Israele: ONG Breaking the Silence nella bufera

 
Emanuel Baroz
18 marzo 2016
3 commenti

Breaking the Silence nella bufera

breaking-the-silence-spionaggio-focus-on-israelSta facendo scalpore in queste ore il documentario, andato in onda ieri sera sull’emittente televisiva israeliana Channel 2, con cui si denuncia l’attività illecita compiuta dall’ONG di estrema sinistra “Breaking the Silence” ai danni dall’esercito e in generale della sicurezza israeliani.

Il video, ripreso di nascosto, mostra l’attività condotta da esponenti di una associazione, infiltratisi sotto copertura negli ultimi tre anni nella ONG da tempo al centro delle polemiche per la presunta attività di spionaggio condotta, e celata dalla pretesa di rivelare gli “abusi” delle forze di sicurezza dello stato ebraico.

Si nota come gli attivisti di BdS interroghino ripetutamente presunti ex militari (in realtà agenti dell’associazione che ha denunciato la condotta della ONG in questione), chiedendo loro le modalità con cui i tunnel di Hamas vengono rinvenuti, quali forze si occupino di questa attività, e che tipo di strumenti viene impiegato: domande che poco o punto hanno a che fare con la missione ufficiale di Breaking the Silence. Forte è il sospetto di attività di spionaggio a favore del terrorismo palestinese e di tradimento dello stato ebraico.

Ad un certo punto del video, una attivista di BdS rivela ad un agente sotto copertura la sua decisione di collaborare con gli uffici governativi di Gerusalemme in Giudea e Samaria allo scopo di raccogliere informazioni sensibili, da rivelare presumibilmente ai vertici del terrorismo palestinese.

Questa attività di intelligence è un grave crimine, che sta suscitando aspre polemiche nei confronti di una organizzazione da tempo nella bufera, e che si serve del pretesto di documentare la violazioni di diritti umani per condurre operazioni ostili nei confronti dello stato ebraico. Denunce ed arresti dei membri di BdS dovrebbero sopraggiungere nelle prossime ore.

Il Borghesino

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  • #1Emanuel Baroz

    Israele: ONG Breaking the Silence indagata per spionaggio

    di Sarah F.

    Il gruppo radicale di sinistra Breaking the Silence che sia ammanta del termine di ONG sarà posto sotto indagine per spionaggio. Lo ha annunciato ieri sera il Premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che un rapporto investigativo di Canale 2 aveva evidenziato come Breaking the Silence avesse tentato di entrare in possesso di notizie riservate sulle operazione del IDF contro Hamas lungo il confine con Gaza.

    Ieri sera il telegiornale di Canale 2 aveva mandato in onda un video altamente incriminante che mostra membri di Breaking the Silence impegnati a raccogliere informazioni sulle operazioni del IDF lungo il confine con la Striscia di Gaza in quello che appare a tutti gli effetti una vera e propria azione di spionaggio. I video sono stati girati da infiltrati nel gruppo Breaking the Silence e mostrano chiaramente come la cosiddetta ONG abbia superato una linea rossa invalicabile.

    Già ieri sera il Ministro della Giustizia Ayelet Shaked aveva annunciato una indagine approfondita sulle azioni di Breaking the Silence e sui veri obiettivi perseguiti da questo gruppo di estrema sinistra composto per lo più da ex militari. Poco dopo Netanyahu annunciava l’apertura di una indagine per spionaggio. Questa mattina è arrivata la conferma proprio dal Ministro della Giustizia. “E’ chiaro che chi svolge attività di questo tipo lo fa con l’intenzione di danneggiare lo Stato di Israele” ha detto Ayelet Shaked alla stampa “confido che la magistratura saprà fare chiarezza su queste attività di spionaggio” ha concluso la Shaked.

    Immediate le reazione da Breaking the Silence che ha parlato di “servizi di sicurezza israeliani trasformati in arma politica”. Secondo uno dei leader di Breaking the Silence il Premier Netanyahu sta cercando di silenziare gli ex militari che si oppongono alla “occupazione” e insieme a loro tutti quelli preoccupati per il futuro di Israele.

    Reazioni indignate verso Breaking the Silence da parte di buona parte delle Knesset tranne che, naturalmente, dai partiti arabi che parlano di “attacco alle libertà” da parte del Governo israeliano.

    Breaking the Silence si definisce Organizzazione non Governativa che opera in difesa dei Diritti Umani ed è nota per la pubblicazione di rapporti contro l’IDF mai coadiuvati da prove. Sostiene di essere formata da ex militari israeliani che hanno deciso di denunciare i presunti soprusi dell’esercito israeliano anche se in effetti è composta in maggioranza da obiettori di coscienza che operano prevalentemente contro la democrazia israeliana.

    http://www.rightsreporter.org/israele-ong-breaking-the-silence-indagata-per-spionaggio/

    21 Mar 2016, 00:04 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    ONG anti-israeliane finanziate dall’Europa per nuocere a Israele

    di Antonio M. Suarez

    ONG anti-israeliane che usano i Diritti Umani come paravento per danneggiare Israele e che vengono lautamente finanziate dalla Unione Europea e da singoli stati europei ben consci che queste ONG non hanno nulla a che vedere con la difesa dei Diritti Umani ma che il loro obiettivo è unicamente quello di nuocere a Israele.

    L’ultimo eclatante caso riguarda la ONG Breaking the Silence finita nell’occhio del ciclone per attività di spionaggio contro Israele. Ieri l’organizzazione NGO Monitor ha rilevato che Breaking the Silence tra il 2012 e il 2015 ha ricevuto il 78% dei fondi da stati europei e dalla stessa Unione Europea. Si parla di una cifra da capogiro che va da 1,8 milioni di dollari a due milioni di dollari, tutti fondi destinati alla delegittimazione di Israele e alla sua denigrazione attraverso rapporti falsi. Altri casi, sempre rivelati da NGO Monitor, riguardano altre 27 ONG anti-israeliane basate in Israele e decine di ONG anti-israeliane basate fuori da Israele. Solo quelle basate in Israele ricevono fondi per milioni e milioni di dollari al solo scopo di finanziare la delegittimazione di Israele. Parliamo di nomi noti come B’Tselem, Association for Civil Rights in Israel (ACRI), Commitment to Peace and Social Justice, Israeli Committee against House Demolitions (ICAHD) e decine di altre ONG che ogni anno ricevono ognuna centinaia di migliaia di dollari dalla Unione Europea e da singoli Stati i quali sanno bene l’uso che ne viene fatto di questi fondi ma che, o finanziano deliberatamente azioni di delegittimazione e di incitamento all’odio, oppure chiudono gli occhi.

    Secondo il professor Gerald Steinberg di NGO Monitor «le donazioni dell’Unione Europea e di molti Stati europei a Breaking the Silence e ad altre organizzazioni hanno permesso a queste ONG anti-israeliane di portare avanti il loro programma radicale di delegittimazione e di incitamento all’odio verso Israele, programma che non ha nulla a che vedere con la difesa dei Diritti Umani che diventa, in questi casi, un semplice paravento».

    Ieri l’ambasciatore della Unione Europea in Israele, Lars Faarborg Andersen, interrogato sullo scandalo che ha colpito Breaking the Silence ha detto che la UE non era a conoscenza delle attività della pseudo ONG e che comunque non ha né chiesto né intende chiedere spiegazioni a Breaking the Silence, un fatto questo che conferma la connivenza della Unione Europea con quelle ONG anti-israeliane che hanno come unico obiettivo quello di nuocere allo Stato Ebraico. Non è sbagliato quindi sostenere che l’Unione Europea finanzia deliberatamente le azioni di delegittimazione dello Stato di Israele.

    Il business della delegittimazione di Israele è diventato nel corso degli anni un business milionario che sta alimentando decine e decine di ONG (compreso il Movimento BDS) con i soldi dei contribuenti europei, per non parlare poi di quelle ONG all’apparenza caritatevoli, in particolare quelle arabe, che usano i fondi europei non solo per delegittimare Israele ma anche per sostenere gli atti di terrorismo contro i cittadini israeliani. A tutto questo va posto fine. Non è possibile che l’Unione Europea e i singoli Stati europei finanziano azioni volte a sovvertire una democrazia come quella israeliana attraverso il sostegno a ONG che non hanno nulla a che vedere con la difesa dei Diritti Umani. Questo teatrino deve finire e per questo abbiamo chiesto spiegazioni attraverso un esposto alla Commissione Europea la quale confidiamo ci risponderà (come ha fatto in passato) in tempi brevi. Dopo di che se le risposte non saranno di nostro gradimento daremo il via, insieme ad alcune organizzazioni israeliane che hanno aderito all’iniziativa, a una vera e propria azione legale per impedire che l’Unione Europea finanzi con il denaro dei cittadini europei operazioni antidemocratiche nascoste dietro al paravento della difesa dei Diritti Umani.

    http://www.rightsreporter.org/ong-anti-israeliane-finanziate-da-europa-per-nuocere-a-israele/

    21 Mar 2016, 00:05 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Israele: ministro Difesa Ya’alon contro inchiesta Ong Breaking the silence su esercito

    Gersualemme, 18 mar 11:01 – (Agenzia Nova) – Il ministro della Difesa israeliano, Moshe Ya’alon, ha ordinato all’ufficio legale delle forze armate di aprire un’indagine in seguito a un inchiesta realizzata dall’Organizzazione non governativa (Ong) Breaking the silence sull’esercito, andata in onda ieri sera sull’emittente televisiva “Channel 2”. La Ong ha intervistato i militari che operano lungo il confine con Gaza, cercando di avere informazioni in merito al loro operato ed alla finalità delle loro operazioni. Secondo le autorità israeliane, la Ong, che opera nel campo dei diritti umani, con la sua inchiesta ha di fatto diffuso informazioni riservate sulle operazioni dell’esercito. Già subito dopo la messa in onda dell’inchiesta il premier Benjamin Netanyahu aveva duramente attaccato la Ong, annunciando che sarebbe stata aperta un’inchiesta. Diversi parlamentari di tutti gli schieramenti hanno condannato la Ong, sottolineando come la raccolta di informazioni riservate equivale a “compiere operazioni di spionaggio”. Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato Moti Yogev, di Focolare ebraico, che ha chiesto l’intervento del ministro dell’Interno, Gilad Erdan, sostenendo che inchieste del genere “rappresentano un sistema utilizzato metodicamente per raccogliere informazioni sull’esercito e sulle operazioni nelle zone di confine”

    http://www.agenzianova.com/a/0/1318364/2016-03-18/israele-ministro-difesa-ya-alon-contro-inchiesta-ong-breaking-the-silence-su-esercito

    21 Mar 2016, 00:05 Rispondi|Quota