Come è nato il blocco navale al largo delle coste di Gaza

 
Emanuel Baroz
23 maggio 2013
6 commenti

 Come è nato il blocco navale al largo delle coste di Gaza

blocco-navale-gaza-focus-on-israelUn articolo dal titolo “I ritrovamenti di gas naturale nel Mediterraneo orientale possono alterare l’equilibrio strategico”, a firma di Yolande Knell e apparso sulle pagine dedicate al Medio Oriente del sito della BBC News il 13 maggio scorso, è complessivamente equilibrato e accurato.

Tuttavia, verso la fine dell’articolo, in cui si discute delle riserve di gas al largo delle coste della Striscia di Gaza, ritroviamo la seguente affermazione: «Da tempo è noto il giacimento marino di Gaza, a sud della linea costiera del bacino del Levante, ad una trentina di chilometri al largo delle coste del territorio palestinese. Nel 1999, l’ANP assegnò i diritti di esplorazione alla British Gas; tuttavia, la guerra fra palestinesi e israeliani ha impedito ulteriori sviluppi del giacimento. La situazione si è complicata quando gli estremisti islamici di Hamas hanno assunto il potere con la forza nel 2007, esautorando i rivali del Fatah. Israele ha conseguentemente irrigidito il blocco navale e costiero di Gaza».

Partiamo da un esame dell’accuratezza dell’ultima affermazione. La salita violenta al potere di Gaza ha avuto luogo fra il 5 e il 15 giugno 2007, con l’autorità palestinese – l’entità internazionalmente riconosciuta come rappresentativa del popolo palestinese – che fu espulsa con la forza dal governo. Dopo quell’evento, sia Egitto che Israele hanno chiuso i rispettivi confini con la Striscia di Gaza, in virtù del fatto che l’organismo incaricato dalle intese reciproche sottoscritte con gli Accordi di Oslo – l’autorità palestinese, appunto – della responsabilità di esercitare il controllo del territorio, non era più in grado di adempiere agli impegni.

Tre mesi dopo, il 19 settembre 2007, alla luce dell’escalation di attacchi missilistici terroristici nei confronti delle famiglie israeliane da parte della Striscia di Gaza controllata da Hamas, il governo israeliano decise di dichiarare Gaza “territorio ostile”: «Hamas è un’organizzazione terroristica che ha preso il controllo della Striscia di Gaza, trasformandola in un territorio ostile. Questa organizzazione è impegnata in attività ostile ai danni dello stato di Israele e dei suoi cittadini, ed è pienamente responsabile per questa attività. Pertanto, è stato deciso di adottare la raccomandazione presentata dai responsabili della sicurezza, inclusa quella di proseguire nelle attività di contenimento militare e controterroristico. Ulteriori misure saranno stabilite nei confronti del regime di Hamas, allo scopo di restringere il transito di alcuni beni verso la Striscia di Gaza, riducendo la fornitura di combustibili ed elettricità. Saranno previste altresì restrizioni sui movimenti di persone da e per Gaza.
Le sanzioni saranno elevate dopo verifica dei requisiti di legge, tenuto conto sia degli aspetti umanitari afferenti la Striscia di Gaza, sia il proposito di evitare una crisi umanitaria».

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L’affermazione di Yolande Knell, secondo cui il blocco navale di Gaza sarebbe stato «irrigidito» immediatamente dopo il colpo di stato di Hamas del 2007 (così almeno chiunque interpreta leggendo le sue parole) è errata, poiché il blocco navale è stato posto in essere soltanto a gennaio 2009.

Secondo quanto stabilito dagli Accordi di Oslo, sottoscritti liberamente dai rappresentanti del popolo palestinese, le acque costiere di Gaza restano sotto la responsabilità israeliana. Gli accordi suddividono queste acque in tre differenti zone, denominate “K”, “L” e “M”: «Alla luce delle disposizioni di questo paragrafo, le zone “K” e “M” saranno chiuse alla navigazione, e ristrette all’attività della marina israeliana».

La zona L è istituita per «attività economiche, ittiche e ricreative», a patto che esse seguano specifiche indicazioni, fra cui le seguenti: «nell’ambito delle responsabilità di Israele per la sicurezza delle tre aree marittime, le imbarcazioni della Marina israeliana possono navigare attraverso le zone citate, se ritenuto necessario e senza restrizioni, e possono adottare tutte le misure che si dovessero rendere necessarie contro le imbarcazioni sospettate di essere utilizzate per attività terroristiche o per contrabbandare armi, munizioni, narcotici o il frutto di altre attività criminose. La polizia palestinese sarà informata di queste azioni».

blocco-navale-gaza-focus-on-israelDopo lo sgombero di Israele da Gaza, l’accordo del 15 novembre 2005, sottoscritto fra Israele e autorità palestinese, ha sostanzialmente ratificato questa previsione normativa.

Dopo la violenta presa del potere a Gaza da parte di Hamas del 2007, Israele ha introdotto le zone marittime al largo delle coste della Striscia nel tentativo di ridurre l’ingresso di armi all’interno dei territori – si veda ad esempio l’Avviso ai Naviganti n. 6/2008 del 13 agosto 2008 – ma questa è cosa diversa da un blocco navale, che ha una specifica definizione giuridica. Sicché l’affermazione di Knell è errata.

E’ corretto affermare, come fa la Knell, che «il conflitto fra israeliani e palestinesi ha impedito ulteriori ricerche sui giacimenti di gas»? Beh, sicuramente, qualora i palestinesi avessero scelto di sviluppare l’economia di Gaza dopo il disimpegno israeliano del 2005, e qualora un’organizzazione terroristica non si fosse impossessata del territorio di lì a breve, rendendolo un’enclave terroristica che ha reso necessaria l’implementazione di zone marittime e in seguito di un blocco navale, senza considerare l’esautorazione violenta di un organismo internazionalmente riconosciuto come rappresentante del popolo palestinese, unico legittimato a prendere per esso decisioni: in questo caso ci sarebbero state diverse opportunità per esplorare i giacimenti off shore di gas naturale.

Ma come sempre, è molto più facile incolpare e biasimare il vicino stato israeliano di ogni colpa, piuttosto che turbare i telespettatori della BBC con un resoconto dettagliato degli eventi per i quali i palestinesi sarebbero chiamati a dichiarare la propria responsabilità.

Fonte: BBCWatch.

Poscritto. Il governo di Gerusalemme ieri ha approvato l’espansione (raddoppio) dell’area marittima costiera di Gaza adibita alla pesca da 3 a 6 miglia nautiche. Della decisione sono state informate le autorità palestinesi, quelle egiziane e quelle internazionali. Lo rende noto l’IDF.

Il Borghesino

Nella foto in alto: l’articolo a firma Yolande Knell pubblicato sul sito della BBC News il 13 Maggio scorso

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  • #1Emanuel Baroz

    Gaza – Israele estende la ‘zona di pesca’

    Da tre a sei miglia marittime, palestinesi ed egiziani informati

    TEL AVIV (GERUSALEMME NON TEL AVIV!!!), 21 mag – Il primo ministro Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Moshe Yaalon hanno deciso di estendere la zona antistante la costa di Gaza entro la quale viene permessa la pesca. Lo rende noto un comunicato del ministero della difesa israeliano.

    Da oggi essa passa così da tre a sei miglia marittime. Responsabili palestinesi ed egiziani sono stati informati di questa decisione, precisa il ministero. Dal comunicato si comprende che il provvedimento è legato alla calma relativa che si registra nella zona nelle ultime settimane.

    (Fonte: ANSA, 22 maggio 2013)

    23 Mag 2013, 12:18 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    23/05/2013 Il rapporto annuale della Commissione Indipendente Palestinese per i Diritti Umani denuncia un aumento delle violazioni dei diritti umani da parte delle autorità palestinesi rivali (Fatah e Hamas) in Cisgiordania e striscia di Gaza. Secondo il rapporto, gli episodi di abuso sono aumentati del 10% rispetto all’anno scorso. In particolare, viene denunciata la morte di undici palestinesi nel corso del 2012 nei centri di detenzione gestiti da Hamas e Autorità Palestinese (due decessi nelle celle in Cisgiordania e nove in quelle della striscia di Gaza). Sette dei palestinesi morti erano accusati di ”collaborazionismo” con Israele.

    23/05/2013 Il comandante delle forze aeree israeliane, Amir Eshel, ha detto che il sistema missilistico avanzato S-300 sarà presto nelle mani dell’esercito siriano. “Assad ha investito miliardi nell’acquisto di missili antiaerei – ha detto Eshel intervenendo ad un convegno a Herzliya – ed è chiaro che tali capacità produrranno fiducia in se stesso e comportamento aggressivo”.

    23/05/2013 Sanguinosi scontri con uso di mortai e lanciagranate, a Tripoli di Libano, fra sciiti e sunniti sostenitori degli schieramenti contrapposti nella guerra civile siriana. Secondo fonti della sicurezza, almeno 33 persone sono rimaste uccise e più di 120 ferite a Tripoli da quando sono scoppiati gli scontri.

    23/05/2013 Le Nazioni Unite stanno ricevendo sempre più segnalazioni dell’uso di armi chimiche nella guerra civile siriana. Lo ha detto mercoledì, al Consiglio di Sicurezza, l’inviato Onu per la pace in Medio Oriente, Robert Serry.

    23/05/2013 Celalettin Lekesiz, governatore turco della provincia di confine di Hatay, ha detto mercoledì che le autorità hanno arrestato sei persone sospettate d’aver progettato attentati contro i campi profughi siriani vicini al confine. Sono circa 200.000 i profughi siriani finora registrati in Turchia.

    23/05/2013 Il segretario di stato Usa John Kerry ha detto mercoledì, in una conferenza stampa nella capitale giordana Amman, che sono diverse migliaia i combattenti del gruppo libanese Hezbollah che partecipano, con il sostegno iraniano, al conflitto civile siriano.

    23/05/2013 L’Iran ha incrementato la sua capacità di raffinare l’uranio con l’installazione di altre centinaia di centrifughe nel suo impianto di Natanz. Lo afferma un rapporto dell’agenzia nucleare delle Nazioni Unite diffuso mercoledì secondo il quale, comunque, la crescita delle scorte nucleari più sensibili dell’Iran rimane al di sotto della ”linea rossa” indicata da Israele.

    23/05/2013 L’ex presidente Akbar Hashemi Rafsanjani ha detto che non intende opporsi all’esclusione della sua candidatura alla presidenza. Ne ha dato notizia mercoledì l’agenzia di stampa iraniana Isna. In precedenza, il presidente iraniano uscente Mahmoud Ahmadinejad aveva invece annunciato che si adopererà per annullare l’esclusione della candidatura di Esfandiar Rahim Mashaei, suo parente acquisito, e che ne avrebbe discusso con la Guida spirituale, Ali Khamenei.

    23/05/2013 Le società Delek Drilling e Avner Oil Exploration, che operano insieme sotto il nome di Delek Energy, controllate da Yitzhak Tshuva, hanno confermato la scoperta di gas nel giacimento ”Shark”, al largo della costa di Nahariya. La notizia fa seguito all’annuncio, la scorsa settimana, che la società aveva trovato uno strato di gas dello spessore di 60 metri a una profondità 4.315 metri. Secondo le stime, la fonte conterrebbe tra 2,3 e 3,6 TCF (trilioni di piedi cubi) di gas naturale. Un rapporto con la stima definitiva delle dimensioni del giacimento dovrebbe essere pubblicato entro due mesi.

    23/05/2013 Egitto. Il portavoce militare egiziano ha comunicato mercoledì che sono stati rilasciati i sette uomini della sicurezza che erano stati sequestrati nel Sinai la settimana scorsa da islamisti armati. Nei giorni scorsi l’esercito egiziano aveva inviato ingenti rinforzi nella penisola per ottenere la liberazione dei sette ostaggi, rapiti per estorcere dalle autorità la scarcerazione di alcuni parenti degli islamisti. Mercoledì il Cairo ha riaperto il valico di Rafah tra Egitto e striscia di Gaza che era stato chiuso venerdì scorso dopo il rapimento.

    23/05/2013 Arabia Saudita. Cinque yemeniti sono stati giustiziati per aver formato una banda accusata di vari reati tra cui l’omicidio di un saudita. I loro corpi sono stati esposti in pubblico come deterrente. Ne ha dato notizia il governo saudita, aggiungendo che il giudice ha ordinato l’esposizione dei corpi perché i crimini dei cinque ”dimostrano che male e corruzione persistono” e che essi ”non avuto rispetto per la sacralità del sangue altrui”. Amnesty International ha informato che è stato messo a morte anche un sesto uomo, cittadino saudita, sempre per omicidio.

    23/05/2013 Il Gruppo Shikun Vebinui di Shari Arison, in collaborazione con Suntech Power Holdings, il gigante cinese dei pannelli solari, progetta di costruire due campi di pannelli fotovoltaici nel deserto del Negev: uno da 5 megawatt su 9 ettari del kibbutz Sde Boker (quello dove viveva David Ben-Gurion); l’altro da 6 megawatt su 10 ettari del kibbutz Hatzerim, appena ad ovest di Beersheba, circa 55 km a nord di Sde Boker. Insieme, i due campi avranno una capacità produttiva annuale di 19,91 gigawattora, controbilanciando circa 13.000 tonnellate di emissioni di carbonio.

    23/05/2013 La Finlandia ha annunciato martedì l’attribuzione di un milione e mezzo di euro all’Unrwa (l’agenzia Onu per i profughi palestinesi). L’annuncio è stato dato dal ministro degli esteri finlandese, Erkki Tuomioja, durante una visita nella striscia di Gaza controllata da Hamas. All’inizio di quest’anno la Finlandia aveva già donato tre milioni di euro al fondo generale dell’Unrwa.

    22/05/2013 Un soldato israeliano del Genio è rimasto ucciso martedì durante un’operazione di sminamento nella parte meridionale delle alture del Golan, vicino al moshav Yonatan, a causa dell’esplosione di una vecchia mina anticarro. Altri due soldati hanno riportato ferite non gravi. I soldati avevano trovato, esposto e contrassegnato una serie di mine quando, per cause ancora ignote, si è verificata la deflagrazione. Le Forze di Difesa hanno aperto un’inchiesta. Nel frattempo hanno deciso di sospendere tutte le attività di sminamento.

    22/05/2013 A proposito dell’attacco siriano a un veicolo militare israeliano e della reazione israeliana che ha distrutto un avamposto siriano, il capo di stato maggiore delle Forze di Difesa israeliane Benny Gantz, citato da radio Galei Zahal, ha smentito la versione siriana dei fatti eventi. ”La jeep si trovava alla recinzione di confine, e non su territorio siriano. Hanno sparato tre volte, e chiaramente da quella postazione siriana”. Ganz ha aggiunto: “Assad promuove attività anti-israeliane sulle alture del Golan, ma non permetteremo che il Golan diventi una zona di comodo per Assad. Se intende far saltare l’ordine, ne pagherà il prezzo”.

    22/05/2013 Israele continua a portare avanti un intenso dialogo sul processo di pace in Medio Oriente con il segretario di Stato Usa, John Kerry. Lo ha detto martedì il ministro della giustizia israeliano, Tzipi Livni, che è anche ministro responsabile per i colloqui di pace, parlando alla commissione esteri e difesa della Knesset. L’obiettivo comune, ha detto Tzipi Livni, è riavviare colloqui diretti tra Israele e palestinesi: ”Vogliamo che l’Autorità Palestinese sappia che i negoziati di pace sono l’unica partita da giocare”, ha detto Livni

    22/05/2013 Le Forze di Difesa israeliane hanno smentito martedì l’affermazione dei comandi militari siriani che dicevano d’aver distrutto un veicolo israeliano sconfinato sulle alture del Golan. Un portavoce delle forze armate israeliane ha solo confermato, come già annunciato in precedenza, che un loro veicolo era stato danneggiato in zona israeliana da fuoco proveniente dalla Siria, senza vittime né feriti. Le truppe israeliane hanno risposto al fuoco. ”La nostra politica è chiara: non interveniamo nella guerra civile siriana, ma non permettiamo che si faccia fuoco verso il nostro territorio”, ha detto martedì il ministro della difesa Moshe Ya’alon, che ha aggiunto: ”Oggi abbiamo distrutto una postazione dell’esercito siriano sul Golan in risposta a tale fuoco”.

    22/05/2013 Si è appreso martedì che Forze di difesa e servizi di sicurezza israeliani hanno sventato un attentato terroristico ideato da Hamas e Jihad islamica palestinese: una cellula di Hamas di nove membri, originari del villaggio di Bani Naim, avevano progettato di uccidere un israeliano in una zona agricola ebraica vicina al loro villaggio e di nasconderne il corpo per chiedere la liberazione di detenuti palestinesi in cambio della sua restituzione.

    22/05/2013 ”La questione non è più se, ma quando saranno lanciati missili contro i principali centri della popolazione israeliana”. Lo ha detto martedì il ministro della protezione civile, Gilad Arden, nel corso di una conferenza stampa alla vigilia della prossima esercitazione annuale del Comando Fronte Interno, che inizierà domenica prossima sulla base di uno scenario che suppone migliaia di missili lanciati da Siria, Libano e striscia di Gaza su centri abitati e strutture strategiche. L’esercitazione prevederà anche l’eventualità di un attacco chimico.

    22/05/2013 Per la prima volta dall’inizio della guerra civile in Siria, la scorsa settimana la Giordania avrebbe allontanato migliaia di profughi siriani. Ne hanno parlato martedì diplomatici, attivisti e operatori umanitari. Panos Moumtzis, alto funzionario Onu per i profughi dalla Siria, ha riferito di un improvviso calo negli ultimi quattro giorni del numero di arrivi in Giordania (da tremila al giorno a quasi zero) per motivi ”non chiari”. La Giordania, che dovrebbe ospitare mercoledì una conferenza internazionale sulla crisi siriana, ha già accolto 473.587 profughi siriani sul totale di 1,5 milioni di siriani fuggiti dal paese a causa del conflitto, stando ai dati delle Nazioni Unite.

    22/05/2013 Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha inviato una lettera di condoglianze al presidente Usa, Barack Obama, e al popolo americano per le devastanti conseguenze del tornado in Oklahoma che ha causato la morte di più di 90 persone, tra cui numerosi bambini.

    22/05/2013 Un cittadino siriano, ferito negli scontri interni in corso nel suo paese, durante la notte di lunedì è stato trasportato dalle Forze di Difesa israeliane allo Ziv Medical Center di Safed, dove è stato operato per ferite all’addome. Nel fine settimana erano rientrati in Siria altri due siriani feriti e curati nell’ospedale di Safed.

    22/05/2013 La Knesset, riunita in sessione plenaria, ha approvato in seconda e terza lettura la legge di bilancio israeliana per il biennio 2013-2014.

    22/05/2013 Agenzie di stampa siriane legate al governo hanno annunciato lunedì la cattura dalle mani dei ribelli, nel corso di combattimenti in una città al confine con il Libano, di una jeep israeliana: la prova, secondo Damasco, che Gerusalemme aiuta le forze anti-regime. Un portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, citato Times of Israel, ha spiegato che il veicolo visibile nel filmato diffuso dalla Siria è un residuato bellico appartenuto all’ex-Esercito del Libano Meridionale (alleato di Israele nella fascia di sicurezza tra il 1982 e il 2000), e in particolare di un modello fuori uso da più di un decennio.

    21/05/2013 Siria. La tv Al-Arabiya ha riferito di 20 attivisti di Hezbollah uccisi in scontri nella città siriana ribelle di Quseir e trasferiti in un ospedale di Beirut. Secondo il reportage, una delle vittime sarebbe il figlio del capo libanese del partito Baath siriano. Inoltre, più di 60 feriti sarebbero stati portati in vari ospedali libanesi. Intanto fonti ribelli siriane hanno annunciato di essere ancora in controllo di Quseir, nonostante l’attacco congiunto di Hezbollah e forze di Assad.

    21/05/2013 Colpi d’arma di fuoco sono stati sparati domenica notte in direzione di una unità delle Forze di Difesa israeliane in servizio di pattuglia al confine con la Siria. La valutazione prevalente è che i colpi non fossero deliberatamente mirati verso Israele, ma che siano stati sparati nel quadro delle battaglie in corso tra ribelli e forze del regime.

    21/05/2013 Il presidente egiziano Mohamed Morsi ha escluso domenica di negoziare con i rapitori, nel Sinai, di tre poliziotti e quattro soldati che in un video diffuso dai sequestratori appaiono costretti a perorare la loro liberazione in cambio del rilascio di detenuti.

    21/05/2013 Israele ha cancellato lunedì la prevista visita di una delegazione dell’Unesco, l’organizzazione culturale delle Nazioni Unite, volta a ispezionare il lavoro di conservazione nella Città Vecchia di Gerusalemme, spiegando che i palestinesi avevano ”politicizzato” la delegazione. ”I palestinesi hanno violato tutti gli accordi che avevamo fatto con l’Unesco – ha spiegato un funzionario israeliano – Questa doveva essere una visita puramente operativa e professionale”. Il funzionario ha accusato i palestinesi d’aver cercato di introdurre una ”sfilza” di elementi politici, mentre il ministro degli esteri dell’Autorità Palestinese Riyad al-Malki la definiva una “commissione d’inchiesta” per mettere sotto indagine le attività israeliane a Gerusalemme.

    21/05/2013 Tragica sparatoria, lunedì, in una banca di Beersheba: 4 morti. Dopo aver pensato a un fallito tentativo di rapina, la polizia israeliana è orientata sulla tesi che il 40enne aggressore, che si è poi suicidato, avesse sin dall’inizio intenzione di sparare per “vendicarsi” di una questione di debiti.

    21/05/2013 Un palestinese arrestato a Hebron dalle forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese ha perso la capacità di parlare a seguito delle gravi torture subite. Lo afferma un rapporto pubblicato dalla Independent Commission for Human Rights palestinese, che ha documentato almeno 28 casi di tortura nelle carceri palestinesi il mese scorso in Cisgiordania. La Commissione ha riferito inoltre che le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese continuano ad arrestare e intimidire giornalisti palestinesi.

    21/05/2013 Tra il 1935 e 1944, quando era delegato apostolico del Vaticano a Istanbul, l’arcivescovo Angelo Roncalli non si risparmiò per salvare “il maggior numero possibile di ebrei dallo sterminio nazista”. Il futuro papa Giovanni XXIII “fece azioni straordinarie per il tempo e il contesto in cui viveva per aiutare gli ebrei, allora perseguitati”. Tra queste, l’emissione di “certificati di immigrazione” nella Palestina del Mandato Britannico tramite il corriere diplomatico del Vaticano. Monsignor Roncalli intervenne anche a favore degli ebrei slovacchi e bulgari. Lo ha sottolineato Baruch Tenembaum, della Fondazione Raoul Wallenberg, che recentemente ha partecipato in Israele a un convegno internazionale dal titolo “Omaggio alla memoria di Papa Giovanni XXIII: la Shoah, gli Ebrei e lo Stato di Israele”. La Fondazione Raoul Wallenberg ha presentato la documentazione al Museo della Shoà Yad Vashem (a Gerusalemme) affinché Roncalli sia riconosciuto come “Giusto tra le Nazioni”. Tenembaum ha anche ricordato il ruolo dell’allora nunzio Roncalli nell’ottenere il voto favorevole dei paesi latino-americani al piano di spartizione dell’Onu del 1947.

    (Fonte: Israele.net)

    23 Mag 2013, 12:21 Rispondi|Quota
  • #3farofthedark

    E dei giacimenti che israele sottrae al libano se ne parla?

    24 Mag 2013, 05:14 Rispondi|Quota
    • #4Emanuel Baroz

      “i giacimenti che Israele sottrae al Libano”?!?!?! Ah giusto, adesso vi siete inventati anche questa!!!

      24 Mag 2013, 15:15 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Il mondo realizza la legittimità del blocco di Gaza

    Quando Israele impedì ad una flottiglia turca di forzare il blocco navale al largo delle coste di Gaza, molte organizzazioni mondiali definirono l’iniziativa illegale. Il famoso rapporto della Commissione Goldstone pervenne a conclusioni analoghe. D’altro canto la Commissione Palmer, istituita presso le Nazioni Unite, concluse che il blocco era pienamente legale.

    Questa settimana (la scorsa, NdT), la marina israeliana ha bloccato un cargo che apparentemente trasportava cemento diretto a Gaza, e condotto da personale turco. In realtà, il contenuto era rappresentato da missili di fabbricazione iraniana. La reazione internazionale è stata del tutto differente: il che suggerisce una definitiva accettazione delle conclusioni della Commissione Palmer, e un definitivo rigetto del Rapporto Goldstone. Come ho scritto su Commentary:

    Allo stato attuale, nessuno si sogna di accusare Israele di violare il diritto internazionale impedendo alla nave di proseguire in acque internazionali. Questo è abbastanza bizzarro perché bloccare imbarcazioni neutrali in alto mare viola i principi fondamentali del diritto internazionali, salvo rare eccezioni che fanno riferimento alla pirateria e ad altre circostanze qui non presenti. Stati Uniti ed altri paesi in passato hanno provato a definire ulteriori eccezioni allo scopo di impedire la proliferazione di armi di distruzione di massa, ma anche in questo caso la circostanza non si applica al caso in discussione.
    Ovviamente, c’è un altra situazione in cui imbarcazioni non ostili possono essere bloccate in alto mare: sono quelle che cercano di forzare un blocco navale (blockage running). Dal momento che fino a prova contraria l’attività militare israeliana non gode dell’avvallo in partenza da parte della comunità internazionale, questo silenzio generalizzato risulta abbastanza prossimo al riconoscimento della legittimità del blocco marittimo.

    Qualcuno potrebbe dire che i responsabili della diplomazia internazionali sono troppo impegnati con la Crimea, ma non occorrono grossi sforzi per condannare una “aggressione”. Oltretutto sarebbe il momento ideale per lanciare un’accusa, sicuri di non ricevere replica, dal momento che il ministero degli Esteri in Israele è correntemente in sciopero.

    Eugene Kontorovich su Washington Post.

    http://www.ilborghesino.blogspot.it/2014/03/il-mondo-realizza-la-legittimita-del.html

    12 Mar 2014, 13:10 Rispondi|Quota
  • #6Micol

    Ma…possibile che nessuno ne parli di questa faccenda?! Pazzesco!!!

    7 Nov 2014, 00:02 Rispondi|Quota