Attacco informatico di Anonymous contro Israele: obiettivo fallito anche quest’anno

 
Emanuel Baroz
9 aprile 2015
5 commenti

Attacco informatico di Anonymous pro-Palestina contro Israele. Ma l’obiettivo fallisce

A una settimana dal giorno in cui Israele ricorda la Shoah, il 16 aprile, gruppi di attivisti palestinesi hanno condotto una massiccia azione denominata “Olocausto elettronico” contro siti web e account privati israeliani successivamente pubblicati su Internet. Ma c’è stato solo un temporaneo blocco dei sistemi. E la maggioranza degli hacker del gruppo si dissocia dall’iniziativa proprio per il nome dato all’assalto

di Arturo di Corinto

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L’avevano promesso e l’hanno fatto. A una settimana dal giorno in cui Israele ricorda la Shoah, il 16 aprile, gruppi di attivisti pro Palestina hanno condotto un massiccio attacco informatico contro siti web e account privati israeliani successivamente pubblicati su Internet. A rivendicare l’attacco è stato un gruppo composito sotto la maschera di Anonymous. E tuttavia la maggior parte degli attacchi ha causato solo il temporaneo malfunzionamento di siti web istituzionali e il temuto “Olocausto elettronico” non c’è stato. Ma era così che AnonGhost e altri avevano annunciato l’operazione che ormai da diversi anni si ripete contro Israele (con insuccessi sempre maggiori…) per denunciarne la politica nei confronti dei palestinesi e in particolare degli abitanti di Gaza: “Siamo tornati per punirvi di nuovo, per i vostri crimini nei territori palestinesi come facciamo ogni anno il 7 aprile. E come abbiamo fatto molte volte, bloccheremo i vostri server, siti governativi e militari, di banche e istituzioni pubbliche, vi cancelleremo da cyberspazio.

L’operazione è stata tuttavia bollata da più parti come un fiasco. Uno dei motivi dello scarso impatto dell’iniziativa annunciata il mese scorso con un video raccapricciante di scontri e torture nella martoriata Palestina parrebbe essere proprio la sua rivendicazione da parte del gruppo AnonGhost che si era già schierato a favore dell’Isis causando durissime contrapposizioni all’interno degli stessi Anonymous che il 7 e l’8 febbraio avevano preso di mira l’infrastruttura informatica del Cybercaliffato. E le critiche più pesanti sono venute proprio dagli ex-compagni di Anonymous per l’uso sbagliato del termine “Olocausto” nell’operazione “anti-sionista” tanto da indurli a ritirare il proprio consenso all’operazione.

Così la guerriglia informatica nei confronti di siti bancari, militari e universitari israeliani si è subito trasformata in una guerra di propaganda con molti supporters filo-israeliani che hanno ridicolizzato il tentativo degli anonymous pan-arabi di “cancellare Israele dal cyberspazio” mentre altri Anonymous hanno disprezzato apertamente l’uso dei simboli del Califfato islamico per rivendicare le azioni informatiche contro Isaraele.

Eppure i siti irraggiungibili durante la giornata sono stati molti e nel corso delle ore sono stati pubblicati attraverso Pastebin e il loro elenco rilanciato da diversi siti indipendenti. Tra quelli colpiti, il sito del Parlamento israeliano e quello del Ministero dello Sviluppo che sono stati irraggiungibili solo per pochi minuti al mattino, come anche quello della polizia di stato, mentre a tarda sera erano “down” il sito del Ministero delle finanze e alcuni siti educativi promossi dal governo Netanyahu, compresi alcuni sottositi dell’Istituto Israeliano di Tecnologia “Technion”.

In aggiunta gli Anonymous che hanno rivendicato gli attacchi ai siti web hanno diffuso centinaia di account email e password di conti correnti elettronici (Paypal) che gli esperti di sicurezza stanno ancora verificando. Anonymous Arab, un gruppo che ha partecipato all’operazione ha rivendicato invece la sottrazione di informazioni sensibili relative a 150 mila cittadini israeliani: nomi, email, password, indirizzi e numero di telefono cellulare.

Alcuni esperti indipendenti hanno tuttavia insinuato che non si tratti di email attive e che questi lunghi elenchi potrebbero essere stati semplicemente riciclati dal “bottino” degli anni scorsi (#OpNazileaks) quando, al contrario di oggi, l’esercito informatico di Israele non era giunto così preparato per contarstarli.

Mauritania Attacker, uno dei leader e fondatore di AnonGhost-Team, presente anche su Facebook ha invece rivendicato l’intrusione nel sito di alcune radio israeliane e portandone le prove su Twitter ha consigliato di spegnerle per “ascoltare il Corano”. Perciò molti di quelli che si erano spesi a favore della Palestina boicottando Israele e la sua politica si sono perciò ritirati dalla partita dichiarandosi a più riprese contrari a ogni forma di integralismo religioso.

Repubblica.it

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  • #1Emanuel Baroz

    ISRAELE: MEDIA, AZIONE ANONYMOUS SUCCESSO LIMITATO

    Da stanotte siti israeliani sotto attacco hacker

    (ANSA) – TEL AVIV, 7 APR – Gli attacchi cominciati la notte scorsa degli hacker di ‘Anonymous’ contro siti israeliani stanno avendo per ora un successo «limitato». Lo segnalano i media secondo cui le autorità cibernetiche israeliane sono riuscite a mettere sull’avviso la rete internet indicando i passi da compiere per ridurre la portata degli attacchi stessi. L’azione di Anonymous contro Israele era stata annunciata per oggi già alcune settimane fa e motivata per protesta contro la politica di Israele nei confronti dei palestinesi. Lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno) e il ‘National Cyber Defense Center’ (che fa parte dell’Ufficio del primo ministro) stanno coordinando le iniziative di contrasto all’attacco degli hacker.
    (ANSA).

    9 Apr 2015, 17:41 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    ISRAELE: CYBERATTACCO PRO PALESTINA CONTRO SITI GOVERNATIVI

    Pirati informatici Anonymous e AnonGhost, siamo voce Palestina e non vogliamo stare in silenzio

    Tel Aviv, 7 apr. (AdnKronos/Dpa) – Hacker pro palestinesi all’attacco dei siti web israeliani. I principali portali del governo di Gerusalemme sono stati presi di mira questa mattina da un notevole numero di richieste di accesso, causando seri rallentamenti e qualche blocco, da parte di Anonymous e di AnonGhost, in quello che è diventato un attacco informatico annuale contro Israele.

    Sono stati colpiti anche alcuni website privati, tra cui quello del cantautore israeliano Ivri Lider. Il simbolo degli hacker è apparso assieme ad un messaggio: «Ciao mondo, siamo AnonGhost, siamo qui per punirti perché noi siamo la voce della Palestina e non vogliamo rimanere in silenzio – si legge – siamo il suono delle persone dimenticate».

    Un attacco simile è stato compiuto il 7 aprile di un anno fa. Il nuovo assalto alle reti del web israeliano, chiamato dagli hacker #OpIsrael, era stato annunciato attraverso un video che minacciava un «Olocausto elettronico»: «Come abbiamo fatto tante volte – avvertivano i pirati informatici alcuni giorni fa – ci prenderemo i vostri server, i siti governativi, quelli militari e delle istituzioni israeliane».

    (Fdm/AdnKronos)

    9 Apr 2015, 17:42 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    ANONYMOUS ATTACCA ISRAELE MA RIMANE AL PALO.

    Come avevano annunciato in un video messo on line il 4 marzo scorso, questa notte Anonymous ha sferrato il suo attacco cibernetico contro i siti web israeliani, da quello della Knesset a quello del Ministero dell’Educazione passando per quello del governo.
    Un attacco definito dal gruppo anonimo di hackers “un’olocausto elettronico” con l’intenzione precisa di vendicare i poveri palestinesi vittime di Israele che definisce “entità sionista”, la stessa definizione che adottano sia i terroristi palestinesi, inclusi quelli in giacca e cravatta, sia i pacifici paesi confinanti come il Libano controllato dagli Hezbollah.

    Purtroppo l’attacco non è andato a buon fine, o almeno non ha sortito i risultati previsti dagli hackers nascosti da una maschera dalla voce metallica. Si parla di 300 siti colpiti appartenenti a musicisti, cantanti e diversi indirizzi email ma niente più.
    A quanto pare, anche “l’Iron Web” funziona bene…

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/793863500690013/?type=1&theater

    9 Apr 2015, 17:47 Rispondi|Quota
  • #4Parvus

    Poveri scemi…

    12 Apr 2015, 17:03 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    13 Apr 2015, 20:15 Rispondi|Quota