Libano: la presenza di peperoni israeliani al mercato fa arrivare l’esercito!

 
Emanuel Baroz
5 gennaio 2013
1 commento

LIBANO, VEDE PEPERONI DI PROVENIENZA ISRAELIANA E CHIAMA L’ESERCITO

Sidone, 3 Gennaio 2012 – Grande scandalo ha suscitato in Libano la scoperta effettuata da un cliente di Spinneys, una delle più grandi catene del Libano, di una etichetta di una confezione di peperoni con la scritta “Israele” in un supermercato di Sidone. Il cliente, da buon cittadino ligio alle regole del proprio paese, ha chiamato la polizia, che a sua volta ha contattato l’esercito, che è intervenuto per sequestrare 13 confezioni di peperoni. Sull’etichetta era indicata l’origine dei peperoni gialli, rossi e verdi dalla Spagna e da Israele. Della faccenda sono stati interessati anche i servizi segreti militari (sic!).

La legge libanese proibisce agli abitanti di avere contatti diretti o indiretti con prodotti o aziende israeliane. E’ stata aperta un’inchiesta. Spinneys ha dichiarato di aver fatto l’ordine a Roveg Fruit BV in Olanda e i peperoni sono entrati senza problemi in Libano il 29 dicembre. Nessuno dei servizi doganali o del personale di Spinneys aveva notato le indicazioni sulle etichette.

(Fonte: Israele.net, 3 Gennaio 2013, il Corriere Ortofrutticolo.it, 4 Gennaio 2013)

Per ulteriori dettagli sulla notizia cliccare qui, qui, qui  e qui

Nella foto in alto: il prodotto “incriminato” di produzione israeliana trovato dagl ignari clienti nello scaffale del supermercato libanese

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  • #1Daniel

    06/01/2013 Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha ordinato domenica a tutti i dipartimenti del suo governo di cambiare il logo sui loro documenti ufficiali e sui francobolli da “Autorità Palestinese” in “Stato di Palestina” (Nota: secondo i trattati internazionali, la nascita di uno “stato palestinese” doveva avvenire solo attraverso un negoziato e un accordo di pace definitivo con Israele).

    06/01/2013 Su richiesta del Libano, la Lega Araba ha convocato al Cairo una riunione straordinaria dei ministri degli esteri. Lo ha annunciato il segretario generale, Ahmed Ben Helli, secondo il quale l’incontro si concentrerà su come aiutare il Libano ad ospitare i profughi in fuga dal conflitto interno siriano. Nel frattempo in Giordania in questi primi giorni del 2013 sarebbero arrivati quasi 9.000 nuovi profughi siriani (soprattutto donne e bambini originari del sud del paese), portando il totale di profughi siriani nel regno hascemita a più di 290.000. Ne ha dato notizia domenica Anmar al-Hammoud, responsabile giordano del dossier dei profughi siriani.

    06/01/2013 Il Controllore di stato israeliano, Yosef Shapira, ha pubblicato il rapporto iniziato dal suo predecessore, Micha Lindenstrauss, e da lui completato, circa il cosiddetto “Documento Harpaz” (che venne distribuito in segreto per compromettere la nomina del generale Yoav Galant alla carica di capo di stato maggiore). Secondo il rapporto, non si trattò di un ”tentativo di golpe” al vertice delle Forze di Difesa israeliane, ma di un “comportamento problematico” da parte dell’ex capo di stato maggiore Gaby Ashkenazy e del ministro della difesa Ehud Barak.

    06/01/2013 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto domenica che è necessario costruire una nuova barriera di sicurezza lungo il confine con la Siria, analoga a quella eretta lungo il confine con l’Egitto, per proteggere Israele da “incursioni e terrorismo”. “Sappiamo che al di là della frontiera l’esercito siriano si è allontanato dal confine e al suo posto è aumentata la presenza di elementi della jihad globale” ha spiegato Netanyahu, aggiungendo che il regime siriano è “molto instabile” e che la presenza in Siria di armi chimiche preoccupa molto Israele. Netanyahu ha detto che Israele si sta coordinando “con gli Stati Uniti e con altri” per “prepararsi ad ogni eventualità che possa presentarsi”.

    06/01/2013 Secondo una fonte diplomatica degli Stati Uniti, centinaia di jihadisti, provenienti in particolare da Yemen e Somalia, hanno preso posizione nel Sinai egiziano, non lontano dal confine con Israele.

    06/01/2013 Il film israeliano “I Guardiani”, sulle operazioni dei servizi di sicurezza, ha ricevuto il premio annuale della National Society of Film Critics, un’associazione americana di critici cinematografici.

    06/01/2013 Un cittadino arabo israeliano che si è recato in Siria attraverso la Turchia per unirsi alla ribellione anti-Assad sarebbe trattenuto contro la sua volontà tanto che non può più tornare in Israele. I ribelli gli hanno bruciato il passaporto e l’hanno minacciato se avesse cercato di tornare a casa.

    06/01/2013 Siria. Dopo 7 mesi il presidente Bashar al-Assad ha parlato di nuovo in pubblico, domenica, ed è tornato ad accusare gli oppositori di essere “burattini fabbricati dall’Occidente”.

    06/01/2013 Il leader di Israel Beitenu ed ex ministro degli esteri Avigdor Liberman ha detto domenica d’aver sempre sostenuto il discorso all’Università Bar-Ilan con cui il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu indicava la “soluzione a due stati”, ed ha aggiunto che tale discorso sarà anche il principio alla base del prossimo governo israeliano. “Ciò che dobbiamo spiegare al mondo è che se c’è qualcuno che rifiuta la pace” ha continuato Liberman facendo riferimento al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Le sue parole appaiono allineate a quelle con cui domenica mattina, a Radio Israele, Netanyahu ha accusato Abu Mazen d’essere responsabile dello stallo dei negoziati. Netanyahu ha ribadito che qualsiasi accordo deve comprendere il riconoscimento palestinese di Israele come stato ebraico, una dichiarazione di fine del conflitto e uno stato palestinese smilitarizzato. Ha anche spiegato che questi termini devono essere il risultato dei negoziati, ma che non sono pre-condizioni per il loro avvio. “Sono i palestinesi, non Israele, che pongono pre-condizioni”, ha detto Netanyahu.

    06/01/2013 Per il presidente egiziano Mohammed Morsi i sionisti sono “sanguisughe” che “discendono da scimmie e maiali”. Lo disse nel 2010, prima di diventare presidente, in due interviste al canale satellitare libanese Al-Quds la cui registrazione video è stata rinvenuta e tradotta questa settimana da MEMRI (Middle East Media Research Institute). Morsi esortava a “troncare tutti i legami con Israele” e aggiungeva: “I sionisti non hanno alcun diritto sulla terra di Palestina. Non c’è alcun posto per loro nella terra di Palestina. Quello che hanno preso prima del 1947-48 costituisce un saccheggio, e quello che fanno ora è la continuazione di quel saccheggio. In nessun caso si deve riconoscere la loro ‘linea verde’. La terra di Palestina appartiene ai palestinesi, non ai sionisti”. Morsi descriveva l’Autorità Palestinese come “una creazione dei nemici americani e sionisti che ha il solo scopo di opporsi alla volontà del popolo palestinese e dei suoi interessi”, definiva i negoziati con gli israeliani “una futile perdita di tempo” e concludeva dicendo che “gli ebrei sono intrinsecamente ostili”.

    06/01/2013 Siria. Le autorità di Damasco sono riuscite ad arrestare Mohammad Zawahiri, fratello del noto leader di al-Qaeda, Ayman Zawihiri. Ne ha dato notizia sabato il quotidiano britannico The Independent. Secondo il giornale, l’arresto è avvenuto a Deraa, nel sud-ovest della Siria, mentre Mohammad Zawahiri teneva una riunione con i gruppi armati dell’opposizione.

    06/01/2013 Mentre gli Stati Uniti la esortavano a ridurre gli acquisti dall’Iran, la Turchia ha deciso di ritirare le informazioni statistiche circa l’origine delle sue importazioni di petrolio. Lo hanno annunciato fonti ufficiali turche. La decisione è stata presa su richiesta della principale compagnia petrolifera turca Tupras, che già vietava all’Istituto di Statistica turco di pubblicare l’ammontare delle importazioni di petrolio.

    (Fonte: Israele.net)

    7 Gen 2013, 15:05 Rispondi|Quota