La Dichiarazione Balfour compie 100 anni

 
Emanuel Baroz
2 novembre 2017
1 commento

La Dichiarazione Balfour compie 100 anni

2 Novembre 1917

Egregio Lord Rothschild,

È mio piacere fornirle, in nome del governo di Sua Maestà, la seguente dichiarazione di simpatia per le aspirazioni dell’ebraismo sionista che è stata presentata, e approvata, dal governo.

“Il governo di Sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di un focolare nazionale per il popolo ebraico, e si adopererà per facilitare il raggiungimento di questo scopo, essendo chiaro che nulla deve essere fatto che pregiudichi i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche della Palestina, né i diritti e lo status politico degli ebrei nelle altre nazioni”.

Le sarò grato se vorrà portare questa dichiarazione a conoscenza della federazione sionista.

Con sinceri saluti
Arthur James Balfour

La Dichiarazione Balfour non riconosceva solo i diritti del popolo ebraico. Essa stabiliva anche che “non verrà fatto nulla che possa pregiudicare i diritti civili e religiosi delle comunità non ebraiche esistenti in Palestina”. Per la Dichiarazione Balfour, affermare i diritti degli ebrei non precludeva affatto i diritti e le libertà della parte araba. Allo stesso modo, nel corso dei decenni l’aspirazione sionista all’autodeterminazione ha sempre incluso il rispetto e la convivenza con tutte le comunità della zona, tra cui gli arabi palestinesi. Questa visione ha trovato chiara espressione nella Dichiarazione di Indipendenza d’Israele che afferma l’eguaglianza di diritti di tutti i cittadini indipendentemente da sesso, etnia e credo religioso. Oggi, circa il 20% della popolazione israeliana è composto da cittadini arabi che godono di diritti e libertà e che ricoprono funzioni di rilievo nella giustizia, nella politica, nelle professioni ecc.

Anche al tempo della Dichiarazione Balfour la dirigenza ebraica cercava di cooperare con i vicini arabi. Nel 1919 Chaim Weizmann, che rappresentava l’Organizzazione sionista mondiale, e l’emiro Feisal, uno dei massimi leader del nazionalismo arabo, firmarono un accordo di cooperazione per promuovere le aspirazioni nazionali sia degli ebrei che degli arabi della regione. Purtroppo questo precedente non era destinato a durare a lungo. Nel corso del XX secolo, capi arabi estremisti rifiutarono di riconoscere i diritti ebraici, promuovendo l’intollerante concezione secondo cui tutto il paese deve appartenere solo agli arabi e incoraggiando attacchi violenti contro la popolazione ebraica. Questo rifiuto della legittima rivendicazione del popolo ebraico a una patria nazionale in Terra d’Israele, riconosciuto e sancito dalla comunità internazionale, è ciò che sta alla base del conflitto arabo-israeliano. Ed è il filo rosso che collega ogni guerra, ogni atto terroristico, ogni intrigo diplomatico promosso da parte araba dal 1917 ad oggi.

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Ancora oggi la parte palestinese, invece di guardare avanti ed educare e operare per un futuro di pace, resta voltata all’indietro e cerca di riavvolgere il nastro della storia insistendo a polemizzare, a negare, a rigettare il riconoscimento da parte del mondo della validità e legittimità delle aspirazioni del popolo ebraico. E’ così che, al vertice della Lega Araba del luglio 2016, il presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha annunciato l’intenzione di citare in giudizio la Gran Bretagna per aver emanato cento anni fa la Dichiarazione Balfour. Il rifiuto suo e degli altri leader palestinesi della Dichiarazione Balfour riflette la loro costante negazione di qualsiasi diritto del popolo ebraico nella sua patria, il che naturalmente non fa che allontanare ogni concreta prospettiva di coesistenza e di pace. La virulenta opposizione alla Dichiarazione Balfour era e rimane radicata nell’antistorica convinzione che gli ebrei siano degli estranei e nel falso assunto che essi non abbiano alcun legame con la Terra d’Israele e nessun diritto di alcun tipo a vivere in essa come popolo sovrano. Questo intollerante esclusivismo arabo è ciò che continua ancora oggi a tenere aperto il conflitto arabo-israeliano.

Nel 1917 il governo britannico riconobbe una verità storica e il mondo arabo lanciò una campagna lunga cento anni per negare e cancellare quella verità. Israele, lo stato nazionale del popolo ebraico, mentre celebra il centenario del sostegno alla sua storia nazionale incarnato nella Dichiarazione Balfour, tende ancora la mano ai suoi vicini arabi e palestinesi esortandoli ad accettare una volta per tutte la legittimità dell’appartenenza di Israele alla famiglia delle nazioni. Solo così potrà avverarsi la pace che tutti auspichiamo.

Israele.net

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Commento

  • #1Stefano

    Questo periodo è pregno di anniversari, ricordiamo anche il 1947 che vide la nascita di Israele, sia pur ancora colonia britannica. Ma più importante sarà il prossimo anno, che ricorderà l’inizio del ritorno degli ebrei in Israele nel 1878, in seguito all’imposizione da parte delle potenze europee del rispetto delle minoranze all’impero turco, e la nascita di Israele esattamente settanta anni dopo.
    Poi il 2019 ricorderà il trattato del 1919 in cui gli arabi riconobbero il diritto alla nascita di uno stato ebraico.

    3 Nov 2017, 16:33 Rispondi|Quota
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