Gerusalemme: terroristi palestinesi preparavano strage ad un matrimonio ebraico

 
Emanuel Baroz
6 febbraio 2014
3 commenti

Gerusalemme: terroristi palestinesi preparavano strage ad un matrimonio ebraico

Gli uomini, travestiti da ebrei ortodossi, erano pronti a colpire durante i festeggiamenti

attentato-matrimonio-ebraico-terrorismo-palestinese-focus-on-israelGerusalemme, 5 Febbraio 2014 – Le forze di polizia israeliane hanno reso noto di aver incriminato ed arrestato quattro arabo israeliani, provenienti da Jabel Mukaber (un quartiere di Gerusalemme est), con l’accusa di aver progettato un attentato terroristico a Gerusalemme.

Gli uomini, di età tra i 19 e i 21 anni, avevano pianificato l’attacco con armi da fuoco durante i festeggiamenti per un matrimonio nella sala matrimoni Nof, nel quartiere di Bayit Vegan della capitale dello stato ebraico, scelta non a caso poichè conosciuta da Anas Awisat, uno dei terroristi che in passato aveva lavorato lì come cameriere e che l’aveva “suggerita” ai propri compagni come bersaglio perchè molto capiente (da 800 a 1500 posti). L’obiettivo infatti era quello di uccidere un numero di persone più alto possibile (ovviamente ebrei), e il piano prevedeva anche il travestimento dei terroristi da ebrei ortodossi, così da poter superare i controlli della sicurezza.

Il gruppo quindi, formato da Awisat, Basel Abidat e Ahmed Srur (finanziatore della operazione) si era messo alla ricerca delle armi necessarie all’operazione entrando così in in contatto con un commerciante di armi dell’Autorità Nazionale Palestinese (quelli moderati…) che gli procurò due mini-Uzi (piccoli mitra) in cambio di 50mila shekel (poco più di 10mila euro). Al gruppo si aggiunse poi Amru Abduv in sostituzione di Srur il quale, entrato in conflitto con gli altri esponenti del commando terrorista, aveva abbandonato l’operazione.

Thanks to Progetto Dreyfus

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  • #1Emanuel Baroz

    Dalla pagina Facebook di Progetto Dreyfus:

    GERUSALEMME: SVENTATO ATTENTATO TERRORISTICO AD UN MATRIMONIO

    È forse l’aspetto peggiore del terrorismo, anche psicologicamente: sapere che l’attentatore è il tuo vicino di casa, il tuo collega di lavoro, quello che era seduto accanto a te in autobus. È successo ancora.

    Ieri tre arabo israeliani tra i 19 e i 21 anni sono stati arrestati per aver pianificato un attentato terroristico a Gerusalemme, nel dicembre scorso. Uno di loro, Anas Awisat, aveva lavorato presso il View Banquet Hall, una sala per matrimoni e festeggiamenti nella zona Bayit Vegan della Capitale, e proprio lì aveva proposto di assassinare centinaia di ebrei, in un giorno di massima gioia. Il posto lo conosceva bene e la sala, che in genere viene affittata per feste che contano dalle 800 alle 1500 persone, si prestava particolarmente bene ad un massacro corposo con mitra e fucili. Avevano deciso di vestirsi da ebrei ortodossi, e di entrare durante la celebrazione di un matrimonio, dall’ingresso principale; ciò che restava fa fare era trovare le armi giuste. Ricerca tutt’altro che ardua. Pochi giorni dopo erano in contatto con un commerciante di armi dell’Autorità Palestinese (quella parte considerata dal mondo “moderata”), che gli aveva proposto due mini-Uzi, piccoli mitra, a 50mila shekel (poco più di 10mila euro), pronte in una settimana dal pagamento. Alla volta di trovare un finanziatore di terrore, Ahmed Srur si era fatto avanti ed aveva accettato di coprire le spese per questa “buona causa”.

    Dio, il destino, chiamatelo come volete, ha voluto che Srus litigasse con gli altri terroristi pochi giorni dopo aver effettuato il sopralluogo alla sala cerimonie, e che rinunciasse all’attentato. Agli inizi del 2014 Awisat e il suo amico Abidat avevano già reclutato un altro aspirante terrorista, Amru Abdu, e avevano deciso di sferrare l’attacco in tre, in modo da ottimizzare le forze e spargere più sangue israeliano (ebraico) possibile. Le forze di difesa dello Stato di Israele hanno sventato l’attacco.

    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=584708684938830&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1&stream_ref=10

    6 Feb 2014, 19:56 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    6 febbraio 2014 – Attentato sventato. Incriminati quattro abitanti di Jabel Mukaber, Gerusalemme est, di età compresa tra i 19 e i 21 anni, con l’accusa d’aver progettato nel dicembre scorso un attacco terroristico con armi da fuoco contro cittadini israeliani nella sala matrimoni Nof, nel quartiere ebraico di Bayit Vegan a Gerusalemme. Uno dei quattro, che aveva lavorato nella sala Nof, l’ha suggerita agli altri come bersaglio dell’attacco perché sapeva che può ospitare tra 800 e 1.500 persone per evento.

    6 febbraio 2014 – “Israele viene continuamente descritto come un criminale di guerra violatore seriale dei diritti umani, mentre tutt’attorno a noi si stanno consumando i più tremendi orrori “. Lo ha detto mercoledì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha aggiunto: “Questa ipocrisia non è solo ingiusta: essa danneggia gravemente gli sforzi per sradicare il male e promuovere il bene”.

    6 febbraio 2014 – Il governo iracheno deve fare di più per impedire all’Iran di trasportare attraverso il suo spazio aereo armi e combattenti diretti in Siria a sostegno del presidente siriano Bashar Assad. Lo ha detto l’amministrazione Usa. “Quella del sorvolo è una questione su cui gli iracheni non hanno fatto abbastanza”, ha dichiarato mercoledì Brett McGurk, del Dipartimento di Stato americano, in un’audizione alla Commissione affari esteri della Camera. Sia l’Iraq che l’Iran hanno maggioranze sciite e il governo a guida sciita del primo ministro iracheno Nuri al-Maliki ha mantenuto stretti legami con Teheran, prima e dopo la partenza delle forze americane nel 2011.

    6 febbraio 2014 – Iraq. Almeno 32 persone uccise in una serie di esplosioni che hanno scosso Baghdad, mercoledì, mentre miliziani di al-Qaeda stanno combattendo per il controllo delle aree a ovest, a maggioranza sunnita, mettendo a dura prova il governo a guida sciita più di due anni dopo il ritiro delle truppe Usa.

    6 febbraio 2014 – Incriminati davanti al tribunale distrettuale di Lod tre israeliani residenti a Havat Gilad, in Cisgiordania, accusati d’aver compiuto atti di vandalismo danneggiando proprietà palestinesi nel villaggio di Parata, in Cisgiordania. Gli imputati sono accusati d’aver appiccato fuoco a due veicoli e vergato stelle di David su un muro vicino.

    6 febbraio 2014 – Mercoledì la Siria ha mancato una scadenza relativa alla consegnare dei materiali tossici che essa stessa ha dichiarato di possedere, ritardando di diverse settimane il programma di demolizione delle armi chimiche e compromettendo la scadenza finale del 30 giugno. Il primo ministro britannico David Cameron si è detto preoccupato per il ritardo nella consegna e distruzione dell’arsenale chimico siriano, aggiungendo di condividere l’ansia crescente tra i parlamentari britannici per il programma “così indietro” e per l’impressione che “non vengano fornite tutte le informazioni necessarie”.

    6 febbraio 2014 – Libia. Esplosione, mercoledì, di un ordigno gettato sul muro esterno di una scuola elementare a Bengasi, seconda città del paese, mentre i bambini facevano la ricreazione. Sei bambini feriti, secondo fonti mediche e della sicurezza.

    6 febbraio 2014 – La Municipalità di Gerusalemme ha approvato la costruzione di circa 300 unità abitative, ampliando alcuni quartieri che si trovano a Gerusalemme est, cioè al di là della linea armistiziale che divideva in due la città nel periodo 1949-1967.

    6 febbraio 2014 – “La Libia è totalmente libera da armi chimiche utilizzabili, che avrebbero potuto anche rappresentare una potenziale minaccia per la sicurezza delle comunità locali, dell’ambiente e delle aree confinanti”. Lo ha detto mercoledì al Guardian il ministro degli esteri libico Mohamed Abdelaziz. Nella sua dichiarazione, il ministro libico ha ringraziato Canada, Germania e Stati Uniti per la loro assistenza nel processo di disarmo.

    5 febbraio 2014 – Salah Bardaweel, esponente di Hamas, ha affermato martedì che i palestinesi non accetteranno nessun accordo firmato con Israele dal presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Bardaweel ha anche attaccato Abu Mazen per aver detto, in un’intervista al New York Times all’inizio di questa settimana, che potrebbe accettare la creazione di uno stato palestinese con forze di polizia ma senza forze armate. “Queste dichiarazioni – ha detto il rappresentante di Hamas – sono il preambolo della liquidazione della causa palestinese e del diritto al ritorno. E il più grande disastro sarebbe quello di riconoscere Israele come stato ebraico”. Wasfi Qabaha, un alto esponente di Hamas in Cisgiordania, ha attaccato Abu Mazen per aver detto che potrebbe accettare truppe Nato ai confini del futuro stato palestinese. Qabaha ha detto che la presenza di forze straniere lederebbe l’indipendenza e la sovranità dello stato palestinese. Sempre martedì Ahmed al-Mudalal, esponente della Jihad Islamica citato dal quotidiano francese Figaro, ha dichiarato che il suo gruppo è completamente contrario ai colloqui di pace e sventerà qualsiasi accordo tra Autorità Palestinese e Israele, giacché servirebbe solo a “legalizzare l’occupazione sionista della Palestina”.

    5 febbraio 2014 – Siria. Gruppi dell’opposizione filo-occidentale reclutano e armano bambini siriani profughi nei paesi limitrofi mentre le forze governative siriane incarcerano e torturano bambini in qualche modo collegati ai ribelli. Lo ha denunciato martedì il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, con un rapporto da cui risulta che nelle prime fasi del conflitto ormai quasi triennale le truppe governative siriane erano quelle in gran parte responsabili delle gravi violazioni contro i bambini; poi, mentre il conflitto si intensificava e l’opposizione armata si organizzava, anche questa ha commesso un numero crescente di abusi. Ban Ki-moon ha definito “indicibili e intollerabili” le sofferenze patite dai bambini siriani dall’inizio del conflitto interno.

    5 febbraio 2014 – “Dal 2011 abbiamo registrato una rapida accelerazione della spesa per la difesa in Medio Oriente – ha detto Fenella McGerty, ricercatrice presso IHS Janes, presentando il nuovo rapporto del centro specializzato londinese – Quattro dei primi cinque mercati della difesa in più rapida crescita nel 2013 sono paesi del Medio Oriente. Se guardiamo ai primi 10 in più rapida crescita, sei sono in Medio Oriente. L’Arabia Saudita, in particolare, ha visto una crescita di oltre il 30% tra il 2011 e il 2013. Dal 2011 il bilancio della difesa dell’Oman è aumentato del 115%”. Nella classifica generale, i primi dieci paesi al mondo per spese militari nel 2013 risultano, in ordine decrescente: Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna, Giappone, Francia, India, Germania, Arabia Saudita e Corea del Sud. Israele è al 19esimo posto, tra la Colombia e l’Algeria. Altri dati interessanti che emergono dal rapporto: l’Arabia Saudita ha triplicato in 10 anni le sue spese in armi; il 2013 è l’anno con il maggiore aumento delle spese mondiali per la difesa dopo il 2007; la Russia si è posizionata al terzo posto superando Regno Unito Giappone; nel 2013 la spesa militare dell’Africa sub-sahariana è aumentata del 18% e continua a crescere; si stima che nel 2021 le spese militari dei paesi non-Nato supereranno quelle dei paesi Nato; nel 2015 la spesa militare della Cina superarà quelle di Regno Unito, Francia e Germania messe insieme; si stima che entro il 2015 la somma dei bilanci per la difesa di Russia e Cina supererà quella di tutti i paesi dell’Unione Europea.

    5 febbraio 2014 – Siria. Secondo fonti degli attivisti anti-regime, forze aeree di Damasco hanno sganciato martedì barili incendiari su una moschea nella zona in mano ai ribelli della città settentrionale di Aleppo, uccidendo almeno cinque persone, compresi dei bambini. Hassoun Abu Faisal, attivista del Media Center di Aleppo, ha detto che la moschea nella zona di Masaken Hanano era utilizzata anche come scuola, e che vi erano bambini all’interno al momento dell’attacco.

    5 febbraio 2014 – Iraq. Una nuova serie di attentati a Baghdad e dintorni, martedì mattina, ha causato la morte di almeno sette persone, di cui quattro uccise da un’autobomba esplosa in un mercato all’aperto nel quartiere Shurta della capitale.

    5 febbraio 2014 – Il “ministero” degli interni di Hamas ha annunciato martedì d’aver riposizionato in tutta la Striscia di Gaza le forze, ritirate due giorni fa, che hanno il compito di evitare che gruppi indipendenti lancino razzi contro Israele.

    5 febbraio 2014 – Un ufficiale israeliano, probabilmente scambiato per un terrorista infiltrato, è stato ucciso per errore lunedì notte da fuoco amico durante un’operazione presso il confine settentrionale della striscia di Gaza.

    5 febbraio 2014 – Questo mese la Siria invierà fuori dal paese un grosso carico di agenti tossici ed è pronta a completare il processo di rimozione entro l’inizio di marzo. Lo ha detto il vice ministro degli esteri russo Gennady Gatilov, citato martedì dall’agenzia di stampa statale russa RIA.

    (Fonte: Israele.net)

    6 Feb 2014, 19:58 Rispondi|Quota
  • #3HaDaR

    Ennesimo caso in cui un “povero lavoratore arabo” non è che gli occhi dei suoi amici terroristi…e in queto caso anche il braccio, come nel caso del ristorante il cui impiegato arabo un paio di mesi fa contribuì al rapimento e assassinio di un giovane ebreo di 23 anni che lavorava nel ristorante.
    Io da anni non dò uno sheqel a ristoranti ecc. che impiegano Arabi proprio per quella ragione.
    Gli idioti, che non han capito che siamo in guerra, lo chiamano “razzismo”…

    7 Feb 2014, 17:14 Rispondi|Quota