Hamas: “I complotti e i tradimenti degli ebrei hanno scatenato la Shoah”

 
Emanuel Baroz
10 febbraio 2015
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Hamas: “I complotti e i tradimenti degli ebrei hanno scatenato la Shoah”

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Gaza, 9 Febbraio 2015 – “I complotti e i tradimenti” degli ebrei sono ciò che ha scatenato la Shoah. Lo ha detto il 23 gennaio scorso il parlamentare palestinese di Hamas Marwan Abu Ras in un discorso trasmesso sulla tv di Hamas Al-Aqsa, diffuso lunedì dall’istituto MEMRI con traduzione in inglese.

I loro complotti e tradimenti – afferma nel video l’esponente palestinese – sono ciò che li ha portati ad essere bruciati. I loro inganni e le loro cospirazioni contro l’umanità li hanno portati ad essere bruciati. Cospiravano contro tutti, anche contro coloro che erano benevoli verso di loro. Pugnalavano alla schiena anche quelli che erano buoni con loro. Non procuravano nessun bene e non si trattenevano da nessun male. La Germania lo sa bene. E’ dunque l’Occidente che fornisce armi di distruzione al cosiddetto ‘stato’ [di Israele] illegittimo e bastardo”.

(Fonte: Israele.net, 10 Febbraio 2015)

Nell’immagine in alto: un estratto del video del discorso effettuato il 23 Gennaio scorso dal parlamentare di Hamas Marwan Abu Ras, mandato in onda dalla tv Al-Aqsa, che è gestita dalla organizzazione terroristica palestinese

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  • #1Emanuel Baroz

    10 febbraio 2015 – Si è appreso lunedì che polizia e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato cinque membri di una cellula terroristica nel quartiere di A-Tur di Gerusalemme, tutti giovani arabi con documenti israeliani coinvolti in una lunga serie di attacchi con ordigni incendiari e bombe artigianali contro civili e agenti di sicurezza. A capo del gruppo Marwan Jeyousi, un membro di Fatah poi arrestato e rimpiazzato dal 23enne Abd al-Mughrabi.

    10 febbraio 2015 – Nella seconda metà del 2014 la Turchia ha presentato cinque volte più richieste di rimozione di contenuti da Twitter di qualsiasi altro paese. E’ quanto risulta dai dati pubblicati lunedì dal sito di micro-blogging, dai quali risulta che tra luglio e dicembre la Turchia ha presentato 477 richieste di rimozione di contenuti, pari a un incremento di oltre il 150% rispetto ai primi sei mesi del 2014. Segue la Russia, con 91 richieste. In generale, le richieste governative di rimozione di materiale sono aumentate del 40%.

    10 febbraio 2015 – Un giudice israeliano ha rilasciato un 38enne palestinese, arrestato perché entrato illegalmente in Israele con documenti falsi, spiegando che i pochi giorni già trascorsi in carcere dall’imputato erano più che sufficienti dal momento che l’uomo, la scorsa estate, ha salvato un medico ebreo e il figlio che stavano per essere linciati da una folla di palestinesi in un villaggio della Cisgiordania dove una sera erano entrati per sbaglio. “L’imputato si è comportato come un Giusto fra le Nazioni”, ha detto il giudice Shamai Becker usando il termine con cui Israele indica i non ebrei che salvarono degli ebrei durante la Shoà a proprio rischio e pericolo. Il palestinese insieme ai suoi famigliari salvò i due ebrei minacciati di morte ospitandoli nella propria casa fino all’arrivo dei soldati. “Ho visto la morte in faccia”, ha testimoniato il medico a favore del palestinese accusato di clandestinità. “Dobbiamo dimostrargli gratitudine – ha scritto il giudice – per aver rischiato la sua vita, i suoi mezzi di sostentamento e la sua posizione nel villaggio salvando degli ebrei da una tragica fine”. La sentenza è stata approvata dall’avvocato dell’accusa, Rahamim Dayan, che ha parlato di “una decisione coraggiosa da parte della Corte, che costituisce un precedente: ci auguriamo che il comportamento dell’imputato porti ad altri gesti simili in futuro”.

    10 febbraio 2015 – Le Forze di Difesa israeliane hanno completato lunedì la demolizione di ciò che restava di un tunnel di Hamas, scoperto durante l’operazione anti-terrorismo “Margine protettivo”, che si estendeva dal quartiere Saja’iyya di Gaza fino al kibbutz Nahal Oz, in Israele. Dalla fine della guerra contro Hamas della scorsa estate, il tunnel era sotto controllo dell’esercito israeliano. Per completarne la distruzione, le forze israeliane hanno operato in territorio israeliano a ridosso del confine con Gaza, dove hanno anche rinvenuto diverse armi immagazzinate.

    10 febbraio 2015 – Il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu ha lasciato intendere, domenica, che gli avversari del partito AKP del presidente Recep Tayyip Erdogan fanno parte della “lobby ebraica”. Erdogan sostiene che Fethullah Gülen, un suo ex-alleato diventato il suo principale avversario, è dietro a complotti volti a rovesciarlo, in combutta con diversi governi stranieri cui Erdogan attribuisce fra l’altro la macchinazione di uno scandalo per corruzione che ha investito il suo governo nel 2013. Due settimane fa, Erdogan aveva affermato che il Mossad è collegato ai seguaci di Gülen. Domenica gli ha fatto eco Davutoğlu che, parlando ai parlamentari, ha detto (citato dal quotidiano turco Hurriyet): “Lo annuncio da questo podio: non abbiamo ceduto e non cederemo alla lobby ebraica, alla lobby armena, alla lobby della minoranza greca”. Il mese scorso un tribunale turco ha emesso un mandato d’arresto contro Gülen, accusato di guidare un’organizzazione criminale. Gülen, che vive in esilio volontario negli Stati Uniti, nega ogni coinvolgimento in complotti contro il governo turco.

    9 febbraio 2015 – I rappresentanti del Quartetto (Usa, UE, Russia, Onu) per la prima volta dopo un anno si sono incontrati domenica, a Monaco, ed hanno preso le distanze dai tentativi palestinesi di spingere la comunità internazionale a imporre a Israele una soluzione unilaterale. La dichiarazione rilasciata al termine della riunione ribadisce infatti che una pace sostenibile può essere raggiunta solo attraverso il rilancio “al più presto possibile” del negoziato fra le parti, sospeso dallo scorso aprile. All’incontro hanno preso parte il Segretario di Stato americano John Kerry, il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, il rappresentante della politica estera dell’Unione Europea Federica Mogherini e il vice Segretario Generale dell’Onu Jan Eliasson. I negoziati, ha detto il Quartetto, devono rispondere alle aspirazioni palestinesi ad uno stato e le preoccupazioni di Israele per la sicurezza. Il Quartetto si è detto anche profondamente preoccupato per la difficile situazione a Gaza, dove il ritmo della ricostruzione deve essere accelerato “per garantire la stabilità”, e ha esortato i donatori ad erogare i più di 5 miliardi di dollari promessi nel vertice dello scorso ottobre al Cairo.

    9 febbraio 2015 – Il ministro degli esteri siriano Walid Muallem ha dichiarato domenica che “il tentativo di Israele di creare una fascia di sicurezza nel Golan non riuscirà grazie alla ‘resistenza popolare’ nella regione, così come non è riuscito in Libano grazie a Hezbollah”. Muallem, che rispondeva a un’intervista che va in onda lunedì sul canale in lingua araba della tv si stato iraniana Al-Alam, ha aggiunto che “la cooperazione di Hezbollah nella lotta in Siria è stata una delle decisioni più intelligenti prese dell’organizzazione”.

    9 febbraio 2015 – La Corte Suprema israeliana ha ordinato lo smantellamento di nove abitazioni nella comunità ebraica di Ofra, in Cisgiordania, perché risultano edificate su terreni di proprietà palestinese.

    9 febbraio 2015 – Soldati delle Forze di Difesa israeliane hanno aperto il fuoco domenica verso un veicolo palestinese che aveva tentato di investirli ad un posto di controllo nei pressi di Betlemme, in Cisgiordania.

    9 febbraio 2015 – L’ambasciatore Usa in Libano David Hale ha detto che Washington ha inviato a Beirut aiuti militari per 25 milioni dollari destinati all’esercito regolare libanese. Hale ha detto ai giornalisti che il Libano è diventato il quinto maggiore destinatario di aiuti militari degli Stati Uniti, avendo ricevuto lo scorso anno armi per più di 100 milioni di dollari, e per un miliardo di dollari negli ultimi otto anni.

    9 febbraio 2015 – Introducendo la riunione settimanale del governo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito domenica che Israele farà tutto il possibile per evitare che le potenze mondiali accettino un accordo “negativo e pericoloso” con l’Iran sul suo controverso programma nucleare, che farebbe incombere “una nube nera sul futuro dello stato di Israele e sulla sua sicurezza”.

    9 febbraio 2015 – Iraq. E’ cessato alla mezzanotte fra sabato e domenica il coprifuoco notturno in vigore da dieci anni a Baghdad, poche ore dopo che l’esplosione di alcune bombe dentro e attorno alla capitale irachena avevano causato la morte di almeno 40 persone. L’attentato più sanguinoso nel quartiere di Nuova Baghdad, dove un attentatore suicida si è fatto esplodere in una strada di negozi uccidendo 22 persone. Lo ha comunicato la polizia locale. L’attentato è stato rivendicato dallo “Stato Islamico” (ISIS) dicendo che era rivolto contro la popolazione sciita.

    9 febbraio 2015 – La Giordania ha lanciato 56 attacchi aerei contro depositi di armi, centri di addestramento e caserme militari dello “Stato Islamico” (ISIS) nei tre giorni trascorsi da quando è stato diffuso il video dell’atroce esecuzione del pilota giordano Mouath al-Kasaesbeh. Lo ha comunicato domenica il capo delle forze aeree giordane. Nel frattempo, gli Emirati Arabi Uniti hanno inviato in Giordania uno squadrone di jet F-16 in appoggio all’aviazione del regno hashemita.

    8 febbraio 2015 – Siria. Il bilancio delle vittime, dopo quasi quattro anni di guerra civile, è salito a 210.060, la metà dei quali civili, ma la cifra reale è probabilmente molto più alta. Lo ha detto sabato l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale fra le vittime si contano almeno 10.664 bambini e 6.783 donne erano.

    8 febbraio 2015 – Secondo fonti citate sabato dal quotidiano arabo Al-Yawm al-Sab, almeno 151 membri di gruppi terroristi sarebbero stati uccisi in un’operazione di tre giorni lanciata dall’esercito egiziano nel nord della penisola del Sinai. Secondo il reportage, almeno 47 dei morti erano considerati terroristi di alto livello dai servizi di sicurezza egiziani. Almeno 25 gli stranieri.

    8 febbraio 2015 – Il ministro degli esteri turco Mevlüt Çavuşoğlu ha annunciato venerdì d’aver annullando la sua partecipazione a una conferenza sulla sicurezza, a Monaco di Baviera, a causa del fatto che vi prende parte anche una delegazione israeliana. “Avevo intenzione di partecipare alla conferenza – ha dichiarato Çavuşoğlu in conferenza stampa a Berlino – ma l’aggiunta di una delegazione israeliana ad un gruppo di discussione mi impedisce di prendervi parte”.

    8 febbraio 2015 – Iris Eliazarov, una residente di New York con passaporto israeliano, intende citare in giudizio la compagnia aerea del Kuwait per averle impedito di salire a bordo del volo diretto a Londra. Lo ha riferito venerdì il New York Daily News riferendo che Eliazarov, madre incinta al quarto mese, è stata lasciata a terra in aeroporto a causa della sua cittadinanza israeliana. Eliazarov, nata in Israele, è residente negli Stati Uniti dall’età di 11 anni con regolare carta verde. “Non pensavo che una discriminazione del genere potesse aver luogo in America, all’aeroporto JFK di New York City – ha detto David Nektalov, marito di Iris Eliazarov – Se vogliono operare qui devono rispettare le nostre leggi”.

    (Fonte: Israele.net)

    11 Feb 2015, 19:53 Rispondi|Quota