Razzi su Israele da Gaza anche nella giornata di Yom ha Shoah

 
Emanuel Baroz
8 aprile 2013
24 commenti

Razzi su Israele da Gaza anche nella giornata di Yom ha Shoah

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Gerusalemme, 7 Aprile 2013 – Iniziate in serata le celebrazioni in Israele per Yom ha Shoah, la Giornata dei Martiri e degli Eroi della Shoà. Per “partecipare” alla commemorazione i terroristi palestinesi hanno lanciato tre razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele, due dei quali si sono abbattuti all’interno del territorio attualmente controllato da Hamas, mentre il terzo è esploso su un terreno non edificato di Sha’ar HaNegev, nel sud di Israele, facendo suonare la sirena dell’allarme proprio mentre si stava celebrando la ricorrenza.

Particolarmente toccante la testimonianza del Dott. Avraham Forgas: “Stavo recitando dei salmi alla memoria delle vittime della Shoah mentre la sirena ha suonato. Abbiamo ricevuto una chiamata d’urgenza: un anziano sopravvissuto al suono della sirena aveva avuto un malore ed era svenuto. Grazie a Dio quando siamo arrivati era ancora cosciente”

(Fonte: Israele.net, 8 Aprile 2013)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: tutta Israele si ferma alle ore 10:00 per due minuti nella giornata dello Yom Ha Shoah (fonte: Progetto Dreyfus)

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  • #1Emanuel Baroz

    09/04/2013 Per la cerimonia di chiusura della Giornata della Memoria della Shoà, il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon ha parlato a Yad Mordechai, il kibbutz nel sud di Israele intitolato a Mordechai Anielewicz (il giovane comandante dell’Organizzazione Ebraica di Combattimento caduto nella rivolta del Ghetto di Varsavia contro i nazisti): “Vi sono ancora enti, vicini e lontani, che col terrorismo e i missili vogliono annientare lo stato d’Israele solo perché ci vivono degli ebrei. Costoro negano la Shoà e sviluppano armi nucleari”. Ya’alon ha aggiunto che “l’esperienza del passato ci insegna che non possiamo lasciare che il mondo resti in silenzio o nasconda la realtà sotto il tappeto”.

    09/04/2013 Le Forze di Difesa israeliane hanno schierato nei pressi di Ashkelon una batteria del sistema anti-missilistico “Cupola di ferro”. La scorsa settimana è stata schierata una batteria nella zona di Eilat.

    09/04/2013 “Un leader straordinario, una vera amica di Israele e una mia amica personale”. Con queste parole il presidente israeliano Shimon Peres ha compianto la scomparsa, lunedì, dell’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher. Peres ha detto che Margaret Thatcher “è stata al nostro fianco in tempi di crisi e usò la sua influenza e il suo potere per aiutarci a fare la pace”. Peres ha ricordato il ruolo chiave svolto da Margaret Thatcher nei colloqui di pace tra Israele e Giordania alla fine degli anni ’80. “Sia io che il re di Giordania sapevamo che ci potevamo fidare dei suoi consigli”. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, esprimendo le condoglianze alla famiglia, al governo e al popolo britannico, ha ricordato Margaret Thatcher come “una grande donna di principi e di determinazione, che ha ispirato un’intera generazione di leader politici”.

    09/04/2013 Il sionismo è destinato a finire giacché “non ha futuro in Medio Oriente”. Lo ha dichiarato domenica in un’intervista al Jerusalem Post il parlamentare arabo-israeliano Jamal Zahalka, presidente del partito Balad. Secondo Zahalka, il conflitto è irrisolvibile finché esiste Israele come stato ebraico. In una recente conferenza in Canada, Zahalka ha dichiarato: “A lungo termine, non vi è alcuna possibilità di democrazia, pace e libertà senza porre termine al regime sionista”. Zahalka ha spiegato al Jerusalem Post che il tema del suo giro di conferenze in Canada era: “Datemi la mia terra e tenetevi la vostra democrazia”.

    09/04/2013 L’Egitto ha sospeso fino a giugno i voli turistici dall’Iran, a seguito di proteste da parte di musulmani sunniti ultra-conservatori contro l’afflusso di visitatori provenienti dal paese musulmano sciita. I voli fra i due paesi erano stati ripristinati da poco più di una settimana dopo un’interruzione di più di tre decenni. Stando all’agenzia di stampa statale egiziana, il ministro del turismo, Hesham Zaazoua, non ha fornito una motivazione ufficiale per la sospensione dei voli da domenica sera.

    09/04/2013 L’Unrwa, l’agenzia Onu per i profughi palestinesi, ha annunciato la riapertura, martedì, dei suoi centri di distribuzione alimentare nella striscia di Gaza. Li aveva chiusi la settimana scorsa dopo che giovedì la sua sede principale era stata presa d’assalto da manifestanti violenti, a causa di un annunciato taglio negli aiuti. I centri Unrwa (sovvenzionati da paesi Onu) forniscono aiuti alimentari a 800.000 palestinesi, quasi la metà della popolazione della striscia di Gaza. Adnan Abu Hasna, consigliere Unrwa per i mass-media a Gaza, ha detto che l’agenzia ha ricevuto ”garanzie dalle parti interessate circa la sicurezza del suo personale”.

    09/04/2013 Siria/Libano. Secondo fonti dell’opposizione libanese citate da Asharq al-Awsat, vi sarebbero molti morti e feriti negli scontri in corso da diversi giorni intorno a Homs, in Siria, tra miliziani libanesi Hezbollah e forze ribelli anti-Assad.

    09/04/2013 Attivisti turchi filo-Hamas che erano a bordo della nave Mavi Marmara nel maggio 2010 hanno dichiarato che non intendono ritirare la causa contro ufficiali delle Forze di Difesa israeliane nonostante le scuse di Israele per gli errori operativi e l’avvio, previsto per giovedì, di colloqui fra Gerusalemme e Ankara sugli indennizzi.

    09/04/2013 In seguito al lancio, domenica sera, di tre razzi palestinesi verso Israele, temporaneamente chiuso il valico di Kerem Shalom fra Israele e striscia di Gaza al passaggio delle merci, mentre il valico di Erez, nel nord della striscia, resta aperto solo per i casi umanitari.

    09/04/2013 Egitto. Scoperto un deposito di armi sotterraneo nel Sinai, a circa 5 km dal confine israeliano. Ne ha dato notizia lunedì l’agenzia palestinese Ma’an citando un funzionario della sicurezza egiziana secondo il quale i magazzino conteneva fra l’altro 15 mine anticarro e proiettili di un tipo che è stato usato contro l’esercito egiziano.

    09/04/2013 Esponenti del governo israeliano hanno espresso stupore, domenica, quando il segretario di stato Usa, John Kerry, ha elogiato la Turchia per la sua reazione “sensibile e senza trionfalismi” alle scuse di Israele per l’incidente della Mavi Marmara. “Di che paese sta parlando? – Si è chiesto un funzionario di Gerusalemme – Temo che il dipartimento di stato non abbia mostrato al segretario Kerry i giornali turchi dopo quelle scuse”. Secondo il funzionario, la stampa turca era piena di interviste e dichiarazioni del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, del ministro degli esteri Ahmet Davutoglu e di altri ministri che letteralmente gongolavano come per una “vittoria” per le scuse che Israele ha presentato unicamente in relazione ad errori operativi che possono essere stati all’origine della perdita di vite sulla nave Mavi Marmara nel maggio 2010.

    09/04/2013 Il governo siriano ha ritirato migliaia di soldati dalle alture del Golan per concentrarli della zona di Damasco. Lo ha riferito il britannico Guardian. Il ridispiegamento dalla linea di cessate il fuoco con Israele sarebbe il più significativo mai registrato negli ultimi 40 anni. Secondo un alto funzionario del governo israeliano, l’UNDOF, la forza di interposizione Onu di mille uomini, è ora più importante che mai e Gerusalemme è preoccupata che alcuni paesi partecipanti stiano riesaminando la loro partecipazione alla luce del ritiro siriano, che ha lasciato campo libero a forze ribelli fra le quali numerosi estremisti islamisti, compresi membri di al-Qaeda.

    09/04/2013 Alexander Levitzki, professore dell’Università di Gerusalemme, è stato insignito dall’Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro del Premio 2013 per Eccezionali Risultati nella Chimica. L’ente ne ha dato notizia domenica.

    09/04/2013 Il Technion Institute of Technology di Haifa è stato qualificato al sesto posto nel mondo da una ricerca del Massachusetts Institute of Technology, pubblicata domenica, volta a valutare il grado di imprenditorialità e innovazione degli istituti di studi superiori. La classifica, elaborata da 61 esperti di 20 paesi, ha identificato 120 università che hanno dimostrato “un impatto decisivo e un importante contributo nel campo dell’imprenditorialità e dell’innovazione”. Il Technion si è piazzato dopo MIT, Stanford, Cambridge, Imperial College e Oxford, ma prima delle università di San Diego, Berkeley, ETH Zurigo e Singapore. La ricerca pone inoltre Israele, come paese, al terzo posto assoluto in termini di imprenditorialità e innovazione, dopo Stati Uniti e Regno Unito e davanti a Svezia, Singapore, Germania, Paesi Bassi, Cina e Canada. L’indagine, condotta in collaborazione con il Skolkovo Institute of Science and Technology di Russia, ha infine collocato il Technion di Haifa al primo posto mondiale nella categoria delle università che creano e sostengono innovazione tecnologica nonostante il difficile contesto in cui operano.

    08/04/2013 Domenica sera sono iniziate in Israele le commemorazioni per la Giornata dei Martiri e degli Eroi della Shoà. Come ogni anno, alle 10.00 di lunedì mattina tutto il paese si ferma per due minuti al suono delle sirene.

    08/04/2013 Tre razzi palestinesi sono stati lanciati domenica sera dalla striscia di Gaza verso Israele. Due si sono abbattuti all’interno del territorio palestinese, il terzo su un terreno non edificato di Sha’ar HaNegev, nel sud di Israele.

    08/04/2013 “Israele è la garanzia che un orrore come questo non si ripeta più”. Lo ha detto domenica il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane, Benny Gantz, in visita ad Auschwitz (in Polonia). “Le Forze di Difesa israeliane – ha aggiunto – sono lo scudo difensivo della nostra sede nazionale, il rifugio sicuro per il popolo ebraico”.

    08/04/2013 Dopo due anni di relativa diminuzione, si è registrato nel 2012 un aumento significativo di incidenti di violenza antisemita in tutto il mondo (686, pari a un aumento del 30% rispetto al 2011), secondo un rapporto pubblicato dal Kantor Center dell’Università di Tel Aviv per lo studio dell’ebraismo europeo contemporaneo, in collaborazione con il Congresso ebraico europeo. Il totale comprende 273 aggressioni a ebrei, inclusi adolescenti. L’Ungheria risulta il paese europeo con l’escalation più preoccupante. I dati sono stati comunicati al Parlamento europeo.

    08/04/2013 Il governo israeliano ha confermato l’istituzione di una commissione ministeriale per la equa ripartizione degli oneri militari, civili e lavorativi fra tutti i cittadini. La commissione, presieduta dal ministro della scienza Yaakov Peri, dovrà formulare entro sette settimane un nuovo disegno di legge che sostituisca la Legge Tal, regolando in modo nuovo l’arruolamento di cittadini ultra-ortodossi e arabi al servizio militare e civile.

    08/04/2013 In un messaggio audio diffuso on-line, il capo di Al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha esortato i ribelli siriani a istituire uno stato islamico, mettendoli in guardia dalla “cospirazione di Stati Unti e arabi paesi”.

    08/04/2013 Il segretario di stato Usa John Kerry, in visita a Istanbul, ha esortato a un riavvicinamento tra Turchia e Israele che contribuirebbe, ha detto, al coordinamento regionale per contenere la guerra civile siriana e allenterebbe l’isolamento diplomatico di Israele in Medio Oriente nel momento in cui affronta la minaccia posta dal programma nucleare iraniano.

    08/04/2013 Egitto. Violenti scontri, domenica, nel centro del Cairo dopo i funerali dei quattro cristiani morti venerdì sera negli scontri tra musulmani e cristiani copti a Khosoos (presso il Cairo).

    08/04/2013 Siria. Secondo fonti dell’opposizione, l’esercito di Assad avrebbe utilizzato armi chimiche contro i ribelli durante gli scontri nel quartiere Jobar, nella parte est di Damasco. La notizia non ha trovato riscontro da altre fonti.

    07/04/2013 Il rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Catherine Ashton, ha dichiarato sabato che i colloqui sul nucleare tra Iran e le sei potenze mondiali non sono riusciti a raggiungere nessun accordo. Un autorevole parlamentare iraniano, Alaeddin Boroujerdi, citato dall’agenzia semi-ufficiale Isna, ha invece affermato che i colloqui sono stati efficaci e che rappresentano “un passo in avanti”, aggiungendo peraltro che l’Iran non fermerà mai il suo programma nucleare.

    07/04/2013 Le autorità egiziane hanno rilasciato la nave di nome “COMR” battente bandiera togolese, carica di armi, che era stata intercettata mercoledì scorso nelle acque territoriali egiziane al largo della penisola del Sinai. “Li abbiamo lasciati andare sabato – ha dichiarato alla Reuters una fonte della sicurezza egiziana – dopo che abbiamo constatato che la nave appartiene a una società di sicurezza internazionale e che le armi sono utilizzate per la sicurezza”. La fonte non ha tuttavia rivelato il nome della società in questione.

    07/04/2013 Si apprende che, il mese scorso, polizia e servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato una cellula formata da cinque palestinesi del campo di Shuafat affiliati a Hamas, che avevano organizzato gli scontri avvenuti all’inizio di marzo al Monte del Tempio (Gerusalemme), durante i quali nove agenti di polizia erano rimasti feriti da molotov e pietre.

    07/04/2013 Egitto. Almeno cinque morti (4 cristiani e un musulmano) nei violenti scontri tra musulmani e cristiani copti scoppiati la mattina di sabato nella piccola città di Khosoos, circa 20 km a nord del Cairo. Ne hanno dato notizia funzionari della sicurezza egiziana.

    07/04/2013 Secondo un reportage diffuso sabato dall’agenzia cinese Xinhua, i genitori di Gaza si sono recentemente lamentati che la polizia di Hamas ferma, interroga per ore e maltratta con violenza i loro figli colpevoli di indossare jeans attillati a vita bassa e capelli pettinati col gel alla Justin Bieber. Secondo Ihab al-Ghussein, portavoce di Hamas, il giro di vite fa parte di una campagna organizzata per ”ripristinare tradizioni e leggi islamiche”.

    (Fonte: Israele.net)

    9 Apr 2013, 01:02 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Il lato oscuro di Haaretz

    La gloria del giornalismo israeliano “incita al terrorismo palestinese”

    Stavolta il quotidiano simbolo dei caffè di via Shenkin, rifugio della bohème pacifista israeliana, riconosciuto per la sua indipendenza e per il suo prestigio, sembra averla fatta davvero grossa. In prima pagina su Haaretz è apparso un articolo di Amira Hass in cui difende e sprona i palestinesi che attaccano gli automobilisti israeliani. “Il lancio di pietre è un diritto e un dovere innato per chi si trovi sotto un regime straniero”, ha scritto apertamente la Hass sul giornale della borghesia di Tel Aviv. Sguardo severo dell’intellettuale centroeuropeo, Hass, che a Ramallah, capitale dell’Autonomia palestinese, ha preso persino casa, è diventata nell’opinione pubblica israeliana la maggiore avvocatessa della causa palestinese. La vicenda Hass esplode mentre la Cisgiordania è sull’orlo di una nuova Intifada. L’articolo è uscito nel giorno stesso in cui un tribunale israeliano ha creato un precedente condannando per omicidio un palestinese colpevole di aver lanciato da un’auto in corsa una grande pietra contro un veicolo israeliano che viaggiava in direzione opposta. L’autista perse il controllo dell’automezzo e rimase ucciso con il figlio di un anno.

    Anche fra i lettori di Haaretz, avvezzi agli eccessi ideologici del giornale più cosmopolita d’Israele, si sono accumulati decine di commenti contro la giornalista e in molti hanno annunciato di sospendere l’abbonamento. “Questa è pura incitazione alla violenza: ma è mai permesso?”, ha chiesto un lettore. Anche da sinistra Amira Hass è stata duramente attaccata. Yossi Beilin, colomba e leader del processo di Oslo, sul giornale Israel Hayom ha denunciato l’articolo di prima pagina. Non è la prima volta che su Haaretz appare un editoriale in difesa della “resistenza palestinese”. Durante la Seconda Intifada il professor Ze’ev Sternhell pubblicò un articolo in cui diceva che “se i palestinesi avessero più buon senso punterebbero la loro lotta contro gli insediamenti, così potrebbero anche evitare di collocare cariche esplosive a ovest della linea verde”.

    E’ il cuore oscuro del giornale che nei suoi oltre novant’anni di vita ha sempre cercato di portare alla luce le ferite dello stato ebraico, le sue contraddizioni, i suoi drammi, ma ormai in modo considerato sempre più sleale dalla maggioranza dell’opinione pubblica israeliana. Così la “coscienza d’Israele”, come è stato ribattezzato Haaretz, ha finito per ignorare le sofferenze della popolazione civile sotto decennale minaccia terroristica. Quando scoppiò la Seconda Intifada e i kamikaze insanguinarono bar, ristoranti e centri commerciali, Amnon Dankner, firma di punta di Haaretz, attaccò i colleghi di redazione: “E’ sbagliato chiedere ai reporter di Haaretz un po’ di compassione per il proprio popolo?”.

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/17655

    9 Apr 2013, 01:03 Rispondi|Quota
  • #3Federico

    Ma dello smacco subito da Israele da Anonymous non ne parlate? Vi vergognate forse?

    http://daily.wired.it/news/internet/2013/04/08/anonymous-contro-israele-892789.html

    9 Apr 2013, 01:21 Rispondi|Quota
    • #4Emanuel Baroz

      ma di quale smacco parli?! Forse proprio di quei mentecatti che hanno annunciato di voler attaccare i siti israeliani proprio nella giornata di Yom Ha Shoah e che si sono ritrovate hackerate le proprie pagine (addirittura sulla pagina che annunciava l’attacco campeggiava fino a ieri un video in ebraico con in sottofondo l’Hatikva, l’inno nazionale israeliano)?

      Ti consiglio di dare una occhiata ai seguenti link:

      Anonymous attacca un sito di una ONG israeliana che cura i bambini malati di cancro

      http://www.facebook.com/photo.php?fbid=449125588497141&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

      #opisrael are nothing!! Now is the time to know the truth about Israel.Questa è la frase che si legge ora sul sito che avrebbe dovuto coordinare l’attacco informatico del gruppo di hacker Anonymous contro Israele.

      http://www.facebook.com/photo.php?fbid=449360785140288&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

      9 Apr 2013, 16:05 Rispondi|Quota
    • #5Emanuel Baroz

      e ancora:

      La pagina Facebook di Anonymous dedicata all’Operazione (contro) Israele e’ stata hackerata da Israele……!! ….OOOOOPS! :)#AmIsraelHai

      https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/449042618505438

      Anonymous/Israele. Anonymous fa come ogni gruppo di “potere”: millanta successi inesistenti per questioni di pubbliche relazioni.

      https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/171245716366556

      9 Apr 2013, 16:09 Rispondi|Quota
    • #6Emanuel Baroz

      e se non bastasse:

      Gli hacker attaccano Israele, ma i danni riportati sono “minimi”.

      http://www.facebook.com/photo.php?fbid=449180841824949&set=a.387495981326769.85422.386438174765883&type=1

      9 Apr 2013, 16:10 Rispondi|Quota
    • #7sersh

      @Emanuel Baroz: no guarda, quest’ultima è una caxata, un evidente fake che ha coperto di ridicolo chi intendeva aiutare. Hanno comprato il dominio opisrael.com, ci hanno messo un paio di foto di guy fawkes e l’hanno spacciata per una pagina di anonymous. Chiunque capisca un min di informatica sa che è assolutamente impossibile che gli anon usino un dominio .com (che fanno, lo acquistano e magari ci mettono pure la pubblicità della coca-cola? Ma dai). Usano infatti domini .tk. Il .tk è un dominio assegnato a un isoletta del pacifico, ma qst ha così pochi abitanti che è sostanz inutile, quindi hanno reso il proprio dominio gratuto e accessibile a tutti..
      Io non conosco i dettagli di qst vicenda ma opisrael.com non è assolutam di anon.

      9 Apr 2013, 16:36 Rispondi|Quota
      • #8Emanuel Baroz

        se lo dici tu…noi abbiamo notizie diverse. Cmq quello che è certo è che il tanto annunciato “attacco finale” di Anonymous si è rivoltato contro chi lo ha deciso.

        9 Apr 2013, 16:51 Rispondi|Quota
    • #9sersh

      @Emanuel Baroz:
      Fidati. Anonymous che usa un .com è fantascienza.

      9 Apr 2013, 17:03 Rispondi|Quota
      • #10Emanuel Baroz

        ripeto: a noi risulta diversamente. Ma ci informeremo

        9 Apr 2013, 18:39 Rispondi|Quota
  • #11Emanuel Baroz

    Gli hacker israeliani contrattaccano

    Internet israeliano da sabato mattina è sotto un massiccio attacco da parte degli hacker. In precedenza il gruppo di hacker Anonimous aveva comunicato che avrebbero dato inizio ad un massiccio attacco cibernetico contro Israele.

    Nel frattempo gli hacker israeliani hanno cominciato a contrattaccare e sono riusciti a penetrare nell’organizzazione hacker antiisraeliana “Anonghost”. Il gruppo Israeli Elite Force, hacker che combattono per Israele, ha pubblicato una lista di media palestinesi che hanno distrutto.

    Nel quartier generale israeliano per la lotta alle minacce telematiche sono certi che lo stato è pronto per la “jihad elettronica”, d’altro canto gli esperti avvertono che non esiste difesa assoluta.

    (Fonte: La Voce della Russia, 7 aprile 2013)

    9 Apr 2013, 16:47 Rispondi|Quota
  • #12Emanuel Baroz

    «Cancelleremo Israele dal web». Ma l’attacco di Anonymous fa pochi danni

    L’assalto hacker in sostegno alla lotta palestinese è avvenuto nel giorno in cui lo Stato ebraico ricorda l’Olocausto

    Anonymous questa volta ha fatto un mezzo «flop». Almeno secondo quanto dichiarano autorità e media israeliani. Certo è che l’annunciato attacco cybernetico del celebre gruppo di hacker contro i siti Internet israeliani – in sostegno alla lotta palestinese – non è riuscito a «cancellare» dal web lo Stato ebraico ma solo a mettere fuori uso per un po’ alcuni siti web, più o meno importanti. Yitzhak Ben Yisrael, dell’Ufficio nazionale cibernetico del governo – citato da Ynet – ha detto che gli hackers hanno «generalmente mancato di abbattere i siti chiave». «Anonymous non ha le capacità di danneggiare le infrastrutture vitali del paese», ha aggiunto Ben Yisrael sottolineando che l’intenzione del gruppo di hackers era «creare rumore nei media sui temi a lui più vicini».

    L’ATTACCO E I SITI COLPITI- A partire da sabato notte, diversi i siti Internet sono stati presi di mira da Anonymous che, in tempo reale, aggiorna l’elenco tramite il proprio account twitter e sul sito web. Secondo quanto rivendicato dagli hacker-attivisti l’attacco cibernetico – condotto in nome della «situazione umanitaria a Gaza», paragonata «all’Olocausto» – ha colpito diversi siti web israeliani. In rete è stato pubblicato un «elenco dei siti attaccati». Tra di essi quello della Coca cola (che alle 11 di domenica mattina risulta fuori uso), il sito dell’Ufficio Centrale di Statistica e i siti della borsa e del ministero delle Finanze (che però hanno negato) e molti altri. Sulle home page di piccole e medie aziende israeliane intanto sono comparsi slogan anti-Israele. I media israeliani riferiscono che in risposta, attivisti dello Stato ebraico hanno in seguito bersagliato siti di gruppi islamisti radicali pubblicando messaggi pro-Israele.

    IL PRECEDENTE – Un altro tentativo di mettere fuori uso i siti web israeliani a novembre scorso non riuscì a fare gravi danni e allora Israele disse che l’attacco era consistito in oltre 60 milioni di tentativi di hacking. Un ufficiale del gruppo palestinese Hamas ha elogiato l’azione di Anonymous: «Dio benedica le menti e gli sforzi dei soldati della battaglia elettronica», ha scritto Ihab Al- Ghussian, portavoce del governo di Gaza, sulla propria pagina Facebook.

    (Fonte: Corriere della Sera, 7 aprile 2013)

    9 Apr 2013, 16:48 Rispondi|Quota
  • #13sersh

    Cmq se devi informarti su una cosa non è proprio il max farlo su una pagina che si chiama progetto dreyfus. Intendiamoci, sono sicuram bravissime persone intellettualmente oneste, ma per ovvie ragioni devono minimizzare, così come dall’altra parte devono esaltare. L’attacco è stato massiccio e coordinato, nessun danno alla sicurezza nazionale ma danni economici ci sono stati eccome, alcune stime parlano di 2-3 miliardi di dollari di danni. Ora fossero anche 500milioni, capisci che se qst cosa diventasse un appuntamento fisso (cosa che è nel modus operandi di anon) sarebbe un bel bastone nel retto per israele. Questo è un articolo neutrale e oggettivo http://m.wired.it/daily/news/internet/2013/04/08/anonymous-contro-israele-892789.html (wired è una rivista informatica senza connotazioni politiche).
    Io non esprimo giudizi su qst operazione, xkè la mia innata simpatia per anonymous e per la causa palestinese mi porterebbe a non essere obiettivo. Cmq qst non sono un gruppo di bimbiminkia, anon è un’organizz fluida, dinamica e coi controcogl, spina nel fianco per i servizi di mezzo mond. Fossi in israele non sarei propriamente felice di averli contro

    9 Apr 2013, 17:01 Rispondi|Quota
    • #14Daniel

      @sersh: chissà, questa fonte potrebbe andarti bene?

      Il collettivo internazionale di hacker ha lanciato un attacco coordinato contro i siti israeliani, che hanno risposto, hackerando il sito di Anonymous

      Gli israeliani “hackerano” il sito degli hacker

      di Anna Momigliano

      Che cosa ci fa un sito messo in piedi da hacker anti-israeliani che suona l’Hatikvah, l’inno nazionale di Israele? È stato a sua volta “hackerato” da attivisti filo-israeliani.

      Davanti all’ennesimo attacco di Anonymous , il collettivo internazionale di cyber-attivisti, il campo filo-israeliano ha risposto. E ha inferto un bel colpo all’immagine della rete di hacker.

      Il collettivo aveva lanciato domenica una serie di azioni coordinate contro siti, governativi e non, israeliani. “Operation Israel” – questo il nome scelto per l’operazione dagli stessi attivisti – era stata molto pubblicizzata in rete, con l’hashtag #opIsrael e con un apposito sito, http://www.opisrael.com/

      Il tempismo, secondo alcuni era di pessimo gusto: tra la sera di domenica e la giornata di lunedì (secondo il calendario ebraiche, le ricorrenze si celebrano “dal tramonto al tramonto”) si celebrava in Israele la giornata nazionale dell’Olocausto: “che classe questi hacker!” è stato il commento, ironico, di Adam Clark Estes sul sito The Atlantic Wire.

      Domenica, poco prima che cominciassero le commemorazioni, l’account di Twitter di Anonymous aveva diffuso il messaggio: «403 ERROR: Israel Not Found #Anonymous #OpIsrael #FREEPalestine #Revolution». Come a dire: “abbiamo cancellato Israele dalla Rete, inizia la rivolta”.

      Gli obiettivi? 20 mila account di Facebook israeliani, e circa duemila siti internet. Alcuni sono stati resi inaccessibili, o deturpati, per un lasso di tempo. Molti sono tornati a funzionare nel giro di qualche ora. Ma, sembrerebbe, nulla di grosso: «Nessun sito prioritario è stato danneggiato», ha detto alla stampa Roni Bachar, presidente di Avnet, compagnia israeliana di sicurezza informatica.

      Non solo. Gli israeliani hanno dimostrato di sapersi difendere dagli hacker utilizzando le loro stesse armi. E sono riusciti ad “hackerare”, a loro volta, il sito http://www.opisrael.com. Che lunedì non solo suonava l’inno nazionale di Israele, ma anche recava il messaggio, evidentemente diretto al collettivo di Anonymous: «Solo danni minori, avete perso».

      Non è la prima serie di attacchi virtuali coordinati contro Israele. Lo scorso novembre il collettivo di Anynomouus aveva danneggiato circa seicento siti israeliani, come forma di protesta contro la campagna militare nella Striscia di Gaza. Nel gennaio del 2012 un hacker aveva “rubato” dati riservati da una banca israeliana, creando un discreto scompiglio.

      Questa volta, però, la campagna non sembra avere sortito gli effetti sperati. Tra gli errori commessi da Anonymous… anche qualche sito palestinese “hackerato” per sbaglio. Tra le vittime, Gaza Youth Break Out , giovani attivisti palestinesi. Che, un po’ piccati, hanno diffuso questa dichiarazione su Twitter «Gli attacchi di Anonymous dovevano prendere di mira gli israeliani, non noi. Qualcuno si è sbagliato e ha hackerato la nostra pagina su FB.»

      http://news.panorama.it/esteri/Israele-contro-Anonymous

      9 Apr 2013, 18:31 Rispondi|Quota
    • #15Daniel

      @sersh: e datamanager ti può andar bene come fonte?

      Fallisce l’attacco di Anonymous ad Israele: hacker sull’orlo del declino?

      http://www.datamanager.it/news/fallisce-l-attacco-di-anonymous-ad-israele-hacker-sull-orlo-del-declino-45723.html

      9 Apr 2013, 18:33 Rispondi|Quota
    • #16Daniel

      @sersh: e articolo3 è credibile? No, dicci quale fonte per te è credibile…e noi ci adegueremo!

      Anonymous sconfitta da Israele

      http://www.articolotre.com/2013/04/anonymous-sconfitta-da-israele/157801

      9 Apr 2013, 18:34 Rispondi|Quota
    • #17Emanuel Baroz

      e perchè mai una pagina denominata “Progetto Dreyfus” non andrebbe bene? Hai letto tutto? Hai visto che vengono riportate anche le fonti? Hai notato come tra i commenti la discussione sia proseguita?

      Per quanto riguarda l’articolo da te proposto, è lo stesso che ci ha postato Federico qualche commento sopra, e da cui è scaturita questa discussione. Conosciamo bene Wired e la sua presunta credibilità, ma in questo caso hanno preso una cantonata grande come una casa, perchè l’attacco è FALLITO.E ripeto, il solo fatto che l’attacco fosse stato annunciato nella giornata di Yom ha Shoah dice molto sul modo di ragionare di queste persone, che sono tutto fuorchè dei bimbiminkia, lo sappiamo bene!

      9 Apr 2013, 18:43 Rispondi|Quota
    • #18sersh

      @Emanuel Baroz:
      Scusa ma credo che tu abbia un concetto un po’ hollywoodiano di attacco informatica. Cosa pensavi che avrebbero fatto?entrare nel server di dimona e farscoppiare le bombe atomiche?togliere l’energia a tutta israele? Azzerare i dati bancari?
      Hanno attaccato, bloccandoli e defacciandoli, tanti piccoli siti e anche alcuni siti istituzionali. È sia un’azione simbolica (bloccare il sito del mossad sicuramente non ha conseguenze ma, converrai, ha un alto valore simbolico) sia concreta, in quanto costringono tante persone a perdere tempo e risorse per ripristinare la situazione. Ma l’obiettivo principale è far parlare dell’iniziativa e direi che ci sono riusciti. Non so, che t’aspettavi? Una pioggia di meteoriti? Le locuste geneticam modificate? L’armageddon?
      E poi mi spieghi che c’hai da dire su wired che non si occupa di politica, tanto meno di israele?

      9 Apr 2013, 19:16 Rispondi|Quota
      • #19Emanuel Baroz

        Anonymous aveva annunciato un attacco che avrebbe bloccato Israele, cosa che non è accaduta, quindi l’attacco è fallito. Checchè ne dica wired

        9 Apr 2013, 19:53 Rispondi|Quota
    • #20sersh

      @Daniel: no questa fonte non va affatto bene in quanto questa anna capisce di informatica quanto io capisco di fisica delle particelle. Ripeto, che gli anon usino un dominio .com è una cosa ridicola. A voi risulta diversamente. Cosa risulta? Da dove risulta diversamente? Dalle veline di israele? Ma non fidatevi di me. Sicuramente ognuno di voi conosce qualcuno esperto di informatica. Bene chiedetegli: è verosimile che gli anonymous usino un dominio .com?

      9 Apr 2013, 19:23 Rispondi|Quota
    • #21sersh

      @Emanuel Baroz: io dico che è volata ben più di qualche bestemmiain ebraico, ma lungi da me voler minare le sue certezze. Più che altro israele deve sperare che non diventi un appuntamento fisso

      9 Apr 2013, 20:40 Rispondi|Quota
    • #22sersh

      @Emanuel Baroz: se lo dici tu. Mi auguro per voi che non diventi un appuntamento fisso

      9 Apr 2013, 20:44 Rispondi|Quota
    • #23Daniel

      @sersh: ah, questa non va bene….e le altri fonti che ti ho portato? Poco credibile anche loro?

      10 Apr 2013, 17:44 Rispondi|Quota
    • #24Daniel

      @sersh: Forse questo lo apprezzerai di più:

      Pagliacci in maschera

      http://bugiedallegambelunghe.wordpress.com/2013/04/10/pagliacci-in-maschera/

      11 Apr 2013, 14:19 Rispondi|Quota
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