Qalqiliya (Cisgiordania): accade anche questo….

 
Emanuel Baroz
12 giugno 2009
6 commenti

Qalqiliya (Cisgiordania): accade anche questo….

collaborazionisti-palestinesi1Qalqiliya (Cisgiordania) , 12/06/2009 –  Raed Sualha, ragazzo palestinese di 15 anni di un villaggio presso Qalqiliya (Cisgiordania) è stato torturato e impiccato dai suoi famigliari che lo accusavano di “collaborare con Israele”. Un portavoce delle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese ha dichiarato che il corpo del ragazzo è stato trovato in un ripostiglio nella casa di famiglia. (Evidentemente le esecuzioni pubbliche di presunti collaborazionisti  non sono una novità per quei luoghi….)

(Fonte: Israele.net)

Per ulteriori informazioni cliccare qui

A proposito di questo episodio segnaliamo l’articolo di Ugo Volli pubblicato da Informazione Corretta

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  • #1Alberto Pi

    12.06.2009 Il padre di un ragazzo tredicenne, con la complicità di tutta la famiglia, tortura a morte il figlio per aver ‘collaborato’ con Israele

    Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

    Testata: Informazione Corretta
    Data: 12 giugno 2009
    Pagina: 1
    Autore: Ugo Volli
    Titolo: «Il padre di un ragazzo tredicenne, con la complicità di tutta la famiglia, tortura a morte il figlio per aver ‘collaborato’ con Israele»

    Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

    Il padre di un ragazzo tredicenne, con la complicità di tutta la famiglia, tortura a morte il figlio per aver ‘collaborato’ con Israele

    Cari amici, questa è una cartolina triste e (realmente) filopalestinese. Voglio chiedervi di portare con me il lutto di un ragazzino palestinese di tredici anni, ucciso l’altro giorno a Kalkilya, sulle colline del West Bank di fronte a Tel Aviv. Il nome del ragazzino è Raed Wael Sawalha. E’ stato ucciso e prima ferocemente torturato perché accusato di essere “collaboratore” di Israele. I palestinesi ammazzati per questa ragione sono stati centinaia negli scorsi anni; è dal 1936, ben prima della naqbah che gli islamisti hanno autorizzato chiunque ad ammazzare chi venda terra agli ebrei (e questa è ancora una legge dell’Autorità Palestinese) e questo è già un segno sufficiente della volontà palestinese di fare la pace con Israele. Ma Raed Wael Sawalha aveva tredici anni. Tredici anni. Che collaborazione, che tradimento può commettere un tredicenne che abita in un paesone qualunque? Raccontare ai “criminali sionisti occupanti” di come giocano a pallone i suoi amici? O magari flirtare con una “puttana ebrea”? C’è di peggio. Sapete chi ha ucciso e torturato Raed Wael Sawalha? E’ stata la sua famiglia, incluso il padre e lo zio. Capite: il padre di un ragazzo tredicenne, con la complicità di tutta la famiglia, tortura a morte proprio figlio per aver “collaborato” con Israele! E’ della volontà di pace di questa gente che Israele deve fidarsi, secondo le anime belle da Obama fino agli scout della parrocchia all’angolo….

    Ugo Volli

    PS: Su quanti giornali avete letto la storia di Raed Wael Sawalha? Ne hanno parlato i grandi amici della Palestina, Michele Giorgio, Umberto de Giovannangeli, Ugo Tramballi, e anche gli umanitari come Moni Ovadia? Ci ha indagato una commissione diritti umani dell’Onu? Andrà ai funerali la (per fortuna ex) vice-presidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini? O credono anche loro che la vita di un ragazzo ucciso come “collaborazionista” è meno importante di quella di un “martire” che si fa esplodere in mezzo alla gente di una pizzeria?

    PPS: C’è un altro ragazzo che non ha tredici anni, ma poco più di venti, prigioniero da tre anni dei palestinesi, si chiama Gilad Shalit. Catturato in territorio israeliano e tenuto prigioniero DA TRE ANNI senza il minimo diritto, senza aver mai ricevuto una visita della Croce Rossa, senza il trattamento garantito ai prigionieri di guerra, in condizioni terribili. Chiediamo tutti la liberazione di Shalit.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=29772

    12 Giu 2009, 17:55 Rispondi|Quota
  • #2Parvus

    Riguardo il primo caso, per evitare spiacevoli paragoni con le bestie, non commente.
    Per Shalit credo sarebbe utile organizzare o sollecitare una raccolta di firme.

    14 Giu 2009, 10:37 Rispondi|Quota
  • #3gieffeemme

    Ad una mente razionale tanto orrore non può essere spieigato con una presunta ingiustizia subita (la terra rubata). Cosa é questa cosa che travolge persino l’istinto più primordiale com’é quello dell’identificazione nel figlio?

    Per quanto riguarda l’informazione italiana possiamo dire che sia in linea con quella europea. Il blocco europeo, che potremmo definire imperialistico (anche se per ora soprattutto per influenza finanziaria), si va conformando con un’espicita alleanza con il mondo arabo, anzi con chi controlla i rubinetti del petrolio. Per questo tutta la propaganda é filo-araba.

    15 Giu 2009, 11:18 Rispondi|Quota
  • #4Ernesto Pintore

    Il problema grave è che per certi fanatici di certe frange islamiche la vita umana non ha nessun valore, fosse anche quella del proprio figlio.
    Questo padre degenere è convinto di aver meritato il paradiso, con le relative vergini, massacrando un bambino senza colpa.
    Ma questo non viene pubblicizzato nel mondo occidentale…

    15 Giu 2009, 17:59 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Segnaliamo anche questo articolo, forse un pò troppo forte nell’uso di alcuni termini ma sicuramente onesto nel segnalare alcune storture della politica dell’ONU nei confronti dello Stato di Israele:

    http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/2009/06/15/hamas_al_fatah_piccole_ma_sost.html

    16 Giu 2009, 12:26 Rispondi|Quota
  • #6Pollarolo mario

    Ogi commento a simili informazioni è inutile: non c’è nessun sordo più di chi non vuole sentire.
    Ho sempre ricevuto informazione Corretta, ma per ragioni tecniche ho dovuto cambiare indirizzo che adesso è il seguente:
    [email protected].
    Per favore mi rimandate il vostro gradito foglio?
    Grazie

    26 Giu 2009, 14:01 Rispondi|Quota