Polemica tra Riccardo Pacifici (presidente Comunità Ebraica di Roma) e Beppe Grillo: “Siete pericolosi” – “Basta insulti!”

 
Emanuel Baroz
24 marzo 2013
9 commenti

Ebrei contro il Movimento 5 Stelle, Grillo sbotta: “Ora basta insulti”

Dopo l’allarme delle comunità ebraiche Usa, si riaccende la polemica sulle posizioni del movimento

di Francesca Paci

pacifici-grillo-antisemitismo-polemica-focus-on-israelA voler leggere il Movimento 5Stelle con gli occhiali della vecchia politica il no alla Tav sarebbe di sinistra ma la freddezza sul tema dello «ius solis», il diritto alla cittadinanza degli stranieri che nascono in Italia, fa pensare piuttosto alla destra. E su Israele, croce e delizia dei progressisti italiani? Che posizione ha Beppe Grillo nei confronti degli ebrei? La domanda, calda da mesi, torna a scottare dopo la polemica tra l’ex comico genovese e il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, «reo» di aver lasciato intendere al quotidiano israeliano Haaretz che i neofiti del Parlamento flirterebbero con posizioni antisemite di mussoliniana memoria.

«La frase “Grillo è ancora più pericoloso dei fascisti” non è stata pronunciata in alcuna intervista, non l’ho mai dichiarato e non lo penso» replica Pacifici dopo essere stato chiamato direttamente in causa dal blog del guru M5S che ieri l’ha invitato a smentire «insulti e falsità», a «informarsi correttamente» su «tutte le iniziative dei quattro Comuni amministrati dal M5S per il Giorno della Memoria» e a leggere sei anni di post «contro il fascismo, a favore della Resistenza e della Costituzione e in memoria del popolo ebraico».

Si tratta dunque dell’ennesima prova della vocazione giornalistica (in questo caso non made in Italy) a seminare zizzania? Pacifici ridimensiona. In un lungo articolo intitolato «L’aliyah (il ritorno degli ebrei in Israele, ndr) è una polizza di assicurazione» gli veniva attribuita la preoccupazione per l’aumento del fondamentalismo islamico in Italia, la crisi economica, la nascita di un partito radicale come il M5S e un’incertezza politica tale da suggerire agli ebrei suoi connazionali di fare i bagagli. Di fronte alla reazione di Grillo e al suo invito a un incontro «per la conoscenza reciproca» però, il leader comunitario romano aggiusta il tiro:«Dico solo che dobbiamo essere vigili di fronte ai molteplici commenti postati sul suo blog che richiamano la cultura dell’estrema destra e dell’estrema sinistra e che spesso sono ostili nei confronti degli ebrei e di Israele».

La storia non è nuova. Già nel 2007 una polemica rilanciata dal quotidiano Il Tempo accusava Beppe Grillo di ambiguità riguardo all’antisemitismo, citando alcuni suoi commenti particolarmente caustici sull’ipersensibilità americana all’Olocausto e sull’appena conclusa guerra israeliana in Libano. Lo scorso novembre, ormai in campagna elettorale, un ennesimo botta e risposta al vetriolo questa volta con Gad Lerner che nel blog di Grillo veniva definito «verme ebreo» (in quel caso il commento fu cancellato rapidamente e i due fecero pace via Twitter). Ancora tre mesi fa, a urne quasi aperte, la denuncia del sito Romaebraica.it: «Arriva l’endorsement in favore del movimento di Beppe Grillo da parte di Maurizio Blondet, direttore del sito Internet Effedieffe, forse il più importante Web site italiano di ispirazione antisemitica». Infine la cronaca degli ultimi giorni, l’allarme delle comunità ebraiche statunitensi riportato da La Stampa, la nostalgia del Ventennio attribuita alla portavoce M5S Roberta Lombardi, il confronto con Pacifici stemperato oggi anche dal capogruppo grillino al senato Vito Crimi.

I 5Stelle hanno un problema con gli ebrei? Grillo per il momento pare averne uno certo con i musulmani della comunità tunisina che l’hanno denunciato alla Procura di Roma per la tirata su Berlusconi in fuga sulle spiagge tunisine piene di Ruby» giudicata razzista e maschilista.

(Fonte: La Stampa, 23 Marzo 2013, pag. 9)

Nell’immagine in alto: riccardo Pacifici, Presidente della Comunità Ebraica di Roma e Beppe Grillo

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  • #1Emanuel Baroz

    Per completezza di informazione pubblichiamo qui di seguito il testo dell’intervista del presidente della CER Riccardo Pacifici uscita su Haaretz:

    «Aliyah is an insurance policy» for Jews in Rome
    Despite the fact that the veteran Jewish community of Rome seems to be thriving, its president believes that, due to growing Muslim fundamentalism, the rise of radical political party and economic slowdown, people should consider packing their bags for Israel.
    By Anshel Pfeffer | Mar.22, 2013 | 10:16 AM

    ROME – As local landmarks go, the Great Synagogue of Rome, completed in 1904, is not a particularly ancient building. But littered throughout its prayer and study halls, and the local Jewish community offices on the two upper floors, are priceless pieces of furniture, religious objects and illuminated manuscripts salvaged from dozens of ornate Renaissance-era synagogues throughout Italy, some going back to medieval times. That doesn’t mean that the place is a mere museum, though there actually is a Jewish museum on the premises, as well.

    Actually, the synagogue on the banks of the Tiber River is a vibrant Jewish center with three daily minyanim (prayer quorums ), hundreds of children coming for Hebrew school and bar-mitzvah lessons, and various committee meetings going on each day. Behind the synagogue wind the alleyways of the old Jewish ghetto, now a main tourist destination, with its kosher restaurants, and food and Judaica shops.

    On the surface, the Jewish community of Rome – the oldest continuous Jewish community in the world and 15,000 strong today – is thriving, but its president, Riccardo Pacifici, says this is the moment that Italy’s Jews should “start preparing slowly to move to Israel.”

    Pacifici, 49, denies he is being alarmist. So why is it necessary to consider such a move? He makes a waving motion with his hand: “The graph goes up and down and I think that the best is finished. Now we have a good moment – There is respect of the population for the Jews, there are laws against anti-Semitism, it is not easy to talk against the Jews today in Europe. So now it is important to make the decision in a good moment.”

    How long will this moment last? Pacifici says he is certain that “in 10 or 20 years, the demographics will have changed in Europe. The character of the Continent, which is Judeo-Christian, will have changed.”

    Meanwhile, an evil wind of immigrant-hatred is sweeping Europe, and Pacifici is adamant that his community not join the xenophobic chorus. “As Jews,” he insists, “because of our historic memory, we must support the integration of immigrants into Italy and into all Europe, and the human rights of people who were born in countries where they did not have a chance or any hope to emigrate here. We have to do everything to support these people. But their sentiment is not positive toward Jews and Christians.”

    Pacifici sees the combination of increased immigration, rising racism and fascism, and the deep recession in which Italy and other European nations find themselves to be part of an inexorable process.

    “Of course, not all the immigrants are Muslim and not all the Muslims are fundamentalist,” he says. “But when they come here looking for a future and for work, they become disillusioned very quickly because, with the financial situation as it is, there are no jobs. And then they become very vulnerable to fundamentalism.”

    While the demographics of the growing Muslim population in Europe have long been a worry for some Jewish leaders, others claim that only a tiny minority of Muslim immigrants are interested in anything but building new lives for their families. For his part, Pacifici sees the newcomers as a threat only when they join forces with local elements: “Muslim fundamentalism joins in with the racists and the fascists and the anarchists we have here, who don’t like Jews and don’t like Israel. They are unwilling to accept the fact that you can be both an Italian Jew and support Israel at the same time.”

    Meanwhile, there is an even more immediate challenge to Italian Jews’ peace of mind: the rise of the Five Star Movement, the new and rather anarchic party that captured around one-quarter of the votes in last month’s general election in Italy. The party is headed by stand-up comedian Giuseppe “Beppe” Grillo, a man who has made anti-Semitic comments in the past and is exhibiting worrisome fascist tendencies.

    “Some people think Grillo is just a clown,” Pacifici explains. “In Germany, they say he is just like [former Italian Prime Minister Silvio] Berlusconi. But Grillo says that political parties are not important, and that is exactly what Hitler was saying before he came to power. Grillo’s party is more dangerous than the fascists because they have no clear platform – we do not know what their limits are. We don’t know most [of the] people who are in the movement, but we do know that there are extremists from both left and right there − fascists and radicals − and they are together against the constitution, together against democracy.”

    What worries Pacifici is that the political establishment in Italy has not ostracized Grillo and his like-minded colleagues. A few weeks ago, the party’s parliamentary leader, Roberta Lombardi, said that some elements of the ideology of Italy’s pre-World War II fascism were positive.

    “When Berlusconi said something similar a few months ago, everyone criticized him,” recalls Pacifici, who believes that Berlusconi was the best leader in terms of the interests of the local Jewish community, and Italy’s ties with Israel. “But when Lombardi said [what she said], only one member of parliament [who happens to be Jewish] criticized her. The Democratic Party [Italy’s main left-wing party] were afraid to criticize because they want Grillo to support them in government. If our historic friends in the Italian parliament do not object when they hear people talking about fascism, then it flashes a red light.”

    Avoiding criticism

    Until now, local Jewish leaders (and Israel’s Foreign Ministry) have refrained from openly criticizing Grillo and his views, preferring not to make them a political issue or to alienate his millions of voters. But Pacifici believes that this silence has to end. He does not believe that 25 percent of all Italians are anti-Semitic.

    Pacifici: “Ninety-five percent of Five Star voters do not share Grillo’s views on Jews and Israel, but they voted for him because they wanted change. Even my police bodyguard voted for them and this is someone who lives with me and my family, and I know he has nothing against us, but he wants change like everyone else.”
    The communal leader has little doubt that his fellow Jews should move to Israel, rather than to somewhere anywhere else in Continental Europe, where similar dynamics are evident.

    “For us aliyah is an insurance policy,” says Pacifici. “A lot of our people find that there is a better life for their families there, that Israel is our future. In the last six months alone, 150 Roman Jews moved to Israel. This is up from last year, when only 120 emigrated in the whole year. And we are shrinking demographically anyway, with more Jews dying each year in Italy than being born.”

    But despite the various challenges and demographic trends, not all Italian Jewish leaders agree with Pacifici’s dire predictions and call to leave.
    “People don’t understand this in my community. In 1938 in Italy, when they passed racist laws, they also didn’t want to understand. But we have to realize that if people in Italy do not have money and jobs, they will not want to have democracy either,” Pacifici explains. “That is why 25 percent voted for Five Stars. I have a responsibility to tell my community that they have to start slowly preparing. I said this for the first time last year after the murders of Jews in Toulouse” (a reference to the killing of three children and a teacher at a Jewish school there).

    Still, at the same time, Pacifici and the rest of the community’s leadership, is working on securing the Jews’ future in Italy, should they decide to stay. This includes a drive to boost Rome’s Jewish school, which has over 1,000 students, and local youth organizations. The community is also formulating a plan to engage with at least some of the newly elected members of the new Five Stars Movement.

    “We are now starting a political project to study this party,” he says, “to understand who its members are and which of them we can deal with.”
    One encouraging recent development, he notes, was the election of Pope Francis in the Vatican last week. The leaders of Rome’s Jewish community have already heard of the very favorable impressions of the former Archbishop Jorge Bergoglio from their counterparts in Buenos Aires.

    The Rome [Jewish] community was the last in Europe [that was] forced to live in a ghetto, until 1870,” Pacifici sums up. “For many centuries, we had very bad relations with the Vatican, but now we have good cooperation, and we work together to help integrate immigrants. Only by working together can we keep the Jewish-Christian identity of Europe.”

    25 Mar 2013, 11:56 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    “Pacifici, mai detto che M5s è peggio dei fascisti”

    (ANSAmed) – ROMA, 22 MAR – «Non ho mai dichiarato che il movimento di Beppe Grillo è peggiore dei fascisti e non l’ho mai pensato». Cosi il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici in merito alla sua intervista al quotidiano Haaretz. «Apprendiamo con stupore il fatto che ci vengano attribuiti falsi pensieri su Grillo e il Movimento 5 Stelle. La frase “Grillo è ancora più pericoloso dei fascisti” non è stata mai pronunciata in nessuna intervista. Siamo vigili, però, di fronte ai molteplici commenti che si leggono sui post del suo blog – aggiunge Pacifici – che richiamano alla mente la cultura dell’estrema destra e dell’estrema sinistra. Commenti che spesso sono ostili nei confronti degli ebrei e di Israele». «Ci preoccupa il tentativo di chiunque e di qualunque partito di scardinare il sistema democratico e costituzionale del nostro Paese, perché dove non c’è stabilità democratica c’è un pericolo per tutte le minoranze, compresa quella ebraica. La Comunità Ebraica di Roma – conclude Pacifici – guarda con grande rispetto al risultato elettorale delle ultime elezioni e alla capacità del nostro Paese di proseguire sulla strada della democrazia e non intende entrare nel merito delle dinamiche politiche e partitiche».

    25 Mar 2013, 11:57 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Pacifici: “Pronti a incontrare Grillo, gli presenteremo la nostra documentazione”

    La Comunità Ebraica di Roma apprende delle recenti dichiarazioni rilasciate dal Signor Beppe Grillo sul suo blog. “Siamo lieti – dichiara Pacifici – di incontrare Beppe Grillo nei tempi e nei modi che decideremo insieme. Sarà l’occasione per avere un confronto con il leader del Movimento 5 Stelle sulle tematiche che più ci allarmano e presentargli la documentazione inquietante che abbiamo raccolto”.

    http://www.romaebraica.it/pacifici-pronti-a-incontrare-grillo-gli-presenteremo-la-nostra-documentazione/

    25 Mar 2013, 11:59 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Grillo odia gli ebrei? No, ma i suoi commentatori…

    Il post di riposta a Pacifici pieno di ogni tipo di scemenze

    di Maghdi Abo Abia

    Le parole del presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici hanno scatenato la reazione dei fedelissimi del Movimento i quali hanno commentato sul blog del Semplice Portavoce (http://www.beppegrillo.it/2013/03/basta_insulti_e_falsita_contro_il_m5s.html#commenti)le parole del rappresentante con termini non proprio concilianti.

    LA POLEMICA – Pacifici ha consigliato agli ebrei dalle colonne di Haaretz di “fare le valigie e muoversi nella direzione di Israele” a causa della “combinazione di razzismo e fascismo in aumento e dalla profonda recessione attraversata dall’Italia e dalle altre nazioni europee”. Pacifici ha proseguito definendosi preoccupato dalle nuove leve come quelle rappresentate da Beppe Grillo e dal MoVimento 5 Stelle. Queste le parole di Pacifici:

    “L’ascesa del MoVimento 5 Stelle preoccupa perché ha catturato molti voti durante le ultime elezioni italiane. Il leader Beppe Grillo è un comico e in passato ha fatto commenti antisemita e attualmente sta esibendo tendenze fasciste […] Il partito di Grillo è più pericoloso dei fascisti perché non ha un’impronta chiara e quindi non conosciamo i loro limiti. Sappiamo che il MoVimento ha raccolto sia estremisti di destra che di sinistra e insieme sono contro la Costituzione e la democrazia”

    Lo stesso Pacifici ha poi parzialmente smentito, dopo la forte reazione di Beppe Grillo

    In rete potrà trovare tutte le iniziative dei quattro Comuni amministrati dal M5S per il Giorno della Memoria, e anche da parte del M5S stesso con l’iniziativa “Mi ricordo di te” lanciata dal M5S Milano. Queste le iniziative a 5 Stelle per il Giorno della Memoria. Sempre in Rete potrà trovare una raccolta di sei anni di articoli su questo blog contro il fascismo, a favore della Resistenza e della Costituzione e in memoria del popolo ebraico con interventi di personalità della cultura ebraica come Moni Ovadia […] se Pacifici desidera siamo pronti a un incontro per la conoscenza reciproca. Basta insulti e falsità contro il Movimento 5 Stelle”

    ISRAELE BELLICOSA – Ha portato alla precisazione di Pacifici il quale ha negato di aver mai detto che Grillo è più pericoloso dei fascisti: “Non ho mai dichiarato che il movimento di Beppe Grillo e’ peggiore dei fascisti e non l’ho mai pensato”. Ma la prima dichiarazione è bastata per scatenare gli utenti con qualcuno che ha dimostrato una lieve deriva antisemita, comparsa anche sulla pagina Facebook del Semplice Portavoce(https://www.facebook.com/beppegrillo.it?ref=ts&fref=ts). Inizia Davide: “se gli ebrei sono contro il movimento, il movimento è spacciato. l’arroganza, la prepotenza, la supponenza delle comunità ebraiche ti tutto il mondo sono qualcosa che non potete immaginare. e non immaginate nemmeno il POTERE che hanno e quanto demoniacamente lo esercitano”. Insomma, brutti e cattivi. Si accoda Jim: “ma gli ebrei si sentono rappresentati da un uomo che li incita ad abbandonare tutto e andare a vivere nella BELLICOSA israele?”. Bellicosa.

    HANNO I CONTI CORRENTI IN MPS – Luis si accoda al complotto giudaico: “È basta con questa storia che gli ebrei siano ancora vittime! Le vittime sono quelle della shoah,mentre nel frattempo il popolo ebraico si è trasformato a sua volta nel carnefice di quello palestinese! A me sinceramente di quello che dice pacifici non frega un emerito cazzo sia nel bene che nel male! Non siamo seguaci di fini a non non servono le patenti di democrazia…..da nessuno!”. Arianna invece parla di banche: “gran parte degli ebrei che conosco hanno i conti correnit nel MONTE DEI PASCHI…..e sono molto incazzati caro Gargamella non girare la frittata ……”. Per finire tocca a Militante: “Ma basta con sti ebrei….sono 60 anni che pietiscono….. e ci marciano col loro pietire…..prendessero esempio dagli indiani d’america e non rompessero più i coglioni!”.

    http://www.giornalettismo.com/archives/843205/i-commenti-antisemiti-sul-blog-di-beppe-grillo-e-non-solo/

    25 Mar 2013, 12:09 Rispondi|Quota
  • #6Emanuel Baroz

    3 domande a Menachem Gantz, corrispondente di Yediot Ahronot

    Lei che ha intervistato Grillo, pensa che gli ebrei italiani debbano tenere alta la guardia?

    «Ci sono elementi preoccupanti nelle posizioni di Grillo e di alcuni suoi sostenitori che giocano sottilmente su posizioni difendibili davanti a giudici e tribunali ma pericolose per il messaggio inviato alle masse. È bene vigilare per l’Italia prima ancora che per gli ebrei»

    Grillo ha invitato Pacifici a un incontro di «reciproca conoscenza». È una buona idea?

    «Il dialogo è sempre utile perché disinnesca odio e pregiudizi. Ma certe posizioni, come la condanna dell’antisemitismo, andrebbero chiarite prima di un incontro. Se sul suo blog e nei suoi spettacoli Grillo lascia intendere che Israele potrebbe essere la causa di una terza guerra mondiale e non coglie neppure l’occasione di un’intervista con un quotidiano israeliano per smentire, allora Pacifici farebbe bene a chiedere rassicurazioni in anticipo»

    Dal punto di vista israeliano, il M5S assomiglia più a un partito di destra o di sinistra?


    «Israele era assente dalla campagna e dal programma elettorale di Grillo. Chi ha votato per lui non l’ha fatto pensando a Israele ma perché disperato, stufo della corruzione e alla ricerca di una vendetta politica. Sulla proposta alternativa e sul metodo per cambiare il sistema, il M5S mi sembra confuso così come lo è riguardo alla posizione su Israele»

    (Fonte: La Stampa, 23 Marzo 2013, pag. 9)

    25 Mar 2013, 12:11 Rispondi|Quota
  • #7Emanuel Baroz

    Antisemitismo e odio per Israele in Italia: è ora di parlarne

    Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

    Cari amici,

    su questa rubrica parliamo tanto di Eurabia, discutiamo di quel che fa il governo norvegese e il comune di Malmoe, ci interessiamo delle imprese autostradali dei lord inglesi (di origine pakistana e poverini perseguitati dagli ebrei per questo), dei crimini antisemiti in Francia e delle politiche ungheresi, ma ormai è arrivato il momento di occuparci del nostro Paese. Che di antisemitismo ha un’antica tradizione, e negli anni dell’egemonia democristiana, di Craxi e del compromesso storico era naturalmente schierata in senso filoarabo – cioè antisraeliano -, fino ad accettare quel “lodo Moro” denunciato da Cossiga, per cui i terroristi palestinesi avevano libero campo in Italia; ma che negli ultimi vent’anni è stata per lo più vicina a Israele, almeno quando il presidente del consiglio era Berlusconi e non Prodi o D’Alema.

    Oggi le cose stanno cambiando di nuovo, non solo perché ha avuto successo la scalata della sinistra radicale sul PD (si pensi solo al caso dei sindaci “arancione” cioè estremisti e anche pregiudizialmente antisraeliani, ma votati dal PD come quelli di Milano, Palermo, Napoli, Genova; o si pensi a chi è stato eletto di nuovo dal PD presidente della Camera); ma soprattutto per il fenomeno Grillo. Che è, lo sappiamo bene, il frutto della crisi economica, dell’insoddisfazione generale, dell’inadeguatezza dell’offerta politica: un voto di protesta. Ma che presenta elementi di ambiguità molto, molto preoccupanti. Grillo stesso, innanzitutto, con le sue dichiarazioni filoiraniane e in generale antioccidentali, spesso formulate in termini così grotteschi da nasconderne il lato preoccupante; i suoi parlamentari e militanti, in cui si mescolano persone molto diverse fra loro, talune apprezzabili, altre inaccettabili, ma che in genere risentono di un’ideologia no-global che viene da lontano dal Sessantotto e si porta dietro moltissime tracce di rifiuto della democrazia, della mediazione, di pregiudizio antisraeliano e talvolta di antisemitismo bello e buono. Basta scorrere il blog di Grillo, o meglio usare il motore di ricerca per vedere quel che vi si scrive a proposito degli ebrei, e che viene tranquillamente tollerato. Non è detto naturalmente che tutti gli elettori di Grillo condividano gli insulti e le calunnie che si trovano in questo modo, anzi c’è proprio da sperare che non lo facciano e abbiano votato Grillo contro gli altri e non per le idee che circolano nel suo movimento. Ma la storia insegna che una volta che un movimento ha successo, la sua ideologia si stabilizza e difficilmente elimina le sue scorie.

    Che devono pensare gli ebrei di questa situazione? Hanno ragione di preoccuparsi, come tutti gli altri italiani (perché un governo con le idee di Grillo sarebbe un disastro economico e sociale, la distruzione di quel che resta della nostra economia e della nostra democrazia rappresentativa) e anche un po’ di più, perché per la prima volta si trovano a essere bersaglio diretto di un movimento politico che non sono i quattro gatti spelacchiati, magari pericolosi ma senza seguito di un gruppo neofascista, ma di chi rappresenta un quarto dell’elettorato italiano. Ha fatto dunque benissimo Riccardo Pacifici, il più acuto e attivo dei dirigenti ebraici in Italia, a segnalare il pericolo, come IC vi ha già informati (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=48525). Pacifici esprime una preoccupazione diffusa nell’ebraismo italiano, un sentimento di allarme condiviso e si è mosso rapidamente e concretamente, come fa sempre, per renderlo pubblico. Grillo ha risposto in maniera piuttosto dura, vi è stata una polemica, che forse sfocerà in un chiarimento diretto.

    Qui si apre una pagina un po’ triste, perché contro Pacifici c’è stata una dichiarazione del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiana, avvocato Gattegna, in cui si legge: “Per quanto riguarda le polemiche su Beppe Grillo e il movimento da lui ispirato, riteniamo che all’interno di M5S siano presenti diverse anime e diverse metodologie in quanto il movimento stesso è riuscito a raccogliere e interpretare un malcontento e un desiderio di rinnovamento che certamente è in fase crescente nella nostra società. Nei confronti di questo movimento è indispensabile, prima di esprimere giudizi definitivi, verificare attentamente i suoi concreti comportamenti. L’intervista rilasciata dal presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici al quotidiano israeliano Haaretz ha il valore di una sua riflessione e non di una linea definita dagli organi rappresentativi.” (http://www.ucei.it/) Una scomunica bella e buona, che in documenti interni all’Ucei ha assunto toni ancora più duri, con l’accusa a Pacifici di violare lo statuto dell’Ucei esprimendosi su temi generali. Come se l’ebraismo italiano fosse il vecchio partito comunista del centralismo democratico in cui nessuno poteva parlare senza l’autorizzazione di Togliatti.

    Al di là degli aspetti politici e statutari, che a noi non interessano (ma ci fanno una gran tristezza, se sono impiegati per reprimere un sentimento che nelle comunità ebraiche è molto forte), chi ha ragione fra Pacifici che dice che bisogna “essere vigili di fronte ai molteplici commenti postati sul suo blog che richiamano la cultura dell’estrema destra e dell’estrema sinistra e che spesso sono ostili nei confronti degli ebrei e di Israele” e chi si ferma di fronte al fatto che ” all’interno di M5s sono presenti diverse anime e diverse metodologie”? In realtà si tratta di un conflitto ormai endemico fra un’anima dell’ebraismo preoccupata per l’antisemitismo che cresce in Europa e un vertice che preferisce ignorare il pericolo. Per esempio c’è stata un’altra polemica, nei giorni scorsi, perché di fronte ai gesti di vero e proprio antisemitismo che vengono dall’Ungheria Pacifici ha reagito annunciando una riunione di solidarietà del suo consiglio da tenere a Budapest al più presto, un primo segno della solidarietà internazionale alla comunità ebraica sotto tiro, e la cosa non è stata affatto gradita al vertice dell’Ucei.

    Lasciamo questa parentesi e torniamo all’inizio. La situazione italiana è di nuovo assai preoccupante. Per una via strana, attraverso un comico genovese e i suoi seguaci, chi si occupa di antisemitismo e politica deve ormai tenere sott’occhio con molta attenzione anche l’Italia. E’ un fatto molto preoccupante. La storia non procede mai in maniera lineare ed è difficile dire oggi come si risolverà la terribile crisi economica e sociale che stiamo attraversando, che presenta tante analogie con quel 1929 che fra i suoi effetti ebbe l’affermazione dei fascismi in tutt’Europa. E’ necessario vigilare, badare a tutti i segnali, denunciare i pericoli. Per fortuna oggi, a differenza di ottant’anni fa, vi è una difesa dall’antisemitismo, che si chiama Israele.

    PS: Questa sera inizia la festa di Pesah, “il tempo della nostra libertà”. Faccio gli auguri a tutti i lettori: Hag Pesah Sameah, felice festa di Pesah. Durante i giorni di festa solenne (i primi due e gli ultimi due degli otto della festa) le mie cartoline non usciranno, con l’eccezione di una riflessione sul suo significato che ho scritto e sarà pubblicata domani.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=48541

    25 Mar 2013, 12:18 Rispondi|Quota
  • #8Emanuel Baroz

    Dagli amici di Progetto Dreyfus riceviamo e volentieri pubblichiamo:

    Riceviamo per mail:

    “In relazione alla polemica di questi giorni fra Beppe Grillo e il Presidente della Comunità ebraica di Roma, Dott. Riccardo Pacifici, desidero segnalare a quest’ultimo che, in occasione dell’ultima Giornata della Memoria, a Parma è stato impedito al Presidente della Comunità ebraica di Parma, Giorgio Yehuda Giavarini, di prendere la parola durante la cerimonia ufficiale organizzata dal Comune 5 Stelle del Sindaco Pizzarotti. Non corrisponde quindi assolutamente al vero che, come sostenuto da Beppe Grillo nel suo blog, nei Comuni appunto amministrati dal M5S tutto sia filato via liscio durante la recente Giornata della Memoria.

    Per altro, tale censura segue di pochi mesi al silenzio totale dell’Amministrazione locale seguito al grave oltraggio perpetrato contro la Sinagoga di Parma (distante meno di cento metri in linea d’aria dalla sede del Comune!).

    Shalom!

    Pino Agnetti – Giornalista e scrittore

    http://www.facebook.com/photo.php?fbid=443233149086385&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1&theater

    25 Mar 2013, 12:49 Rispondi|Quota
  • #9Robdic

    I miei commenti postati su questo sito riguardo a Grillo risalgono a diversi mesi fa. Noto con estremo dispiacere di non essermi sbagliato: questi sono antisemiti belli e buoni, qualcuno poco tempo fa diceva di non andarsi a cercare i nemici col lanternino: ribadisco, non li abbiamo cercati noi, sono loro che continuano a molestarci.

    28 Mar 2013, 15:20 Rispondi|Quota