Grillo e quell’offensiva strumentalizzazione della Shoah: un tema che in pochi sembrano capire

 
Emanuel Baroz
16 aprile 2014
3 commenti

Sulla Shoah e Levi

Quelle frasi di Grillo, un’offesa alla Memoria

L’uscita dell’ex comico «Una manifestazione di ignoranza e di insensibilità»

di Pierluigi Battista

beppe-grillo-antisemitismo-shoah-focus-on-israelIl meglio che si possa dire verso l’uso sconsiderato che Beppe Grillo ha fatto di Primo Levi è che si tratti di una patetica gaffe, di una manifestazione di ignoranza e di insensibilità. Solo per un po’ di polemica contro Renzi, si strumentalizza Auschwitz. Si manipola la storia. Si appiattisce tutto nella banalità. Ha ragione Renzo Gattegna, il presidente delle Comunità ebraiche italiane. Usare Levi e la Shoah per la campagna elettorale «solletica i più bassi sentimenti antisemiti». Vuole dire togliere significato alla persecuzione anti-ebraica: è questo il prezzo della banalizzazione.

«Arbeit Macht Frei», dice la scritta che sormonta il cancello di Auschwitz ed è il motto che nella sensibilità collettiva vuol dire una cosa sola, la formula che sintetizza la memoria dello sterminio. E Beppe Grillo che fa? Per rendere più incandescente lo scontro con il Pd, il governo e il patto tra Renzi e Berlusconi sulle riforme istituzionali, sostituisce quella scritta con «P2 Macht Frei». Una pura insensatezza, offensiva per giunta. Volutamente offensiva. E poi, non pago della goliardata, Grillo afferra Se questo è un uomo di Primo Levi, ne storpia il testo, lo parodizza, lo riduce a uno strumento miserabile di lotta politica, depotenziando il valore di testimonianza terribile che quel libro contiene. Non è antisemitismo classico. È indifferenza, è la cancellazione di un’intera storia di tragedie e di sangue per offrire una piattaforma alla campagna elettorale. Perché Grillo lo fa, forse perché è un antisemita? «Antisemita» è definizione troppo impegnativa, ma sovrana sciatteria nei confronti degli ebrei e della memoria di tutti, questo sì. L’avanguardia futurista voleva profanare i monumenti e spezzare i piedistalli. Il gesto di Grillo non ha invece nessuna dignità trasgressiva. Puro borbottio ignorante, che solletica certo, come dice Gattegna, un umore popolare che magari è ancora avvelenato contro le banche e le demoplutocrazie («giudaiche»?).

Del resto, non è la prima volta che Beppe Grillo costeggia pericolosamente la tentazione del luogo comune antisemita. Il suo blog rigurgita di veleni antiebraici. E se è vero che Grillo non ha direttamente la responsabilità di ciò che si scrive nel suo blog, è anche vero che un complottismo demenziale circola abbondantemente nelle corde dei seguaci del Movimento 5 Stelle, soprattutto quando si tratta di scaricare su singoli gruppi e individui le colpe della crisi: a cominciare dagli ebrei, naturalmente, sempre al primo posto nelle torbide fantasie cospirazioniste. Anche le accuse alla «lobby ebraica» sono state in passato appannaggio di Grillo, che ha accusato una volta la stampa occidentale di avercela con l’Iran perché imbeccata e manipolata da agenzie di disinformazione di matrice israeliana. Una stampa, affermò una volta, che aveva anche accettato passivamente una versione stravolta del pensiero di Osama Bin Laden. Se non giustificato, almeno compreso nelle sue motivazioni del leader del movimento grillino.

Ieri la bravata che ha per vittime Primo Levi e la memoria della Shoah, la loro riduzione a volantini elettorali, la loro parificazione alle mediocri vicende della nostra attualità. Il rimpicciolimento della storia, la sua degradazione a pura trovata spettacolare è il sintomo di una malattia culturale che non è interamente riconducibile all’antisemitismo ma che con l’antisemitismo ha molti punti in comune. Sembra quasi una maledizione, la ripetizione degli schemi mentali più triti, la sensibilità appannata verso le tragedie che hanno sconvolto e deturpato l’umanità. Grillo non si scuserà e per gli ebrei non solo italiani sarà un’altra ferita. Un inutile e gratuito oltraggio. Meglio non abituarsi al peggio.

Corriere.it

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  • #1Emanuel Baroz

    Dalla pagina FB di Progetto Dreyfus del 14 Aprile 2014 riportiamo il seguente comunicato stampa:

    –COMUNICATO STAMPA–

    OGGI, CON GRILLO, IL MOMENTO PIU’ BASSO DELLA POLITICA ITALIANA. PROGETTO DREYFUS INVITA IL LEADER E TUTTI I DEPUTATI DI M5S A VISITARE AUSCHWITZ CON I SOPRAVVISSUTI

    Con il gesto di oggi, Beppe Grillo ha segnato uno dei momenti più bassi delle sue carriere comica e politica. In mancanza di veri contenuti, o forse in mancanza di una squadra di partito preparata al confronto politico, Grillo e i suoi hanno sentito la necessità di servirsi di una poesia di Primo Levi – Se questo è un uomo – e di una foto del campo di sterminio di Auschwitz per esporre le proprie tesi di antipolitica. Le parole del chimico scampato alla morte nei campi di sterminio, che raccontano l’orrore più grande e la sofferenza più profonda che l’uomo abbia mai provato, sono state private del loro significato e della loro funzione: cercare di trasmettere un sentimento di terrore e, al tempo stesso, insegnare alla società a non dimenticare fino a che punto può arrivare l’odio umano. Con questo gesto, stavolta non di comicità ma di insulto, Grillo è riuscito a profanare la memoria di milioni di vittime fra ebrei, oppositori politici, omosessuali, Sinti, Rom, che nessuna scusa o giustificazione potrà sanare.
    La redazione di Progetto Dreyfus invita tutti i componenti del Movimento 5 Stelle a visitare i campi di sterminio nazisti per fermarsi ad una riflessione umanamente profonda, e si rende disponibile ad organizzare un viaggio in Polonia insieme a storici e sopravvissuti alla Shoah.
    La nostra condanna è ferma e la speranza è quella di risollevare il livello di un dibattito interno che sia degno della Nazione che la classe politica dovrebbe rappresentare.

    16 Apr 2014, 22:34 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Se questo è un leader

    di Stefano Folli

    Se è vero che per un attore, soprattutto un attore comico, i “tempi” in scena sono tutto, non si può dire che stavolta Beppe Grillo sia stato professionale. L’urgenza di cavalcare l’onda della campagna elettorale lo ha indotto a inoltrarsi lungo un sentiero molto pericoloso.

    Si capisce perché. Usare i temi dell’Olocausto come piedistallo per attaccare il presidente della Repubblica, il capo del governo e in genere i partiti avversari, è già un azzardo incomprensibile.

    Ma farlo nel giorno in cui la comunità ebraica italiana piange una figura storica come Emanuele Pacifici, è peggio di una sciocchezza: è un errore. Vuol dire aver mancato i “tempi” in misura clamorosa. S’intende che a Grillo tali osservazioni non interessano. Quel che gli preme è occupare il palcoscenico mediatico e creare scandalo nel giorno in cui sospetta, non a torto, che l’attenzione sarà tutta per Renzi grazie alle nomine nei grandi enti. Quindi avanti senza risparmio con la spregiudicatezza. La domanda è: c’è dell’antisemitismo sotto traccia, magari inconscio, in questa incapacità di rispettare la sensibilità altrui su un territorio immenso e sconvolgente come la “shoah”? Forse sì, ma c’è prima di tutto una discreta confusione mentale.

    Grillo è l’uomo che più volte ha condiviso alcuni spunti “negazionisti”, volti a sminuire o addirittura smentire l’esistenza storica dell’Olocausto ebraico. Sembra che anni fa fosse molto attento agli argomenti dell’ex presidente iraniano Ahmadinejad, nonché alle ragioni della sua politica verso Israele. Era stato il suocero iraniano ad avvicinarlo a queste tematiche.

    La sostanza è che il leader dei Cinque Stelle non si ferma davanti a nulla quando c’è da rincorrere l’opinione pubblica. E nel suo messaggio, inutile negarlo, l’eco degli antichi complotti pluto-giudaico-massonici è tutt’altro che spenta, sebbene declinata in forma moderna. Del resto, Marine Le Pen si avvia a conquistare un eccezionale risultato elettorale in Francia proprio rendendo più attuale e quindi accettabile l’armamentario ideologico della vecchia destra francese legata agli stereotipi di Vichy. E in Inghilterra un certo Nigel Farage, come è noto, sta mettendo in crisi i conservatori rispolverando l’orgoglio insulare e autoreferenziale delle isole britanniche.

    Grillo non va per il sottile se si tratta di coinvolgere tutti gli scettici che il 25 maggio potrebbero fare la differenza. Scettici non solo verso la moneta unica europea: anche contro i governi, le istituzioni, i patti politici visti come altrettanti inganni. Il messaggio grillino si scaglia contro qualsiasi tentativo di salvare il sistema, razionalizzarlo, riformarlo. Renzi è il principale bersaglio polemico, persino più di Napolitano, perché è da lì che viene oggi la vera minaccia all’espansione a cinque stelle.

    E allora ecco che i toni s’inaspriscono sempre più e si cerca la trasgressione verbale, l’uscita scandalosa e intollerante che provoca polemiche. È “fascismo”, tutto questo, come molti obiettano? È il riemergere di pulsioni anti-ebraiche? Probabilmente è tutto e il contrario di tutto, in una generale caduta dei freni inibitori. Grillo sfrutta temi laicamente sacri, come la “shoah”, riscrive Primo Levi e ritocca le foto di Auschwitz così come pochi giorni fa irrideva ai valori dell’unità d’Italia e di fatto inneggiava alla secessione. Quel giorno pensava di fare lo sgambetto alla Lega, ieri di imporsi fra quanti disprezzano sempre e comunque la democrazia. Vuol dire che la partita del 25 maggio è aperta. A quanto pare, per rimontare i punti che lo dividono da Renzi (una decina) e per sedurre gli elettori che abbandonano Berlusconi, ogni arma per Grillo è lecita.

    (Fonte: Il Sole 24 Ore, 15 aprile 2014)

    16 Apr 2014, 22:40 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    M5S: Carfagna, da Grillo superato limite decenza

    Roma, 14 apr. (Adnkronos) – “Cosa aspettarsi da chi dichiara che il negazionismo non è da condannare (riunione con i senatori 5 Stelle a Palazzo Madama il 28 ottobre scorso) e tollera che un suo parlamentare possa definirsi antisionista (onorevole Paolo Bernini, Corriere della Sera del 27 luglio 2013, virgolettato nell’articolo ‘Ci serve per l’ostruzionismo. E i cinque stelle tornano da Israele’)? Il limite alla decenza di Beppe Grillo e di alcuni esponenti del M5S ormai è stato abbondantemente superato”. Lo afferma, in una nota, la portavoce del gruppo Forza Italia alla Camera dei deputati Mara Carfagna.

    http://www.ecoseven.net/adnkronos/ultim-ora/m5s-carfagna-da-grillo-superato-limite-decenza

    17 Apr 2014, 00:16 Rispondi|Quota