Lettera aperta di Rav Bahbout al sindaco di Napoli Luigi de Magistris

 
Emanuel Baroz
19 dicembre 2012
9 commenti

Riportiamo qui di seguito la lettera del Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Napoli al sindaco della città partenopea, Luigi de Magistris, pubblicata il 18 Dicembre 2012 sul quotidiano “Il Mattino”:

Lettera aperta del rabbino Shalom Bahbout al sindaco di Napoli

Egregio dottor de Magistris,

la sua iniziativa di offrire la cittadinanza onoraria ad Abu Mazen, leader dei Palestinesi di Cisgiordania, nella misura in cui si propone di dare un contributo alla soluzione di un lungo conflitto, può essere condivisibile. Tuttavia, se non verrà accompagnata da iniziative tese a creare un’atmosfera di pacificazione tra le parti e se non sarà seguita da iniziative verso il territorio e verso le altre popolazioni coinvolte nei conflitti presenti nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, rischia di essere un’iniziativa di parte e alla fine inutile e dannosa. Come uno del milione di profughi dai Paesi arabi (la Libia) ho una conoscenza diretta del conflitto arabo-israeliano: mio padre, mio nonno e mio bisnonno sono nati a Gerusalemme e vi hanno abitato fin dai tempi dell’Impero Ottomano, quindi assai prima che si parlasse del problema palestinese e a buon diritto possono essere dichiarati palestinesi ante litteram. Mio padre era suddito della Palestina britannica e parlava e scriveva correntemente l’arabo classico e quello palestinese. Proprio per questo mio background mi permetto di darle alcuni consigli sulle iniziative da prendere nello specifico sia per quanto riguarda il conflitto tra palestinesi ebrei e palestinesi arabi che per quanto riguarda gli altri Paesi arabi che sono stati coinvolti nel conflitto.

1. Dovrebbe chiedere ad Abu Mazen di fare le seguenti dichiarazioni: ritrattare sia in inglese che in arabo quanto esposto nella sua tesi di dottorato in Storia presso il Collegio orientale di Mosca in cui bontà sua ritiene che si possa ridurre il numero delle vittime del nazismo a poche centinaia di migliaia; dichiarare che rinuncia al terrorismo come arma di pressione e condanna l’uso che ne fa Hamas con il lancio di oltre 15mila missili da Gaza verso Israele; condannare ancor più il lancio di missili verso Gerusalemme (ma non sarebbe santa anche per i musulmani?); riconoscere il diritto all’esistenza dello Stato d’Israele; fare una campagna di informazione interna alle nuove generazioni di arabi palestinesi per spiegare come ha avuto inizio il conflitto (ivi compresi i Pogrom compiuti a Hevron verso la popolazione ebraica, la rinuncia all’applicazione della risoluzione dell’ONU del 1947 che prevedeva la spartizione della Palestina tra arabi ed ebrei, il successivo attacco di tutti i Paesi arabi per eliminare la presenza ebraica etc.): una vera pacificazione inizia dalla conoscenza dei fatti a tutti i livelli e a tutte le latitudini; trasformare la Palestina araba in una società basata sulla democrazia e il riconoscimento della diversità (si pensi alla discriminazione e alla persecuzione nei confronti degli omosessuali); organizzare un sistema basato sulla giustizia e non sulla giustizia sommaria come accaduto, ad esempio, nei giorni dell’ultimo conflitto in cui sono stati barbaramente uccisi dei palestinesi arabi e sottoposti poi al ludibrio popolare.

2. In qualità di Sindaco veramente amante della pace dovrebbe: offrire la cittadinanza onoraria a una personalità dello Stato d’Israele che occupi un ruolo politico omologo a quello di Abu Mazen, chiedendo nel contempo una serie di impegni e dichiarazioni, quali ad esempio la rinuncia a fare nuovi insediamenti; prendere iniziative della stessa portata tese a difendere le minoranze in tutti i Paesi del Medio Oriente in cui vi sono conflitti (Siria, Egitto, Iraq, Arabia Saudita etc.); fare una vasta campagna di informazione, con la presenza di studiosi e persone coinvolte, sul conflito arabo-israeliano nelle scuole e nelle istituzioni a partire dalle decisioni dell’ONU; organizzare una visita da parte dell’amministrazione napoletana nello Stato d’Israele, in Cisgiordania e a Gaza; inviare scolaresche del Napoletano nello Stato d’Israele, in Cisgiordania e a Gaza; organizzare iniziative comuni nel campo della cultura e dello sport. Certamente la sua amministrazione saprà indicare alcune altre strade per far sì che l’informazione sia la più ampia e obiettiva possibile perchè, al di là degli slogan, è nell’interesse di tutti – noi cittadini italiani, palestinesi arabi e israeliani – conoscere la verità e costruire un futuro comune di pace a partire dalla verità dei fatti. Napoli, come città che si trova nel centro del Mediterraneo, deve assumere una posizione equilibrata e non di parte, perché altrimenti perderebbe di credibilità, già minata dopo le decisioni prese in merito all’accoglienza riservata alla flottiglia. Limitarsi a dare la cittadinanza ad Abu Mazen, oltre che essere una decisione di parte, sarebbe solo una decisione di facciata, senza nessun risvolto pratico e senza nessuna possibilità di incidere positivamente sul processo di pace, che è interesse di noi tutti. La pace – e se vogliamo il Nobel della Pace – non può essere raggiunta con iniziative di parte: sono pronto a incontrarla per studiare un piano operativo per lo sviluppo di un programma di pace che possa fare di Napoli città della pace.

Shalom Bahbout
Rabbino Capo di Napoli e del Meridione

(Fonte: Il Mattino, 18 Dicembre 2012)

Nella foto in alto: Rav Shalom Bahbout, Rabbino Capo della Comunità ebraica di Napoli e del Meridione e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris

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  • #1Emanuel Baroz

    La faziosità di Ansamed

    Un lancio pieno di sfondoni descrive la lettera di rav Bahbout a Luigi De Magistris

    Pubblichiamo la lettera di Daniel Coppin ad ANSAMED in seguito al lancio della notizia della lettera di Rav Shalom Bahbout al Sindaco De Magistris. Il lancio è stato redatto da un giornalista che, evidentemente, non conosce la materia che ha trattato. Sarà bene che, per il futuro, si informi su quanto scrive per evitare ad Ansa un’altra brutta figura. Il MED, che sta per Medio Oriente, in questo caso non c’entra con Ansa/Israele, perchè il lancio AnsaMed è partito da Napoli.

    Questo il lancio http://ansamed.ansa.it/ansamed/it/notizie/rubriche/politica/2012/12/18/Napoli-offre-cittadinanza-Abu-Mazen-ma-rabbino-insorge_7973087.html

    A proposito del vostro lancio del 18/12/2012 circa la lettera aperta del Rabbino Capo di Napoli e del Meridione, Rav Shalom Bahbout, provoca sconcerto il modo fazioso e tendenzioso della nota.

    1. Il titolo: “Napoli offre cittadinanza Abu Mazen ma rabbino insorge”. Il rabbino non è “insorto”, come può verificare chiunque abbia letto la lettera, ma ha invitato il Sindaco ad un maggior equilibrio, anche in considerazione del fatto che Rav Bahbout è, come precisato nella lettera, un profugo del M.O. e discende da “Palestinesi” ebrei.

    2. La frase: “La decisione dell’amministrazione comunale di offrire la cittadinanza onoraria al presidente palestinese Abu Mazen, infatti, ha scatenato l’ira della comunita’ israeliana cittadina…”. Nessuna ira, quella è tipica di altri, ad esempio degli Arabi a cui è chiaro che vanno le vostre simpatie (forse perchè avete collaboratori arabi? Quale attendibilità nelle vostre notizie sul M.O.!). Critiche, civili e circostanziate, quelle sì. Inoltre, Rav Bahbout non è il Rabbino di una fantomatica “comunità israeliana cittadina” ma della Comunità ebraica di Napoli, rinata nel 1863 e che è costituita da cittadini italiani ebrei, non israeliani.

    3. La frase: ” ”Lo stesso riconoscimento dovrebbe essere garantito al presidente israeliano e Nobel per la pace Shimon Peres”, ha replicato allora il rabbino Bahbout ”altrimento questa sara’ una scelta di parte”. L’iniziativa del Comune di Napoli non vuole pero’ essere faziosa, ha spiegato l’assessore D’Angelo…”. Riportare in virgolettato la frase di Rav Bahbout e non quella dell’assessore D’Angelo è un modo subdolo di dimostrare di chi condividete il pensiero, cioè l’assessore D’Angelo.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=180&sez=120&id=47407

    20 Dic 2012, 13:25 Rispondi|Quota
  • #2Ted

    Rabbino, ma che cosa pretende da questo individuo???… Ma l’ha guardato bene in faccia? Far ragionare costui, prevenuto come pochi. sarebbe come voler spremere del succo di pompelmo da una pezzo di marmo. E come lui ce n’è una marea, in giro… Dia retta a me: TEMPO e PAROLE SPRECATI!!!…

    21 Dic 2012, 16:00 Rispondi|Quota
  • #3HaDaR

    בס”ד

    Trovo questa lettera INACCETTABILE e CONTROPRODUCENTE (direi di peggio ma חובה לדון על כף זכות devo giudicare con beneficio d’inventario), in quanto oggettivamente paragona costruire case per gli Ebrei da parte del governo d’Israele sia con la negazione della Shoah sia col terrorismo praticato dagli arabi, FATAH compresa!

    Poi, il Sig. Bahbout, dovrebbe spiegare perché accetta il concetto, che definisco senza dubbio un’interiorizzazione di posizioni ANTISEMITE e delle posizioni del nemico, secondo cui si può pretendere dagli Ebrei che smettano di costruire, ma non si pretende la stessa cosa dagli arabi, che hanno invece costruito senza sosta e senza critica, nemmeno nelle parole di Bahbout, nelle terre da loro DISPUTATE, ma che sono il NOSTRO RETAGGIO: hanno infatti costruito illegalmente ben oltre duecentomila case negli ultimi ventun anni, dopo che una decisione del Consiglio Nazionale OLP del 1991 impose a tutte le banche arabe di concedere mutui A CHIUNQUE LI RICHIEDESSE per costruire in Giudea e Samaria SENZA PRETENDERE SOLVENZA !!!

    Il Sig. Bahbout, poi, farebbe meglio a pretendere dal suo sindaco d’imparare a raccogliere l’immondizia coi soldi del contribuente, prima di sprecarli sui palestinesi, come del resto fece Bassolino in pellegrinaggio sulla tomba di araBfaRt a Ramallah col suo consiglio!

    22 Dic 2012, 20:27 Rispondi|Quota
  • #4Daniel

    21/12/2012 Secondo i dati diffusi giovedì dal ministero del turismo, il 2012 si profila come un anno positivo per il turismo in Israele (nonostante le tensioni di novembre) con 3,6 milioni di turisti, contro 2,5 milioni del 2008.

    21/12/2012 Stando a un sondaggio del palestinese Jerusalem Media and Communications Center pubblicato giovedì, una netta maggioranza dei palestinesi dichiara di considerare “utile” agli interessi palestinesi sia la mossa unilaterale di Mahmoud Abbas (Abu Mazen) all’Assemblea Generale dell’Onu per il riconoscimento dello “stato non membro” di Palestina senza accordo con Israele (74,9%), sia i razzi di Hamas lanciati dalla striscia di Gaza sulla popolazione israeliana (74%). Il 51% degli intervistati si dice anche favorevole a una “ripresa delle operazioni militari contro obiettivi israeliani”. Stando allo stesso sondaggio, tuttavia, il 62% dei palestinesi dice anche che bisogna riprendere negoziati con Israele per porre fine al conflitto.

    21/12/2012 Il portavoce del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiarito giovedì, con un comunicato, la posizione del governo circa i recenti annunci di piani edilizi: “La costruzioni effettive, decise dal governo israeliano lo scorso 30 novembre, riguardano 3.000 abitazioni, tutte a Gerusalemme o nei blocchi di insediamenti che rimarranno parte di Israele in qualunque futuro accordo di pace. Tutti gli altri annunci relativi ad altri piani edilizi in altri agglomerati di Cisgiordania si riferiscono a diverse fasi di pianificazione che non dipendono dal governo: si tratta di un iter amministrativo che richiede anni. In ogni caso, tale iter per essere completo richiede un decisione specifica del governo prima dell’avvio vero e proprio delle costruzioni”.

    21/12/2012 Almeno 75.000 turisti sono attesi in Israele in occasione delle feste di Natale. Le Forze di Difesa hanno annunciato mercoledì che schiereranno ulteriore personale ai posti di controllo fra Gerusalemme e Betlemme (città sotto Autorità Palestinese) al fine di accelerare le procedure e rendere più agevole il transito sicuro di turisti e pellegrini.

    21/12/2012 Dopo aver respinto mercoledì la richiesta di invalidare la lista araba Balad e Raam/Taal, giovedì la Commissione elettorale centrale israeliana ha respinto anche la richiesta di invalidare la lista Otzma Le-Israel (Forza d’Israele) di Michael Ben-Ari, e le liste ultra-ortodosse Shas e Yahadut HaTora (accusate di non includere donne fra i candidati).

    21/12/2012 L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Ron Prosor, ha inviato una lettera al Consiglio di Sicurezza dell’Onu denunciando il mancato rispetto della risoluzione 1701, adottata dopo la seconda guerra del Libano (estate 2006), che prevedeva lo smantellamento delle strutture terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale. Prosor ha inoltre esortato le Nazioni Unite a dichiarare Hezbollah organizzazione terroristica.

    21/12/2012 Secondo l’amministrazione degli Stati Uniti, questa settimana il governo siriano ha ripreso a lanciare missili Scud su zone del paese passate sotto il controllo dei ribelli. Inviati speciali sul posto hanno detto che i missili hanno colpito a nord di Aleppo, vicino al confine con la Turchia.

    21/12/2012 Maikel Nabil Sanad, blogger e militante egiziano per i diritti umani e leader delle manifestazioni di piazza Tahrir contro Mubarak, sarà domenica in Israele per partecipare a un convegno presso l’Università di Gerusalemme. Arrestato nel 2011 in Egitto, Sanad fece uno sciopero della fame di quattro mesi rischiando di morire. La visita di Sanad, forte sostenitore della pace tra Egitto e Israele, è organizzata dall’Istituto Truman dell’Università di Gerusalemme insieme a ”UN Watch”, una Ong con sede a Ginevra.

    21/12/2012 Stando a un sondaggio condotto dal Dahaf Institute per il Centro Affari Pubblici di Gerusalemme, il 76% dei cittadini israeliani (e l’83% degli ebrei israeliani) ritiene che un ritiro di Israele sulle linee del 1967 non porrebbe fine al conflitto e non porterebbe alla pace. Il 59% degli intervistati dice che cambierebbe intenzione di voto se la lista prescelta si dovesse esprimere a favore di un ritorno della Cisgiordania alla Giordania (che la occupava prima del ’67), mentre il 69% farebbe lo stesso se la lista prescelta si dichiarasse a favore di concessioni su Gerusalemme (rispettivamente il 59% del totale e il 78% degli intervistati ebrei).

    21/12/2012 Dennis Ross, ex consigliere di Bill Clinton per gli affari del Medio Oriente, intervenendo mercoledì ad un convegno presso il Menachem Begin Center di Gerusalemme ha consigliato di “credere al presidente degli Stati Uniti” quando pone un ultimatum al nucleare iraniano. “Quando Obama dice che non sta bluffando, dice la verità – ha spiegato Ross – Se la diplomazia fallisce, gli Stati Uniti useranno la forza”.

    20/12/2012 “Proprio questa settimana Assad ha sparato missili Scud sui suoi cittadini, ma qui i membri del Consiglio di Sicurezza hanno scelto di concentrarsi specificamente sui piani di costruzione a Gerusalemme”. Lo ha dichiarato mercoledì l’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite, Ron Prosor, ed ha aggiunto: “Le costruzioni non sono mai state il principale ostacolo alla pace: il vero ostacolo è la pretesa del ritorno dei palestinesi dentro Israele (anche dopo la nascita di uno stato palestinese) e il rifiuto di riconoscere Israele come stato nazionale del popolo ebraico, così come il terrorismo e l’istigazione all’odio che continuano contro Israele”.

    20/12/2012 L’Associazione tunisina per il sostegno delle minoranze ha annunciato mercoledì d’aver denunciato per istigazione all’odio l’imam tunisino della moschea di Rades, Ahmed S’hili, che ha invocato un “genocidio divino” degli ebrei: parole trasmesse in diretta tv lo scorso 30 novembre.

    20/12/2012 La Commissione elettorale centrale israeliana ha respinto mercoledì la richiesta di alcuni partiti di destra volta a invalidare la lista araba Balad e Raam/Taal. La Commissione ha tuttavia stabilito (con 19 voti a favore, 9 contrari e un astenuto) che la parlamentare di questa formazione Hanin Zoabi non può ricandidarsi alla Knesset perché ha violato la legge, e in particolare la “Legge Fondamentale” sulla Knesset, quando ha preso parte alla spedizione della nave filo-Hamas Mavi Marmara, fiancheggiando terroristi che negano il diritto di esistere dello stato di Israele e che hanno aggredito soldati israeliani. La decisione deve essere ora sottoposta alla Corte Suprema. “La democrazia israeliana deve sapersi difendere da coloro che cercano di distruggerla dall’interno”, ha detto il membro della Commissione, Ofir Akunis. “Questa persona ha approfittato della sua immunità parlamentare per sostenere azioni terroristiche e io biasimo tutto ciò che Zoabi rappresenta – ha commentato Yair Lapid, di Yesh Atid (all’opposizione) – Ma non dimentico che la libertà di parola ha proprio lo scopo di proteggere le cose che non mi piacciono”.

    20/12/2012 Il ministro della difesa Ehud Barak ha autorizzato la costruzione di 523 unità abitative all’interno dell’insediamento di Gva’ot, nella zona di Gush Etzion (alle porte sud di Gerusalemme), nel quadro di un piano per 6.000 abitazioni approvato sin dal 2000 ma mai attuato.

    20/12/2012 La Commissione urbanistica di Gerusalemme ha approvato mercoledì pomeriggio un progetto per la costruzione di 2.612 unità abitative a Givat Hamatos, quartiere sud della capitale al di là della Linea Verde (ex linea armistiziale del ’49-’67). Lunedì il ministero degli interni non aveva approvato la costruzione di una parte consistente del nuovo quartiere Givat Hamatos e la commissione aveva deciso di rinviare il piano per più di 1.000 unità abitative, sia per arabi che per ebrei, tra Beit Safafa e Givat Hamatos.

    20/12/2012 Hamas vuole impedire il ritorno degli ispettori europei al valico di confine di Rafah, fra Egitto e striscia di Gaza, nonostante l’accordo in questo senso tra Israele e Autorità Palestinese del 2005. “Non c’è nessun bisogno che tornino” ha detto al sito web Al-Resalah, Maher Abu Sabha, direttore per Hamas del posto di controllo. Catherine Ashton, rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, parlando a un giornale saudita aveva detto di recente che l’UE potrebbe ripristinare il monitoraggio al valico di Rafah, fra Egitto e striscia di Gaza. L’Unione Europea si era impegnata a monitorare il passaggio al momento del disimpegno di Israele da Gaza nel 2005, ma ha poi ritirato i suoi uomini nel 2007 quando Hamas ha assunto con la forza il controllo di Gaza.

    20/12/2012 Siria. Secondo il quotidiano saudita Al-Medina, a causa della escalation di violenza in Siria la Giordania avrebbe dichiarato lo stato di allerta lungo il confine tra i due paesi e avrebbe distribuito ai propri soldati maschere antigas. Mercoledì le Nazioni Unite hanno lanciato un appello per la raccolta di 1,5 miliardi di dollari necessari per assistere fino a giugno quasi un milione di profughi siriani fuoriusciti dal paese e altri quattro milioni di siriani sfollati all’interno del paese. Intanto, varie fonti segnalano che il ministro dell’interno è stato ricoverato mercoledì nell’ospedale dell’Università americana di Beirut (Libano) dopo essere stato ferito, giorni fa, in un attentato davanti al suo ministero, a Damasco.

    20/12/2012 Secondo il giornale egiziano Al Aharam, Israele si è impegnato a non demolire un monumento alla memoria di egiziani morti nella guerra dei sei giorni (’67) che è stato eretto lo scorso luglio vicino a Ramallah al di fuori da ogni procedura e senza permessi.

    20/12/2012 Siria. Circa 100.000 persone avrebbero già lasciato il campo palestinese di Yarmuk, a Damasco sud, in fuga dagli scontri tra forze governative e ribelli. Lo ha detto il rappresentante di Fatah in Siria, Samir Rifai. Secondo un’organizzazione di soccorso palestinese, sarebbero in corso trattative per far cessare i combattimenti e far uscire le forze siriane ribelli da Yarmuk.

    20/12/2012 Formalmente incriminato mercoledì davanti alla Corte distrettuale di Tel Aviv Mohamed al-Jafar Mafarja, di 18 anni, con l’accusa d’aver messo il mese scorso la bomba sull’autobus 142 di Tel Aviv che ha causato 24 tra feriti e mutilati.

    20/12/2012 Ahmad Al Baghdadi Al Hassani, esponente jihadista residente in Siria, in un recente discorso alla tv egiziana ha accusato i cristiani di essere “politeisti” e “amici dei sionisti”. L’estremista ha detto che i cristiani devono scegliere “l’islam o la morte” mente le loro mogli e figlie possono legittimamente essere considerate come donne dei musulmani. Ne ha riferito jn1.tv.

    (Fonte: Israele.net)

    22 Dic 2012, 20:58 Rispondi|Quota
  • #5HaDaR

    בס”ד
    Trovo questa lettera INACCETTABILE e CONTROPRODUCENTE – direi di peggio ma חובה לדון על כף זכות -, in quanto oggettivamente paragona costruire case per gli Ebrei da parte del governo d’Israele sia con la negazione della Shoah sia col terrorismo praticato dagli arabi, FATAH compresa!

    Poi, il Sig. Bahbout, dovrebbe spiegare perché accetta il concetto, che definisco senza dubbio un’interiorizzazione di posizioni ANTISEMITE e delle posizioni del nemico, secondo cui si può pretendere dagli Ebrei che smettano di costruire ma non si pretende la stessa cosa dagli arabi, che hanno invece costruito senza sosta e senza critica, nemmeno nelle parole di Bahbout, nelle terre da loro DISPUTATE, ma che sono il NOSTRO RETAGGIO: hanno infatti costruito illegalmente ben oltre duecentomila case negli ultimi ventun anni, dopo che una decisione del Consiglio Nazionale OLP del 1991 impose a tutte le banche arabe di concedere mutui A CHIUNQUE LI RICHIEDESSE per costruire in Giudea e Samaria SENZA PRETENDERE SOLVENZA !!!

    Il Sig. Bahbout, poi, farebbe meglio a pretendere da suo sindaco d’imparare a raccogliere l’immondizia coi soldi del contribuente, prima di sprecarli sui palestinesi, come del resto fece Bassolino in pellegrinaggio sulla tomba di araBfaRt a Ramallah col suo consiglio!

    23 Dic 2012, 00:14 Rispondi|Quota
    • #6Emanuel Baroz

      a parte che il sig. Bahbout come lo chiami tu è un rabbino e come tale merita l’appellativo di Rav, sulla qualità della lettera dissento su tutta le linea: è ben scritta e coglie nel segno

      23 Dic 2012, 21:46 Rispondi|Quota
    • #7HaDaR

      @Emanuel Baroz:
      ognuno ha il diritto di pensarla come vuole.
      Io almeno le ragioni per cui la trovo ridicola, controproducente e sinceramente offensiva, le ho dette.
      Per me un Rav non dice o fa certe castronerie, e, come non pretendo che mi si chiami dottore, il titolo educato di Signore mi sembrava piú che appropriato, soprattutto visto e considerato che fa delle considerazioni prettamente politiche tipiche di una certa parte e senza alcuna ombra di Toràh.

      23 Dic 2012, 23:16 Rispondi|Quota
    • #8HaDaR

      @Emanuel Baroz: Avrei trovato meno da eccepire se avesse scritto “…la rinuncia ANCHE DA PARTE DEGLI ARABI a fare nuovi insediamenti”.
      MA, evidentemente, a lui come alla Ashton
      http://elderofziyon.blogspot.it/2012/12/ashton-apparently-only-has-problem-with.html
      e al resto degli altri, gli insediamenti arabi van benissimo, sono quelli EBRAICI a dar fastidio e ad essere un “ostacolo per la pace”, vero? Che è la tesi di De Magistris e Abu Mazen e i suoi amici, supporters e alleati.
      Io sto dall’altra parte.

      23 Dic 2012, 23:28 Rispondi|Quota
  • #9robdic

    Non lo ripetero’ mai abbastanza, quelli che ci vogliono male monitorano i nostri siti e godono delle nostre diatrbe, non diamogli questa soddisfazione

    26 Dic 2012, 16:03 Rispondi|Quota
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