Gaza: volantino ISIS minaccia scrittori palestinesi

 
Emanuel Baroz
3 dicembre 2014
1 commento

Un volantino dell’Isis a Gaza minaccia diciotto scrittori

isis-gaza-volantino-scrittori-fondamentalismo-islamico-focus-on-israelGaza – Desta forte tensione a Gaza la distribuzione attraverso i social network di un volantino dello “Stato islamico” che mette in guardia diciotto scrittori e poeti dal criticare la fede islamica e avverte che gli “apostati saranno puniti”. Da Ramallah il governo Anp ha replicato condannando severamente ogni genere di intimidazione verso gli intellettuali palestinesi. “Quelle minacce rappresentano un grave precedente“, afferma un comunicato. Ma Hamas per ora minimizza.

Il portavoce del Ministero degli Interni a Gaza, Yiad Bazam, ha negato che nella Striscia l’Isis operi in alcuna forma. Le minacce, a suo avviso, sono semplici “ragazzate” e in ogni modo – ha assicurato – i servizi di sicurezza vegliano in maniera adeguata.

Il volantino di minaccia agli intellettuali segue la distribuzione di un testo analogo (pure firmato da sedicenti membri dell’Isis) diretto giorni fa alle donne di Gaza affinche’ dalla settimana prossima non scendano in strada se non col capo rigorosamente coperto da veli islamici.

(Fonte: ANSAmed, 2 Dicembre 2014)

Nella foto in alto: una parata militare degli uomini dell’Isis

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  • #1Emanuel Baroz

    A Gaza l’ombra sinistra dell’Isis

    Ad alimentare le tensioni nella regione due volantini da una sezione locale dello Stato islamico

    TEL AVIV – L’ombra dello Stato islamico si allunga adesso anche sulla Striscia di Gaza, anche se le autorità di Hamas affermano che non c’è alcun motivo concreto di allarme e che la situazione è sotto controllo. Ad alimentare comunque le tensioni sono giunti questa settimana due volantini, firmati da una auto-proclamata sezione locale dell’Isis, concepiti per intimidire le donne e gli intellettuali.

    Alle prime viene intimato di non azzardarsi più a comparire in pubblico con il volto scoperto. Dovranno coprirsi col velo islamico (hijab) e anch’esso dovrà essere modesto: ossia senza colori sgargianti e non profumato. Agli intellettuali (scrittori, poeti, giornalisti) viene intimato di non esprimersi sull’Islam se non in tono deferente. A diciotto di loro (menzionati per nome e cognome, tutti accompagnati da termini spregiativi come ‘apostata, ubriacone, folle, prostituta’) vengono dati pochi giorni per redimersi. Altrimenti ne andrà della loro incolumità. Quest’ultimo volantino – distribuito su internet – ha indignato in modo particolare le autorità di Ramallah. Il premier Rami Hamdallah ha condannato quanti vorrebbero attentare alla libertà di espressione degli intellettuali palestinesi. Ma a Gaza l’Anp di Abu Mazen non ha per il momento modo di intervenire.

    Hamas, da parte sua, assicura che quei volantini sono il frutto di “ragazzate”, di persone senza seguito che vorrebbero emulare in qualche modo i miliziani del Califfato. Anche due esponenti della corrente radicale salafita a Gaza, intervistati dal quotidiano al-Quds, hanno escluso che nella Striscia ci sia alcun gruppo legato all’Isis. I volantini, a loro parere, sembrano fasulli, anche perché usano una terminologia ormai superata. Eppure, affermano fonti locali, il malessere a Gaza non si è dissipato. Anzi si rafforza per la diffusione di voci allarmanti. Ad esempio, due giorni fa, quelle relative alla morte di un ex maggiore della sicurezza preventiva di Abu Mazen, ucciso di fronte alla porta della propria abitazione nel nord della Striscia. Secondo la polizia, è stato colpito alla testa e al collo con un grande sasso dai ladri della sua automobile, una Skoda. Ma la voce popolare dice invece che è stato sgozzato: nello stile caratteristico dello Stato Islamico.

    Ad accrescere il turbamento vi è stata anche, il mese scorso, una catena di esplosioni nei pressi delle abitazioni di una quindicina di esponenti di al-Fatah. I responsabili non sono stati rintracciati. A ciò si aggiungono i rinnovati contrasti politici fra al-Fatah e Hamas, secondo cui l’accordo per il governo di riconciliazione inter-palestinese è scaduto e deve essere ridiscusso; ed il diffuso senso di pessimismo per la chiusura ad oltranza, ordinata dall’Egitto, del valico di Rafah, unico punto di collegamento fra Gaza e il mondo esterno. La popolazione di Gaza si trova dunque in uno stato di incertezza endemica: sia per il vuoto di potere politico; sia per le inquietanti minacce sul web; che per gli episodi di violenza rimasti impuniti e per gli echi di addestramenti militari notturni da parte di gruppi avvolti nel mistero. La situazione, garantisce il ministero dell’Interno della Striscia, è sotto controllo. Ma queste parole sembrano non bastare a dissipare un diffuso senso di malessere.

    http://www.cdt.ch/mondo/cronaca/120727/a-gaza-l-ombra-sinistra-dell-isis.html

    7 Dic 2014, 23:28 Rispondi|Quota