Cisgiordania: ragazzo israeliano rapito e ucciso da un conoscente palestinese. Ma i mass media italiani tacciono come sempre…

 
Emanuel Baroz
22 settembre 2013
3 commenti

Soldato israeliano rapito e ucciso : volevano usare il suo cadavere come merce di scambio

tomer-hazan-soldato-israeliano-ucciso-terrorismo-palestinese-focus-on-israelGerusalemme, 21 Settembre 2013 – Un soldato israeliano è stato rapito ed ucciso in Cisgiordania. Lo afferma la televisione privata Canale 10. Secondo la emittente il presunto autore del delitto, un palestinese di 42 anni, è stato arrestato dai servizi segreti e avrebbe confessato. Costui, originario del villaggio cisgiordano di Beit Amin, ha confessato di aver commesso il delitto con l’intenzione di offrire poi la restituzione del corpo del militare in cambio della scarcerazione del proprio fratello, in prigione dal 2003 in Israele per coinvolgimento in numerosi attentati.

ATTRATTO CON L’INGANNO – Secondo quanto riferisce la tv, l’uomo ha attirato con l’inganno il militare in un villaggio della West Bank, Beit Amin, dove l’ha ucciso. Il corpo è stato ritrovato sabato mattina in un pozzo, in un villaggio vicino alla città di Qalqiliya. La famiglia del militare è stata informata. Il palestinese ha confessato di aver commesso il delitto con l’intenzione di offrire poi la restituzione del corpo del militare in cambio della scarcerazione del proprio fratello, in prigione dal 2003 in Israele per coinvolgimento in numerosi attentati.

(Fonte: Corriere.it, 21 Settembre 2013)

Per ulteriori dettagli su questa terribile notizia cliccare qui, qui e qui

Nella foto in alto: la vittima dell’omicidio Tomer Hazan, 20 anni

Thanks to Progetto Dreyfus

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  • #1Emanuel Baroz

    Un soldato israeliano rapito e ucciso in Giudea-Samaria

    Arrestato un palestinese di 42 anni: avrebbe già confessato l’omicidio.

    Era entrato in taxi Giudea-Samaria, ma una volta arrivato a destinazione, un soldato israeliano è stato rapito e ucciso da un suo conoscente palestinese. Questi progettava, secondo i servizi segreti israeliani, di organizzare in un secondo tempo uno scambio: la liberazione del fratello – Nur-el-Din Amer, un miliziano di al-Fatah recluso dal 2003 per attività terroristiche – con il corpo del militare. Ma in poche ore il presunto rapitore palestinese, Nidal Amer (42 anni), è stato scoperto ed arrestato dagli agenti israeliani. È stato lui, secondo un portavoce militare, a mostrare loro il corpo del giovane (Tomer Hazan, 20 anni), gettato in fondo a un pozzo nel villaggio cisgiordano di Beit Amin, presso Kalkilya.

    L’ALLARME DEI FAMILIARI. Hazan, un soldato di leva dell’aviazione militare, aveva ottenuto il permesso di lavorare nelle ore libere in un ristorante della località turistica di Bat Yam (Tel Aviv). Là aveva fraternizzato con Amer e venerdì 20 settembre, al termine della giornata di lavoro, sono partiti assieme per la Giudea-Samaria. Quando in serata i familiari di Hazan si sono resi conto di aver perso i contatti hanno dato l’allarme. Ingenti forze dell’ esercito hanno presto localizzato la abitazione di Amer e hanno compiuto diversi arresti nel suo villaggio.

    IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE. Nella mattinata di sabato 21 settembre il cadavere del militare – che era stato pugnalato a morte – è stato recuperato in un pozzo vicino. Secondo lo Shin Bet, il servizio segreto di sicurezza, l’uccisione del militare è stata agevolata da due gravi infrazioni: la prima del militare stesso, che pare essere entrato di propria volontà in Giudea-Samaria; la seconda attribuita ai gestori del ristorante che non avrebbero dovuto offrire un lavoro a un palestinese che, come Amer, era privo dei necessari permessi di lavoro.

    ALTA TENSIONE IN GIUDEA-SAMARIA. Lo Shin Bet cerca adesso di chiarire se l’iniziativa di Amer – che in apparenza non aveva probabilità di successo – gli sia stata imposta da una cellula terroristica più organizzata.

    (Fonte: Lettera43, 21 settembre 2013)

    22 Set 2013, 17:52 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    19 settembre 2013 – A partire da mercoledì sera, in Israele e nelle comunità ebraiche del resto del mondo iniziano le celebrazioni di Succot (Festa delle Capanne).

    19 settembre 2013 – Ali Akbar Salehi, capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica, ha smentito seccamente le notizie di stampa secondo cui Teheran avrebbe proposto di chiudere il proprio impianto sotterraneo di Fordo per l’arricchimento dell’uranio in cambio della revoca delle sanzioni contro il paese.

    19 settembre 2013 – La Siria è fiduciosa che l’Onu non adotterà una risoluzione sulla questione delle sue armi chimiche ai sensi del Capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, cioè quello che prevede il ricorso alla forza in caso di violazione. Lo ha detto mercoledì il vice ministro degli esteri siriano, Faisal al-Miqdad.

    19 settembre 2013 – “Torneremo in Siria, ma la pianificazione della missione non è ancora definita per cui non sono in grado di dire quando andremo. Ma avverrà presto”, forse già la prossima settimana. Lo ha detto mercoledì il capo degli ispettori Onu sulle armi chimiche siriane, Aake Sellstroem, citato dalla CNN. La squadra intende proseguire le indagini su altre segnalazioni di uso di armi chimiche in Siria.

    19 settembre 2013 – Arrestato in tempo dalle forze di sicurezza israeliane, mercoledì presso Nablus (Cisgiordania), un giovane palestinese armato di pistola e coltello, che ha poi ammesso che intendeva effettuare un attentato.

    19 settembre 2013 – Secondo il sito di notizie russo RT, la Siria avrebbe sottoposto alla Russia ulteriori prove dell’uso di armi chimiche da parte dei ribelli. Le prove sarebbero state consegnate al vice ministro degli esteri russo, Sergei Ryabkov, che ha incontrato a Damasco il ministro degli esteri siriano Walid al-Moallem. “Naturalmente presenteremo tutto questo al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha dichiarato mercoledì il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, citato da Interfax.

    19 settembre 2013 – Secondo il quotidiano libanese al-Mustaqbal, almeno sette membri di Hezbollah sono rimasti uccisi mercoledì in scontri tra la milizia islamista sciita libanese e l’Esercito Libero Siriano (anti-Assad).

    19 settembre 2013 – Due agenti di polizia israeliani sono rimasti feriti, mercoledì presso la moschea sul Monte del Tempio (Gerusalemme), dai lanci di pietre di alcune decine di giovani arabi, alcuni dei quali si sono poi rifugiati all’interno della moschea.

    18 settembre 2013 – L’inviato dell’Onu in Medio Oriente, Robert Serry, ha detto martedì al Consiglio di Sicurezza che gli scontri tra esercito e ribelli sulle alture del Golan rischiano di “compromettere il cessate il fuoco” del 1974 tra Israele e Siria monitorato dai caschi blu, e di trascinare Israele nella guerra civile siriana. Serry ha osservato che giovedì scorso, durante “pesanti scontri” tra truppe di Damasco e dell’opposizione, cinque proiettili d’artiglieria e uno di carro armato sono caduti sul versante israeliano della linea di tregua. Serry ha aggiunto che gli israeliani non hanno reagito.

    18 settembre 2013 – Una famiglia araba israeliana di Wadi Ara, il cui figlio pare si sia recato clandestinamente in Siria attraverso un paese terzo per combattere a fianco dei ribelli, ha ricevuto notizia della sua morte in combattimento. Martedì la famiglia ha detto d’aver ricevuto la foto di un corpo crivellato di colpi che hanno identificato come il loro figlio. Se la notizia venisse confermata, si tratterebbe del primo israeliano morto nella guerra civile siriana. Altri due giovani membri della famiglia sarebbero ancora in Siria. Secondo alcune stime, sarebbero finora una decina gli arabi israeliani entrati clandestinamente in Siria per combattere a fianco dei ribelli contro il regime di Bashar Assad.

    18 settembre 2013 – Un funzionario della sicurezza siriana, parlando alla AFP, ha di nuovo negato con forza che il governo siriano abbia usato armi chimiche il 21 agosto scorso, sostenendo che Damasco “non ha alcun motivo di usare armi chimiche perché stiamo vincendo sul terreno”. Secondo la fonte, i ribelli si sono impadroniti localmente di missili terra-terra ed è probabile che abbiano usato gas sarin nell’attacco.

    18 settembre 2013 – Egitto. Uomini armati hanno ucciso un ufficiale egiziano e ferito tre soldati in un attacco contro un veicolo dell’esercito, martedì, a nord-est del Cairo. Lo hanno riferito fonti della sicurezza, sollevando il timore che l’insurrezione armata islamista si sta diffondendo al di fuori del Sinai.

    18 settembre 2013 – La Russia sospetta ancora che l’attacco del 21 agosto scorso con gas sarin in Siria sia stato una “provocazione” ad opera delle forze ribelli. Lo ha ribadito martedì il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov.

    18 settembre 2013 – È stata di breve durata la gioia degli appassionati iraniani di social network come Facebook e Twitter: martedì le autorità hanno ripristinato il blocco, dopo che era saltato per alcune ore durante la notte a causa di un “problema tecnico” rapidamente risolto, stando a quanto riferito da Abdolsamad Khoramabadi, funzionario dell’ente preposto alla supervisione di internet in Iran. Secondo alcuni osservatori, tuttavia, la vicenda potrebbe anche essere un sintomo delle crescenti frizioni interne al potere tra favorevoli e contrari al controllo su internet.

    18 settembre 2013 – Egitto. L’agenzia di stampa palestinese Ma’an ha riferito martedì che elicotteri Apache dell’aviazione egiziana hanno ripreso gli attacchi contro villaggi nella zona di Rafah e Sheikh Zuweid (Sinai settentrionale), roccaforti dei militanti islamisti ad Al-Mukhtar e il villaggio di Al-Mahadia a ridosso della frontiera con Israele.

    18 settembre 2013 – Mahmoud Al-Habbash, ministro dell’Autorità Palestinese per i beni religiosi, ha detto in un’intervista alla tv egiziana che lo spodestato presidente Mohamed Morsi progettava di annettere parte del Sinai a Hamas allo scopo di ampliare la striscia di Gaza. Al-Habbash si è inoltre dichiarato favorevole alla distruzione dei tunnel del contrabbando tra Egitto e Gaza spiegando che “queste gallerie sono costruite da una banda che traffica sulle sofferenze del popolo palestinese a Gaza”.

    18 settembre 2013 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che incontrerà il presidente Usa Barack Obama a Washington alla fine del mese, in occasione del suo viaggio negli Stati Uniti per partecipare alla sessione inaugurale dell’Assemblea Generale dell’Onu. “Ho intenzione di centrare l’incontro sul problema di fermare il piano nucleare iraniano – ha detto Netanyahu – Solo una credibile minaccia militare può portare a un processo diplomatico che permetta di disarmare l’Iran”.

    18 settembre 2013 – Il ministero degli esteri iraniano ha confermato martedì che è avvenuto uno scambio di lettere fra il neo presidente Hassan Rohani e il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Stati Uniti e Iran non hanno rapporti diplomatici ufficiali dai tempi dell’assalto e sequestro dell’ambasciata americana a Teheran nel 1980.

    18 settembre 2013 – Il primo ministro siriano Wael Al-Halqi ha detto in un’intervista a un sito web libanese che l’accordo per la demolizione delle armi chimiche siriane non lascia il paese privo di altri significativi strumenti di guerra capaci di “colpire il nemico e creare equilibrio strategico”.

    18 settembre 2013 – Un palestinese ricercato per terrorismo è rimasto ucciso martedì mattina in uno scontro a fuoco scoppiato a Jenin (Cisgiordania) quando palestinesi armati hanno attaccato i soldati israeliani che erano giunti per arrestarlo.

    18 settembre 2013 – L’Autorità Palestinese ha rivelato lunedì che la Russia sta addestrando un gruppo di donne palestinesi come paracadutisti militari. Le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese hanno diffuso alcune foto che mostrano le donne addestrate da esperti russi. Le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese non hanno né aerei né elicotteri.

    (Fonte: Israele.net)

    22 Set 2013, 17:56 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Israeliano sequestrato e ucciso da collega e “amico” palestinese

    L’assassino voleva estorcere da Israele la scarcerazione del fratello, detenuto per terrorismo

    Nidal Amar, palestinese di 42, ha convinto il sergente israeliano Tomer Hazan, 20 anni, suo collega di lavoro presso un ristorante di Bat Yam, a seguirlo a casa sua mentre era fuori servizio, poi lo ha ucciso e ne ha gettato il corpo in un pozzo con l’intento di utilizzarlo successivamente per ricattare le autorità israeliane e pretendere la scarcerazione di suo fratello, un membro di Tanzim in carcere per terrorismo.

    Venerdì sera i servizi di sicurezza israeliani iniziavano le ricerche di un soldato che mancava all’appello e scoprivano che Tomer Hazan, impiegato in compiti amministrativi nella base aerea di Palmachim, aveva preso un taxi insieme a Nidal Amar, un palestinese originario di Beit Amin (a sud di Qalqilya, in Cisgiordania).

    Quando le forze speciali hanno fatto irruzione, sabato mattina, nell’abitazione degli Amar, Nidal ha ammesso d’aver convinto il collega e conoscente israeliano a seguirlo nel suo villaggio e di averlo poi condotto in un campo aperto a nord di Saniriya dove lo ha ucciso. Nidal ha guidato le forze di sicurezza sul luogo dove aveva occultato il cadavere, spiegando che voleva utilizzarlo per estorcere la scarcerazione del fratello Nour Al-Din Amar, detenuto in Israele dal 2003 per attività terroristiche tra cui l’organizzazione di un attentato suicida con una terrorista donna, che venne sventato in tempo.

    “Siamo in costante stato di allerta per la minaccia di rapimenti di israeliani – ha spiegato un alto ufficiale delle Forze di Difesa – e negli anni scorsi abbiamo sventato decine di tentativi di rapimento”.

    Secondo fonti dei servizi di sicurezza citate dal Canale 2 della tv israeliana, contrariamente a quanto sostenuto sabato sera dal proprietario del ristorante di Bat Yam, Amar non aveva un permesso di soggiorno o di lavoro in Israele. Aveva tuttavia fatto domanda di “ricongiungimento familiare” dopo il matrimonio con una residente del villaggio arabo-israeliano di Jaljulia.

    Le Forze di Difesa israeliane hanno riferito d’aver sventato nei primi sei mesi dell’anno un totale di 27 tentativi di rapire soldati allo scopo di estorcere rilasci di prigionieri palestinesi, il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

    Nel 2001 una donna palestinese attirò un adolescente israeliano via internet in Cisgiordania dove lo consegnò a terroristi palestinesi che lo assassinarono a sangue freddo. La donna, Amna Muna, è stata scarcerata nel 2011 insieme a più di un migliaio di altri detenuti di sicurezza palestinesi in cambio della liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit, rapito nel 2006 in Israele e tenuto in ostaggio da Hamas nella striscia di Gaza.

    Il mese scorso Israele ha iniziato a scarcerare più di cento detenuti di sicurezza palestinesi per favorire la ripresa di negoziati diretti, dopo uno stallo di quasi tre anni. La mancata condanna dell’assassinio di Tomer Hazan da parte della dirigenza dell’Autorità Palestinese potrebbe creare problemi al proseguimento delle scarcerazioni e dei negoziati.

    (Fonte: YnetNews, Times of Israel, Israel HaYom, 21 Settembre 2013)

    http://www.israele.net/israeliano-sequestrato-e-ucciso-da-collega-e-amico-palestinese

    23 Set 2013, 13:45 Rispondi|Quota
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