Servizi segreti israeliani rivelano identità due terroristi coinvolti nel rapimento di Eyal, Gilad e Naftali

 
Emanuel Baroz
28 giugno 2014
6 commenti

Servizi segreti israeliani rivelano identità due terroristi coinvolti nel rapimento di Eyal, Gilad e Naftali

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Gerusalemme – I servizi di sicurezza israeliani hanno rivelato giovedì l’identità dei due principali terroristi accusati del rapimento dei tre giovani israeliani Gilad Shaer, Naftali Frenkel ed Eyal Yfrah . Si tratta di Marwan Quasma e Amar Abu Eisha, entrambi di Hebron e membri di Hamas. Entrambi hanno fatto perdere le loro tracce sin dal giorno del sequestro. Sia Marwan Quasma, 29 anni, che Amar Abu Eisha, 32 anni, sono già stati arrestati più volte in passato per attività legate all’ala militare di Hamas.

Secondo una fonte della sicurezza citata dal Jerusalem Post, i servizi israeliani avevano identificato i due terroristi già 24 ore dopo il sequestro. I loro familiari sono stati interrogati a lungo e le loro abitazioni perquisite a fondo. Altri arrestati in questi giorni dalle forze di sicurezza fanno parte delle cellule di Hamas a Hebron.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sottolineato che i sospetti sono solo una parte del gruppo che sta dietro al rapimento, e ha ribadito la richiesta al presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di abrogare il patto di unità con Hamas, un’organizzazione che domina la Striscia di Gaza e persegue la distruzione di Israele.

(Fonte: Israele.net, 27 Giugno 2014)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nelle foto in alto: Marwan Quasma e Amar Abu Eisha, i terroristi palestinesi che hanno avuto un ruoilo fondamentale nel rapimento di Gilad Sha’er, Naftali Frankel ed Eyal Yifrah

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  • #1Emanuel Baroz

    Super stipendi ai terroristi palestinesi in cella

    di Fiamma Nirenstein

    I prigionieri nelle carceri israeliane sono per Abu Mazen e per Hamas un fine e un mezzo primario, un faro che orienta la loro politica: più li aiuti, più riesci a tirarli fuori da dietro le sbarre, più mostri di occupartene, più la società palestinese ti ammira, ti attribuisce consenso.

    Anche l’ultimo terribile rapimento di tre ragazzini israeliani che tornavano da scuola è finalizzato a uno scambio tipo quello di Gilad Shalit,1.000 prigionieri fra terroristi con ergastoli multipli, contro quel soldato semplice. Proprio per questo ultimo episodio forse gli israeliani si sono risvegliati a una realtà conturbante, e mercoledì sera Benyamin Netanyahu ha presieduto un Gabinetto in cui è stato presentato un rapporto sui regolari stipendi che l’Autorità Palestinesi paga ai terroristi in carcere, naturalmente chiamati prigionieri politici, mese dopo mese. Questo costume, sia per l’entità sia per i criteri, stupisce e spaventa.

    Il ministero per i Prigionieri fra il 2011 e il 2012 ha trasferito un miliardo di shekel, ovvero 150 milioni di dollari a palestinesi imprigionati e alle loro famiglie. I singoli prigionieri ricevono mensilmente uno stipendio che arriva fino a 3.500 dollari, cifra molto significativa. Secondo i dati presentati dall’ufficio di Netanyahu, il governo di Ramallah codifica lo stipendio secondo gli anni cui un prigioniero è condannato. Bisogna pensare che in maggioranza non si tratta di crimini comuni, ma di attacchi terroristi, tentativi di rapimenti, bombe. Secondo il rapporto chi è condannato da uno a tre anni, riceve 1.500 dollari, e lo stipendio può arrivare a 3.500, e in casi speciali anche di più, se gli anni di condanna sono di più. Se hai preso trent’anni o l’ergastolo non importa se, come successo millevolte nella storia recente, le vittime degli attacchi sono civili, donne e bambini. Lo stipendio cresce con l’entità della condanna.

    Nel momento della liberazione, oltre a un tripudio di gioia che si può vedere in tutte le foto in cui Abu Mazen accoglie i prigionieri liberati sia dopo accordi con lo Stato d’Israele, sia che si tratti del ricatto dei rapimenti, attendono il reduce ingenti somme e alti gradi civili e militari. Chi ha fatto 5 o 6 anni riceve la posizione di ufficiale, chi ha completato trent’anni diventa generale, o ministro nel governo. I prigionieri liberati ricevono anche una liquidazione fino a 60mila dollari, e tutti, se non ci sono posizioni disponibili, vengono sussidiati. Al di là della completa negazione quindi di ogni logica di rispetto per le vittime e per la lotta al terrore, per i giovani palestinesi si crea un incentivo economico a unirsi alle schiere del terrorismo. La soddisfazione sociale è tanta, perché i terroristi sono gli idoli locali, i ritratti degli shahid, i martiri, sono esposti ovunque; e il loro ethos, la loro ideologia, le loro gesta celebrate con canzoni, nomi delle piazze, corsi educativi.

    Fermare questo flusso di denaro è difficile. Intanto, i soldi raggiungono le famiglie tramite inarrestabili banche, e gran parte vengono da aiuti e Ong europee, italiane, regionali, cittadine che sotto l’etichetta umanitaria o del controllo dei diritti dei prigionieri versano fondi anche al ministero per i prigionieri o organizzazioni collaterali. L’Italia in dieci anni ha versato almeno 220 milioni di euro a Ong che finanziano progetti umanitari, alcuni certo utili, ma molti non controllati e trasparenti. Spesso i progetti sono generici. Quanti soldi del contribuente potrebbero essere finiti nel fiume di denaro convogliato verso le carceri?

    (Fonte: Il Giornale, 27 Giugno 2014)

    30 Giu 2014, 17:41 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    HEVRON, PARLA LA MADRE DEL TERRORISTA: “SE MIO FIGLIO AVESSE RAPITO I RAGAZZI ISRAELIANI, NE SAREI ORGOGLIOSA”

    “Stanno gettando la colpa su mio figlio”, è quanto ha dichiarato la madre del terrorista palestinese Amar Abu-Eisha – ricercato da Israele come il maggiore responsabile del rapimento dei tre ragazzi israeliani – per discolparlo. Poi ha scoperto gli altarini e il livello morale e culturale dell’intera famiglia è emerso palesemente. Non è stato lui a rapire Eyal, Gilan e Naftalì, secondo la madre, ma “se fosse stato Amar, sarei orgogliosa di mio figlio fino alla fine dei miei giorni”, ha rivelato in una intervista al canale israeliano Arutz 10. Secondo la donna, i figli sono stati cresciuti secondo gli insegnamenti dell’islam: “Sono ragazzi religiosi, onesti e con le mani pulite” – ha continuato – “il loro unico obiettivo è quello di portare l’islam alla vittoria”.

    E anche il padre del terrorista, Omar, non è di certo uno stinco di santo, come lo zio d’altronde, come anche i cugini. Uno di buona famiglia, insomma. L’ultimo arresto del padre risale al 2005 quando tentò di assaltare una pattuglia dell’esercito israeliano. Secondo la stampa locale, gli arresti di Omar e dei suoi parenti più stretti, sarebbero avvenuti tutti grazie anche alla collaborazione della polizia dell’Autorità Palestinese.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/655071107902587/?type=1

    30 Giu 2014, 17:42 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Israele: ecco chi ha rapito i tre ragazzi

    di Sarah F

    Ieri sera lo Shin Bet ha reso noto i nomi dei due sospettati per il rapimento dei tre ragazzi israeliani avvenuto ormai due settimane fa. Si tratta di Marwan Kawasme e Amar Abu Aysha, membri di Hamas a Hebron.

    I due terroristi sono attivamente ricercati in tutta la West Bank anche se le ricerche non sono favorite dalla complicità attiva della popolazione araba. Si ritiene tuttavia che i due terroristi non siano riusciti a lasciare la zona di Hebron e che quindi anche i tre ragazzi siano detenuti in quella zona.

    Nel frattempo dalla massiccia operazione di ricerca emerge un sottobosco piuttosto allarmante. Sono migliaia le armi sequestrate. Si è scoperto che gli arabi della Cisgiordania usano anche le ambulanze per trasportare armi, esplosivo e cinture esplosive destinati ad attacchi suicidi, ma stranamente le istituzioni internazionali sono totalmente silenti su queste gravissime violazioni del Diritto Internazionale preferendo concentrarsi su quella che chiamano una “punizione collettiva” con riferimento alla ampia azione di polizia eseguita dall’esercito israeliano in Cisgiordania. Ma i fatti sul terreno sono ben diversi e dimostrano come tutta la zona sia fortemente condizionata da Hamas e che la ANP non controlla affatto il territorio.

    http://www.rightsreporter.org/israele-ecco-chi-ha-rapito-i-tre-ragazzi/

    30 Giu 2014, 17:43 Rispondi|Quota
  • #4Robdic

    Secondo Al-Arabiya, che ha twittato ora, sono stati trovati i corpi dei 3 ragazzi rapiti. Sarebbe in corso una riunione d’emergenza del Governo israeliano. Voglio vedere fino a che punto di nefandezza si spingeranno i palestinisti ora nel commentare questa atrocità, l’ennesima…

    30 Giu 2014, 19:00 Rispondi|Quota
  • #5Robdic

    Purtroppo credo che ormai la notizia vada presa per ufficiale:
    M.O.: AL-ARABIYA, TROVATI I CORPI DEI GIOVANI ISRAELIANI RAPITI =

    Gerusalemme, 30 giu. – (Adnkronos/Aki) – Le forze di sicurezza
    israeliane hanno ritrovato nei pressi del villaggio di Hasaka, a nord
    di Hebron, i corpi dei tre giovani israeliani rapiti 18 giorni fa. Lo
    riferisce l’inviato della tv satellitare al-Arabiya a Gerusalemme.

    30-GIU-14 19:10

    30 Giu 2014, 19:12 Rispondi|Quota
  • #6Robdic

    Mo: ragazzi rapiti; esercito Israele chiude zona Halchlul Portavoce militare parlera’ alle 19.30 ora italiana
    (ANSA) – TEL AVIV, 30 GIU – L’esercito israeliano ha messo
    posti di blocco e ha chiuso l’intera zona intorno ad Halchlul,
    dove si sono focalizzate le ricerche dei tre ragazzi israeliani
    rapiti in Cisgiordania. Nella zona sono in corso violenti
    incidenti. Intanto si e’ appreso che il portavoce militare
    riferira’ sugli sviluppi del rapimento alle 20.30 ora israeliana
    (19.30 in Italia), mentre il gabinetto di sicurezza e’ convocato
    un’ora piu’ tardi. (ANSA)

    30 Giu 2014, 19:25 Rispondi|Quota
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