Rohani e la Shoah: quelle dichiarazioni mai fatte

 
Emanuel Baroz
28 settembre 2013
8 commenti

Decriptare l’iraniano Rohani

L’“apertura” sull’Olocausto è la conferma della sua ambiguità

rohani-olocausto-shoah-iran-cnn-focus-on-israelI media internazionali – a partire da quelli italiani – si sono innamorati della “moderazione” del presidente iraniano, Hassan Rohani, si sono fatti conquistare dalla “operazione charme” del leader di Teheran, la tentazione di dargli una chance, di credergli, è forte. Così la “grande apertura” di Rohani sull’Olocausto, durante l’intervista alla Cnn, ha occupato i titoli dei giornali, pareva di sentire anche il sospiro di sollievo che accompagnava la notizia. Secondo l’agenzia iraniana Fars, il presidente non ha detto la parola “Olocausto”, cosa probabile dal momento che i dirigenti iraniani non la usano mai in pubblico (la Cnn dice che il traduttore dal farsi era stato scelto dalla delegazione iraniana e conferma la traduzione del giro di parole che suona come “i crimini dei nazisti contro gli ebrei”), ma certo Rohani ha condannato i crimini dei nazisti contro gli ebrei e contro i non ebrei, anche se poi è andato avanti, è andato oltre.

Ed è questo il punto: ha detto che “togliere la vita umana è contro la nostra religione”, soprattutto ha detto che “questo non significa che si può dire che i nazisti hanno commesso un crimine contro un gruppo, e allora loro devono usurpare la terra di un altro gruppo e occuparlo. Anche questo è un atto che deve essere condannato”.

E’ la solita parificazione dell’incomparabile: il bilancio sessantennale della crisi arabo-israeliana conta 16.000 palestinesi (inclusi i militari) uccisi da israeliani, a fronte di ben 20.000 palestinesi uccisi per mano araba o addirittura palestinese. Più che un riconoscimento dell’Olocausto, si tratta di uno sfregio che conferma le ambiguità del neo presidente iraniano e della leadership di Teheran. Rohani vuole ribaltare l’immagine del paese data dal suo predecessore Ahmadinejad: deve uscire dall’isolamento e deve allentare quelle sanzioni che stanno distruggendo la sua economia, e lo fa con il suo tono felpato, ammiccante, elegante. Là dove Ahmadinejad sfidava, Rohani tratta. Là dove Ahmadinejad gridava, Rohani sussurra.

Non a caso, è stato Rohani a siglare nel 2003 l’accordo con l’Onu per la sospensione dell’arricchimento dell’uranio che ha poi permesso a Teheran di sviluppare il programma clandestinamente per arrivare oggi alle soglie della bomba atomica. Ma Rohani si presenta meglio del suo precedessore, anche se non offre nulla se non la trattativa per la trattativa, accompagnata dallo scherzo della sospensione dell’arricchimento a Fordo (mentre le altre 14.000 centrifughe continueranno a raffinare uranio) e dalla pretesa, come ha detto ancora ieri, che anche Israele aderisca al trattato di Non proliferazione.

(Fonte: Il Foglio, 27 Settembre 2013, pag. 3)

Nella foto in alto: il presidente iraniano Hassan Rohani durante l’intervista rilasciata a Christiane Amanpour, della CNN

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  • #1Emanuel Baroz

    Perché Rohani non ha riconosciuto l’Olocausto

    Chi nega l’Olocausto non nega che i nazisti uccisero gli ebrei. Nega le dimensioni dello Sterminio, la sistematicità della Soluzione finale, l’unicità della Shoah. Quindi, piano con gli entusiasmi: il neopresidente iraniano Rohani è un negazionista come il predecessore. Un negazionista dal volto umano, certo. Capace di ammaliare chi insegue una trattativa purché sia (Rohani, per sua ammissione, li ha già fregati una decina di anni fa sul nucleare).

    L’agenzia Fars sostiene che la Cnn ha manipolato la traduzione, che la condanna specifica dello sterminio degli ebrei non c’è stata e che la parola «Olocausto» non è mai stata pronunciata. Il grande sollievo è ingiustificato: Rohani lascia agli storici il compito di valutare le dimensioni del crimine, paragona i crimini nazisti contro gli ebrei a quelli contro i non ebrei e traccia il falso parallelismo tra sterminio e sofferenze territoriali dei palestinesi. Il negazionismo soft di Rohani si ascolta con meno disgusto di quello rozzo di Ahmadinejad, ma è più pericoloso. (Christian Rocca)

    http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-09-27/perche-rohani-riconosciuto-olocausto-092253.shtml?uuid=AbyVHucI

    30 Set 2013, 15:37 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Iran: Fars accusa la Cnn, “alterata intervista a Rohani sulla shoah”

    (AGI) – Teheran, 25 set. – Hassan Rohani non ha mai citato l’Olocausto nella sua intervista alla Cnn. Sia i pasdaran, che affidano alla Fars una traduzione “esatta” delle dichiarazioni rilasciate a Christiane Amanpour, che ambienti autorevoli della stampa israeliana sembrano convergere su un punto: il presidente iraniano resta un negazionista del genocidio ebraico. L’agenzia di stampa semi-ufficiale vicina ai Guardiani della Rivoluzione (il potentissimo corpo di elite dell’Iran) ha accusato la Cnn di aver “aggiunto o cambiato parti delle sue dichiarazioni (di Rohani, ndr) in merito all’Olocausto”. Nel traduzione dal Farsi riferita dall’agenzia di stampa, il termine non compare e Rohani si limita ad condannare “qualsiasi crimine commesso contro l’umanita’ nel corso della storia, inclusi quelli messi in atto dai nazisti sia contro gli ebrei sia contro i non-ebrei”. La Cnn, insiste la Fars, “ha totalmente cambiato cio’ che sua Eccellenza Presidente Rohani ha detto”. In Israele, come nel resto del mondo, la traduzione della Cnn e’ stata presa per buona, ma mentre altrove e’ stata salutata come una svolta rispetto a quanto affermato in passato da Mahmoud Ahmadinejad, , diversi commentatori nello Stato ebraico si sono mostrati scettici. E’ il caso di Chemi Shalev, autorevole analista politico israeliano e corrispondente per Haaretz negli Stati Uniti: “L’affermazione di Rohani segna certamente una nuova partenza rispetto al proprio predecessore, ma potrebbe non bastare a coloro che identificano i negazionisti secondo alcune regole”.

    Sono tre, continua Shalev, i criteri definiti dall’Historical Holocaust Project per individuare un negazionista dell’Olocausto: “1) Contestare che vi fosse una pianificazione dello sterminio da parte dei nazisti; 2) negare l’esistenza delle camere a gas, in particolare ad Aushwitz-Birkenau; 3) mettere in discussione i numeri dello stermino, e indicare una stima fra 300.000 e un milione e mezzo di vittime invece di sei milioni”. Ed era proprio sulla dimensione dell’Olocausto che nella versione della Cnn il capo di Stato iraniano si era dilungato, in un modo che ad alcuni analisti potrebbe sembrare sospetto: “Se parliamo delle dimensioni dell’Olocausto -aveva detto- tocca agli storici fare una riflessione. Io non sono uno storico”.

    30 Set 2013, 15:39 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Rohani ammette la Shoah ma ne contesta subdolamente i numeri e Israele

    di Sharon Levi

    In una intervista rilasciata a Christiane Amanpour sulla CNN il nuovo Presidente iraniano, Hassan Rohani, ammette implicitamente l’olocausto ebraico perpetrato dai nazisti, ma lo fa in maniera subdola perché nel farlo insinua i dubbi sui numeri della Shoah e allo stesso tempo delegittima la nascita dello Stato di Israele.

    Ma andiamo con calma. Cosa ha detto Rohani alla Amanpour da scatenare tutti i media occidentali in una corsa all’elogio più sfrenato? In sostanza Rohani ha detto che «qualsiasi crimine contro l’umanità, tra cui quello commesso dai nazisti contro gli ebrei, è riprovevole e condannabile». Tuttavia, e di questo i media non parlano, ha anche detto che «quando si tratta di parlare dei numeri della Shoah spetta agli storici stabilire quali siano» e che comunque «occorrerebbe aprire un riflessione su questo argomento». In sostanza, pur ammettendo la Shoah ne contesta i numeri. E non si ferma qui perché, secondo quanto riporta la Reuters ma non il sito della CNN, Rohani avrebbe criticato la nascita dello Stato Ebraico di Israele affermando che «il fatto che i nazisti abbiano commesso crimini contro un gruppo (gli ebrei n.d.r.) non significa che essi debbano usurpare la terra di un altro gruppo (i palestinesi n.d.r.)».

    Furbo Hassan Rohani, si fa bello di fronte al mondo contraddicendo le ignobili e vomitevoli affermazioni negazioniste del suo predecessore, Mahmoud Ahmadinejad, ma allo stesso tempo insinua dubbi sui numeri accertati della Shoah e soprattutto delegittima apertamente la nascita di Israele. Solo che i media non fanno caso a questi due particolari e preferiscono annunciare in modo roboante che Hassan Rohani non è un negazionista sorvolando allegramente sul suo revisionismo. Che schifo di media abbiamo…..

    http://www.rightsreporter.org/rohani-ammette-la-shoah-ne-contesta-subdolamente-i-numeri-israele/

    30 Set 2013, 15:41 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Shoah: contrordine, Rohani non ha riconosciuto l’olocausto

    di Noemi Cabitza

    Hassan Rohani non ha affatto riconosciuto l’olocausto ebraico, è stato semplicemente frainteso, tradotto male dalla CNN che ci ha costruito un falso scoop. A dirlo è l’agenzia di stampa iraniana Fars News che in un articolo al fulmicotone dimostra come la traduzione dal Farsi all’inglese sia stata manomessa.

    Le presunte dichiarazioni di Rohani avevano suscitato grande scalpore nei media internazionali tanto da far sorvolare allegramente sul palese revisionismo che traspariva dalle parole del Presidente iraniano. Ma lo scalpore maggiore lo avevano suscitato a Teheran dove gli Ayatollah erano saltati sulla poltrona nel sentire che il Presidente iraniano riconosceva l’abominio nazista contro gli ebrei, una cosa che loro avevano sempre negato.

    Ci ha pensato allora la Fars News ha risolvere il problema interno e a togliere le castagne dal fuoco a Rohani. L’intervista della CNN è stata semplicemente truccata, tradotta male. Sembra di sentire Grillo.

    Intendiamoci, la cosa non stupisce affatto. Tutti sanno che gli Ayatollah negano la Shoah e in fondo Hassan Rohani è un Ayatollah. Ci si sarebbe stupiti del contrario. Tuttavia non si può non rimarcare che quanto avvenuto con l’intervista di Rohani alla CNN è l’esempio perfetto della politica iraniana, una politica basata sulla menzogna, sulla negazione dell’evidenza, sulla prepotenza e sull’inganno. Che la cosa faccia aprire gli occhi ai buonisti mondiali sulle false promesse fatte da Rohani?

    http://www.rightsreporter.org/shoah-contrordine-rohani-ha-riconosciuto-lolocausto/

    30 Set 2013, 15:42 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    Una Menzogna esemplare

    Cartolina da Eurabia, di Ugo Volli

    Cari amici,

    in mezzo a tutta la confusione di queste settimane, la crisi siriana, l’assalto di Nairobi, il riemergere del terrorismo palestinese, l’evoluzione in Egitto, anche quelli fra voi che sono interessati a quel che accade in Medio Oriente non avranno notato più di tanto la notiziola di un errore di traduzione di una televisione americana anche nota come CNN. Eppure questo fatto è stato diffuso e commentato dagli osservatori più avveduti anche in Italia, come potete vedere per esempio da questa pagina di Informazione Corretta
    (http://www.informazionecorretta.com/main.phpmediaId=999920&sez=120&id=50814) e in particolare dall’articolo di Maurizio Molinari, come sempre molto preciso e informato.

    Che cos’era successo? Che Cnn aveva mandato la sua star Christiane Amanpour (che è di origini iraniane, ricordiamolo) a intervistare il presidente Rohani e aveva lanciato con grande fragore mediatico sulla stampa internazionale la notizia che il nuovo presidente internazionale condannava la Shoà, a differenza del suo predecessore Ahamadinedjad.
    Peccato che Rohani non avesse affatto usato la parola Shoà, o Olocausto, o ogni altra denominazione specifica del genocidio nazista: non aveva neppure parlato di genocidio. E che, secondo CNN, avesse risposto a una domanda sul tema parlando di «un crimine riprovevole e condannabile commesso dai nazisti contro gli ebrei», espressione comunque assai generica, e che la versione giusta parla di “tutti i crimini commessi contro l’umanità, inclusi quelli dai nazisti contro sia gli ebrei e non ebrei».

    Intorno alla dichiarazione Rohani aveva abbondantemente dichiarato di non poter avere una sua opinione sui fatti, che quello era compito degli storici – cioè aveva avuto lo stesso atteggiamento ambiguo di tutti i negazionisti prudenti, e aveva aggiunto naturalmente che condannava il fatto che in cambio di quei crimini nazisti, se c’erano stati, si fosse “presa la terra” di altri e si commettessero altri crimini del genere oggi.
    La traduzione di CNN – e ancora di più il lancio stampa – era insomma una forzatura, immediatamente smentita dall’agenzia semiufficiale dello stato iraniano, la Farsi, come potete vedere qui: http://www.politico.com/blogs/media/2013/09/iran-claims-cnn-fabricated-rouhanis-holocaust-remarks-173512.html#.UkMsw4vCDXo.twitter
    Ed è certamente un po’ patetico il tentativo della televisione di dire che l’agenzia esprimesse solo l’opinione dei pasdaran: come se si potesse dire che l’Ansa, correggendo un’espressione attribuita a Napolitano, esprimesse solo il pensiero del Pd. In realtà proprio prima di partire per New York Rohani aveva partecipato naturalmente da leader a una sfilata militare di missili, in testa ai quali figurava un bel striscione che, insieme ad alcuni altri dedicati a insultare l’America, diceva: ““Esraail baayad az beyn beravad” – “Israel Should Cease to Exist.” (http://www.israelnationalnews.com/Articles/Article.aspx/13879#.UkaAQIZ7Ka8

    Più chiaro di così… Del resto, a parte la debole reazione di CNN, non vi sono state smentite alla smentita: Rohani non è sicuro della Shoà, condanna tutti i crimini contro l’umanità (e figuriamoci, come si fa a non condannare i crimini, una volta che si accerti che sono davvero crimini…) e non ha la minima intenzione di ammettere il diritto di Israele all’esistenza (http://www.washingtontimes.com/news/2013/sep/25/iran-state-media-cnn-fabricated-rouhani-translatio/

    Anzi, negli interventi successivi ha ancora stemperato la sua posizione, confermando l’interpretazione della Farsi, come ha ammesso anche il New York Times, che condivide sempre le posizioni di CNN (http://www.nytimes.com/2013/09/27/world/middleeast/iranian-president-softens-condemnation-of-holocaust.html?_r=2&
    E però sulla stampa internazionale è passato il messaggio di CNN, non la smentita iraniana. Lo stesso giorno dell’articolo di Molinari (e di pochi altri giornalisti sufficientemente lucidi e onesti) sulla stampa italiana i titoli erano questi:

    L’Avvenire “La shoà? Un atto criminale” (e nel sottotitolo: “L’agenzia Farsi cerca di correggerlo, ma Rohani non indietreggia” e in un articolo vicino, “Israele gelido”); Metro: “Rohani, svolta sull’Olocausto”.

    La Gazzetta dello Sport: “Rohani condanna l’Olocausto: “grave crimine”.

    Il Giornale: “L’Iran scopre la Shoà. Israele non si fida” e solo nel sottotitolo: “Farsi traduzione sbagliata”.

    Il Giorno: “Rohani volto nuovo dell’Iran: ‘L’Olocausto un grave crimine’ ” e nel sottotitolo “svolta storica all’Onu [come se CNN fosse l’Onu…] Israele: non basta. Usa pronti al dialogo”.

    Leggo: Rohani apre Israele gelido”.

    Il Messaggero: “Svolta Iran, Rohani riconosce l’Olocausto”.

    Osservatore Romano: “Il presidente iraniano condanna l’Olocausto”.

    Repubblica “L’Olocasto è stato un crimine” e nel sottotitolo “ma in nome di questo non si può giustifare l’occupazione della terra di un gruppo da parte di un altro gruppo”.

    Il Secolo XIX: “La svolta dell’Iran di Rohani: “Olocausto crimine nazista” Ma poi aggiunge “Gli ebrei non siano come i loro carnefici”. Israele freddo.”

    Il Sole24ore: “Rohani condanna l’Olocausto”.

    La Stampa in un articolo di Semprini: “Nuovo passo di Rohani: L’Olocausto grande crimine” e nel sottotitolo “Ma Netanyahu: ipocrita”.

    Insomma, la smentita iraniana c’era, era nota, in certi casi viene anche riportata nel corso degli articoli, e del resto neppure nel testo della CNN Rohani aveva mai usato la parola Olocausto, né aveva espresso il concetto che quello fosse il crimine dei nazisti. Al contrario, di fronte alla domanda di dire che cosa pensasse dei crimini nazisti, invece di dire (chi l’avrebbe mai fatto?) “sono a favore dei crimini”, e invece di dire “non ci sono mai stati, non sono crimini, sono stati molto sopravvalutati”, quest’ultima essendo l’opinione espressa nel libro del presidente palestinese Abu Mazn, ha detto, “non so, chiedete agli storici, ma se vi sono stati crimini contro gli ebrei o altri io sono contrario e a proposito condanno i crimini di Israele”, come i leader musulmani più accorti hanno sempre fatto.

    Questa è la svolta? I giornali italiani hanno creduto, più o meno tutti, di sì.
    E notate come abbiano usato l’occasione per dipingere Israele come “freddo”, addirittura “gelido”, naturalmente incredulo e sarcastico, secondo l’antico stereotipo dei “perfidi giudei”.
    Insomma, questo episodio è una prova di cattivo giornalismo così evidente e corale, che vale la pena di chiedersene le ragioni.

    Perché i giornali italiani hanno quasi tutti presa per buona la bufala di CNN? Perché hanno parlato di “riconoscimento dell’Olocausto”, quando anche nel testo di CNN questo non è il caso; perché hanno parlato di una svolta che non c’è se non nei modi un tantino più affabili del clerico Rohani rispetto ad Ahamdinedjad, che amava presentarsi in vesti proletarie e maleducate? E’ vero che i modi sono un po’ più educati, che certi estremismi del passato (http://www.matthiaskuentzel.de/contents/moderate-holocaust-denial-in-iran
    quando Rohani peraltro era nel gruppo dirigente iraniano, non sulla luna) sono un po’ cambiati. Ma la sostanza non muta, su di lui personalmente ci sono molte ombre (http://www.rightsreporter.org/iran-rapporto-onu-svela-il-vero-volto-hassan-rohani/
    ) E allora, perché? Da un lato c’è evidentemente il fatto che non è vero che i giornali privilegino le cattive notizie: vorrebbero poterne dare di buone, vorrebbero disperatamente poter dire “Tutto va ben madama la marchesa”, soprattutto nell’ambito molto delicato dei rapporti coi nostri “fratelli islamici”, come li chiama Papa Francesco, anche quando quei fratelli macellano le pecore del suo gregge.

    Poter avere fra le mani, anzi in prima pagina, un islamico buono, anzi trovare che è buono il leader dell’impero del male, quello che organizza le stragi in Siria e il terrorismo internazionale, è un momento profondamente commovente, una redenzione della correttezza politica. Il pensiero desiderante (whishful thinking, come dicono gli anglosassoni) non si arresta mai davanti all’evidenza. Si mette la testa sotto la sabbia, sicuri che quel che si avvicina non sia un macellaio, ma un poeta disposto a cantare la nostra bellezza.

    La seconda ragione è nella cronaca di ieri. Come sapete, Obama ha annunciato ieri di aver fatto una telefonata con Rohani, premessa di una trattativa che avverrà (e naturalmente come per la Siria, l’Egitto, la Libia, la Turchia ecc. consisterà nella rinuncia degli Usa a difendere i propri interessi). Dato che in politica internazionale questi “improvvisi sviluppi” servono per colpire l’opinione pubblica, ma sono accuratamente preparati e concordati, senza dubbio la decisione di Obama era già stata presa al tempo della famosa intervista.
    Obama vuole mettersi d’accordo con il regime iraniano, costi quel che costi, magari tradendo ancora una volta il suo alleato Israele. Il problema non è se voglia, ma se possa farlo, se ne abbia tecncicamente la capacità, dato che le opposizioni del Congresso sono prevedibili, come ammette un suo sostenitore ben noto, Fareed Zakaria (http://www.washingtonpost.com/opinions/fareed-zakaria-can-rouhani-or-obama-deliver-on-any-deal/2013/09/25/3add993a-2609-11e3-ad0d-b7c8d2a594b9_story.html

    Dunque si tratta di montare una campagna di opinione. Ed essendo tutta CNN e in particolare Amanpour ben schierati nell’area democratica, è perfettamente ragionevole pensare che abbiano valutato bene – o siano stati incaricati – di preparare la svolta (quella di Obama, non quella di Rohani) ripulendo l’immagine del presidente iraniano, in modo da far sì che quando Obama che in fondo il nucleare iraniaino è innocuo, che gli ayatollah sono persone perbene che possono benissimo armarsi se si credono minacciati, nessuno possa dire la verità, cioè che sono eredi del nazismo e progettano la distruzione di Israele come mezzo per giustificare la loro guida del mondo islamico.
    Questo è chiarissimo a chi osservi il Medio Oriente con gli occhi limpidi, anche dal punto di vista delle altre potenze islamiche (per esempio dalla parte dell’Egitto e dell’Arabia Saudita, che sono preoccupatissimi per questi sviluppi). Per tutti, ma non per i dottor Pangloss che popolano le redazioni giornalistiche italiane e non solo italiane.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=50828

    30 Set 2013, 16:46 Rispondi|Quota
    • #6Il borghesino

      Chi è veramente Rohani?:

      aggiungiamoci pure questo, va’…

      http://ilborghesino.blogspot.it/2013/09/chi-e-veramente-rohani.html

      2 Ott 2013, 07:03 Rispondi|Quota
      • #7Emanuel Baroz

        Puntualissimo come sempre. Grazie! 😉

        2 Ott 2013, 10:58 Rispondi|Quota
    • #8Eugenio Garbin

      @Emanuel Baroz: Noi Italiani siamo abituati a vivere in pace,ed anche piuttosto comodamente(crisi economica a parte).Se vivessimo in Israele forse apriremmo gli occhi;iniziando proprio dai signori della stampa e dell’informazione in generale.

      2 Ott 2013, 20:33 Rispondi|Quota