Milano: sfilano i pacifinti….e le bandiere bruciano

 
Emanuel Baroz
10 gennaio 2009
23 commenti

Come spesso accade quando sfilano i pacifinti, cioè coloro che si indignano a senso unico senza aver MAI preso negli ultimi SETTE ANNI una posizione contro i continui lanci di razzi  Qassam contro Israele da parte di Hamas, ecco che vengono bruciate le bandiere dello Stato di Israele….non è una novità ma è sempre una VERGOGNA!

Gaza. A corteo di protesta a Milano bruciate bandiere israeliane

Oltreggiato con la svastica anche il vessillo degli Stati Uniti

MANIFESTAZIONE CONTRO  ISRAELEMilano, 10 gen. (Apcom) – Bruciato nel corso del corteo di protesta palestinese, organizzato questo pomeriggio a Milano contro la guerra nella Striscia di Gaza, un lenzuolo bianco sul quale era stata tracciata la stella di Davide, simbolo della bandiera israeliana. Altri partecipanti al corteo inalberavano anche cartelli e bandiere degli Stati Uniti con disegnata la svastica nazista. Un episodio analogo si era verificato, ancora una volta a Milano, nel corso del corteo filo palestinese del 3 gennaio scorso: erano state bruciate delle bandiere di Israele ed esposti vessilli con la svastica sovrapposta alla stella di David.

La protesta, cui hanno partecipato migliaia di persone tra cui anche italiani dei centri sociali e dei partiti dell’estrema sinistra, si è snodata da piazzale Loreto sino alla stazione Centrale ed è stata scandita da slogan contro il presidente statunitense George Bush e lo stato d’Israele, definito “terrorista” e responsabile di “genocidio”. Molte le foto dei bambini uccisi a Gaza, insieme a volantini e cartelli che criticavano duramente l’offensiva israeliana contro Hamas con affermazioni molto dure come “Fermiamo il massacro del regime nazi-sionista israeliano, appoggiato dal governo italiano” o altri destinati a suscitare molte polemiche come “Vi lamentate dell’Olocausto ma nel 2009 Gaza lo subisce da voi”. I partecipanti al corteo hanno cominciato a pregare non appena giunti alla stazione Centrale, guidati dall’imam di via Quaranta.

Immediata la reazione delle forze politiche. Il vice sindaco di Milano, Riccardo De Corato, ha espresso la sua indignazione per lo scempio della bandiera israeliana. “A distanza di soli sette giorni dal corteo pro Hamas abbiamo assistito all’ennesimo copione dello scempio di bandiere israeliane bruciate, scambiate con farneticanti svastiche. Mi domando allora fino a quando la città e i milanesi dovranno assistere impotenti a queste pantomime dove hanno mano libera la sinistra radicale, i centri sociali e una minima parte del mondo islamico pilotata da imam screditati”. Ancora una volta – conclude De Corato – abbiamo assistito alla confusione tra preghiera e manifestazione politica. Una mescolanza che la gran parte del mondo musulmano milanese rifiuta. Oggi in piazza c’erano infatti al massimo un migliaio di islamici, dunque una minima parte degli ottantamila musulmani iscritti all’anagrafe. Gente che non dà retta a imam screditati, che non rappresentano che se stessi e che stanno cercando, inutilmente, di fomentare il fanatismo fondamentalista”.

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  • #1Massimo Pasanisi

    A parte che il servizio d’ordine dei pacitonti ha provveduto ad isolare coloro che intendevano “oltraggiare” Israele bruciando bandiere – rimango sempre più perplesso circa lo ‘scandalo’ che desta questa pratica. Se mi bruciassero il Leviatano di Hobbes o il De Interpretazione di Aristotele – che per me valgono più di qualunque simbolo nazionale – non farei tanto rumore. Quest’articolo non è altro che pura demagogia farneticante di chi non ha argomenti per analizzare l’attuale situazione nella striscia di Gaza.

    11 Gen 2009, 11:12 Rispondi|Quota
    • #2Emanuel Baroz

      La situazione nella striscia di Gaza la affrontiamo ogni giorno, con articoli di vario genere ed esprimendo il nostro pensiero nei vari commenti agli articoli…..di “demagogia farneticante” sinceramente non ho trovato proprio alcuna traccia

      11 Gen 2009, 13:34 Rispondi|Quota
  • #3Massimo Pasanisi

    Ovviamente da autore dell’articolo è difficile vedere aspetti che prestano il fianco alle critiche, altrimenti sarebbe stupido lasciarli. L’idea di fondo che ci differenzia è che Lei considera Israele uno stato legittimo, io no. Ma questo non perché abbia particolari idee politiche “di parte” o uno spiccato antiebraismo, ma semplicemente perché ho sempre simpatizzato per il David con la fionda che ridimensionava l’arroganza dei filistei.

    11 Gen 2009, 13:56 Rispondi|Quota
  • #4Enzo

    Sono appena ritornato dal rally pro-Israel e pro-Pace a Trafalgar Square, Londra. Migliaia e migliaia di supporters e simpatizzanti di Israele hanno potuto manifestare tranquillissimamente il loro appoggio a Israele sventolando placards e bandiere. A soli 20 metri di distanza (leggasi VENTI metri), un gruppetto di simpatizzanti, mussulmani e Neturei Karta (!!!), gridava il proprio disappunto. La Polizia e’ stata semplicemente eccezionale. Non c’e’ stato un solo tafferuglio. Ha parlato, e molto bene, Mr Prosor, l’Ambasciatore di Israele in GB, e altre personalita’. Era presente anche la BBC ((Live!). Che spettacolo di democrazia! E con questi supporters, Israele non sara’ mai sola!
    Un abbraccio a tutti voi di Focus per l’ottimo lavoro che fate!
    P.S. Se volete vedere le foto del rally, venite a trovarle su FB.

    11 Gen 2009, 14:39 Rispondi|Quota
  • #5David

    Massimo, non è questione di non saper accettare critiche, è questione di non sapersi immedesimare.
    Ha detto bene, “Se mi bruciassero il Leviatano di Hobbes o il De Interpretazione di Aristotele – che per me valgono più di qualunque simbolo nazionale – non farei tanto rumore.”.
    Forse per qualcuno, la bandiera di Israele, rappresenta qualcosa? Non per lei certamente, ma dovrebbe accettare chi invece si sente rappresentato dalla stessa.

    Per il David Vs Filistei, si chieda da quanti anni Hamas lancia razzi.
    O è come dire che durante la partita di Calcio Brasile-Ghana, lei tifa Ghana solo perchè più debole?

    11 Gen 2009, 15:14 Rispondi|Quota
  • #6Massimo Pasanisi

    Hamas risponde ad un’occupazione indebita. È come se i veneti da un giorno all’altro trovassero un libro sacro nella laguna che sostiene l’esistenza di una terra promessa veneta in Puglia. Un gruppo di veneti infatuato per questa scoperta inizia ad arrivare in Puglia e poi nel giro di 5 anni mette la bandiera sul gargano e dice questa è la nostra terra da sempre! Ed in virtù dei deliri contenuti in quattro scartoffie “ispirate da Dio” inizia a dettar legge in quelle zone. Lei rimarrebbe a guardare?

    11 Gen 2009, 15:52 Rispondi|Quota
  • #7admin

    Massimo, ti incollo queste 2 domande/2 risposte, in grado forse di chiarirti le idee 🙂

    1) Quasi duemila anni fa esisteva uno Stato ebraico in Palestina, ma poi ci hanno vissuto gli arabi, cioè i palestinesi. Dopo tanto tempo non hanno acquisito il diritto alla loro patria?

    Gli arabi non hanno abitato a lungo in modo stabile la Palestina.

    Continuativamente, solo poco più di un secolo. Per quattro secoli, dal 1516 al 1918, la Palestina è stata una negletta provincia turca quasi disabitata, consegnata dall’incuria dei governi di Istanbul alla sabbia del deserto e alle paludi. La Palestina (meglio conosciuta in quei secoli come “provincia di Damasco” e comprendente l’attuale Israele, Cisgiordania, Giordania, Libano e parte della Siria) incomincia a essere “restaurata” solo a partire dalla seconda metà dell’800, quando i primi pionieri ebrei, giunti dall’Impero zarista, creano qualche occasione di lavoro, capace di attirare lavoratori di altre province turche, come la Siria, l’Iraq, l’attuale Giordania (creata artificialmente, a tavolino, solo nel 1921), lo stesso Egitto. Maggiori occasioni lavorative si sviluppano tra la prima e la seconda guerra mondiale, sia per l’occupazione britannica che per le fatiche dei contadini ebrei, con i loro aranceti e le terre acquistate a caro prezzo dagli sceicchi arabi e strappate alla sabbia, e al conseguente indotto. Che oggi i palestinesi, cioè i pronipoti dei tanti lavoratori arabi giunti in Palestina un secolo fa, esistano e abbiano acquisito una coscienza nazionale, prima del tutto inesistente, è vero.

    Che abbiano diritto a un loro territorio e a un loro Stato autonomo oltrealla Giordania, dove più dei due terzi degli abitanti sono palestinesi, è ormai altrettanto accettato. Ma non è falsando la Storia che questi diritti diventano più sicuri.

    2) Ma allora cos’è, di chi è la Palestina?

    Come entità autonoma la Palestina (Peleshet) non è mai esistita, né sono mai esistite una lingua e una cultura palestinesi. I palestinesi, come i giordani, i siriani, i libanesi e gli iracheni (tutte entità nazionali inventate dopo la prima guerra mondiale, nel 1920) sono arabi, proprio come i giordani, i siriani e così via, e tali unicamente si considerano. Per quasi 1900 anni l’area designata con il nome greco-romano di Palestina (per far dimenticare il nome stesso di Giudea) non è stata una nazione e non ha avuto frontiere, ma solo confini amministrativi. Gli Arabi conquistano la Palestina soltanto nel 637 e vi regnano fino al 750, per 113 anni in totale. Poi vi si alternano Persiani,Turchi, Circassi, Bizantini, Curdi, e nel 1099 i Crociati cristiani, sconfitti nel 1187 da un condottiero curdo, il Saladino. Nel 1244 sono delle tribù alleate di Gengis Khan a occupare e a mettere a sacco la Palestina. Poco dopo arriveranno i Mongoli, cacciati nel 1516 dai Turchi che costituiranno l’Impero Ottomano, dalla Turchia ai paesi del Magreb, vale a dire lungo tutta la costa meridionale del Mediterraneo. I Turchi vi resteranno fino alla fine della prima guerra mondiale, nel 1918. La decadenza e il degrado della Palestina la fa apparire una ” landa desertica e paludosa (..) quasi disabitata” agli occhi di Edmondo De Amicis nella seconda metà dell’8OO, mentre nel 1867 Mark Twain scriveva che la Palestina era (una silenziosa e funerea estensione, una desolazione (.J Non abbiamo mai visto un essere umano sulla strada (…). Perfino gli ulivi e i cactus, quegli amici sicuri di un terreno incolto, hanno per lo più abbandonato il paese (..). La Palestina siede su sacchi di cenere, desolata e brutta…”. Gli unici insediamenti permanenti in Palestina – segnatamente a Gerusalemme e a Safed, sede ininterrotta quest’ultima di università religiose – sono stati quelli ebraici, a partire dalla fine del regno ebraico nel 70.

    11 Gen 2009, 18:26 Rispondi|Quota
  • #8Massimo Pasanisi

    Ricordavo questi cenni di storia della Palestina, ma perché scegliere proprio quella porzione di territorio? Già Zamenhof – autore dell’Esperanto e anima moderata del Sionismo – considerava la ‘Terra promessa’ una terra qualunque in cui il popolo ebraico avrebbe potuto radicare la propria identità. Molti proponevano aree disabitate della Russia. La scelta del territorio d’Israele è una scelta simbolica o no?

    11 Gen 2009, 19:57 Rispondi|Quota
  • #9admin

    Si è parlato di Africa, e di altre “location”, ma le radici, le scritture, hanno portato a quella scelta.
    In tutta sincerità, considerando le l’immotivazione di alcune critiche, è probabile che le polemiche e le guerre ci sarebbero state in qualsiasi parte del mondo.

    “le 4 scartoffie ispirate da Dio”. E’ appunto questo l’atteggiamento ce critivavo.
    Per lei, per molti, le scartoffie, le bandiere, la religione, possono sembrare ideali, simboli e credenze senza senso, ridicole. Per altri no.

    11 Gen 2009, 20:04 Rispondi|Quota
  • #10Massimo Pasanisi

    Le radici e le scritture hanno portato ad una guerra che ancora per molti anni mieterà migliaia di vittime. E, tengo a sottolineare, per entrambi gli schieramenti in lotta. Secondo voi un Dio creatore che ha ispirato libri insuperabili come lo Zohar – per non parlare di una cultura profonda come quella ebraica, che ha sempre saputo esorcizzare con la gioia, la musica ed una profonda elaborazione intellettuale le disgrazie del proprio popolo – voglia davvero un conflitto che richiede un prezzo di sangue altissimo?

    Causare inutile sofferenza al popolo d’Israele e ad un altro popolo nel medesimo tempo è un po’ dimenticare le proprie radici a mio avviso.

    11 Gen 2009, 22:06 Rispondi|Quota
  • #11admin

    Lei in questo caso fa un po’ di confusione – voluta – tra politica e mistica ebraica. Sebbene qualche setta fondamentalista creda che la “casa degli ebrei” debba essere necessariamente la Palestina per diritto divino, noi preferiamo attenerci alle motivazioni politiche.

    Che legittimano lo stato d’Israele come conseguenza di una presenza ebraica INININTERROTTA nell’area. E alla non rivendicazione di NESSUN ALTRO POPOLO dello stesso territorio, salvo negli ultimi 30 anni.

    Che NON LEGITTIMA TRA L’ALTRO – più che le “aggressioni israeliane” – il TERRORISMO PALESTINESE, che sia esso di Fatah, Hamas o Hizbullah.

    12 Gen 2009, 15:35 Rispondi|Quota
  • #12Massimo Pasanisi

    Questa difesa del territorio è più affine al mondo animale che a quello umano. Giustificare la reazione violenta linquidandola come risposta al terrorismo palestinese insulta il vostro passato. Ma fortunatamente non tutto il popolo ebraico la pensa come Lei e non condivide la politica israeliana. Tutti i miei interventi “provocatori” vengono alimentati sostanzialmente da un’unica domanda: com’è possibile che una porzione del cosiddetto “Popolo Eletto”, che ha saputo resistere alla storia in maniera invidiabile, possa scadere in così becere soluzioni?

    13 Gen 2009, 00:38 Rispondi|Quota
  • #13Enzo

    Per M. Pasanisi

    Rockets fired at Israel from Gaza since Israel unilaterally withdrew in 2005:
    6,700 +

    Rockets fired at Israel from Gaza in 2008 alone:
    3,400 +

    Rockets fired at Israel from Gaza since the Operation began on 27 Dec 2008:
    600 +

    13 Gen 2009, 00:44 Rispondi|Quota
  • #14Massimo Pasanisi

    Capisco Enzo la drammaticità degli attacchi. Ma Israele come ha reagito? Non credo che le terribili immagini dei proiettili al fosforo bianco fossero un’invenzione della propaganda antiebraica, per non parlare dei bombardamenti.

    13 Gen 2009, 01:35 Rispondi|Quota
  • #15David

    Massimo, come mai non parlavate del fatto, fino ad oggi, che Israele non avesse reagito?

    Come dice Bernard Henry Levy:
    “in questa vicenda, la cosa più sorprendente, il vero motivo di stupore non è la «brutalità» di Israele, ma, letteralmente, il fatto che si sia trattenuto così a lungo.”

    E perchè sproporzionata la reazione? Non era sproporzionato fino ad oggi il fatto che Israele non fosse entrato a Gaza? Loro sparavano missili ed Israele stava a guardare. Questa anche mi sembra sproporzione.
    Le cito Andrè Glucksmann:

    Quale sarebbe la giusta proporzione da rispettare per far sì che Israele si meriti il favore dell’opinione pubblica? L’esercito israeliano dovrebbe forse rinunciare alla sua supremazia tecnologica e limitarsi a impugnare le medesime armi di Hamas, vale a dire la guerra approssimativa dei razzi Grad, la guerra dei sassi, oppure a scelta la strategia degli attentatori suicidi, delle bombe umane che prendono di mira volutamente la popolazione civile? O, meglio ancora, non sarebbe preferibile che Israele pazientasse saggiamente finché Hamas, per grazia di Iran e Siria, non sarà in grado di «riequilibrare » la sua potenza di fuoco?

    A meno che non occorra portare allo stesso livello non solo i mezzi militari, ma anche gli scopi perseguiti. Poiché Hamas — contrariamente all’Autorità palestinese — si ostina a non riconoscere allo Stato ebraico il diritto di esistere e sogna l’annientamento dei suoi cittadini, non sarebbe il caso che Israele imitasse questo spirito radicale e procedesse a una gigantesca pulizia etnica? Si vuole veramente che Israele rispecchi, in misura proporzionale, le ambizioni sterminatrici di Hamas?

    Per concludere, sostengo che dialogare con persone come lei sia molto difficile, perchè utilizzate qualsiasi argomento: la cortina di fosforo, i convogli umanitari, risposta sproporzionata, senza analizzare bene la situazione, ed anche sapendo che se dovessimo metterci ad analizzare ogni singola mossa di Hamas (Missili? Ambulanze? Scudi umani? ecc ecc all’infinito), non finiremmo più di criticarla.

    13 Gen 2009, 09:07 Rispondi|Quota
  • #16Massimo Pasanisi

    Sinceramente delle opinioni di Bernard Henry Levy me ne faccio poco. Paccottiglia intellettuale che con Derrida, Camus, Deleuze e Lyotard intasa l’attuale dibattito filosofico francese da ormai quarant’anni. Pensatori da divano che non sanno nemmeno cosa sia uno sparo o un grilletto. Alla fine anche da parte mia c’è poco da obietttare, voi sionisti avete sempre avuto questo atteggiamento di miscelare religione e politica. In questo modo se si fa appello al sentimento religioso dite che è politica, se si fa appello invece alla politica in fondo mettete il sentimento religioso. Con il benaltrismo non si risponde razionalmente ad un problema complesso, ma ci si limita – nel nostro caso – a dare un fondamento alla violenza. Comunque non c’è modo di farvi dubitare delle azioni d’Israele, quindi tanto vale consigliarvi una lettura che possa ispirare i vostri pensieri: “Il mito del XX secolo” di Alfred Rosenberg.

    13 Gen 2009, 20:56 Rispondi|Quota
  • #17Alex

    Buona fortuna, Massimo Pasanisi. Le auguriamo un sereno futuro…lontano da noi.

    14 Gen 2009, 14:21 Rispondi|Quota
  • #18Alex

    …e per quello che riguarda il fosforo…

    14.01.2009 Un falso clamoroso
    l’uso di bombe al fosforo sulla popolazione palestinese: ora è la Croce Rossa a smentire

    Testata: Il Foglio
    Data: 14 gennaio 2009
    Pagina: 1
    Autore: la redazione
    Titolo: «La Giornata nel mondo»

    La Croce Rossa smentisce che Israele abbia utilizzato bombe al fosforo, se non per creare una cortina di fumo per nascondere l’avanzata delle truppe.
    Sebbene i media italiani abbiano per giorni diffuso sospetti del contrario, il 14 gennaio 2009 abbiamo trovato la notizia solo nella rubrica “La Giornata nel mondo”, dalla prima pagina del FOGLIO.

    Si tratta di una tecnica consolidata di disinformazione. Dare al massima diffusione alla menzogna contro Israele e nascondere la smentita.

    15 Gen 2009, 07:46 Rispondi|Quota
  • #19Massimo Pasanisi

    Un sereno futuro lontano da voi mi pare impossibile visto che mia moglie è ebrea. Comunque ci proverò. Per quanto riguarda il fosforo bianco, la fonte è decisamente attendibile. Un po’ come chiedere i dati circa la discriminazione razziale nel Missouri ad un circolo del KKK.

    15 Gen 2009, 17:40 Rispondi|Quota
    • #20Emanuel Baroz

      la fonte è la Croce Rossa Internazionale….

      15 Gen 2009, 18:48 Rispondi|Quota
  • #21Alex

    AH! SUA moglie è ebrea!!!!

    Ora capisco tutto, amico Massimo… Se MIA MOGLIE fosse buddista…anche io mediterei qualche azione inconsulta contro quella religione…

    Lei ha tutta la mia simpatia…”sono tutte così”, sa? 😉

    PS: Ma vaffanculo a lei e a sua moglie.

    18 Gen 2009, 20:42 Rispondi|Quota
  • #22Massimo Pasanisi

    Sì, ebrea con cittadinanza israeliana e curriculum di parenti morti. Comunque accolgo il vaffanculo come un complimento, visto che mi è stato augurato da una persona con profonda caratura intellettuale e morale.

    19 Gen 2009, 20:25 Rispondi|Quota
  • #23nik

    per il nostro amico massimo
    fare guerre tra soldati e leale
    colpire scuole affolatti da civili e in prevalenza bimbi e genocidio
    si pensi che i sionisti hanno ragione anche tu sei un assassino e metto con alex e vi dico quello che ti ha detto a la fine

    5 Feb 2009, 14:46 Rispondi|Quota