso francese dei movimenti di estrema destra, ha spiegato: «La quenelle è soprattutto un codice identificativo, che ha acquisito grande popolarità tra i giovani: è difficile dire se tutti sono consapevoli del significato di questo gesto. Il gruppo di appassionati di Dieudonné è molto eterogeneo, una specie di movimento trasversale contro il sistema di cui però l’antisemitismo resta la spina dorsale. La loro visione è quella di un ordine mondiale dominato dall’asse Washington-Tel Aviv. Dietro i loro discorsi c’è una critica alla NATO e alla finanza, sostengono contemporaneamente Bashar al-Assad e Hugo Chávez, con la convinzione che, in fondo, sono gli ebrei a tirare le fila di tutto».

    Diffusione della “quenelle”

    Il gesto di Dieudonné è stato replicato inizialmente negli ambienti militari come testimoniano una prima fotografia che ritrae due soldati fuori dalla sinagoga di Parigi e molte altre che sono state pubblicate su alcuni siti antisionisti francesi. Il gesto si è ben presto diffuso ed è diventato una specie di fenomeno il cui significato ad alcuni è ben chiaro (ci sono “quenelle” fatte ad esempio al memoriale della Shoah di Berlino), ma ad altri no e viene riproposto come un atto scherzoso molto di moda, stampato su magliette e tazze: lo si vede in moltissime fotografie sui social network, fatto da giovani, vecchi, pompieri, sciatori, fatto dalle persone tra il pubblico di vari programmi televisivi o nelle foto dei matrimoni.

    Il gesto è stato replicato anche da personaggi pubblici più o meno conosciuti: dal giocatore di pallacanestro Tony Parker, al calciatore del Montpellier Mathieu Deplagne dopo aver segnato un gol, fino a Jean-Marie Le Pen su una foto postata su Facebook e poi ritirata. Dieudonné pubblica le fotografie sul suo sito (dove ha lanciato il concorso la “quenelle d’oro”) giocando molto sulla scarsa conoscenza delll’effettivo significato del gesto, alternando le immagini prese dai social network a immagini e messaggi antisionisti e razzisti.

    http://www.ilpost.it/2013/12/12/gesto-della-quenelle/

    31 Dic 2013, 19:56 Rispondi|Quota