Roma, individuato autore spedizione teste di maiale ad obiettivi ebraici: 29enne legato a Forza Nuova

 
Emanuel Baroz
1 febbraio 2014
5 commenti

Teste maiale, individuato presunto autore: 29enne in passato legato a Forza Nuova

La digos della Questura di Roma ha perquisito una persona indiziata di aver inviato i tre pacchi alla Sinagoga, al Museo di Roma in Trastevere e all’ambasciata israeliana lo scorso 24 gennaio. Si tratta di un 29enne  con legami a ambienti del movimento di estrema destra

teste-maiale-sinagoga-roma-focus-on-israelRoma, 31 Gennaio 2014 – La Digos della questura di Roma sta conducendo delle perquisizioni, delegate dalla procura della repubblica capitolina, nei confronti di una persona indiziata di essere l’autore dell’invio dei tre pacchi contenenti delle teste di maiale alla Grande Sinagoga, al Museo della Storia di Roma in Trastevere e all’ambasciata israeliana lo scorso 24 gennaio.

Il perquisito è un 29enne romano legato agli ambienti dell’estrema destra. Gli inquirenti sarebbero arrivati al mittente analizzando i dati dei materiali sequestrati e incrociandoli con testimonianze di persone informate sui fatti. In particolare, durante le perquisizioni a casa del giovane c’era anche un testo del 1941, di Giovanni Preziosi, pseudonimo con cui aveva firmato i pacchi e storico del fascismo. Oltre al libro, “Giudaismo, bolscevismo, plutocrazia e massoneria”, una scimitarra e alcune magliette del movimento di destra di Forza Nuova. Cinque anni fa aveva anche partecipato ad una manifestazione di Forza Nuova a Roma.

I tre pacchi con dentro le teste di maiale erano indirizzati alla Sinagoga di Roma, alla sede dell’ambasciata israeliana e al museo della Storia a Trastevere, in piazza Sant’Egidio, dove era in corso una mostra sulla Memoria della Shoah. Solo quest’ultima era arrivata a destinazione ma, poiché il voluminoso pacco era privo di mittente, il vigilante non l’aveva accettato. Lo scatolone era dunque tornato indietro al deposito Tnt Traco di via di Salone, dove c’erano gli altri due pacchi identici pronti a essere smistati. E’ stato il cattivo odore che emanava uno degli involucri a far scattare l’allarme. I dipendenti dell’agenzia di consegne hanno avvertito la polizia che, con lo scanner, ha esaminato il contenuto e scoperto il contenuto. Teste di maiale, appunto, e subito è scesa in campo la Digos.

“La Comunità Ebraica di Roma ringrazia le forze dell’ordine per aver identificato il presunto autore del pacco ignobile” dichiara il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici. “La prontezza e la velocità d’intervento dimostrano ancora una volta l’attenzione della Questura ai fenomeni criminosi che si verificano a Roma – prosegue -. A Massimo Maria Mazza, a Diego Parente della Digos e ai loro uomini vanno i nostri complimenti per l’ottimo lavoro svolto”.

“Un ringraziamento particolare anche agli organi di sicurezza interni alla Comunità Ebraica di Roma che, seguendo le procedure standard, hanno saputo affrontare con professionalità questa spiacevole vicenda”, conclude.

(Fonte: Repubblica.it, Rainews.it, 31 Gennaio 2014)

Nella foto in alto: uno scorcio della Grande Sinagoga di Roma

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  • #1Emanuel Baroz

    Indagato per teste di maiale a ebrei voleva fondare suo movimento

    Individuato dalla Digos un 29enne romano

    Roma, 31 gen. (TMNews) – Il 29enne romano, presunto autore dell’invio dei pacchi con teste di maiale alla Sinagoga di Roma, al museo di Roma in Trastevere, e l’ambasciata israeliana lo scorso 24 gennaio, avrebbe voluto fondare un suo movimento. È questo uno degli elementi emersi dalle indagini della Digos di Roma, che oggi ha perquisito, alla periferia della capitale, la casa del 29enne, indagato per propaganda e compimento di atti ispirati all’odio e alla discriminazione razziale. I tre pacchi, erano stati consegnati ad un corriere perché venissero recapitati ai tre indirizzi, con tre teste di maiale, crude, all’interno.

    Dentro ai pacchi, uno dei quali mai arrivato e un altro in realtà rimandato indietro, gli investigatori hanno trovato un biglietto con frasi di stampo chiaramente antisemita ricavabili da alcuni testi circolanti su internet di autori del ‘900. Il mittente dei pacchi, con indirizzo inesistente, risultava Giovanni Preziosi: questo è stato uno degli elementi chiave dell’indagine. Preziosi, infatti, è uno storico del Fasciscmo, ma soprattuto è considerato uno dei padri dell’antisemitismo italiano, fu ispettore generale per la demografia e la razza e firmatario del Manifesto sulla razza. Durante la perquisizione gli agenti della Digos hanno trovato in casa del giovane proprio un testo del 1941 di Giovanni Preziosi, “Giudaismo, bolscevismo, plutocrazia e massoneria”.

    Non solo, a far convergere le indagini sul 29enne indagato, dipendente di un centro estetico, anche una serie di altri elementi ricavati sia “dal monitoraggio costante degli ambienti di estrema destra di stampo antisemita”, che “da numerose testimonianze raccolte che ricostruiscono la consegna dei pacchi”, ha spiegato in conferenza stampa il capo della Digos di Roma, Diego Parente.

    Il giovane, non risulta avere precedenti penali, ma era conosciuto alla Digos come simpatizzante di Forza Nuova, per aver partecipato ad alcune manifestazioni di Forza Nuova nel 2005; durante la perquisizione sono state ritrovate t-shirt dello stesso movimento di estrema destra. Durante la perquisizione sono stati anche sequestrati un computer, che sarà analizzato e una scimitarra. L’indagine proseguirà, hanno spiegato gli investigatori, per individuare eventuali altre persone coinvolte nella preparazione o ideazione di quello che lo stesso capo della Digos ha definito “ignobile gesto”. Al momento risulta comunque, dai primi elementi investigativi raccolti, che il 29enne volesse fondare un proprio movimento di matrice antisemita. Anche su questo punto le indagini proseguono, nel massimo riserbo, per capire a che punto fosse questo progetto.

    Fondamentali nell’indagine sarebbero state quindi anche le testimonianze raccolte. Molte persone, infatti – hanno spiegato gli investigatori – sono entrate in contatto con l’indagato, tra cui anche il corriere che ha ricevuto in consegna i pacchi. Ci sono quindi, a giudizio degli investigatori, “elementi certi” che portano a far convergere i sospetti. Il giovane, secondo le indagini, avrebbe consegnato infatti personalmente al corriere le teste di maiale, forse procuratesi da venditori ambulanti, e si sarebbe anche raccomandato che venissero consegnati prima del 27 gennaio, Giorno della memoria.

    “Le indagini sono state condotte in modo molto rapido – ha sottolineato il capo della Digos Parente – perché il gesto richiedeva una risposta pronta e forte da parte dello Stato”. “Si è trattato di un fatto grave – ha sottolineato anche il questore Massimo Mazza, intervenendo in conferenza stampa – e molto sentito non solo in Italia, c’era un obbligo morale di rispondere tempestivamente”.

    http://www.tmnews.it/web/sezioni/top10/indagato-per-teste-di-maiale-a-ebrei-voleva-fondare-suo-movimento-20140131_180121.shtml

    1 Feb 2014, 20:07 Rispondi|Quota
  • #2Parvus

    Il classico intellettuale neonazista.

    1 Feb 2014, 20:40 Rispondi|Quota
    • #3frankdd

      @Parvus: Sull’orlo del suicidio..

      2 Feb 2014, 20:58 Rispondi|Quota
  • #4Robdic

    Bene, questo individuo è stato semplicemente denunciato (il che lo renderà più autorevole innanzi ai delinquenti suoi pari, proprio come voleva lui) e ora se ne sta a casa, o al centro estetico che gestisce, libero di fare qualche altro invio o qualche altra bravata, così come gli schifosi miserabili di Militia sono liberi di reiterare all’infinito le loro infami scritte. Del resto, che gli costa? Rischiano soltanto una banale denuncia e un giudizio, se mai ci sarà, “a babbo morto”.

    4 Feb 2014, 16:56 Rispondi|Quota
  • #5enrico

    NON ERA POI COSì PROBLEMATICO INDIVIDUARE GLI AUTORI DELL’INVIO DI TESTE DI MAIALE MOZZE A LUOGHI EBRAICI: BASTAVA FERMARE TUTTI GLI ACEFALI.

    4 Feb 2014, 22:47 Rispondi|Quota