Bassem Eid:”il Palestinese che lotta per i diritti umani”, solo se parla inglese

 
admin
11 dicembre 2007
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“il Palestinese che lotta per i diritti umani”, solo se parla inglese

Carissimi, come certamente saprete la prof.ssa Daniela Santus ha invitato a Torino il dott.Bassem Eid, direttore del “Palestinian Human Rights Monitoring Group(PHRMG)”, ho ricevuto un messaggio tramite una mailing-list a cui sono iscritto dove si sosteneva che il dott.Bassem Eid è semplicemente uno che ha imparato bene la lezione di Yasser Arafat: “Predicare la pace in inglese e la guerra santa in arabo”, siccome sono curioso per natura ho deciso di indagare personalmente e ho scelto di tradurre un documento(che è presente solo nella versione araba del sito) riguardo il “Martirio dei bambini palestinesi”, ovviamente per mano di Israele.

Inoltre ho deciso di occuparmi del dott.Bassem Eid perchè questa persona gode di particolare fiducia in Italia, anche tra gli Ebrei, di lui se ne è occupato anche il mensile Shalom definendolo “il Palestinese che lotta per i diritti umani”.
Qui di seguito vi invio la traduzione con delle brevi note personali contenute all’inizio ed alla fine della stessa:

A prima vista mi accorgo subito di una cosa, in arabo mi hanno particolarmente interessato i documenti sui bambini martiri ( ??????? ??????? ), questa è la sezione in arabo relativa a questi documenti: http://www.phrmg.org/arabic/documents/child_martyrs/ con le testimonianze ( ?????? )che ovviamente in arabo sono una marea: http://www.phrmg.org/arabic/documents/child_martyrs/testimonies/ mentre in inglese non ce ne è neanche una.

Mi sono detto: “Questo può essere un semplice errore, oppure può essere che non hanno fatto in tempo a tradurle in inglese, magari ci stanno lavorando”.
Sono entrato senza malizia, e mi sono subito interessato di un “caso generale” relativo a 383 bambini morti, così ho aperto il documento
(http://www.phrmg.org/arabic/documents/child_martyrs/testimonies/383child_killed.htm)

Aprendo il documento, il titolo cambia: “Il movimento mondiale per la difesa dei bambini: 383 bambini palestinesi sono stati martirizzati dall’inizio dell’Intifada di Al-Aqsa”.
Allora mi sono detto: “Wow, qui la cosa si fa interessante, soprattutto per l’utilizzo di questa parola: ???????? (martirizzati)”.

Ma continuiamo pure nella lettura-traduzione:

L’ala palestinese del movimento globale per la difesa dei bambini dichiara che sono stati uccisi 383 bambini palestinesi sotto l’età di 10 anni dall’esercito e dai coloni israeliani dall’inizio dell’Intifada di Al-Aqsa dal settembre del 2000 fino al primo gennaio del 2002″.
Il movimento nel suo report riguardo i martiri tra i bambini palestinesi ne ha contati 191 come martiri, mentre il numero dei bambini martiri nel 2001 è stato di 98, e di 94 bambini dal 29-09-2000 fino alla fine dell’anno.

Inoltre il movimento ha contato anche i bambini che sono stati martirizzati a causa della loro partecipazione in dimostrazioni e marcie, che ammontano a 153 bambini martiri, una percentuale del 39,94% sul totale dei martiri bambini.

Inoltre il Movimento Globale per la Difesa dei Bambini ha contato che dall’inizio dell’Intifada ad oggi 88 bambini martiri a causa dei bombardamenti indiscriminati dei Sionisti su aree Palestinesi popolate.

Sempre in accordo con il report sono aumentati il numero dei bambini martiri che rimangono vittime della politica degli assassinii, dall’inizio dell’intifada fino alla fine di quest’anno 31 bambini hanno assistito(e sono rimasti vittime) all’assassinio degli attivisti in rivolta(terroristi e leaders terroristici), e questo costituisce l’8,09% del totale dei bambini martirizzati.

Inoltre il Movimento ha cercato tramite l’analisi dei dati disponibili, il numero e la proporzione(rispetto al totale)dei più giovani tra i bambini martiri che sono aumentati dall’anno 2000, nell’anno 2002 ci sono stati 85 bambini martiri su un totale di 191 che avevano meno di tre anni di età, e questo rappresenta il 44,50% del numero totale di tutto l’anno, nel 2001 sono morti 34 bambini su 98 in questa fascia d’età e questo rappresenta il 34,69% del numero totale dei bambini morti durante quest’anno(il 2001 ndr), in rapporto con i 13 bambini su 94 di questo gruppo di età morti nel 2000, che rappresentano il 13,93% del numero totale dei bambini morti in questo anno(nel 2000 ndr).

Il rapporto dichiara inoltre che 86 bambini sono morti martiri nell’ultimo anno a causa della macchina da guerra(intesa come carro armato ndr), colpi d’artiglieria, razzi o (a causa delle)demolizioni delle loro case e questi ultimi sono 45 sul totale dei bambini martirizzati durante quest’anno(sempre il 2000 ndr).

Nel dettaglio, il rapporto mostra un aumento senza precedenti dei figli dei martiri che sono stati uccisi dopo la demolizione delle loro case dove, dall’inizio dell’Intifada fino alla fine nel 2002 sono stati martirizzati 7 bambini.

Riportati i 25 bambini martiri morti negli stessi modi nel 2001, e 3 martiri nell’anno d’inizio dell’Intifada di Al-Aqsa, ed il martirio di altri 13 bambini avrebbe portato il blocco sui territori palestinesi.

Inoltre è aumentato il numero dei bambini che sono stati martirizzati dopo aver subito diversi attacchi, avvenuti al di fuori di confronti(intesi come confronti bellici ndr), (per questa ragione) dall’inizio dell’Intifada fino alla fine dello scorso anno sono stati martirizzati 72 bambini.

Un nostro ricercatore/Mohammed Abu Assaker -Gaza

Questa traduzione non è alcuna pretesa di essere accurata in quanto è stata fatta velocemente, vuole solo rendere l’idea della disparità tra il sito inglese ed il sito arabo del Palestinian Human Rights Monitoring Group(PHRMG). Personalmente sono deluso ed amareggiato dal vedere che i palestinesi continuino nella logica di Arafat e cioè: “Predicare la pace in inglese e la guerra santa in arabo”.

Ormai è assodato, non siamo tutti così coglioni da non saper leggere l’arabo, riusciamo a leggere ed a capire quello che dite anche nella vostra lingua, quindi sediamoci ad un tavolo di trattativa e discutiamo per la pace, ma non cercate di ingannarci usando l’arabo e facendo siti web bilingue(me ne sono capitati diversi) che in inglese dicono: “La pace con Israele? D’accordo si può fare” ed in arabo dicono: “Combattere gli Ebrei è un dovere imposto dalla nostra religione, la Palestina dev’essere dal Mediterraneo alle Rive del Giordano… Hitler? Era un eroe”.

Cordiali saluti ed in attesa di un minimo aumento di maturità da parte vostra

Davide Santoro -Redattore di Ebraismo e Dintorni ( http://www.ebraismoedintorni.it ) e promotore della lettera-appello in difesa d’Israele e del popolo Ebraico reperibile sul blog dell’amica Deborah Fait: http://deborahfait.ilcannocchiale.it/post/1706989.html

Deborah Fait

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