Milano, Davide Piccardo (Caim) invita Tariq Ramadan: tra Fratelli (Musulmani?…) evidentemente c’è intesa…

 
Emanuel Baroz
19 maggio 2016
2 commenti

Tariq Ramadan sotto la Madonnina

Il 3 giugno a Milano, mentre in Francia è “persona non grata”.

tariq-ramadan-davie-piccardo-milano-islam-italia-fratelli-musulmani-focus-on-israel

La lingua biforcuta di Tariq Ramadan

Il controverso professore svizzero, che si muove nell’alveo dei Fratelli musulmani, è ormai “persona non grata” nell’establishment politico della Francia. Dal premier Manuel Valls a Najat Vallaud-Belkacem, ministro dell’Istruzione, tanti hanno rifiutato di partecipare a convegni in cui c’è lui, Tariq Ramadan. L’ex segretario socialista, Martin Aubry, e il dirigente del partito Laurent Fabius, hanno ritirato la propria firma da petizioni in cui c’era anche il nome di Ramadan. Aubry, come sindaco di Lilla, ha boicottato l’invito della Lega islamica nella sua città perché al convegno c’era Ramadan. Bernard Kouchner, fondatore di Medici senza frontiere e già ministro degli Esteri, ha definito Ramadan “un uomo estremamente pericoloso”, così come Bertrand Delonoè, da sindaco socialista di Parigi, ha dichiarato Ramadan “unfit” per il Forum sociale europeo, in quanto “sospetto di antisemitismo”. Lo stesso hanno fatto Aurélie Filippetti, ministro della Cultura.

Non c’è incontro pubblico di Ramadan in Francia in cui non venga criticato (due giorni fa l’islamologo è stato contestato dalle Femen).

 

davide-piccardo-caim-milano-islam-italia-tariq-ramadan-focus-on-israel

Davide Piccardo, coordinatore del Caim, sulla sua pagina Facebook il 18 Luglio 2014

Speriamo che il Partito democratico prenda nota di questi e altri casi provenienti dalla sinistra francese, visto che Ramadan dovrebbe essere a Milano il 3 giugno, due giorni prima delle elezioni comunali, su invito di Davide Piccardo, leader dei giovani islamici. Mentre si attendono conferme della presenza di Ramadan sotto la Madonnina, c’è da chiedersi se il “fratello Tariq” andrà a sostenere la candidatura nel Pd di Sumaya Abdel Qader, rappresentante dell’islam politico a scapito di altre musulmane in lista.

(Fonte: Il Foglio, 18 Maggio 2016)

Articoli Correlati
Milano: il PD sceglie l’Islam più estremo e caccia Daniele Nahum

Milano: il PD sceglie l’Islam più estremo e caccia Daniele Nahum

Il Pd milanese caccia Daniele Nahum. Ahi Aveva criticato l’islam politico. Nuovo caso dopo la somala Maryan. Prima il caso di Maryan Ismail Mohamed, portavoce della comunità somala di Milano, […]

Milano: candidata PD legata ai Fratelli Musulmani

Milano: candidata PD legata ai Fratelli Musulmani

Sorella musulmana in lista con il Pd a Milano di Francesco Borgonovo. L’importante è avere le idee chiare. E a quanto pare, almeno in materia di rapporti con i musulmani, […]

Il signor Dalemmah e Tariq Ramadan: una bella accoppiata!

Il signor Dalemmah e Tariq Ramadan: una bella accoppiata!

Duetto D’Alema-Tariq L’ex premier e il predicatore Ramadan. In nome della comune battaglia contro “gli islamofobi”. Dopo i convegni con il furbastro Ramadan, l’articolo a due mani sull’”islam religione europea”. […]

Tariq Ramadan, il cattivo maestro dai due volti

Tariq Ramadan, il cattivo maestro dai due volti

La lingua biforcuta di Tariq Ramadan L’intellettuale islamico che in pubblico flirta con D’Alema e nella banlieue demonizza “i sionisti”. di Giulio Meotti “In pubblico Tariq Ramadan parla di democrazia, […]

Milano: polemiche per la presenza di un imam predicatore della Jihad alla festa per la fine del Ramadan

Milano: polemiche per la presenza di un imam predicatore della Jihad alla festa per la fine del Ramadan

A Milano l’imam dei martiri. Gli ebrei: “Pisapia si dissoci” I centri islamici invitano il predicatore del jihad all’Arena. Omaggio dell’assessore. L’opposizione: “Follia”. di Alberto Giannoni Sembra proprio che l’Islam […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Emanuel Baroz

    Così il Qatar ha comprato la cattedra di Oxford a Tariq Ramadan

    Il celebre intellettuale islamico lo aveva già confermato due anni fa in una intervista a Libération: “Certamente il Qatar ha sostenuto la mia cattedra, ma la sua gestione è sotto l’autorità esclusiva dell’università”. Donati 11 milioni di sterline nel 2015 per propagare l’islam.

    di Giulio Meotti

    Tariq Ramadan lo aveva già confermato due anni fa in una intervista a Libération: “Certamente il Qatar ha sostenuto la mia cattedra, ma la sua gestione è sotto l’autorità esclusiva di Oxford”. Adesso arriva l’inchiesta monstre del Monde, dal titolo “Tariq Ramadan: la sfinge”, in cui si scopre quanto è costata al Qatar la cattedra su cui siede oggi il più celebre intellettuale islamico d’Europa e che gli è valsa, fra le altre cose, la nomina a “consigliere religioso” del premier inglese David Cameron. Il Monde punta i riflettori su Ramadan perché da mesi sta incontrando difficoltà nel suo paese d’adozione, la Francia (Ramadan è cittadino svizzero). A Béziers, Orléans e Argenteuil non gli è stato permesso di parlare pubblicamente.

    Alcune settimane fa Alain Juppé, sindaco di Bordeaux, lo ha definito “persona non grata”, chiudendogli le porte. Non c’è università francese che gli consenta ormai di prendere la parola. L’accusa rivolta a Ramadan è quella di “ambiguità”. E basta leggere il suo ultimo intervento su Politico Europe per capire fino a che punto arrivi il suo doppio linguaggio. Nel saggio, Ramadan spiega che le stragi di Parigi e Bruxelles sono la conseguenza diretta della nostra politica in medio oriente (l’Isis ringrazia). Intellettuale che ha scritto quasi trenta libri, sposato a una bretone cattolica di nome Isabelle che si è convertita all’islam e ha preso il nome di Iman, Ramadan vive in una casa molto british vicino allo stadio di Wembley, a Londra, ma trascorre la maggior parte del suo tempo nelle periferie delle città francesi, accolto come un eroe da famiglie popolari, da giovani ragazze che indossano il chador su uno sfondo di trucco, disoccupati, studenti, proprietari di piccole imprese spesso barbuti. Alcuni hanno letto i suoi libri. Altri hanno appreso dalle sue videocassette.

    C’è chi lo paragona all’amabile Mohammed Ben Abbes, il leader della Fratellanza musulmana che Michel Houellebecq immagina presidente francese in “Sottomissione”. Da quando Ramadan ha annunciato di volere la nazionalità francese, le autorità di Parigi hanno messo in discussione le sue possibili ambizioni politiche. Con la sua oratoria impeccabile e il suo carisma, Ramadan ha innegabilmente contribuito a una nuova asserzione islamista in una generazione di musulmani francesi ed europei. Ramadan è diventato “il simbolo della visibilità di un islam europeo”, secondo le parole della sociologa franco-turca Nilufer Gole. Ramadan ha anche saputo portare qualcosa che non esisteva prima nelle università europee, come a Friburgo: “Non esisteva una tradizione apologetica dell’islam nelle nostre università”, ha detto Reinhard Schulze.

    La consacrazione è arrivata nel 2009. L’Università di Oxford gli ha offerto la posizione sognata: professore universitario. Haoues Seniguer, docente a Sciences Po, sostiene al Monde che “Ramadan deve in parte la sua nomina al predicatore Youssef al Qaradawi”, guru della Fratellanza musulmana con base in Qatar, che è anche membro del consiglio di amministrazione del Centro di studi islamici a Oxford. Per questo il premier Cameron ha subìto pressioni dai governi di Egitto e Arabia Saudita – arcinemici della Fratellanza – secondo i quali Londra è “il centro delle attività della Fratellanza musulmana”.
    La monarchia qatariota, soltanto nel 2015, ha donato undici milioni di sterline per rinnovare il college di Oxford dove insegna Tariq Ramadan. E’ stata la stessa Sheikha Moza, moglie dell’emiro al Thani, a inaugurare il magnifico edificio progettato da Zaha Hadid, compianta architetto. Un copione che neppure Edward Gibbon avrebbe immaginato, quando nel suo “Declino e caduta dell’impero romano”, scritto nel 1776, aveva spiegato che se Carlo Martello fosse stato sconfitto a Poitiers, il Corano “oggi sarebbe insegnato nelle scuole di Oxford”. C’è riuscito il fratello Tariq.

    http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/04/22/qatar-cattedra-di-oxford-tariq-ramadan___1-v-141062-rubriche_c284.htm

    19 Mag 2016, 12:05 Rispondi|Quota
  • #2cico

    io ho una grande idea.
    Ma perche non mandiamo da una parte i Piccardo a fare in culo in Palestina e dall’altra Emanuel Baroz in Israele ?
    Cosi vi scannate tra di voi e la smettete di rompere i coglioni agli italiani.
    E non venite a dirmi che anche voi siete italiani perchè mi incazzo.
    A voi e a piccardo non ve ne fotte un cazzo dell’italia.
    Voi Ebrei se domani l’italia dichiarasse guerra ad Israele correreste tutti a fare Aliyah.
    Per quanto riguarda i Piccardo vogliono solo far assomigliare l’italia a uno di quei paesi arabi di cui parlano tanto ma che non hanno mai visitato.
    I classici musulmani di comodo. Mai vissuti in oriente, ma convinti di voler esportare il modello islamico in occidente.
    Proprio perchè l’Islam l’hanno imparato su un libro e non per le strade come ogni arabo che si rispetti !!! Per quanto mi riguarda dovete andare a fare in culo voi, loro e chi non vi ci manda !!!

    5 Giu 2017, 22:10 Rispondi|Quota
Trackbacks & Pingback
  1. Milano: il PD sceglie l’Islam più estremo e caccia Daniele Nahum | Focus On Israel