Hamas ribadisce che non riconoscerà il diritto di Israele ad esistere

 
Emanuel Baroz
30 aprile 2014
4 commenti

Hamas non riconoscerà il diritto di Israele ad esistere

hamas-fatah-accordo-no-israele-focus-on-israelL’accordo di unità nazionale palestinese non porterà Hamas a riconoscere il diritto di Israele ad esistere e non porterà nessun militante di Gaza sotto il controllo del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Lo ha dichiarato martedì sera alla Reuters Mahmoud Al-Zahar, uno dei più alti esponenti del gruppo islamista palestinese considerato terroristico dalla maggior parte dei paesi occidentali.

Nel tentativo di rassicurare gli occidentali, Abu Mazen ha detto che il nuovo governo riconoscerà Israele e onorerà gli accordi già firmati, ma Zahar respinge questa tesi come un “gesto vuoto” e sostiene che i ministri saranno solo degli accademici senza alcuna autorità politica. “Abu Mazen non dice la verità – ha affermato Zahar – Dice che questo sarà il suo governo, ma non sarà il suo governo: si tratta di un governo di unità nazionale. Sta spacciando questa tesi solo per ridurre la pressione cui è sottoposto”.

Zahar ha aggiunto che Hamas rimarrà a capo delle proprie milizie indipendentemente dall’accordo e da chi vincerà le elezioni nazionali in programma per la fine dell’anno. “Nessuno toccherà le sezioni della sicurezza a Gaza – ha spiegato – Nessuno potrà toccare una persona dell’ala militare. Nessuno lo ha chiesto”. Alcuni hanno sostenuto che Hamas sia stata spinta all’accordo da problemi economici. “Abbiamo un buon rapporto con l’Iran, ma si sa che l’impatto del problema siriano è ancora forte: la comunicazione non è come un tempo” ha detto Zahar, rifiutando di dare dettagli sui finanziamenti iraniani a Hamas. Secondo Zahar, è Abu Mazen che ha voluto l’accordo perché “è molto debole”.

(Fonte: Israele.net, 30 Aprile 2014)

Nell’immagine in alto: Khaled Meshaal, leader di Hamas

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  • #1Emanuel Baroz

    Hamas ribadisce: “Non riconosceremo mai Israele”

    Hamas ha messo in chiaro, domenica, che non ha alcuna intenzione di riconoscere Israele, pur sostenendo che non ostacolerà i negoziati teoricamente in corso tra Olp e Gerusalemme. Nei primi giorni dopo la firma dell’accordo di riconciliazione con Fatah, l’unico commento ufficiale di Hamas era stata una laconica dichiarazione diffusa mercoledì da Gaza che definiva l’unità palestinese “un successo nazionale e uno snodo importante nella storia palestinese”. Ma i successivi commenti del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), secondo cui il governo di unità nazionale da lui guidato riconoscerà Israele, insieme a dichiarazioni nello stesso senso attribuite sabato scorso dal Washington Post al portavoce del “governo” di Hamas, Taher Nunu, hanno spinto diversi esponenti di Hamas a prendere posizione. “Le parole che mi sono state attribuite dal giornale americano sono errate e le smentisco inequivocabilmente” ha detto domenica Taher Nunu all’agenzia di stampa palestinese Qudsnet. Nunu ha aggiunto che potrebbe querelare il Washington Post per la “falsa notizia”. Sami Abu Zuhri, un portavoce del movimento Hamas, ha tracciato una distinzione tra il governo di unità palestinese, che avrà il compito di gestire gli affari interni, e l’Olp, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, di cui Hamas non fa parte, il cui ruolo comprende il negoziato con Israele. “Prendiamo atto che il riconoscimento dell’occupazione [Israele] da parte di Abu Mazen è la sua posizione tradizionale, nulla di nuovo. Ma la posizione del movimento Hamas è granitica nel non riconoscere l’occupazione in qualsiasi forma. In ogni caso i negoziati sono affare dell’Olp: il governo [di unità nazionale palestinese] non vi ha niente a che fare”. Anche Hassan Youssef, un esponente di Hamas in Cisgiordania che la settimana scorsa aveva detto a Times of Israel che la riconciliazione palestinese sarà utile per il processo di pace, domenica si è precipitato a precisare, al sito web del quotidiano di Hamas Al-Resalah, che Hamas non riconoscerà mai Israele, aggiungendo che “Hamas non è responsabile delle relazioni dell’Olp con Israele”. (Da: Times of Israel, 27.4.14)

    http://www.israele.net/la-shoa-hamas-e-la-riconciliazione-fra-fazioni-palestinesi

    30 Apr 2014, 21:00 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Aspettando il Godot palestinese

    Perché continuiamo a stupirci ogni volta che Abu Mazen si sottrae alla firma di un accordo di pace con Israele?

    http://www.israele.net/aspettando-il-godot-palestinese

    30 Apr 2014, 21:02 Rispondi|Quota
  • #3Daniel

    1 maggio 2014 – Nella sua prima dichiarazione pubblica a una settimana dalla firma del patto di riconciliazione con Fatah, il capo di Hamas Khaled Mashaal ha dichiarato mercoledì che il suo movimento rimane impegnato nella jihad (guerra santa) contro Israele. Rivolgendosi in collegamento a migliaia di palestinesi riuniti a Ramallah per i funerali di due terroristi delle Brigate Ezzedin Al-Qassam (Hamas), Mashaal ha affermato: “Il nostro percorso è la resistenza e il fucile, e la nostra scelta è la jihad”. Secondo Mashaal, i palestinesi avevano bisogno di una decisione politica unitaria e di una strategia comune che conduca “alla liberazione delle nostre terre e dei luoghi santi e al ritorno dei profughi palestinesi”. Mashaal ha aggiunto che Hamas è favorevole all’azione politica e diplomatica contro Israele nell’arena internazionale, ma che “non c’è né passato né futuro senza jihad e lotta armata, e la jihad è la nostra strada”.

    1 maggio 2014 – Oltre un migliaio di sostenitori di Hamas hanno marciato mercoledì per le strade di Ramallah, “capitale” di fatto dell’Autorità Palestinese, in una dimostrazione di forza verso la fazione rivale Fatah, con cui Hamas ha firmato la settimana scorsa un patto di riconciliazione. La manifestazione ha fatto seguito ai funerali nella moschea principale della città di due terroristi di Hamas, Imad e Adel Awadallah, morti nel 1998 in uno scontro a fuoco con soldati israeliani, le cui spoglie Israele ha trasferito in questi giorni all’Autorità Palestinese. Agenti palestinesi in uniforme e in borghese hanno sorvegliato i manifestanti, alcuni a volto coperto, che gridavano slogan come “vendetta” e “colpire Tel Aviv”. Quella di mercoledì è stata una delle più grandi adunate organizzate da Hamas in Cisgiordania da quanto Fatah e Hamas sono arrivate ai ferri corti, dopo il golpe di Hamas a Gaza del 2007.

    (Fonte: Israele.net)

    1 Mag 2014, 18:52 Rispondi|Quota
  • #4Pasquale

    Benissimo.
    E Israele non molli un centimetro dei territori finché cambiano idea.

    2 Mag 2014, 16:49 Rispondi|Quota