Catherine Ashton (UE) non si smentisce: vergognoso parallelo tra Tolosa e Gaza

 
Emanuel Baroz
21 marzo 2012
9 commenti

La Baronessa Ashton piange i morti di Tolosa ma pensa a Gaza

di Giancarlo Loquenzi

Deve essere un insopprimibile riflesso condizionato, tipo il saluto nazista del dottor Stranamore, quello che colpisce le elites burocratico-politiche europee. Non possono ammettere che si pianga una vittima ebrea senza che il loro pensiero voli a Gaza, dove sembra sia in corso una strage infinita di innocenti (e noi sappiamo che non è così) a fare pari e patta.

Persino quando la tragedia è terribile e insensata come la strage nella scuola ebraica di Tolosa, dove tre bambini hanno perso la vita assieme al loro insegnante per mano di un killer nutrito di odio anti-antisemita.  Persino in un caso come questo, così dolorosamente assoluto e folle, così tragicamente connesso al ribollire si sentimenti anti ebrei e anti israeliani tipici dell’Europa di questi anni, persino in un caso come questo, il pensiero della ministra degli Esteri europea, Catherine Ashton, è volato a Gaza, in cerca di una sorte paragonabile tra i bambini palestinesi.

Parlando in un convegno sulla gioventù palestinese a Bruxelles, la baronessa Ashton (la stessa che qualche giorno fa aveva definito i marò italiani detenuti in India, “guardie private”) ha fatto cenno alla strage di Tolosa e subito dopo si è sentita in dovere di ricordare i bambini “che perdono la vita a Gaza”, ovviamente per mano degli israeliani (“Quando pensiamo a quello che è accaduto oggi a Tolosa, quando ricordiamo ciò che è accaduto in Norvegia l’anno scorso, quando apprendiamo ciò che sta accadendo in Siria, quando vediamo ciò che accade nella striscia di Gaza e in altre parti del mondo, ricordiamo ragazzi e bambini che hanno perso la vita”).

Deve trattatarsi di una malattia dell’anima, di uno strano avvelenamento del sangue di certi europei, se nel momento della massima costernazione e del più acido dolore per quella tragedia nel cuore dell’Europa contro persone con l’unica colpa di essere ebrei, ci si mette a pensare a Gaza, quasi a cercare conforto e giustificazione nel paragone, nel contrappasso, nel pareggio.

Il portavoce della Ashton ha subito smentito tenatazioni di questo genere nelle parole della baronessa, e noi siamo intenzionati a credergli. Ma a maggior ragione quel riflesso condizionato, inconsulto, che non passerebbe al vaglio di un secondo di lucida valutazione, andrebbe scandagliato, compreso e rimosso.

Perchè non si può far finta che non esista, non si possono incolpare i giornali che “fraintendono” o le parole fuggite via. Bisogna invece incolpare se stessi e quella pericolosa inclinazione della ragione che fa sempre scivolare le cose nello stesso modo: verso un buco nero dove non si capisce più nulla, nè di Tolosa, nè di Gaza nè tanto meno di un’Europa in cui vengono ancora uccisi gli ebrei.

L’Occidentale.it

Nella foto in alto: Catherine Ashton, alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione Europea

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  • #1Emanuel Baroz

    20/03/2012 ”Quando penso allo sfortunato incidente che ha avuto luogo oggi a Tolosa, mi viene in mento quello che è successo in Norvegia, in Siria e nella striscia di Gaza”. Lo ha detto lunedì l’alto rappresentante della politica estera e di sicurezza dell’Unione Europea, Catherine Ashton (paragonando in pratica i soldati israeliani ad assassini psicopatici, razzisti sanguinari e massacratori senza scrupoli).

    20/03/2012 L’Unione Europea ha stanziato lunedì altri 35 milioni di euro di aiuti per “migliorare le condizioni di vita dei palestinesi”. Il capo della diplomazia dell’Unione Europea, Catherine Ashton, e il primo ministro dell’Autorità Palestinese, Salam Fayyad, hanno firmato un accordo a Bruxelles per finanziare con 22 milioni di euro un impianto di trattamento delle acque, e 13 milioni di euro per modernizzare il valico di frontiera di Kerem Shalom per il passaggio di merci fra Israele e striscia di Gaza.

    21/03/2012 Miriam Monsonégo, la figlia di 8 anni del direttore della scuola ebraica Ozar HaTorah di Tolosa uccisa nell’attacco di lunedì, aveva cercato di fuggire ma l’assassino l’ha agguantata e trascinata per i capelli prima di spararle ripetutamente a bruciapelo. È quanto emerge dalle testimonianze dei presenti alla strage. (come a Gaza,no?)

    21/03/2012 Izzat al-Rishq, importante esponente di Hamas nella striscia di Gaza, si è congratulato martedì con Catherine Ashton, alto rappresentante degli affari esteri dell’Unione Europea, per aver paragonato le uccisioni di Tolosa e alle operazioni dell’esercito israeliano a Gaza. (questa dichiarazione è la miglior riposta che si potesse dare alle farneticazioni della Ashton, che dovrebbe solo provare vergogna per quanto detto, chiedere poi scusa e dimettersi andando a vivere possibilmente su una isola deserta)

    (Fonte: Israele.net)

    21 Mar 2012, 20:57 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    La Ashton e la gaffe (ritrattata) che ha messo assieme Gaza e le vittime della scuola francese

    di Francesco Battistini

    L’ hanno fraintesa, dirà poi. «Distorta». Perché non intendeva quello. O forse sì, ma non così… Catherine Ashton, impalpabile capo europeo d’ una diplomazia invisibile, pensava d’ andare liscia mettendoli tutt’ insieme, i piccoli morti: gli ammazzati a Tolosa con gli uccisi a Gaza, i massacrati in Norvegia coi martiri della Siria. Nell’ elenco solidale, massì, aveva ficcato pure gli scolaretti belgi del pullman: un po’ di retorica non si nega a nessuno, quanta cattiveria nel mondo signora mia, e perché non allargarsi pure alle vittime del maltempo o dell’ aviaria? Andando sul banale – chi non si commuove per la fine d’ un bambino – certi dichiaranti credono di non sbagliare mai. Salvo poi rovinare su sensibilità inaspettate, ferite vere. E beccarsi i fischi.

    Parole «vergognose», ha definito Israele quel parallelo di Lady Ashton: a Gaza c’ è una guerra, razzi contro bombardamenti, soldati rapiti contro omicidi mirati, mentre nella pacifica Tolosa è passato un pazzo che odia gli ebrei.

    La baronessa non è nuova a gaffe nell’ area (memorabile la missione che l’ anno scorso s’ inventò in Estremo Oriente, quand’ era d’ un altro Oriente, il Medio, che tutto il mondo discuteva) e le sue inconcludenti visite, da queste parti, testimoniano solo buona volontà. C’ è un silenzio degl’ indecenti, questo sì, su quel che accade fra Sderot e la Striscia: due bambini palestinesi sono morti sotto le bombe israeliane (ammesso sia vero, e visti i precedenti non è detto sia andata proprio così…), giorni fa, e l’ indignazione non s’ è udita; i Grad palestinesi hanno centrato una scuola israeliana, vuota per miracolo, e nessuno ha detto che quello è un crimine, non resistenza. A voler essere benevoli, forse, chissà, la signora voleva rompere un po’ di quel silenzio. Una sciocchezza doppia, in tal caso: dovrebbe sapere che certe verità, dette male e fuori tempo, sono solo sconvenienze.

    (Fonte: Corriere della Sera, 21 Marzo 2012, pag. 16)

    22 Mar 2012, 13:52 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Alle farneticazioni della Ashton si è ovviamente aggiunto anche il vignettista Vauro, famoso per le sue “opere” che a sentir lui non sono antisemite….giudicate voi: http://www.daw-blog.com/2012/03/21/la-vignetta-di-vauro-sui-bambini-di-tolosa-orrore-antisemita-o-citazione-di-guccini/

    22 Mar 2012, 14:07 Rispondi|Quota
  • #4Salvo

    Vauro mi fa orrore.

    22 Mar 2012, 21:39 Rispondi|Quota
  • #5Gheula Canarutto Nemni

    E ORA

    E ora che si sa la verità. Che è chiaro che dietro a quel casco nero e a quella motocicletta maledetta si nascondeva un ennesimo musulmano, la moralità del mondo mediatico si svegli. Si scuota dal proprio torpore, paura, ansia politically correct, di dare contro apertamente alla cultura, alla ricerca spasmodica della morte, dell’islam. Non è un mondo intero da condannare, da denunciare. È un mondo educativo da scoperchiare. Una civiltà che educa i propri figli all’amore per la morte degli infedeli, alla ricerca assoluta del male altrui, alla sete di sangue, al paradiso attraverso l’uccisione degli infedeli. Trovino il coraggio quei giornali, quei giornalisti, che hanno urlato a caratteri cubitali il sospetto neonazista per la strage di Tolosa, di diffondere la verità. Che dietro all’ennesima strage sta l’ennesimo musulmano. Che analizzando statisticamente gli attentati nel mondo e i loro fautori e mandanti, la matrice comune ha sempre lo stesso nome. Estremismo islamico. Non sono cellule impazzite, sono persone imbottite. Di ideali contrari alla vita, alla democrazia, alla tolleranza. Colme di tritolo, di razzi, di mitragliatrici, fornite da chi vuole uccidere l’Occidente e i suoi valori. Il mondo mediatico ha di fronte a sé un’unica via di scampo. Ritornare allo scopo primario di ogni giornalista, raccontando la verità assoluta, senza schermi, parafrasi e finte tolleranze.

    Speriamo in un articolo in prima pagina, centrale, con tanto di foto e di didascalie ben chiare. Che racconti chi è, da chi è indottrinato e finanziato l’assassino di tre bambini e innocenti e di un padre la cui unica gravissima colpa è l’essere ebrei. Senza titoli giustificativi (voleva vendicare i bambini palestinesi uccisi. Ma sanno i giornalisti cosa succede in Palestina e Israele prima di dare per veritiera la campagna mediatica palestinese diretta da Hamas movimento terroristico al comando?) Speriamo fermamente in una verità pulita da fronzoli ingannatori (che definiscono il terrorista un salafita, una cellula impazzita). O sarà la fine della libertà di parola e di stampa. Imbrigliata nella paura di parlare e denunciare assassini sparsi in tutto il mondo pronti a scagliarsi contro tutto ciò in cui una volta in Europa, in Italia, si credeva davvero.

    Gheula Canarutto Nemni

    http://ilblogdibarbara.wordpress.com/2012/03/22/e-ora/

    23 Mar 2012, 00:29 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    L’Europa che flirta con le idee del killer

    di Fiamma Nirenstein

    Non solo lady Ashton. Molti, anche in Italia, ragionano come il terrorista: paragonano i morti di Tolosa e di Gaza

    L’assassino di Al Qaida che ha ammazzato tre bambini ebrei e il loro papà a Tolosa, l’ha subito spiegata con una logica ineccepi­bile: i bambini ebrei morti sono il prezzo che gli ebrei devono paga­re per i bambini uccisi a Gaza. A una persona normale questa logi­ca risulta demenziale non solo perché considerare che lo scam­b­io di bambini scannati sia incon­cepibile, ma anche perché non c’è un briciolo di verità in ciò che il cri­minale ha detto: l’esercito israelia­no non ha mai colpito intenzional­mente un solo bambino, anzi ha sospeso infinite operazioni quan­do­si è delineata una vittima incol­pevole. Ciò non ha evitato che a Gaza i bambini siano usati come scudi umani insieme al resto della popolazione civile, o che vengano uccisi per sbaglio in qualche azio­ne per cui poi Israele si scusa e per cui, sovente, processa. Ma l’Euro­pa non è normale. È impazzita, stordita infragilita.

    Perché purtroppo il terrorista ha forse ragione, almeno talvolta, e ha comunque dei punti a suo so­stegno. Infatti gli ha dato ragione la baronessa Ashton,che ha rivela­t­o con un’uscita che poi si è riman­giata goffamente, la sua vera ani­ma, e quel che è più pericoloso la vera anime dell’Europa che l’ha eletta suo ministro degli Esteri: la Ashton infatti nel rimpiangere i bambini ebrei uccisi li ha compa­rati ai bambini uccisi a Gaza, che lei già precedentemente aveva de­finito un’immensa prigione. Un’osservazione stolta, che deli­nea un’incontenibile antipatia per Israele. E questo non è permes­so quando si parla di bambini ebrei uccisi da un terrorista, e in generale quando l’Europa parla di terrorismo, il mortale nemico che nel 2011 ha ucciso 549 perso­ne. La posizione della Ashton su Israele è pericolosa per tutti, poi­ché è di fatto amichevole verso il terrorismo, come dimostra il ben­ ;venuto che ha ricevuto da Hamas.

    L’odio contro gli ebrei, e di con­seguenza contro Israele, conduce a una quantità di aberrazioni che riempiono l’Europa di pericolosissime Ashton che scambiano un Paese democratico per un’organizzazione terroristica e una stra­ge cercata con il diritto all’autodifesa. Conducono anche a conti­nue condanne, comitati d’indagi­ni, sciocchezze istituzionalizzate dall’Ue e dall’Onu, come quando poche settimane fa la Ashton ha protestato per una detenzione di un palestinese, mentre una situa­zione analoga in Arabia Saudita non le faceva alzare un sopracci­glio.

    I sostenitori europei della Ashton, ovvero quelli che dicono bugie su Israele sono masse di ul­tra destra, islamiste o di sinistra estrema. La colpevolizzazione di Israele a scapito di ogni verità è parte della più evidente decaden­za europea. Nel 2009 il parlamentare laburista britannico Gerald Kaufmann sosteneva che gli ebrei usano il senso di colpa dei gentili «come giustificazione delle loro stragi di palestinesi». Apartheid, ferocia, violazione del diritto inter­nazionale. L’Europa la pensa così contro ogni discussione sensata, e pensa che i bambini uccisi dal terrorista di Tolosa siano compa­rabili a quelli palestinesi periti nel­lo scontro armato che da anni in­sanguina l’area. Lo sfondo ideolo­gico è quello dell’antisemitismo classico, per cui un intellettuale leader norvegese, il famoso auto­re del «Mondo di Sofia», Jostein Gaarder, tradotto in 53 lingue, ha comparato gli israeliani ai talibani e al Sud Africa dell’apartheid. Anche lui come la Ashton, critica­va dei gruppi terroristi, e poi subi­to dopo attaccava Israele dicendo che «vuole una soluzione finale (sic) per i palestinesi». Questa è la civile Europa, e ne avremmo per molte pagine ancora, anche per­ché l’Onu ne accompagna il cam­mino verso la perdita di se stessa, di ogni ragionevolezza, e quindi di sostanziale simpatia verso il peggiore dei mali contempora­nei, il terrorismo. Il membro della House of Lords Jenny Tonge, nel 2004 (in piena Intifada) lo disse chiaro: «Se io vivessi in questa si­tuazione, potrei considerare di di­ventare io stessa un terrorista sui­cida ». Nel 2003 l’artista greco Alexandros Psycolghoulis mise in mostra il ritratto di una donna pa­le­stinese che si era fatta esplodere in un mercato israeliano. E la par­lamentare belga Veronique De Keyser parlando dell’ingiustificabile controllo in termi­ni di terrori­smo dei check poi nt da parte israe­liana disse «Se l’ambasciatore isra­eliano mi parla ancora della sicu­rezza israeliana, sento che lo vor­rò strangolare». Questa è l’Europa della Ashton, pericolosa per tutti.

    (Fonte: Il Giornale, 22 Marzo 2012)

    23 Mar 2012, 00:37 Rispondi|Quota
  • #7Parvus

    Credo che il male vada estirpato alla radice.
    Il cretino che credeva che gli ebrei succhiassero il sangue ai bambini cristiani per fare dolci pasquali, in fondo era anche lui una vittima di coloro che raccontavano che gli ebrei facessero questo.
    Chi racconta menzogne su Gaza, avvelena soprattutto chi gli crede, Va Fatto Smettere!
    E’ necessario un sistema di denunce per chiunque fa credere che gli ebrei volutamente facciano del male agli abitanti di Gaza.

    23 Mar 2012, 09:54 Rispondi|Quota
  • #8barbara

    “Quando penso allo sfortunato incidente” – Embè, sfortunato sì: tutta quella preparazione per far fuori una bella carrettata di ebrei e riuscire a farne fuori appena quattro: più sfigato di così si muore! Merita davvero tutta la baronale comprensione, un simile incidente!

    23 Mar 2012, 11:36 Rispondi|Quota
  • #9HaDaR

    Come già commentai sul sito della Nirenstaein proprio alla pagina citata qui sopra:

    L’Europa è sempre la stessa.
    C’è una continuità assoluta – cioè gli antipodi rispetto alla morale ebraica – tra gli infanticidi di Sparta, il razzismo amorale di Atene, la crudeltà amorale di Roma, con la sua la Rupe Tarpea e i massacri del Colosseo, i roghi medievali, le ghigliottine illuministe, i lager bolscevichi e quelli nazisti…
    Il tutto, ovviamente, è sempre stato condito con arte e musica.
    La cultura, Kultur o culture dell’Europa ha raggiunto il suo apice, non la sua negazione, a Birkenau.
    Oggi, niente di strano che si trasformi in Eurabia.

    24 Mar 2012, 21:31 Rispondi|Quota
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