Tunisia: impedito lo sbarco a turisti israeliani in crociera

 
Emanuel Baroz
14 marzo 2014
11 commenti

Turisti israeliani in crociera respinti a Tunisi

tunisia-turisti-israeliani-crociera-focus-on-israelTunisi, 12 Marzo 2014 – La compagnia di navigazione Norwegian Cruise Line ha denunciato che il governo tunisino ha impedito ai passeggeri di nazionalità israeliana di una sua nave da crociera di sbarcare nel porto di Tunisi domenica scorsa. «È un atto discriminatorio», dice in un comunicato la compagnia, annunciando di aver cancellato tutte le altre tappe in Tunisia.

«Vogliamo mandare un messaggio forte alla Tunisia e ai porti di tutto il mondo perchè non tolleriamo e non tollereremo nemmeno in futuro tali atti discriminatori nei confronti dei nostri ospiti,» ha dichiarato Kevin Sheehan, Ceo della compagnia.

«Siamo indignati per quello che è successo e per non esserne stati avvisati in anticipo. Ci scusiamo sinceramente con gli ospiti colpiti da questa discriminazione e desideriamo informarli che abbiamo adottato tutte le misure appropriate » ha detto ricordando che la compagnia lavora con uno staff di 90 nazionalità.

(Fonte: Il Giornale, 13 Marzo 2014)

Nella foto in alto: una nave da crociera della Norwegian Cruise Line

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Commento

  • #1Emanuel Baroz

    Tunisi impedisce sbarco turisti israeliani,proteste

    Compagnia crociera, mai più nel Paese. Associazioni,discriminati

    di Luca Mirone

    (ANSA) – ROMA, 12 MAR – Una quindicina circa di turisti israeliani sono rimasti bloccati su una nave da crociera perché il governo tunisino ha impedito loro di sbarcare nel porto della capitale del paese nordafricano. E immediate sono scattate le proteste della compagnia di navigazione, che ha cancellato le altre tappe tunisine, e delle associazioni ebraiche, che hanno bollato l’atto come “discriminatorio”. L’incidente è avvenuto domenica scorsa, secondo quanto riferisce la compagnia di navigazione internazionale Norwegian Cruise Line, basata a Miami.

    I passeggeri di nazionalità israeliana che viaggiavano a bordo della nave da crociera Norwegian Jade sono stati bloccati nel porto di La Goulette, Tunisi, domenica 9 marzo. Un turista canadese, che era a bordo, ha riferito che il gruppo ha ricevuto una e-mail del dipartimento per l’immigrazione tunisino in cui si specificava che non erano autorizzati a scendere a terra. Il ministero dell’Interno di Tunisi ha poi reso noto che 14 turisti stranieri, di cui non ha specificato la nazionalità, erano stati respinti perché non avevano i requisiti di ingresso.

    Non è chiaro se i turisti israeliani avessero il visto, necessario per l’ingresso in Tunisia, visto che i due Paesi non hanno relazioni diplomatiche formali, ma la compagnia di navigazione ha spiegato che la decisione del governo tunisino è arrivata all’ultimo momento. E la dura protesta non si è fatta attendere.

    Il ceo Kevin Sheehan si è detto “indignato” per quello che è successo e per “non essere stati avvisati in anticipo”, scusandosi con i suoi ospiti “colpiti da questa discriminazione” e annunciando la cancellazione delle successive tappe della crociera in Tunisia.

    La Norwegian Cruise Line, “che accoglie persone di tutte le nazionalità a bordo delle sue navi”, non metterà mai più piede nel Paese, ha poi assicurato il dirigente. Indignate le reazioni anche di associazioni come l’Anti-Defamation League (che si occupa delle diffamazioni contro gli ebrei), che ha elogiato la compagnia di navigazione per la sua decisione “coraggiosa e responsabile”, con cui ha risposto alla “politica discriminatoria del governo tunisino”, ha sottolineato il direttore Abraham H. Foxman, diffidando poi anche altri paesi da comportamenti analoghi in futuro: “E’ stato inviato un messaggio chiaro alla Tunisia e ad altri governi che le pratiche discriminatorie contro gli israeliani e altri cittadini avranno un impatto negativo sul turismo”.

    La Norwegian Cruise Line, ad esempio, faceva scalo in Tunisia ogni tre settimane, soltanto in inverno. E ogni anno a maggio, frotte di pellegrini ebrei vanno in Tunisia per visitare la sinagoga di Ghriba, nell’isola di Jerba, un evento su cui l’industria turistica locale punta molto.

    http://www.ansa.it/mare/notizie/rubriche/crociereetraghetti/2014/03/12/Compagnia-crociere-Tunisia-impedisce-sbarco-israeliani-_10223409.html

    14 Mar 2014, 17:52 Rispondi|Quota
  • #2perplesso

    beh… mettetela come vi pare, ma state sul cazzo proprio a tutti

    15 Mar 2014, 10:23 Rispondi|Quota
    • #3Mario

      Conosco due o tre persone che non ci odiano… Non gli stiamo sul cazzo a tutti…

      18 Mar 2014, 07:08 Rispondi|Quota
    • #4Robdic

      @perplesso: Tu dici che stiamo sul cazzo a tutti, mi limito a rispondere che a me, quelli come te, stanno sul cazzo tutti, e se ho la fortuna di incontrarli glielo dimostro in modo concludente.

      18 Mar 2014, 14:50 Rispondi|Quota
    • #5Mario

      Robdic, se veramente t’offende, col tuo intervento no fai altro che alimentare il suo proposito, appunto l’offesa. È grazie a questo tipo di persone che possiamo riconoscerci migliori. Ti saluto…

      18 Mar 2014, 15:10 Rispondi|Quota
    • #6perplesso

      @Robdic:
      beh… quindi? che facciamo? un duello rusticano oppure ci prendiamo a schiaffi?

      19 Mar 2014, 16:40 Rispondi|Quota
    • #7Robdic

      @perplesso: Bah, l’ennesima stupidaggine, ha ragione Emanuel, è già tanto sei riesci a scrivere…

      20 Mar 2014, 07:30 Rispondi|Quota
  • #8barbara

    Beh, non possiamo negare che il signor perplesso ne abbia, di argomenti.

    16 Mar 2014, 04:17 Rispondi|Quota
    • #9Emanuel Baroz

      anzi che riesce scrivere…

      16 Mar 2014, 11:43 Rispondi|Quota
  • #10Emanuel Baroz

    Tunisia – Visti in ritardo per i turisti israeliani

    TUNISI – Il ministro del Turismo della Tunisia ha negato che a dei turisti israeliani a bordo di una nave da crociera sia stato impedito di entrare nel paese per motivi religiosi.

    Il 14 marzo, il ministro ha detto che si era trattarti di un problema procedurale. La Norwegian Cruise Line (Ncl) con sede a Miami aveva annunciato che un «numero» di passeggeri israeliani su una delle sue navi non erano stati autorizzati a sbarcare a Tunisi «a causa di una decisione del governo tunisino». La Ncl aveva detto detto che il giorno successivo «di aver cancellato tutte le fermate in Tunisia e di non voler tornare in risposta a questo atto discriminatorio». Ma il ministro del Turismo Amel Karboul ha detto ai giornalisti che «come in tutti i paesi del mondo, per alcune nazionalità, sono previsti i visti obbligatori (…) e questo fatto non è legato a una nazionalità». Il ministro ha detto che gli israeliani devono richiedere un “pass” per entrare in Tunisia a causa della mancanza di relazioni diplomatiche tra i paesi. «Questa volta, le procedure non sono state eseguite nei tempi necessari. Gli israeliani non hanno la possibilità di acquistare il visto all’arrivo», ha detto Karboul. Il settore del turismo è la chiave di volta dell’economia della Tunisia ed è in crisi dal 2011; la questione delle relazioni con Israele rimane un argomento tabù in Tunisia, come in altri stati arabi. Karboul ha anche dovuto rispondere a una serie di domande, dopo la sua nomina, sui viaggi fatti in passato in Israele per ragioni professionali. La Tunisia ha ospitato l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina dalla sua espulsione dal Libano nel 1982 fino a quando non è ritornata nei territori occupati da Israele nel 1990 durante il processo di pace di Oslo.

    Nel 1996, Tunisia e Israele hanno riaperto sedi di rappresentanza, ma Tunisi ha congelato i rapporti nel 2000 per protesta contro la risposta di Israele alla seconda rivolta palestinese. Karboul ha anche detto che il pellegrinaggio annuale alla Ghriba, la sinagoga più antica dell’Africa, sull’isola tunisina di Djerba, si svolgerà regolarmente dal 13 al 18 maggio.

    (Fonte: AGCommunication, 16 marzo 2014)

    16 Mar 2014, 19:29 Rispondi|Quota
    • #11Mario

      X quale cacchio di motivo un ebreo, addirittura israeliano, avrebbe interesse a visitare la Tunisia? Ci sono altre decine di paesi amici e senza pericolo x un israeliano. Lo so, non mi venire con la fuffa del diritto di viaggiare ed il libre albedrio….. Non ci vogliono? Togliamo il disturbo. Cogl…..i loro che si perdono l’entrata di soldi freschi. Come i cugini di Oltregeru (Gerusalemme). Invece de unire le forze e creare un polo turistico prospero e forte, no. Non vogliono. Non vogliono? Prego. Continuate a vivere nelle fogne a cielo aperto.
      Per ultimo, l’ebreo italiano vuole andare in Tunisia xkè costa meno? Vada. Ma non si lamenti x le discriminazioni e perfino x possibili attentati contro. Prima o poi lo capiranno. Non ci sono i tempi sufficientemente maturi x viaggiare liberamente nei loro paesi. Al contrario di Israele. Invece di piangere per essere discriminati viaggino in Israele e spendano lì. Shalom @Emanuel Baroz:

      18 Mar 2014, 07:02 Rispondi|Quota