Gaza: altra condanna a morte eseguita dal boia di Hamas

 
Emanuel Baroz
3 ottobre 2013
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Gaza: altra condanna a morte eseguita dal boia di Hamas

gaza-condanna-morte-hamas-boia-focus-on-israelGaza, 2 Ottobre 2013 – Giustiziato per impiccagione, mercoledì in un edificio della sicurezza di Hamas, Hani Abu Aliyan, palestinese di 28 anni condannato per aver pugnalato a morte un conoscente durante una lite per denaro. L’esecuzione è avvenuta alla presenza dei parenti della vittima, una procedura che finora non veniva seguita a Gaza.

Secondo alcune fonti giornalistiche l’impiccagione di Abu Alyan sarebbe la 30esima esecuzione compiuta dalle autorità palestinesi negli ultimi anni e la 28esima nella Striscia di Gaza, governata da Hamas dal 2007. Ricordiamo che spesso le condanne a morte decretate da Hamas riguardano avversari politici o personalità “scomode”, a cui spesso vengono estorte finte confessione tramite la tortura.  Secondo la legge palestinese poi, ogni condanna a morte dovrebbe essere ratificata dal presidente dell’Anp Abu Mazen, un passaggio che ormai Hamas non si sente più obbligato a compiere in quanto, osserva, formalmente il suo mandato è scaduto da anni.

Il caso di Abu Aliyan è cominciato nel 2009 quando il ragazzo, allora 24enne, si è costituito alla polizia per aver pugnalato a morte un conoscente durante una lite. Il suo avvocato ha poi denunciato che durante l’interrogatorio il suo assistito sarebbe stato torturato per confessare un altro omicidio commesso quando aveva 14 anni.

(Fonte: Israele.net e Corriere.it 3 Ottobre 2013)

Nella foto in alto: il patibolo di Hamas (foto presa da qui)

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  • #1Daniel

    3 ottobre 2013 – Due siriani, feriti nei combattimenti della guerra civile che imperversa nel loro paese, sono stati ricoverati mercoledì nell’ospedale israeliano di Nahariya.

    3 ottobre 2013 – “Israele è sconvolto nel vedere che l’Iran diventa di giorno in giorno sempre più potente. Ci rende felici vedere la rabbia con cui quel regime aggressivo nomina l’Iran”. Lo ha detto il presidente iraniano Hasan Rohani, citato mercoledì dall’agenzia Fars. Rohani ha detto inoltre: “Prima del mio viaggio (a New York), gli americani avevano inviato cinque messaggi per organizzare un incontro tra me e Obama, ma li ho rifiutati. Poi hanno proposto un piano per un breve incontro, ma noi non abbiamo accettato”.

    3 ottobre 2013 – Iran. Mojtaba Ahmadi, già comandante del Quartier generale iraniano per la cyber-guerra, è stato trovato morto in una zona boscosa vicino alla città di Karaj, a nord-ovest di Teheran. Lo ha riferito mercoledì il britannico Daily Telegraph. Dal 2007, sono stati uccisi cinque scienziati nucleari iraniani, oltre al capo del programma di missili balistici.

    3 ottobre 2013 – L’Autorità Antitrust israeliana ha aperto un riesame dell’acquisizione da parte di Google Inc. della app di navigazione satellitare israeliana Waze per un miliardo di dollari. Un funzionario ha spiegato mercoledì che le due aziende non hanno informato dei loro progetti di fusione, e ora si sta indagando se l’affare avesse bisogno di approvazione antitrust. Secondo la legge israeliana, l’Autorità deve approvare le operazioni che creano aziende con monopolio totale o quasi totale nel loro settore.

    3 ottobre 2013 – Striscia di Gaza. Giustiziato per impiccagione, mercoledì in un edificio della sicurezza di Hamas, Hani Abu Aliyan, palestinese di 28 anni condannato per aver pugnalato a morte un conoscente durante una lite per denaro. L’esecuzione è avvenuta alla presenza dei parenti della vittima, una procedura che finora non veniva seguita a Gaza.

    3 ottobre 2013 – Il ministro degli esteri lituano, Linas Linkevicius, ha detto mercoledì che i governi occidentali stanno considerando la possibilità di permettere all’Iran di continuare un certo arricchimento dell’uranio nel quadro dell’eventuale accordo per risolvere il decennale contenzioso con Teheran. La Lituania sarà a capo del Consiglio dell’Unione Europea fino alla fine del 2013.

    3 ottobre 2013 – La Banca d’Israele amplierà il suo acquisto di dollari a circa 3,5 miliardi, rispetto ai 2,1 miliardi previsti per quest’anno. Scopo degli acquisti è compensare l’influenza sulla bilancia dei pagamenti della produzione di gas naturale del giacimento Tamar.

    3 ottobre 2013 – Hanno fatto registrare pochi progressi i colloqui, la scorsa settimana, fra Iran e Agenzia Onu per l’Energia Atomica, stando a quanto hanno riferito mercoledì da fonti diplomatiche. I colloqui dell’AIEA sono distinti dagli incontri fra Iran e potenze mondiali, benché entrambi i canali siano centrati sul sospetto che l’Iran persegua la capacità di assemblare bombe nucleari sotto la copertura di un programma per l’energia nucleare civile.

    3 ottobre 2013 – Almeno quindici paesi (tra cui Stati Uniti e parecchi paesi europei) hanno accettato di istituire quote speciali per l’accoglienza di profughi siriani dopo che il presidente libanese Michel Suleiman aveva chiesto aiuto alle Nazioni Unite per la straordinaria quantità di rifugiati che entrano nel suo paese. Ne ha dato notizia martedì il New York Times, citando l’Alto Commissario Onu per i rifugiati.

    3 ottobre 2013 – “Il presidente siriano Bashar Assad non cederà mai il suo arsenale chimico”. Lo ha affermato il generale disertore siriano Zaher al-Sakat, intervistato martedì da Christiane Amanpour per la CNN. “Assad cederà i centri di ricerca e gli impianti di stoccaggio che sono noti e monitorati – ha detto al-Sakat – ma non rinuncerà mai alle scorte chimiche segrete e a quelle che ha trasferito in Iraq o presso gli Hezbollah in Libano”. Al-Sakat dice d’aver disertato dall’esercito siriano dopo che gli era stato ordinato di usare “agenti chimici letali”, che lui aveva invece sostituito con sostanze non tossiche.

    3 ottobre 2013 – Con una serie di 31 tweet, la presidente argentina Cristina Fernandez ha sollecitato gli Stati Uniti a includere nei loro colloqui bilaterali con l’Iran la questione dell’attentato al centro culturale ebraico AMIA, a Buenos Aires (1994, 85 morti), attribuito a Teheran dalla magistratura argentina.

    3 ottobre 2013 – Il cantautore, attore e poeta Charles Aznavour sarà in Israele il prossimo 23 novembre per un’unica performance a Tel Aviv. Aznavour, popolare cantante francese di origine armena noto anche per il suo attivismo pubblico e diplomatico, nel corso di oltre 70 anni di carriera è apparso in più di 60 film, ha composto più di 1.000 brani e ha venduto oltre 100 milioni di dischi in tutto il mondo.

    (Fonte: Israele.net)

    5 Ott 2013, 20:21 Rispondi|Quota
  • #2Daniel

    2 ottobre 2013 – “La realtà di oggi in Iran è completamente diversa da quella del discorso di Rohani”, ha detto martedì il presidente israeliano Shimon Peres parlando al parlamento olandese. E ha aggiunto: “Lo sviluppo della bomba nucleare non è una chiacchiera ma un dato di fatto, così come continua lo sviluppo di missili a lungo raggio in grado di trasportare testate nucleari, che sono un pericolo per il mondo intero. Ma nessuno al mondo minaccia l’esistenza dell’Iran. Una coalizione responsabile di paesi che vogliono la pace deve impedire all’Iran di realizzare la sua pericolosa aspirazione per le armi nucleari”.

    2 ottobre 2013 – Intervenendo martedì all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato dell’ostilità dell’Iran verso Israele ricordando che “i presidenti iraniani sono andati e venuti, ma tutti hanno servito lo stesso implacabile credo abbracciato e attuato dal vero potere: l’ayatollah Khomeini ieri, Khamenei oggi”. Netanyahu ha definito il presidente iraniano Hasan Rohani “un fedele servitore del regime” che vuole ingannare il mondo con vane promesse in cambio della riduzione delle sanzioni. “Ahmadinejad era un lupo vestito da lupo – ha detto Netanyahu – Rohani è un lupo vestito da pecora”. E ha aggiunto: “Vorrei potergli credere ma i fatti sono ostinati, e il dato di fatto è che il feroce curriculum dell’Iran contraddice la retorica di Rohani”. Netanyahu ha ribadito che Israele non permetterà all’Iran di dotarsi di armi nucleari: “E se Israele sarà costretto a resistere da solo, resisterà da solo”, spiegando che un Iran nucleare sarebbe come 50 Coree del Nord. Per una soluzione pacifica della crisi, ha detto il primo ministro israeliano, l’Iran deve cessare ogni arricchimento dell’uranio, eliminare tutte le scorte di uranio arricchito, smantellare le infrastrutture nucleari e fermare tutti i lavori ai reattori ad acqua pesante. Netanyahu ha esortato il mondo a non avere mezze misure e a non allentare le sanzioni fino a quando queste condizioni non saranno soddisfatte. Netanyahu ha anche ribadito d’essere impegnato per un accordo tra palestinesi e Israele, ma ha accusato i dirigenti palestinesi di non aver fatto in tutti questi anni dolorosi sforzi come quelli fatti da Israele, e ha ribadito che Israele non scenderà a compromessi sulla sicurezza.

    2 ottobre 2013 – Colpi d’arma da fuoco sono stati esplosi martedì verso operai impegnati a innalzare una nuova recinzione di confine sulla frontiera israelo-siriana, vicino ad Hermonit, sulle alture del Golan.

    2 ottobre 2013 – Siria. Sono più di 115.000 le persone uccise in due anni e mezzo di guerra civile. Lo ha affermato martedì l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani (anti-Assad). Il dato indicherebbe che circa 5.000 persone sono morte nel solo mese di settembre, e che lo spargimento di sangue non ha conosciuto alcun rallentamento dopo l’accordo internazionale per l’eliminazione delle armi chimiche siriane a seguito della strage del 21 agosto con gas sarin nell’area di Damasco. Secondo l’Osservatorio, che ha sede in Gran Bretagna e raccoglie i dati attraverso una rete di attivisti, fonti mediche e militari in tutta la Siria, dall’inizio della guerra sono morti circa 47.000 soldati e miliziani fedeli al presidente Bashar Assad e circa 23.000 ribelli e disertori dell’esercito, mentre i civili uccisi sarebbero più di 41.000, tra cui 6.000 bambini e 4.000 donne. Il bilancio comprende anche 3.000 vittime non identificate.

    2 ottobre 2013 – L’Egitto ha bloccato voli e visti turistici verso l’Iran, citando ragioni di sicurezza. Lo ha annunciato martedì il portavoce del ministero turismo, Rasha Azaizi, senza entrare in ulteriori dettagli.

    2 ottobre 2013 – Sono arrivati martedì in Siria gli esperti Onu incaricati di avviare il processo di verifica ed eliminazione delle armi chimiche, approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

    2 ottobre 2013 – Iraq. La branca locale di al-Qaeda ha rivendicato una serie di attentati con autobombe a Baghdad che hanno causato la morte di almeno 55 persone. In un comunicato pubblicato lunedì sera, alcune ore dopo gli attentati in quartieri per lo più sciiti, il gruppo “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante” afferma che gli attacchi sono una rappresaglia contro “arresti, torture e uccisioni di sunniti” da parte del governo a guida sciita. Stando ai dati diffusi martedì dalle Nazioni Unite, sono quasi 900 i civili uccisi in tutto l’Iraq nelle violenze settarie del mese di settembre, cifra che porta i morti del 2013 a 5.740, vale a dire più del totale dello scorso anno quando, a seguito del ritiro delle truppe americane nel dicembre 2011, si era registrato il primo aumento annuale di vittime civili dal 2009. Nel complesso, il governatorato di Baghdad risulta il più colpito.

    2 ottobre 2013 – Gli chef israeliani Boaz Cohen e Ronny Basson hanno vinto il “Cous Cous festival” di San Vito Lo Capo con un piatto chiamato Harmony: purè di ceci con burro di lavanda e dentice ricoperto da una crema di melanzana affumicata e spolverato con salsa di cocco ed erba di limone. Con questa ricetta di cous cous, Israele è riuscito a battere gli altri otto paesi partecipanti (Costa d’Avorio, Egitto, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Tunisia e, per la prima volta nella storia della rassegna, gli Stati Uniti). A Israele è andato anche un premio speciale per l’originalità della preparazione, offerto da Electrolux Professional.

    2 ottobre 2013 – I creatori della app Atooma hanno vinto l’edizione italiana di “Startup Tel Aviv Bootcamp 2013″. All’evento hanno partecipato come finalisti anche ICoolHunt e Risparmio Super. La startup vincitrice si è così aggiudicata la partecipazione alla Innovation Week di fine ottobre a Tel Aviv.

    (Fonte: Israele.net)

    5 Ott 2013, 20:23 Rispondi|Quota
  • #3Daniel

    1 ottobre 2013 – Nell’incontro lunedì alla Casa Bianca, il presidente Usa Barack Obama ha detto di essere d’accordo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che è assolutamente necessario che l’Iran non possieda armi nucleari. Obama ha detto che le parole non bastano perché l’Iran sciolga le preoccupazioni circa il suo programma nucleare. L’Iran sembra disposto a negoziare, ha aggiunto, ma la diplomazia deve essere verificata e gli Stati Uniti non intendono togliere nessuna opzione dal tavolo, compresa l’azione militare. Dal canto suo Netanyahu ha detto di apprezzare come Obama ha messo in chiaro che gli Stati Uniti sono impegnati ad evitare che l’Iran si doti di armi nucleari.

    1 ottobre 2013 – Nel corso di un’audizione lunedì presso un think-tank di Washington, alla domanda se debbano essere imposte nuove sanzioni contro il programma nucleare iraniano la rappresentante della politica estera dell’Unione Europea, Catherine Ashton, ha risposto: “Non sta a me dire cosa debba fare il Congresso (Usa), ma mi piacerebbe arrivare ai negoziati di Ginevra con la migliore atmosfera possibile e questo significa, in un modo o nell’altro, che dobbiamo dimostrare disponibilità e buona fede nel sedersi a parlare, e aspettarci lo stesso in cambio”.

    1 ottobre 2013 – Un centinaio di leader ebrei americani hanno scritto una lettera al presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) per invitarlo a rendere di pubblico dominio la sua posizione contraria al cosiddetto “diritto al ritorno” (di profughi palestinesi e loro discendenti all’interno di Israele anche dopo la nascita di uno stato palestinese) e favorevole a uno stato palestinese smilitarizzato. La lettera, promossa dall’Israel Policy Forum, sottolinea che in un recente incontro privato Abu Mazen ha affermato che un accordo di pace con Israele porrebbe fine al conflitto e a qualsiasi rivendicazione palestinese su “Haifa, Acri e Safed”, e che uno stato palestinese non avrebbe alcun bisogno di “jet o missili”, ma solo di “un forte corpo di polizia”. “Rendere tali dichiarazioni di pubblico dominino per l’intera comunità internazionale mettendo in evidenza la disponibilità del popolo palestinese di vivere in pace con Israele – si legge nella lettera consegnata mercoledì ad Abu Mazen – costituirebbe un passo importante per migliorare l’atmosfera che influenza il processo di pace e confermerebbe che la dirigenza palestinese ha una strategia responsabile per forgiare con coraggio una pace duratura con Israele”. Tra i firmatari, vari dirigenti passati e presenti di gruppi d’opinione ebraici, ex membri del Congresso ebraico, autorevoli rabbini Reform e Conservative.

    1 ottobre 2013 – Soldati israeliani hanno aperto il fuoco lunedì sera verso due palestinesi che si erano infiltrati dalla striscia di Gaza. Uno è stato colpito ed è deceduto per le ferite, l’altro è stato arrestato dopo un breve inseguimento. Le forze di sicurezza stanno indagando la possibilità che i due stessero cercando di piazzare un ordigno esplosivo nella zona.

    1 ottobre 2013 – Parlando lunedì all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dei combattimenti che imperversano da due anni e mezzo nel suo paese (ca. 100mila morti, milioni di profughi e sfollati), il ministro degli esteri siriano Walid al-Moallem ha detto che “non vi è alcuna guerra civile in Siria, solo una guerra contro il terrorismo”, aggiungendo che il suo regime sta combattendo contro terroristi legati ad al-Qaeda “che mangiano cuori umani e smembrano persone vive solo perché sostengono una Siria unita e laica”. Al-Moallem ha anche accusato Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia d’aver impedito che si nominassero i “veri responsabili” degli attacchi con armi chimiche.

    1 ottobre 2013 – Yad Vashem, il Museo e Memoriale della Shoà a Gerusalemme, ha riconosciuto come Giusto tra le Nazioni un medico egiziano, Mohamed Helmy, che viveva a Berlino durante la seconda guerra mondiale e collaborò con una donna tedesca del posto, Freida Szturmann, anch’essa riconosciuta Giusta tra le Nazioni, nel salvare la vita di famiglie ebree che vivevano in città. Helmy è il primo egiziano a ricevere il riconoscimento dello Yad Vashem.

    1 ottobre 2013 – “Come si è rifiutato di incontrare Obama, così il presidente Rohani avrebbe dovuto rifiutarsi anche di parlare con lui al telefono”. Lo ha detto lunedì il comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, generale Mohammad Ali Jafari, in un’intervista al sito web Tasnimnews.com.

    1 ottobre 2013 – Gli ispettori Onu incaricati di indagare sull’uso di armi chimiche e biologiche nella guerra civile siriana hanno lasciato Damasco lunedì, dopo la loro seconda missione in due mesi. Questa settimana è previsto l’arrivo in Siria di un’altra squadra di esperti Onu con il compito di avviare il processo di verifica ed eliminazione delle armi chimiche del regime, in base alla risoluzione approvata la scorsa settimana dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

    1 ottobre 2013 – Egitto. Un tribunale ha confermato la pena detentiva e ha ordinato l’arresto dell’ex primo ministro Hisham Kandil, nominato a suo tempo dal deposto presidente Mohamed Morsi.

    1 ottobre 2013 – Parlando lunedì all’Aja a margine di un incontro con il Tribunale Penale Internazionale, il presidente israeliano Shimon Peres ha messo in guardia sulla minaccia posta dal programma nucleare di Teheran nonostante i recenti sforzi del neo presidente iraniano Hasan Rohani di cambiare tono con aperture verso l’Occidente. “Il discorso di Rohani era bello – ha detto Peres – ma si basa su una realtà fittizia, mentre in questo stesso momento le centrifughe iraniane continuano a lavorare per produrre uranio arricchito per una bomba nucleare”. Secondo Peres, “tutte le opzioni” devono restare aperte allo scopo di costringere l’Iran a rinunciare al programma nucleare militare.

    1 ottobre 2013 – Gli Stati Uniti non hanno fretta di revocare le sanzioni economiche contro l’Iran, ma si tratta comunque di uno scenario possibile una volta che un accordo garantisse che il programma nucleare iraniano non viene utilizzato per scopi militari. Lo ha detto il Segretario di stato Usa John Kerry in un’intervista alla CBS. Kerry ha precisato che gli Stati Uniti non toglieranno le sanzioni fino a quando non saranno pienamente certi di cosa sta facendo l’Iran nel suo programma.

    (Fonte: Israele.net)

    5 Ott 2013, 20:24 Rispondi|Quota
  • #4HaDaR

    E quelli di sinistra in Israele (come fanno tutti gli antisemiti del mondo), che SI DICONO per il progresso, la libertà, la democrazia, e tante altre balle che raccontano, VOGLIONO DARE UN ALTRO STATO A CODESTI PRIMITIVI, SANGUINARI E ASSASSINI, che TRATTANO LE LORO DONNE COME BESTIAME, come previsto dalla loro CULTURA, nella quale LE DONNE NON HANNO ALCUN DIRITTO CIVILE O PERSONALITÀ GIURIDICA AUTONOMA!!!

    Shavu’a Tov!

    5 Ott 2013, 22:26 Rispondi|Quota
  • #5HaDaR

    Come fanno tutti gli antisemiti del mondo, quelli di sinistra in Israele e fuori, che SI DICONO per il progresso, la libertà, la democrazia, e tante altre balle che raccontano, VOGLIONO DARE UN ALTRO STATO A CODESTI PRIMITIVI, SANGUINARI E ASSASSINI, che TRATTANO LE LORO DONNE COME BESTIAME, come previsto dalla loro CULTURA, nella quale LE DONNE NON HANNO ALCUN DIRITTO CIVILE O PERSONALITÀ GIURIDICA AUTONOMA!!!

    Shavu’a Tov!

    5 Ott 2013, 22:28 Rispondi|Quota
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