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  • #1Emanuel Baroz

    PEDOFILIA: MONS.DE ROSA, CANTALAMESSA? GLI EBREI SONO SEMPRE PERMALOSI.

    (ASCA) – Roma, 3 apr – ”Di questi tempi ho l’impressione che questi ebrei siano sempre cosi’ permalosi, che subito si impennano, stanno sempre chiusi come ricci. Padre Cantalamessa ha solo letto la lettera di un amico ebreo, che ha espresso il parere che nei sintomi gli attacchi al papa e l’antisemitismo possano rassomigliarsi. E invece, qualsiasi cosa accada, subito si accusa la Chiesa”: respinge ‘in toto’ al mittente le polemiche per le parole del predicatore del papa, mons. Michele De Rosa, vescovo di Cerreto Sannita e membro della Commissione Cei per l’ecumenismo e il dialogo.

    Per il presule, le critiche per le parole di p. Cantalamessa da parte ebraica ”offendono i loro stessi confratelli” e gli ebrei stessi ”potrebbero essere piu’ fraterni”.

    ”Anche nella mia esperienza di dialogo ecumenico – spiega il vescovo – ho scoperto che ogni cosa che si tocca con loro e’ terribile. Capisco che abbiano sofferto con l’olocausto, ma non possono farne una bandiera, potrebbero essere piu’ umili. Quando si parla con loro bisogna sempre parlare conoscendo quello che vogliono sapere. Anche cose dette senza malizia provocano subito una reazione, subito parlano contro la Chiesa”. Mons. De Rosa ripercorre le polemiche degli ultimi anni tra la Chiesa cattolica e la comunita’ ebraica internazionale: ”Preghiamo perche’ si convertano e non va bene, abbiamo tolto l’espressione ‘perfidi giudei’, e non va bene, papa Benedetto XVI ha cambiato la preghiera del Venerdi’ Santo nella messa tridentina, e non va bene. Bisogna sempre chiedere scusa ogni volta, mi sembra ci sia una reazione esagerata”.

    Mons. De Rosa spiega anche la sua linea di condotta nei confronti dei preti pedofili: ”Bisogna chiaramente perseguire questi casi, ma bisogna avere rispetto del peccatore. Non denuncerei alla polizia un prete accusato.

    Soprattutto se si e’ pentito sinceramente, lo toglierei di la’ e lo metterei in un posto dove non puo’ piu’ far male, dove avrebbe meno tentazioni”.

    ”Grazie a Dio – spiega – ho 60 preti e tutti quanti vivono il loro sacerdozio completamente, la gente vuole loro bene. Possono capitare dei casi, certo, ma di un peccato personale si fa un peccato collettivo”. Per il presule, ”nessuno vuole negare che ci siano dei casi” ma ”normalmente il caso esplode sulla stampa quando il sacerdote viene rinviato a giudizio. Ma spesso poi viene completamente assolto”. Mons. De Rosa afferma anche che spesso sono i ”PM che fanno a gara per fare accuse e rinvii a giudizio. Un bambino dice qualcosa, e le famiglie e gli avvocati fanno a gara sperando di farci soldi. Puo’ capitare un caso”. ”Diciamo sempre che il peccato e’ una cosa, il peccatore un’altra – conclude – io voglio bene ai preti”.

    http://www.asca.it/news-PEDOFILIA__MONS_DE_ROSA__CANTALAMESSA__GLI_EBREI_SONO_SEMPRE_PERMALOSI_-907129-ORA-.html

    4 Apr 2010, 17:19 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Contro il papa la lobby ebraica?

    Ci sono degli “automatismi” da cui la Chiesa non riesce a liberarsi. Alle prese con le dettagliate inchieste sulla pedofilìa pubblicate dal New York Times, le allusioni alla “lobby ebraica” (la famiglia Sulzberger, editori del quotidiano, è ebrea) non si sono fatte attendere. Indirette, velate, ma facilmente decifrabili.

    L’arcivescovo di New York, Dolan, nel criticare il New York Times per avere rivolto al papa critiche “scorrette e inaccurate”, ha accusato il quotidiano di “pregiudizio anticattolico” e poi ha aggiunto quanto segue: “IL NEW YORK TIMES USA DUE PESI E DUE MISURE NEL CASO DELLA PEDOFILIA, QUANDO NEL BANCO DEGLI ACCUSATI FINISCE UN PRETE O UN RABBINO NEWYORCHESE”.

    E poi ecco la seguente citazione della Radio Vaticana: “Ci sono lobby economiche dietro l’attacco al Papa”. Anche qui, non c’è bisogno di aggiungere altro: da secoli è noto con chi ce l’ha la Chiesa cattolica quando se la prende con “lobby economiche”. (Mussolini usava un altro termine, oggi un po’ desueto: “la plutocrazia giudaica”).

    Tutto fa brodo, pur di dirottare il discorso dalle vittime vere: i bambini molestati e violentati.

    In quanto al New York Times: non è stato il primo, perché grandi inchieste su Chiesa e pedofilia apparvero sul Los Angeles Times e il Boston Globe dal 2002 quando scoppiarono gli scandali in quelle due diocesi.

    Le regole d’oro del giornalismo americano, la deontologia del mestiere, sono le stesse che guidarono il Washington Post sullo scandalo Watergate che portò alle dimissioni di Nixon.

    Federico Rampini

    http://rampini.blogautore.repubblica.it:80/2010/04/07/contro-il-papa-la-lobby-ebraica/

    11 Apr 2010, 10:08 Rispondi|Quota