Genova, studente israeliano denuncia: “Gli arabi ci minacciano”

 
Emanuel Baroz
14 novembre 2010
11 commenti

Genova, studente israeliano denuncia: “Gli arabi ci minacciano”

La rissa scoppia nella mensa universitaria. Un giovane palestinese avrebbe impugnato un coltello e annunciato l’intenzione di uccidere i sionisti. La denuncia ad un quotidiano israeliano: “Ci sentiamo intimoriti dal gruppo di palestinesi”.  Il rabbino capo di Genova ha chiesto un incontro al questore

Genova, 14 Novembre 2010 – “Ho visto la morte negli occhi”: così uno studente israeliano iscritto alla Facoltà di architettura di Genova ha descritto al diffuso quotidiano Yediot Ahronot un’aggressione da parte di un giovane palestinese originario di Gaza nella mensa universitaria di via Asiago.

Assaf, 26 anni, ha detto al giornale che durante il diverbio l’assalitore, Ibrahim Abdel Haji, anch’egli universitario, ha impugnato un coltello da cucina annunciando la propria determinazione ad uccidere i sionisti, incoraggiato a gran voce da decine di altri studenti islamici. L’israeliano è comunque riuscito a fuggire ed è rimasto incolume.

Yediot Ahronot dedica ampio spazio alla vicenda e sostiene che gli studenti universitari israeliani iscritti all’ Università di Genova, una quindicina, “vivono all’ombra di una minaccia permanente”. Il giornale cita una testimonianza secondo la quale già un anno fa il presunto assalitore, Ibrahim Abdel Haji, minacciò di uccidere un altro studente israeliano.

In un’intervista alla radio militare lo studente Assaf ha aggiunto che nel clima di intimidazione creatosi “gli studenti israeliani ormai si spostano solo in coppie e le ragazze in particolare sono molto impaurite”. Il giovane ha aggiunto che nella mensa dove si è verificato l’incidente “esiste una netta maggioranza di studenti islamici, per lo più libanesi, palestinesi e siriani. Gli stessi studenti italiani ed europei – ha affermato – si sentono là intimoriti”. Anche nei dormitori della facoltà di medicina, a suo dire, “c’è un’atmosfera che mette paura”.

Il rabbino capo di Genova, intanto, ha chiesto un incontro al questore.

Repubblica.it

Nella foto in alto: il sito web del quotidiano israeliano Yediot Ahronot che riporta la testimonianza dello studente israeliano

Articoli Correlati
Francia: aggredito regista israeliano da giovani arabi transalpini

Francia: aggredito regista israeliano da giovani arabi transalpini

Francia: aggredito regista israeliano da giovani arabi transalpini Parigi, 28 Marzo 2013 – Giovani arabi francesi hanno violentemente aggredito il regista israeliano Yariv Horowitz, autore dell’acclamato film “Rock the Casbah”, […]

Venezia: giallo su presunta aggressione antisemita contro studente ebreo

Venezia: giallo su presunta aggressione antisemita contro studente ebreo

Studente americano ebreo picchiato a Venezia? Antisemitismo a Venezia? Israele: “Ebreo picchiato da banda di arabi” La vicenda è stata riportata da un quotidiano online israeliano. Un giovane americano in […]

Genova: imbrattata la sinagoga con scritte contro Israele

Genova: imbrattata la sinagoga con scritte contro Israele

Dopo Parma e Vercelli, un altro episodio vergognoso da non sottovalutare. Per chi ancora pensa che antisionismo e antisemitismo siano due cose distinte. Scritte anti Israele sui muri della sinagoga […]

Kiev (Ucraina): assassinato e mutilato studente di una Yeshiva. La polizia sospetta un atto di antisemitismo

Kiev (Ucraina): assassinato e mutilato studente di una Yeshiva. La polizia sospetta un atto di antisemitismo

Kiev (Ucraina): assassinato e mutilato studente di una Yeshiva. La polizia sospetta un atto di antisemitismo Kiev, 18 Giugno 2010 – I resti mutilati di Aryeh Leib Misinzov, uno studente […]

Un quotidiano israeliano: “Insicura l’ambasciata di Roma”. La replica: “Notizia infondata”

Un quotidiano israeliano: “Insicura l’ambasciata di Roma”. La replica: “Notizia infondata”

Un quotidiano israeliano: “Insicura l’ambasciata di Roma”. La replica: “Notizia infondata” Il quotidiano israeliano “Yediot Ahronot” considera inadeguate le misure di protezione adottate per l’Ambasciata di Israele nella capitale. Più […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Luca

    Mi chiedo come mai, di fronte a una minaccia di questo tipo, il rettore non abbia già cacciato Ibrahim Abdel Haji e quelli che lo incoraggiavano.
    Una persona frequenta un’università per imparare anche ad allargare le proprie vedute: credo fermamente che un fondamentalista di qualsiasi tipo non sia altro che un povero asino coi paraocchi (e chiedo scusa agli asini che sono splendidi animali…) e che quindi debba necessariamente essere cacciato da quei luoghi dove si ‘pratica’ l’intelligenza…

    14 Nov 2010, 21:40 Rispondi|Quota
  • #2Adriano

    nella mensa dove si è verificato l’incidente “esiste una netta maggioranza di studenti islamici,

    il problema è appunto che i musulmani sembrano “moderati” fin tanto che sono minoranza, quando si sentono confortati dal fatto che sono numericamente forti, allora anche i fantomatici “moderati” si rivelano per quello che sono, e cioè violenti come daltronde la loro religione “della pace” ha inculcato a loro.
    Il fatto poi che anche gli italiani si sentano intimiditi la dice lunga sul fatto di lasciar entrare in Italia un numero consistente di musulmani.

    15 Nov 2010, 07:51 Rispondi|Quota
  • #3Anthony Sortino

    Dove si trova il caro rettore di questa università ? meglio che questa bel Italia si sveglia!!Oriana Fallaci da tempo lo diceva, noi stiamo per essere ‘over runned’ by Islam, questi animali , ignoranti di fondamentalisti debbono essere cacciati, già che Italiani sono in minoranza nelle loro università… where is this going to lead? Lets stop this left wing liberal crap’ola’ and start taking serious decisions !!or this will really become ‘EURABIA’ !!

    15 Nov 2010, 13:08 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

    Eroismi palestinesi in Italia

    Cari amici, avete letto dell’eroico studente palestinese che con l’aiuto di un coltello e di una decina di amici ha cercato di vendicare Gaza sulla pelle di un suo collega israeliano? Leggere i giornali su questa storia è molto istruttivo. Il reportage originale è qui (http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3984097,00.html), un pezzo firmato dal bravo Menachem Gantz e pubblicato dal più diffuso quotidiano israeliano, “Yediot Ahronot”.

    I nostri quotidiani hanno ripreso la storia con varianti molto interessanti. Per esempio sui titoli del Corriere l’israeliano è diventato “ebreo” (qualifica che pure gli appartiene, naturalmente, ma che citata qui come principale ha conseguenze interessanti sulla condizione degli ebrei non israeliani e sulla pretesa distinzioni fra antisemitismo e antisionismo). Nel resoconto del giornale locale, dove di nuovo l’israeliano diventa a un certo punto “ebreo”, la volontà di minimizzare è chiarissima, Probabilmente, sostiene “Il secolo”, “i due non sono venuti a contatto”, è Gantz o il giornale israeliano che “ha scelto di caricare l’episodio”, forse per invidia di “Tel Aviv” contro Genova, chissà. Infatti per il quotidiano genovese “c’è stato “un diverbio «molto acceso», ma che si sarebbe limitato alle parole” (http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2010/11/14/AMD43mFE-genova_racconta_minacciano.shtml ).

    Ma, intervistato dallo stesso giornale, il palestinese dichiara che “non c’è nessun movente politico dietro alla mia lite con Asaf. È vero ci siamo spinti ed insultati. Ma lo abbiamo fatto in italiano ed io non ho mai tirato in ballo l’ebraismo o Israele. […] Ibrahim, lo studente di medicina di 24 anni accusato di aver picchiato ed insultato lo scorso martedì nella mensa universitaria di via Asiago uno studente israeliano nega che dietro alla lite ci sia un movente politico,[…] «È stata una litigata tra ragazzi, una discussione come ce ne sono tante. Lui mi guardava male ed a me non è andato giù. È vero avevo la forchetta in mano ma è perché stavo mangiando…».” E naturalmente degli amici di Ibrahim che hanno assediato lo studente israeliano barricato in cucina non si parla, né dei coretti ‘Itbach el Yahud’ (“ammazza l’ebreo” – appunto, “l’ebreo”): dettagli insignificanti. Soprattutto sulla stessa ricostruzione molto confuse e contraddittoria, viene fuori che il palestinese un’arma in mano ce l’aveva davvero (magari non un coltello, ma una forchetta, su questo punto il cronista genovese accetta in pieno la versione palestinese), ma l’israeliano forse “cercava di raccogliere” lui un coltello sulla tavola, come dice il palestinese. Cercava, ma evidentemente senza successo. . (http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2010/11/14/AMrZ7rFE-palestinese_israeliano_politica.shtml) E poi, insomma, diciamocelo, è naturale che se un “ebreo” osa “guardare male” un palestinese senza, qualcosa di brutto gli capiti.

    Del resto l’eroica impresa dell’eroico Ibrahim non è affatto isolata. Pensate ai “contestatori” di Amos Oz, trattati con simpatia e rispetto dalla stampa nazionale per aver molestato uno scrittore israeliano in quanto israeliano (o forse ebreo), accusandolo per questa sua sola appartenenza nazionale di essere un omicida imperialista guerrafondaio occupatore colonialista eccetera eccetera, anche se notoriamente Oz è un esponente del gruppo degli scrittori di sinistra israeliani, che si sono sempre pronunciato per la pace e opposti alla politica degli ultimi governi. Non importa, essere israeliano (o forse ebreo) è una macchia che non si può cancellare così facilmente, prendendo una posizione politica o l’altra, si tratta di un “peccato contro Dio”, per riprendere la recente espressione di un documento ecclesiastico (Kairos Palestina), che è piaciuto così tanto alla sinistra e agli arabi (i quali non per questo hanno smesso di ammazzare i cristiani, ma questa è un’altra storia).

    Certo, il bravo Ibrahim “che già in passato si è comportato in maniera molto aggressiva” è uno, sebbene aiutato dai suoi amici, e i contestatori di Oz otto di numero. Ma non importa. Perché la giustizia è al di sopra dell’aritmetica, e il coraggio è dei pochi. E quando si tratta del compito sacro di “Itbach al Yehud” (ammazza gli ebrei), non c’è numero che tenga. Né confini, perché come stabilì a suo tempo il “lodo Moro” l’Italia è legittimo terreno di azione per la “resistenza palestinese”, purché gli interessi italiani (non quelli ebraici, naturalmente) siano salvaguardati.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=37279

    15 Nov 2010, 16:34 Rispondi|Quota
  • #5marco

    voi italiani che ancora non sapete niente ….ibrahim un bravessimo ragazzo

    17 Nov 2010, 17:05 Rispondi|Quota
    • #6Emanuel Baroz

      Dicci Marco: come è andata la storia?

      17 Nov 2010, 20:44 Rispondi|Quota
  • #7moshe lansky

    Hai mai visto un arabo che ti attacca da solo e a schiaffi oppure solo vigliacchi che si fanno forza in gruppo e coi coltelli?
    Tu vai li in pace e per studiare e gli isalmisti ti vogliono ammazzare.
    L’emergenza non è solo per gli ebrei ma per tutti

    17 Nov 2010, 20:57 Rispondi|Quota
  • #8Luca

    Sono d’accordo con Emanuel Baroz: Marco ci racconti la sua versione.
    Solo una cosa per Marco. Noi italiani possiamo anche non sapere niente, come tu dici, ma una cosa l’abbiamo capita e mi piacerebbe che anche tu la ricordassi: chi minaccia e magari poi colpisce un altro uomo con un coltello, similmente a chi arma una bomba e la fa esplodere in un mercato, in un bar o tra la folla e nasconde queste infamie dietro il nome di Dio, qualunque Dio, non è altri che il più vigliacco tra gli uomini, indegno della considerazione di qualsiasi essere che si definisca umano e, naturalmente, di Dio.

    18 Nov 2010, 00:00 Rispondi|Quota
  • #9Sandokan

    I sedicenti eletti stanno sempre a frignare o a pregare ciondolando la testa come gli autistici, loro sono le eterne vittime… ma ormai hanno stancato e non incantano più nessuno.
    Essere antisemiti è un dovere morale oltre che un impulso naturale.

    23 Nov 2010, 23:23 Rispondi|Quota
    • #10Emanuel Baroz

      “Essere antisemiti è un dovere morale oltre che un impulso naturale”?!?!?! Bah…….avanti il prossimo! Certo non c’avete proprio niente da fà…

      24 Nov 2010, 00:00 Rispondi|Quota
  • #11Luca

    @sandokan Penso che il primo dovere morale sia usare la testa e il cuore. Lo provi anche lei, non ha controindicazioni mediche…

    24 Nov 2010, 06:25 Rispondi|Quota