Livorno: scritte inneggianti a Hamas davanti chiese della città

 
Emanuel Baroz
26 agosto 2014
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“W Hamas”, scritte sulle chiese di Livorno

w-hamas-livorno-scritte-focus-on-israel“W Hamas”: quattro chiese di Livorno prese di mira e imbrattate con la vernice rossa. L’ultima scritta è comparsa davanti alla chiesa del Rosario, dopo quella all’ingresso della chiesa San Giovanni Bosco di Coteto, che si era aggiunta alle due scoperte in mattinata sulle scale del sagrato del Duomo e davanti all’ingresso della chiesa di Santa Caterina, in piazza dei Domenicani. Il parroco don Luciano Musi (Coteto) ha fatto rimuovere la scritta dai parrocchiani.

Si tratta di quattro scritte fotocopia, fatte con uno spray rosso, le prime due apparse domenica mattina 24 agosto in piazza del Duomo ai piedi delle scale che conducono alla cattedrale nel quartiere Venezia, la terza vergata probabilmente durante la messa delle 10.30, la quarta in serata.

L’unica certezza sembra che siano state eseguite dalla stessa mano. E quasi certamente sono state fatte nella notte, almeno quelle in Venezia e in piazza Grande. La scritte inneggiano al movimento islamico Hamas, espressione del nazionalismo palestinese. E arrivano dopo il volantino antisemita trovato dalla polizia in centro e dopo le polemiche legate allo striscione contro Israele esposto in Venezia sugli Scali del Refugio, davanti al centro sociale, dai giorni di Effetto Venezia, dove è rimasto fino a metà agosto. Sul caso indaga la polizia.

E nel pomerigio di domenica, la Questura ha disposto ad Aamps, “per ragioni di ordine e sicurezza pubblica”, la rimozione immediata delle scritte con vernice spray “W Hamas”. L’intervento è stato realizzato con la massima attenzione per riportare “a lucido” i gradoni del monumento senza deturparli. I tecnici specializzati, sotto la direzione di Aamps, hanno operato con scrupolo avvalendosi di un compressore con getto d’acqua ad alta pressione e bicarbonato senza incidere sul marmo limitandosi, così, ad eliminare la tintura.

Sul posto, insieme ai tecnici di Aamps, si è recato anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Livorno Giovanni Gordiani che ha voluto condannare l’accaduto: “Si è trattato di un gesto più che deprecabile da parte di teppisti su cui le forze dell’ordine stanno già indagando. Sull’intervento di ripristino aggiungo che, per evitare che rimanesse traccia della scritta, abbiamo proceduto a pulire il gradone non solo nella parte imbrattata ma nella sua interezza. Ringrazio i tecnici di Aamps per il pronto intervento”.

(Fonte: Il Tirreno, 25 Agosto 2014)

Nella foto in alto: una delle scritte inneggianti a Hamas ritrovate nei giorni scorsi a Livorno di fronte ad alcune chiese

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  • #1Emanuel Baroz

    Livorno – E’ un ex prete l’autore delle scritte “W Hamas”

    Pio Gianelli, 71 anni, anima del quartiere di Corea, ha confessato alla polizia che ha indagato per otto giorni sul caso. «Ho scritto per protesta contro la rimozione dello striscione anti Israele affisso sugli Scali del Refugio», ha detto agli investigatori.

    di Lara Loreti

    «Ho scritto W Hamas per protesta contro la rimozione dello striscione anti Israele affisso sugli Scali del Refugio». La confessione è arrivata nel weekend e lunedì mattina è scattata la denuncia. Nessuna fronda antagonista: c’è la sua barba bianca dietro la vernice rossa delle scritte W Hamas. A 71 anni, animato da un “moto di pancia”, come lui stesso ha rivelato agli investigatori, schivando le telecamere del centro, la notte tra il 23 e il 24 agosto, in base all’accusa, Gianelli ha setacciato il centro e Coteto, con in mano una bomboletta dalle sfumature amaranto. Ed è stato incastrato dalle testimonianze della gente. È stato visto, svelano gli investigatori. Le indagini, infatti, si sono basate soprattutto su ricerca di testimoni, comparazione delle scritte e altre fonti di prova tra cui le stesse immagini delle telecamere, che hanno fornito comunque elementi importanti per avvalorare l’accusa.
    Il resto l’ha fatto la sua confessione. Non legato a movimenti antagonisti o a formazioni estremiste, nel momento in cui gli sono stati notificati gli atti, il 71enne è autore di un gesto isolato che a suo dire esalta Hamas in quanto organizzazione nata per portare aiuto al popolo palestinese e non per la deriva violenta che ha assunto negli anni successivi alla sua creazione. E’ stato scoperto grazie a testimonianze della gente e anche alle telecamere del centro, anche se lui secondo la polizia ha provato a schivarle.
    La confessione di Gianelli, musicista, artista di strada, noto anche per aver preso a martellate 4 anni fa la sede del centro civico di Corea e per accese liti con i vigili, mette una pietra sopra alle polemiche legate alle scritte sulle chiese: nella notte tra il 23 e il 24 agosto erano state prese di mira Duomo, Domenicani, Rosario e Coteto, oltre che i portici di via Grande.
    Il dibattito nei giorni scorsi ha incendiato gli animi: dalla comunità ebraica e simpatizzanti ai sacerdoti, fino ai centri sociali e alla gente “comune”. Una città che, pur nel commento di parte, s’è unita nel condannare chi, inneggiando il terrorismo, aveva scritto per cinque volte “W Hamas”, davanti a quattro chiese, tra cui il sagrato del Duomo, e per terra in via Grande. Un gran polverone e otto giorni di indagini serrate della Digos. E alla fine, è spuntato un nome, quello di Pio Gianelli. Il reato che gli viene contestato è di deturpamento ed imbrattamento di cose altrui aggravate dal fatto che il danneggiamento è avvenuto su monumenti di valore artistico come il Duomo.

    (Fonte: Il Tirreno, 2 Settembre 2014)

    2 Set 2014, 19:22 Rispondi|Quota