Israele: 66 anni e non li dimostra!!!

 
Emanuel Baroz
6 maggio 2014
26 commenti

Israele: 66 anni e non li dimostra!!!

 

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Era il 14 maggio del 1948, 5 di Iyar 5708, quando David Ben Gurion proclamò l’indipendenza dello Stato di Israele. Ciò avvenne NONOSTANTE la Shoah. Nonostante 6 milioni di morti per mano nazista, gli ebrei non si arresero e perseguirono il sogno che nacque più di 2000 anni prima. E dopo secoli di esilio, di condanne, di vessazioni, di pogrom e persecuzioni, il popolo ebraico poté raggiungere quei fratelli che da millenni non si erano mai mossi da Eretz Israel, dalla Terra Promessa.

Da ieri sera sono quindi iniziati i festeggiamenti in tutto lo Stato di Israele per la celebrazione di Yom ha Atzmaut (Giorno dell’Indipendenza) a cui sono seguiti i discorsi pubblici degli uomini politici più in vista. Shimon Peres nel suo ultimo discorso come presidente (la sua carica scadrà tra pochi mesi) ha espresso la necessità di perseverare nella ricerca della pace, ricordando che si tratta di una missione, oltre ad esser un sogno, nella quale non si deve mai perdere fiducia. Anche il premier Benjamin Netanyahu si è unito alle parole del presidente israeliano, sottolineando che “Dopo 2mila anni di esilio», siamo di nuovo “nella nostra storica patria, indipendenti e sovrani”.

[Alla vigilia dell suo 66esimo compleanno, lo Stato d’Israele conta una popolazione di 8.180.000 abitanti, cioè oltre dieci volte di più della sua popolazione al momento della dichiarazione dell’indipendenza nel 1948 (che era, tra ebrei e non ebrei, di 806.000 cittadini). Oggi gli ebrei costituiscono il 75% della popolazione israeliana, gli arabi il 20,7%. Dallo Yom Ha Atzmaut dell’anno scorso, la popolazione è aumentata di 157.000 abitanti, pari a una crescita del 2%. Nel 1948 Tel Aviv era l’unica città israeliana con più di 100.000 abitanti. Oggi in Israele vi sono 14 città con più di 100.000, e di queste 6 ne hanno più di 200.000: Gerusalemme, Tel Aviv, Haifa, Rishon LeZion, Ashdod e Petah Tikva.]

Thanks to Progetto Dreyfus e Israele.net

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  • #1Gaetano

    Oggi anche la Palestina avrebbe potuto essere uno stato, da 66 anni.
    E invece non esiste: gli arabi nel 1947 rifiutarono la partizione del mandato britannico in Medio Oriente, e dopo la proclamazione di Israele, a maggio 1948, scatenarono la prima di sei guerre di annientamento dello stato ebraico; perse tutte.

    6 Mag 2014, 21:55 Rispondi|Quota
  • #2Daniele

    L’ennesimo oltraggio di De Magistris alla Pace.

    Ieri pomeriggio, mentre in Israele si celebrava Yom Hazikkaron (il Giorno del ricordo dei caduti per la difesa di Israele e delle vittime del terrorismo arabo-palestinese) il sindaco di Napoli, con una scelta dei tempi che ormai non può più essere considerata casuale ma chiaramente premeditata per dimostrare che lui “se ne frega” (per dirla alla Mussolini) che le sue scelte di campo possano offendere qualcuno (nel caso specifico, gli Ebrei napoletani), ha conferito a Ibrahim Faltas, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori – Custodia di Terra Santa, che, come si legge nel post pubblicato sulla pagina facebook di De Magistris “nel 2002 fu coinvolto nell’assedio della Basilica della Natività, a Betlemme, da parte dell’esercito israeliano”, il titolo di “messaggero di pace della città di Napoli”.

    Ma chi è padre Faltas?E’ un sacerdote egiziano (guarda un pò) che non perde occasione, come molti religiosi cristiani in Medio Oriente, per gettare fango su Israele con vere e proprie menzogne. Ecco cosa affermava padre Faltas, a proposito dell’assedio della basilica di Betlemme, in un suo articolo del 2002 :

    “Martedì 2 aprile, alle tre del pomeriggio, stavo insieme a dei giornalisti italiani che qualche ora prima erano arrivati al nostro convento, mentre l’esercito israeliano dava l’assalto a Betlemme, quando sono entrati più di duecento palestinesi anche loro in fuga dall’offensiva israeliana. Molti sono entrati dalla porta principale del nostro convento, dopo averla forzata. Altri venivano dalla parte dei greci ortodossi. Si sono radunati tutti nella basilica della Natività, che sorge sul luogo dove è nato Gesù. Non c’è stato bisogno di parole, non ci sono state spiegazioni né esplicite richieste di asilo. La situazione si spiegava da sé. Mentre tutto il complesso della basilica veniva posto sotto assedio, abbiamo subito pensato che con quella gente avremmo dovuto dividere il nostro cibo e le nostre risorse. L’accoglienza per chi cerca rifugio nella nostra casa, chiunque sia, è scritta nella nostra storia. Tra chi ha cercato rifugio qui non ci sono solo persone armate. C’è anche il governatore di Betlemme e l’avvocato del convento, che sono accorsi all’inizio per tentare di risolvere la situazione e non sono più potuti uscire. Molti altri sono semplici cittadini di Betlemme che si trovavano qui vicino quando è cominciato l’assalto israeliano, e sono scappati per istinto verso quello che sembrava loro un luogo sicuro per chi è in difficoltà.”

    Insomma, si sarebbe trattato di fuggiaschi che cercavano asilo.

    E ancora:

    “Le fonti israeliane insistono nel presentarci come ostaggi tenuti sotto tiro dalle armi di chi è qui. Ma a tenerci qui è solo il desiderio di portare avanti e veder concludere bene una trattativa di pace.”

    Quindi, secondo padre Faltas, gli Israeliani avrebbero detto il falso.

    Ecco invece la versione del giornalista Toni Capuozzo, testimone di quei fatti.

    “Dal mio punto di vista fu, banalmente, una vicenda annunciata. Si capiva che sarebbe andata così, nei giorni in cui tutti attendevano il ritorno dei carri israeliani a Betlemme, e in cui tutti si chiedevano cosa avrebbero fatto i militanti palestinesi: tutto meno che affrontarli a viso aperto. In un servizio di quei giorni feci una previsione facile facile: avrebbero cercato di mettere tra sé e gli israeliani i luoghi sacri. Fare una battaglia casa per casa sarebbe stato sanguinoso per la popolazione civile, usare i luoghi sacri avrebbe messo gli israeliani in imbarazzo davanti al mondo. E così avvenne, anche se non potevo prevedere che ci sarei finito in mezzo, costretto con altri colleghi a rifugiarmi nel convento di Santa Caterina, dove da lì a poco avrebbero fatto irruzione i palestinesi. Li vidi entrare, e capii, da come si abbracciavano che non festeggiavano un riparo improvviso raggiunto fra mille difficoltà, ma l’obbiettivo riuscito, dopo averlo immaginato, preparato, cercato. E sentii, come gli altri colleghi, gli spari dal tetto della Basilica, indirizzati verso gli israeliani, perché rispondessero, secondo uno schema già impiegato a Beit Jalla, da dove i miliziani sparavano, appostati nelle case delle famiglie cristiane, e poi se la davano, sperando in una cannonata che avrebbe fatto fremere l’opinione pubblica mondiale.”

    Evidentemente la versione di Capuozzo è più veritiera di quella di padre Faltas se l’agenzia vaticana “Fides”, al diciassettesimo giorno di occupazione (perchè di questo si trattò) titolava un suo dispaccio da Betlemme: “Natività, salta ancora la commissione. Colpa di Arafat?”.

    Ancora «Alte fonti ecclesiastiche» hannoavevano confermato lo stesso giorno a Lorenzo Cremonesi del “Corriere della Sera”: «È Arafat che blocca tutto. Non ha impedito che i suoi uomini violassero il Luogo Santo con le armi e ora cerca di trarne profitto. Nella Chiesa c´è fortissimo disappunto nei suoi riguardi, specie alla luce delle grandi aperture che il papa ha fatto nei suoi confronti negli ultimi due decenni. Attualmente gran parte dei circa 200 armati nella basilica, gli altri sono civili, appaiono logorati da 17 giorni di assedio. Sarebbero pronti ad arrendersi, ma Arafat cinicamente si oppone».

    Ecco quindi chi è padre Faltas: un bugiardo schierato con i terroristi palestinesi.

    D’altra, a proposito di Arafat, in un’intervista a Vanity Fair pubblicata nel novembre 2004, lo stesso Faltas affermava: “Non so che cosa abbia fatto dal punto di vista del terrorismo, certo ha lavorato molto per la pace.”

    Non c’è che dire: dopo il sostegno alla Flotilla, il conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli ad Abu Mazen e la “condanna” della giunta napoletana per la ferrovia ad alta velocità che congiungerà Tel Aviv a Gerusalemme, il conferimento del titolo di “messaggero di pace della città di Napoli” a padre Faltas è l’ennesimo schiaffo dato, oltre che agli Ebrei e ad Israele, alla Pace stessa.

    6 Mag 2014, 21:58 Rispondi|Quota
  • #3Simone

    Quando si festeggia sul dolore altrui non dovrebbe essere mai bello, ma evidentemente è un’opinione: centinaia di migliaia di persone costrette a lasciare le proprie case…. bella base davvero per festeggiare!

    7 Mag 2014, 22:26 Rispondi|Quota
    • #4Emanuel Baroz

      Leggi questa invece di scrivere minchiate:

      Israele ha occupato la Palestina, cacciando i palestinesi nel ’48, nel ’49 e nel ’67. E ora non vuole farli tornare

      Non è vero che Israele abbia espulso tutti gli arabi durante e dopo le guerre del 1948, ’49 e ’67. Altrimenti non si saprebbe spiegare come mai nello Stato ebraico vivano oggi oltre un milione di arabi di nazionalità israeliana, e come mai ne vivano un milione e mezzo in Cisgiordania.

      Secondo le stime dell’ONU, si può fissare in 4/500.000 gli arabi che lasciarono o furono cacciati dalla Palestina nel corso di quelle guerre. Una parte era fuggita dalla guerra, stimolata dagli appelli dei paesi arabi che si accingevano, secondo le loro intenzioni, a entrare in forza in Palestina e “buttare a mare gli ebrei”. In numerosi messaggi agli arabi di Palestina, diffusi dalle radio di Damasco e del Cairo, veniva assicurato che essi sarebbero ben resto ritornati alle loro case da vincitori, con tutto quello che questo significava: per il momento però la loro presenza avrebbe ostacolato le vittoriose operazioni di guerra.

      Un’altra parte venne effettivamente cacciata dagli ebrei nel corso delle operazioni belliche. E’ curioso osservare che il numero di arabi che in un modo o nell’altro lasciarono la Palestina, è uguale a quello degli ebrei espulsi o costretti a fuggire dai paesi arabi nel 1948, subito dopo la nascita dello Stato d’Israele, e che Israele assorbì allora con immense difficoltà.

      Dei territori occupati da Israele nel 1967, la Cisgiordania e la parte orientale di Gerusalemme facevano parte del Regno di Giordania, il Sinai dell’Egitto, e Gaza era occupata dall’Egitto ma non ne faceva parte, per cui agli abitanti venne sempre rifiutata la nazionalità egiziana. Si sa che il Sinai venne integralmente restituito all’Egitto quando nel settembre 1978 venne firmato a Camp David dal Premier israeliano Begin, dal Presidente egiziano Sadat, e con l’autorevole avallo del Presidente degli Stati Uniti Carter, il trattato di pace. Quanto alla Cisgiordania e a Gerusalemme Est, la Giordania non volle più trattare la loro restituzione, preferendo girare il problema alle nascenti organizzazioni palestinesi che mai, nei decenni precedenti, avevano rivendicato una sovranità su quei territori: i palestinesi della Cisgiordania erano semplicemente cittadini giordani, come lo sono tuttora i palestinesi di Giordania, vale a dire i due terzi degli abitanti il Regno hascemita. Perché poi gli abitanti della Cisgiordania non abbiano mai rivendicato un loro Stato quando facevano parte della Giordania, e gli arabi di Gaza non abbiano fatto altrettanto durante l’occupazione egiziana, nessuno lo ha spiegato.

      http://www.focusonisrael.org/2009/01/01/israele-ha-occupato-la-palestina-cacciando-i-palestinesi-nel-48-nel-49-e-nel-67-e-ora-non-vuole-farli-tornare/

      7 Mag 2014, 22:41 Rispondi|Quota
    • #5Simone

      @Emanuel Baroz: Un’altra parte venne effettivamente cacciata dagli ebrei nel corso delle operazioni belliche.
      Anche questa una “minchiata”? Comunque complimentissimi per i toni usati, li userà sempre discutendo con chi non la pensa come lei?

      7 Mag 2014, 23:09 Rispondi|Quota
    • #6Simone

      @Emanuel Baroz: Poi, voglio dire, mi autocita un sito estremamente di parte?Va bene la presunzione di superiorità nei confronti di tutto il mondo, ma questo sito adesso diventa un nuovo Vangelo? Ma siamo seri, per favore!

      7 Mag 2014, 23:12 Rispondi|Quota
    • #7Simone

      @Emanuel Baroz: Offese e commenti cancellati…..si, siete veramente democratici! E per fortuna che siamo nel web…

      8 Mag 2014, 12:18 Rispondi|Quota
    • #8Ruben DR

      @Simone: ma studia la storia invece di venire qui a proporre le menzogne che da ANNI vengono dette dai pacifinti come te!

      8 Mag 2014, 14:22 Rispondi|Quota
    • #9Ruben DR

      @Simone: Emanuel, questo è così’ intriso di pregiudizio che manco si è accorto che il link che hai messo si riferisce ad un libro scritto da Luciano Tas…eppure c’è scritto sia all’inizio che alla fine del post eh!

      8 Mag 2014, 14:23 Rispondi|Quota
    • #10Robdic

      @Simone: Che vuoi dire con offese e commenti cancellati? Ma perchè non te ne stai con chi la pensa come te, che, contrariamente a quanto dici, è decisamente molto più anti democratico con chi non la pensa come lui rispetto a questo sito, ma già, a voi è permesso tutto, Stalin style, vero? Del resto, se non sbaglio, sei lo stesso scemo che mesi fa sparava cazzate a tutto spiano, evidentemente sei inguaribile…

      8 Mag 2014, 17:24 Rispondi|Quota
    • #11Simone

      Ruben DR ha detto:

      @Simone: ma studia la storia invece di venire qui a proporre le menzogne che da ANNI vengono dette dai pacifinti come te!

      L’ho fatto e continuo a farlo, anche se comprendo benissimo quando riscriverne determinate parti faccia evitare diversi sforzi non sempre graditi….

      8 Mag 2014, 17:57 Rispondi|Quota
    • #12Daniel

      @Simone: leggi cosa scrive Gaetano qui sopra…..è la miglior risposta alle tue farneticazioni intrise di pregiudizio

      8 Mag 2014, 23:45 Rispondi|Quota
    • #13Daniel

      @Simone: Emanuel, ma perchè perdiamo ancora tempo con questo? Ma non ti rendi conto che è uno dei soliti provocatori che si divertono a passare da queste parti per sentirsi importanti?

      8 Mag 2014, 23:47 Rispondi|Quota
    • #14Emanuel Baroz

      @Simone: non abbiamo cancellato nulla….altra minchiata che hai scritto!

      12 Mag 2014, 16:02 Rispondi|Quota
  • #15Progetto Dreyfus

    ANCHE PROGETTO DREYFUS CELEBRA LA NAQBA PALESTINESE, MA NON OGGI

    Il giorno dopo la Dichiarazione di Indipendenza dello Stato di Israele, i palestinesi celebrano il giorno della Naqba, la catastrofe. Se fossimo palestinesi, anche noi ricorderemmo la Naqba, ma non il 15 maggio. Lo faremmo ogni giorno, consapevoli che la responsabilità della catastrofe è tutta delle Autorità palestinesi che in 66 anni non si sono mai curati del proprio popolo ed hanno mantenuto volutamente una condizione di povertà e di sottocultura che permette di manipolare meglio le persone e governare secondo le linee dittatoriali.

    Vero è che molti palestinesi, durante la Guerra di Indipendenza, persero le proprie case e i propri averi: alcuni vennero cacciati, perché abitavano in zone strategiche che servivano alla difesa degli israeliani, mentre molti altri lasciarono le proprie case volontariamente, convinti e forgiati dai leader palestinesi e dai paesi arabi vicini, che Israele sarebbe stato spazzato in pochi giorni, gli ebrei buttati in mare e gli arabi avrebbero tenuto per se un territorio che per millenni restò desertico e senza uno Stato.

    Quel che viene completamente omesso dai palestinesi di oggi, è che nel 1947 rifiutarono la soluzione dei due Stati proposta dall’Onu, così come rifiutarono tutte le proposte successive di creare lo Stato Palestinese, avanzate durante i diversi processi di pace mediati dagli Stati Uniti. Fra gli ultimi, ricordiamo gli Accordi di Camp David, in cui Israele offrì tutta la Striscia di Gaza, il 91% del West Bank e il controllo palestinese su Gerusalemme Est, e il ritiro unilaterale del 2005 dalla Striscia di Gaza: la proposta del 2000 venne rifiutata da Arafat, mentre a Gaza, invece di fondare uno Stato democratico, optarono per il controllo del territorio da parte dell’organizzazione terroristica Hamas.
    Tutt’ora, a Gaza e nel West Bank governano personaggi eletti nel lontano 2006; dello Stato Palestinese neanche l’ombra; Gaza è rimasta la base terroristica per il lancio di razzi verso i cittadini israeliani; nuove scuole, nuovi ospedali e nuove case non sono stati mai costruiti, perché sostituiti da campi di addestramento e depositi di armi.
    Miliardi e miliardi di dollari dei finanziamenti internazionali andavano nelle tasche di Arafat ai tempi dell’OLP; oggi vanno nelle mani dei terroristi di Hamas a Gaza e nelle mani dei funzionati corrotti dell’ANP nel West Bank.

    A rimetterci sempre la popolazione palestinese lasciata in condizioni di povertà e sottosviluppo. Hanno ragione, è una Naqba.

    https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/628279087248456/?type=1

    7 Mag 2014, 22:55 Rispondi|Quota
  • #16Simone

    Robdic ha detto:

    @Simone: Che vuoi dire con offese e commenti cancellati? Ma perchè non te ne stai con chi la pensa come te, che, contrariamente a quanto dici, è decisamente molto più anti democratico con chi non la pensa come lui rispetto a questo sito, ma già, a voi è permesso tutto, Stalin style, vero? Del resto, se non sbaglio, sei lo stesso scemo che mesi fa sparava cazzate a tutto spiano, evidentemente sei inguaribile…

    Stalin mi sta abbastanza sul cazzo a dire il vero, ritenta, magari sarai più fortunato. Scemo che spara cazzate a tutto spiano? Questo è l’esempio LAMPANTE di come vi comportate con chi osa non condividere le vostre idee, tanto per dire….

    8 Mag 2014, 17:59 Rispondi|Quota
    • #17Daniel

      @Simone: ma falla finita…vieni qui a scrivere sempre le stesse cose, peraltro non vere, non ascolti nessuno, provochi tutti con i tuoi post pieni di pregiudizio, e pretendi anche che le reazioni siano da educande?! Ma per favore…

      8 Mag 2014, 23:49 Rispondi|Quota
    • #18Robdic

      @Simone: Eh no, bello! Tu non sei semplicemente “uno che non condivide le nostre idee”, tu sei un mistificatore e provocatore, pertanto a mio modesto parere non meriti la dignità d’interlocutore, che avresti se fossi in buona fede. Di conseguenza non meriti rispetto alcuno e, se ti da fastidio che ti si chiami col tuo nome come ho fatto io, non devi far altro che startene con i tuoi simili, i “complottisti” e revisionisti vari…

      9 Mag 2014, 16:53 Rispondi|Quota
    • #19Simone

      @Robdic: Spero non ci sia bisogno di stare solo con chi la pensa come me, ci sarà da qualche parte qualcunop che rispetta le opinioni altrui, no? Chiaro che non è questo il luogo, ed è lampante. Comunque vi lascio a darvi ragione da soli ed a continuare a convincervi che questo sia un sito imparziale e degno di rispetto (siamo a livelli di stoptheism qua…)….

      9 Mag 2014, 18:08 Rispondi|Quota
    • #20frenkel

      @Robdic: mamma mia come state messi! Certo, quando si deve perorare una causa persa e sostenere ogni momento che il bianco è nero e la guerra è pace l’effetto è questo. Basta un commentatore educato che spiattelli un attimo i fatti ed evidenzi le contraddizioni e il castello della propaganda crolla. E scatta il nervosismo.

      10 Mag 2014, 10:02 Rispondi|Quota
  • #21Simone

    Daniel ha detto:

    @Simone: ma falla finita…vieni qui a scrivere sempre le stesse cose, peraltro non vere, non ascolti nessuno, provochi tutti con i tuoi post pieni di pregiudizio, e pretendi anche che le reazioni siano da educande?! Ma per favore…

    Sai, solitamente sono abituato a rispondere in maniera ferma quanto educata a chi ha opinioni diverse dalle mie, sopratutto a questi ultimi anzi, ma evidentemente non è cosi per tutti. Magari ho toccato qualche tasto dolente, chissà….

    9 Mag 2014, 14:34 Rispondi|Quota
    • #22Daniel

      @Simone: finora hai solo scritto cose non vere…il tasto dolente qui è la tua testardaggine nel voler a tutti i costi sostenere una tesi che non esiste. Ma tu continua pure a rispondere se questo ti fa star meglio…ognuno si diverte come può!

      12 Mag 2014, 15:21 Rispondi|Quota
  • #23Simone

    frenkel ha detto:

    @Robdic: mamma mia come state messi! Certo, quando si deve perorare una causa persa e sostenere ogni momento che il bianco è nero e la guerra è pace l’effetto è questo. Basta un commentatore educato che spiattelli un attimo i fatti ed evidenzi le contraddizioni e il castello della propaganda crolla. E scatta il nervosismo.

    Educato è, per loro, chi gli da ragione in tutto e per tutto, sempre e comunque: anche solo un “si, ma….” ti rende un provocatore, uno scemo che scrive solo minchiate, un antisemite….

    10 Mag 2014, 17:30 Rispondi|Quota
    • #24Daniel

      @Simone: qui la causa persa è solo quella del popolo palestinese, abbandonato dai propri fratelli e lasciato dalle proprie leadership nella povertà e nella disperazione, e purtroppo sostenuto da persone come voi che non conoscono la realtà dei fatti e continuano a ripetere come un mantra quelle due o tre frasi che avete imparato a memoria durante la vostra vita!

      12 Mag 2014, 15:24 Rispondi|Quota
  • #25Simone

    Daniel ha detto:

    @Simone: finora hai solo scritto cose non vere…il tasto dolente qui è la tua testardaggine nel voler a tutti i costi sostenere una tesi che non esiste. Ma tu continua pure a rispondere se questo ti fa star meglio…ognuno si diverte come può!

    Divertirmi? Ne farei volentieri a meno di queste cose: mi piacerebbe andare in Palestina in tutta tranquillità invece che col rischio di essere fermato, incarcerato, malmenato e poi rispedito indietro. Non mi diverte leggere ogni giorno di spari su pescherecci o contadini, o alberi sradicati e campi confiscati perchè sulla terra palestinese devono nascere nuovi insediamenti dei coloni. Ma è evidente che c’è “gente” che con queste cose si diverte, per non citare estremi come Piombo Fuco” o “Colonne di Difesa” (però devo ammetterlo, usate nomi suggestivi per i vostri massacri).
    Magari saranno minchiate, come dite voi, io mica pretendo di avere la Verità in tasca….

    12 Mag 2014, 18:10 Rispondi|Quota
  • #26Emanuel Baroz

    ” the Arabs in Palestine were asked to stay and live as citizens in the Jewish state. Instead, they chose to leave, either because they were unwilling to live with the Jews, or because they expected an Arab military victory which would annihilate the Zionists. They thought they could leave temporarily and return at their leisure.”

    (Steven Glazer, 1980, ‘The Palestinian Exodus in 1948’, J. Palestine Studies 9(4), p. 96-118)

    14 Mag 2014, 20:40 Rispondi|Quota