Attentato contro pattuglia di soldati israeliani vicino al confine con la Siria: 4 feriti, di cui uno grave

 
Emanuel Baroz
18 marzo 2014
7 commenti

ESPLODE BOMBA SULLE ALTURE DEL GOLAN, QUATTRO SOLDATI FERITI

siria-golan-attentato-focus-on-israelGerusalemme, 18 Marzo 2014 – Quattro soldati israeliani sono stati feriti dallo scoppio di una bomba sulle alture del Golan, vicino al confine con la Siria.

L’esplosione, che ha colpito la jeep su cui viaggiavano i militari, è stata causata da un ordigno piantato nei pressi della recinzione di confine a sud del villaggio druso di Majdal Shams.

I militari sono stati portati al Rambam Medical Centre di Haifa dove sono stati ricoverati, uno in condizioni gravissime. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver risposto subito all’attacco con fuoco d’artiglieria, e che diversi obiettivi terroristici sono stati colpiti al di là del confine.

Thanks to Progetto Dreyfus

Per ulteriori dettagli sulla vicenda cliccare qui e qui

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  • #1Emanuel Baroz

    Siria, la guerra arriva sul Golan: attaccata una pattuglia israeliana

    di Maurizio Molinari

    Fuoco incrociato sulle Alture del Golan. Una pattuglia israeliana è caduta in un agguato a Majdal Shams quando quattro soldati, scesi da una jeep a ridosso del reticolato che segna il confine con la Siria, sono stati investiti dall’esplosione di un ordigno. Per la tv «Al Arabya» l’intento era «rapire almeno un soldato» e la pattuglia era stata attirata sul luogo della trappola da alcuni movimenti sospetti di uomini armati. Ma l’operazione è fallita per il massiccio intervento di truppe ed elicotteri israeliani, seguita da colpi di artiglieria contro una posizione dell’esercito siriano. Si è trattato della più violenta giornata di scontri lungo il confine del Golan da quando, oltre tre anni fa, è iniziata la guerra civile siriana.

    I portavoce israeliani evitano di indicare un particolare gruppo come responsabile dell’agguato – che ha causato quattro feriti, di cui uno versa in serie condizioni – ma il premier Benjamin Netanyahu afferma che «il confine con la Siria è pieno di Hezbollah e jihadisti». «Finora siamo riusciti a mantenere la calma e agiremo con fermezza per proteggere i nostri cittadini» aggiunge il premier, preannunciando rafforzamenti lungo i confini settentrionali. D’altra parte negli ultimi dieci giorni gli incidenti si sono ripetuti: alcuni Hezbollah sono stati bersagliati mentre tentavano di depositare un ordigno e una bomba è esplosa vicino Har Dov, al confine con il Libano. Fra gli analisti di sicurezza in Israele prevale la convinzione che Hezbollah, rafforzato dai successi militari contro i ribelli siriani, stia estendendo la propria area di operazioni dal Libano del Sud al Golan, per rivendicarne il controllo.

    Proprio il consolidamento del fronte pro-Assad in Siria, grazie alla recente cattura di Yabroud, ha portato l’amministrazione Obama ad una svolta politica: chiudere tutte le sedi diplomatiche del regime di Assad negli Usa affidando i rapporti con la Siria all’inviato speciale Daniel Rubinstein, il cui compito però è, per Washington, «dialogare con l’opposizione» in attesa che «Assad lasci il potere e consenta alla nazione di risollevarsi».

    (Fonte: La Stampa, 19 Marzo 2014)

    19 Mar 2014, 19:40 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Israele – Monito alla Siria sull’aiuto ad agenti terroristici

    DAMASCO, 19 mar. – Bashar al Assad pagherà “un prezzo molto alto” per il suo aiuto ai nemici di Israele. E’ il monito che ha lanciato al regime di Damasco lo Stato ebraico, dopo aver bombardato obiettivi siriani in rappresaglia un’esplosione contro i soldati israeliani nel Golan occupato.

    “Consideriamo il regime di Assad responsabile di quanto accade sul suo territorio e se continuerà a collaboratore con agenti terroristici che cercano di nuocere allo Stato di Israele pagherà un prezzo molto alto”, ha avvertito in un comunicato il ministro della Difesa israeliano, Moshé Yaalon.

    (Fonte: TMNews, 19 Marzo 2014)

    19 Mar 2014, 19:40 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Tensioni sul confine israelo-siriano

    Martedì sono rimasti feriti tre soldati israeliani dopo esplosioni presso il confine siriano. Netanyahu: “agiremo con determinazione per difendere il paese”.

    “Oltre il confine sul Golan si ammassano elementi di jihadismo mondiale e di Hezbollah, e ciò rappresenta per noi una nuova sfida”. È quanto ha affermato martedì il premier israeliano Benyamin Netanyahu durante un aggiornamento al gruppo parlamentare del suo partito (Likud, destra nazionalista) alla luce dell’odierno incidente avvenuto nei pressi del confine siriano in cui tre soldati israeliani sarebbero rimasti feriti dopo alcune esplosioni.

    Ha inoltre aggiunto che negli ultimi anni gli israeliani sono “riusciti a mantenere calma la zona, malgrado la guerra civile in Siria” e ha concluso dichiarando che agiranno “ancora con determinazione per garantire la sicurezza del paese”.

    La situazione nella zona del Golan è tesa da quando è scoppiato il conflitto in Siria, con la quale Israele è ufficialmente in stato di guerra.

    (Fonte: RSI.ch, 18 Marzo 2014)

    19 Mar 2014, 19:41 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Israele colpisce basi militari in Siria in risposta all’attacco di ieri

    di Sarah F.

    In risposta all’attacco avvenuto ieri sul Golan contro militari israeliani (bilancio di quattro feriti di cui uno gravissimo) nella notte scorsa l’aviazione israeliana ha colpito diversi obbiettivi militari in Siria.

    L’antefatto

    Ieri un ordigno è stato fatto esplodere al passaggio di una pattuglia del IDF lungo il confine tra Israele e Siria sulle alture del Golan nei pressi del villaggio druso di Majdal Shams. Quattro militari israeliani sono rimasti feriti, uno in maniera gravissima. Israele ha subito accusato l’esercito siriano dell’atto terroristico e ha risposto cannoneggiando le postazioni siriane sul Golan.

    Il bombardamento di questa notte

    Questa notte Israele ha mandato un ulteriore segnale alla Siria bombardando quattro obbiettivi militari siriani. A essere colpiti sono stati nel dettaglio i quartieri generali della 68esima e 90esima divisione dell’esercito siriano di stanza nel Golan, un deposito militare lungo la superstrada di A’Salam e una batteria di artiglieria nei pressi del confine con Israele.

    E’ la prima volta che Israele ammette con chiarezza un suo intervento militare in Siria. Il Ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, nel ribadire la responsabilità del regime siriano nell’attentato di ieri ha detto che «l’IDF si riserva il Diritto di agire in qualsiasi modo ritenga necessario per garantire la protezione dei cittadini israeliani e se la Siria colpisce Israele avrà la giusta risposta».

    I retroscena e gli sviluppi

    Benché sia evidente la responsabilità del regime siriano nell’attacco di ieri, l’intelligence israeliana ritiene che i responsabili materiali dell’attentato siano miliziani di Hezbollah al soldo di Assad e soprattutto dell’Iran. Per questo si parla di una azione operativa volta a neutralizzare le milizie sciite che controllano insieme all’esercito di Damasco i confini con Israele posti sulle Alture del Golan. A sostenerlo è Ron Ben-Yishai, responsabile per la sicurezza del settore nord. L’azione sarebbe preventiva e repressiva. Preventiva con un aumento del controllo di tutto il confine con attrezzature elettroniche del tipo di quelle usate a Gaza e con l’aumento delle pattuglie armate. Repressiva con attacchi mirati contro le postazioni terroristiche di Hezbollah.

    http://www.rightsreporter.org/israele-colpisce-basi-militari-in-siria-in-risposta-allattacco-di-ieri/

    19 Mar 2014, 19:41 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    19 marzo 2014 – Un rapporto, pubblicato martedì dall’autorevole Intelligence and Terrorism Information Center “Meir Amit” di Tel Aviv, stima che in Siria siano entrati almeno 7-8.000 combattenti sciiti stranieri (Hezbollah compresi) per combattere a fianco del regime di Assad. “A nostro parere – dice il rapporto – una volta rientrati nei rispettivi paesi, questi combattenti costituiranno per gli iraniani, e in particolare per la Forza Quds, una rete pronta all’uso di combattenti addestrati e dotati d’esperienza, che possono essere usati dall’Iran per le sue attività terroristiche e sovversive”. Secondo la ricerca, l’Iran stesso ha inviato in Siria diverse centinaia di soldati, per lo più membri della Forza Quds, che fa parte del potente corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica. A gennaio il Centro aveva stimato che sul versante dei ribelli anti-Assad, le due principali organizzazioni jihadiste, il fronte qaedista Al Nusra e il suo rivale “Stato Islamico in Iraq e nel Levante (o Grande Siria)”, dispongono in tutto di 9.000 uomini, di cui circa 6.000 arrivati dall’estero.

    19 marzo 2014 – L’esplosione martedì di un ordigno al confine israelo-siriano, in cui sono rimasti feriti quattro soldati delle Forze di Difesa israeliane, era stato concepito per sequestrare un soldato d’Israele, stando a quanto riferito dalla tv al-Arabiya.

    19 marzo 2014 – Siria. Cinque razzi sono stati sparati questo mese contro il principale punto di transito delle armi chimiche siriane. Lanciati da diversi km di distanza, uno dei razzi è caduto in mare mentre gli altri quattro si sono abbattuti vicino a dove si trovavano gli esperti addetti alla distruzione dell’arsenale tossico, ma senza colpire i trasporti chimici. Lo hanno riferito martedì fonti che citavano un rapporto confidenziale sull’incidente.

    19 marzo 2014 – Il portavoce militare israeliano ha detto che le Forze di Difesa hanno trasmesso al governo siriano, attraverso i caschi blu dell’UNDOF (di stanza al confine israelo-siriano), un duro messaggio di avvertimento a seguito dell’esplosione sul confine in cui sono rimasti feriti 4 soldati israeliani.

    19 marzo 2014 – Un ordigno esplosivo è esploso martedì pomeriggio lungo la recinzione di confine fra Israele e Siria, nell’area a sud del villaggio druso di Majdal Shams, investendo un veicolo militare israeliano in servizio di pattuglia: 4 soldati feriti, di cui uno in modo grave. Le Forze di Difesa israeliane hanno risposto con fuoco d’artiglieria verso il territorio siriano. Venerdì scorso un ordigno era esploso al passaggio di soldati delle forze israeliane vicino al confine con Siria e Libano nella zona delle Fattorie Shebaa. “Di recente il confine con la Siria si è riempito di jihadisti e di Hezbollah, il che rappresenta per noi una nuova sfida a cui fare fronte – ha detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – Siamo riusciti a mantenere la quiete al confine con la Siria nonostante la guerra civile che imperversa in quel paese, ma se necessario agiremo con la massima fermezza per preservare la sicurezza di Israele”.

    (Fonte: Israele.net)

    19 Mar 2014, 19:43 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    Siria furiosa per attacco israeliano promette vendetta

    di Sarah F.

    Secondo fonti dell’esercito siriano nel raid israeliano che questa notte a colpito quattro obbiettivi militari in Siria come ritorsione all’attentato di ieri contro alcuni militari israeliani, sarebbe rimasto ucciso un militare siriano e 7 sarebbero rimasti feriti.

    A renderlo noto è il comando militare siriano nel Golan che accusa Israele di aver violato il Diritto Internazionale e promette una ferma risposta. Durissima anche la reazione diplomatica di Damasco che ha inviato una nota di protesta alle Nazioni Unite per quello che hanno definito “un attacco proditorio contro la Siria allo scopo di favorire i ribelli”. Nella nota inviata alle Nazioni Unite il regime siriano afferma che “Israele sta tentando di innescare una escalation regionale” e che “ulteriori atti ostili di Israele metteranno in pericolo la stabilità in tutta la regione”. Una affermazione davvero curiosa se si pensa che viene da un regime che in quattro anni di guerra civile ha massacrato decine di migliaia di persone.

    In ogni caso Israele non recede di un millimetro e, attraverso il suo capo di Stato Maggiore, Gen. Benny Gantz, fa sapere che Israele non tollererà altri attentati e che ad ogni attacco risponderà con una forza sempre più importante. Gantz afferma che “Israele ha reagito a un attacco terroristico contro i propri militari” e che “la cosa si ripeterà in caso di nuovi attacchi”.

    Intanto il Comando Nord dell’IDF ha deciso di rafforzare le posizioni difensive e gli avamposti con l’invio di ulteriori truppe affiancate da mezzi blindati.

    http://www.rightsreporter.org/siria-furiosa-per-attacco-israeliano-promette-vendetta/

    19 Mar 2014, 19:44 Rispondi|Quota
  • #7Parvus

    In una situazione come quella siriana, bisognerà anche tener conto del fatto che potrebbero essere i ribelli a voler scatenare una guerra fra Siria ed Israele.

    20 Mar 2014, 09:42 Rispondi|Quota