Ostaggi di Hamas

 
Emanuel Baroz
7 gennaio 2009
2 commenti

Ostaggi di Hamas

hamas-fatah3

di Bernard Henry-Levy

Non essendo un esperto militare, mi astengo dal giudicare se i bombardamenti israeliani su Gaza potevano essere più mirati, meno intensi. Poiché da decenni non sono mai riuscito a distinguere fra morti buoni e cattivi o, come diceva Camus, fra «vittime sospette» e «carnefici privilegiati», sono evidentemente sconvolto, anch’io, dalle immagini dei bambini palestinesi uccisi. Detto questo, e tenuto conto del vento di follia che, una volta di più, come sempre quando si tratta di Israele, sembra impadronirsi di certi mass media, vorrei ricordare alcuni fatti.

1) Nessun governo al mondo, nessun altro Paese se non l’Israele attuale, vilipeso, trascinato nel fango, demonizzato, tollererebbe di vedere migliaia di granate cadere, per anni, sulle proprie città: in questa vicenda, la cosa più sorprendente, il vero motivo di stupore non è la «brutalità» di Israele, ma, letteralmente, il fatto che si sia trattenuto così a lungo.

2) Il fatto che i Qassam di Hamas, e adesso i suoi missili Grad, abbiano provocato così pochi morti non prova che siano missili artigianali, inoffensivi o altro, ma che gli israeliani si proteggono, vivono rintanati nelle cantine dei loro edifici, nei rifugi: un’esistenza da incubo, in sospeso, al suono delle sirene e delle esplosioni. Sono stato a Sderot, lo so bene.

3) Il fatto che le granate israeliane facciano, al contrario, tante vittime non significa, come sbraitavano i manifestanti dello scorso week-end, che Israele si abbandoni a un «massacro» deliberato, ma che i dirigenti di Gaza hanno scelto l’atteggiamento inverso, di lasciare quindi le loro popolazioni esposte: una vecchia tattica dello «scudo umano » che fa sì che Hamas, come Hezbollah 2 anni fa, installi i propri centri di comando, i depositi d’armi, i bunker nei sotterranei di abitazioni, ospedali, scuole, moschee. Tattica efficace ma ripugnante.

4) Fra l’atteggiamento degli uni e quello degli altri esiste comunque una differenza capitale che non hanno diritto di ignorare coloro che vogliono farsi un’idea giusta e della tragedia e dei mezzi per porvi fine: i palestinesi sparano sulle città, in altre parole sui civili (e questo, in diritto internazionale, si chiama «crimine di guerra»); gli israeliani prendono come bersaglio obiettivi militari e, senza volerlo, provocano terribili danni civili (e questo, nel linguaggio della guerra, ha un nome: «danni collaterali» che, se pur orrendo, rimanda a una vera dissimmetria strategica e morale).

5) Poiché bisogna mettere i puntini sulle i, ricordiamo ancora un fatto al quale stranamente la stampa francese non ha dato risalto e di cui non conosco alcun precedente, in nessun’altra guerra, da parte di nessun altro esercito: le unità de Tsahal, durante l’offensiva aerea, hanno sistematicamente telefonato (la stampa anglosassone parla di 100.000 chiamate) ai cittadini di Gaza che vivono nei pressi di un bersaglio militare per invitarli ad andarsene. Che questo non cambi nulla rispetto alla disperazione delle famiglie, alle vite stroncate, alla carneficina, è evidente; ma che le cose si svolgano così non è, tuttavia, un dettaglio totalmente privo di senso.

6) Infine, quanto al famoso blocco integrale, imposto a un popolo affamato, che manca di tutto e precipitato in una crisi umanitaria senza precedenti (sic), di fatto non è proprio così: i convogli umanitari non hanno mai smesso di transitare, fino all’inizio dell’offensiva terrestre, per il punto di passaggio Kerem Shalom; solamente nella giornata del 2 gennaio, 90 camion di viveri e di medicinali hanno potuto, secondo il New York Times, entrare nel territorio. Tengo a ricordare (infatti, è inutile dirlo, anche se, secondo alcuni, sia meglio dirlo…) che gli ospedali israeliani continuano, nel momento in cui scrivo, ad accogliere e curare, tutti i giorni, i feriti palestinesi. Speriamo che i combattimenti cessino al più presto. E speriamo che al più presto i commentatori tornino in sé. Allora scopriranno che sono tanti gli errori commessi da Israele negli anni (occasioni mancate, lungo diniego della rivendicazione nazionale palestinese, unilateralismo), ma che i peggiori nemici dei palestinesi sono quei dirigenti estremisti che non hanno mai voluto la pace, mai voluto uno Stato e hanno concepito il proprio popolo solo come strumento e ostaggio (immagine sinistra di Khaled Meshaal il quale, il 27 dicembre, mentre si precisava l’imminenza della risposta israeliana tanto desiderata, non sapeva far altro che esortare la propria «nazione» a «offrire il sangue di altri martiri», e questo lo faceva dal suo confortevole esilio, ben nascosto, a Damasco). Oggi, delle due l’una. O i Fratelli musulmani di Gaza ristabiliscono la tregua che hanno rotto e dichiarano caduca una Carta fondata sul puro rifiuto dell’«Identità sionista», raggiungendo il vasto partito del compromesso che, Dio sia lodato, non smette di progredire nella regione, e allora la pace si farà. Oppure si ostinano a vedere nella sofferenza dei loro compagni solo un buon carburante per le loro passioni riacutizzate, il loro odio folle, nichilista, senza parole, e allora bisognerà liberare non solo Israele, ma i palestinesi, dall’oscura influenza di Hamas.

(traduzione di Daniela Maggioni)

(Fonte: Corriere della Sera, 7 Gennaio 2009)

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  • #1Juan

    just a few thoughts on recent events. Check out the links embedded in my note below. They have good info.

    Summary:

    1) Israel acts to open “humanitrain corrodor” Click here for more info on Israel’s steps to provide aid to Gazans, and target Hamas fighters, not civilians

    2) AP confirms HAMAS was firing rockets from the school in Gaza hit by Israel. Also forcing fleeing residents at gunpoint to return home.

    3) VIDEO of Hamas shooting rockets from schools before

    4) HAMAS is stealing food, fuel and medicine from AID convoys

    1) I’m sure you’ve seen the news that Israel took dramatic steps today establishing a “Humanitarian Corridor” to ensure that Gaza residents could access the thousands of tons of aid that has been delivered into Gaza daily.

    2)Also want to touch on the tragic incident at the UN school from which Hamas fighters were shooting mortars at Israeli troops. This tragedy, in which civilians were killed along with the Hamas terrorists (incl. Hamas operatives Imad Abu Askhar and Hassan Abu Askhar) who were operating among the civilian human shields, is a prime example of Hamas’ cynical use of the people of Gaza as their hostages, in some cases forcing fleeing residents AT GUN POINT to return to their homes.

    THE AP in Gaza reports that Gaza residents confirm that Hamas “opened fire from the cover of a U.N. school where hundreds of Palestinians had sought refuge.”

    Here is a link to video of Hamas terrorists doing exactly what they did yesterday…shooting rockets from a school. Reporting on this incident without highlighting Hamas’ history of using such schools as rocket launching bases is incomplete and omits essential elements of the story that give context to who the Hamas terrorists are. What does it matter to Hamas if the women and children in the school are ‘martyred’? The top Hamas ‘spiritual leader’ Nizzar Rayyan, killed earlier this week not only implored others to send the children as suicide bombers – HE SENT HIS OWN SON on a suicide bombing. Here is what Jeff Goldberg has to say about him.

    3) Hamas is stealing relief supplies and reselling them, and is confiscating medical supplies, siphoning off “a significant portion” of the medicine and medial supplies for their own private hospital, creating the shortages being reported. Omitting these facts when covering the Humanitarian issues is incomplete and wrong.

    According to reports in Ynet, the English language website of Israel’s largest news paper, “One such incident was recorded Monday, when a convoy of trucks carrying supplies through the Kerem Shalom crossing was opened fire upon and seized by Hamas gunmen. Similar incidents occurred with trucks carrying fuel.”

    4) Hamas is also executing and viciously wounding their political enemies, FATAH, continuing their reign of political violence in Gaza.

    7 Gen 2009, 20:11 Rispondi|Quota
  • #2Juan

    Una serie di notizie che in Italia non vengono date….

    http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/129273#replies

    7 Gen 2009, 20:29 Rispondi|Quota