Così crescono i bambini a Ramallah…

 
Emanuel Baroz
24 novembre 2014
2 commenti

Così crescono i bambini a Ramallah…

bambini-palestinesi-focus-on-israelRamallah, 21 Novembre 2014 – Una famiglia palestinese di un villaggio vicino a Ramallah ha deciso di “onorare” gli autori del massacro alla sinagoga Kehilat Benè Torah di Gerusalemme di martedì scorso, assegnando i nomi dei due assassini ai propri bambini appena nati dopo un parto gemellare.

I due bambini si chiamano dunque Ghassan e Uday, come i terroristi che a colpi di mitra e di machete hanno ucciso 5 persone innocenti, 4 dei quali mentre erano intenti nelle loro preghiere.

Ricordiamo che nelle strade della Striscia di Gaza l’annuncio dell’attentato di Gerusalemme era stato accolto con gioia e festeggiamenti dalla popolazione palestinese.

Thanks to Progetto Dreyfus

Nell’immagine in alto: il tweet di denuncia di questa faccenda a dir poco vergognosa ma piuttosto esemplificativa della politica di esaltazione del terrorismo antisraeliano tra la popolazione palestinese

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  • #1Emanuel Baroz

    23 novembre 2014 – Un passante arabo di Gerusalemme est è rimasto ferito dall’esplosione di un ordigno artigianale scagliato da palestinesi, sabato sera, contro forze della polizia israeliana nel quartiere Shuafat di Gerusalemme.

    23 novembre 2014 – L’auto dello sceicco Samir Assi, imam della moschea Al-Jazzar di San Giovanni d’Acri (Israele), è stata vandalizzata con dell’acido nella notte fra giovedì e venerdì, dopo che l’imam aveva partecipato a un incontro inter-religioso, mercoledì scorso, davanti alla sinagoga di Gerusalemme dove erano state uccise cinque persone in un attacco terroristico.

    21 novembre 2014 – Hamas ha indetto per venerdì un altra “Giornata dell’ira” contro Israele, esortando i palestinesi a scendere nelle strade “in solidarietà con l’intifada della moschea al-Aqsa e con Gerusalemme”. Preoccupazione fra i dirigenti palestinesi di Ramallah che la mobilitazione di Hamas sia rivolta anche contro l’Autorità Palestinese.

    21 novembre 2014 – Grazie a un’indagine sotto copertura, le autorità di sicurezza israeliane hanno intercettato e sequestrato ad Afula un container di armi (più di 6.000 coltelli e pugnali da commando, quasi 9.000 dispositivi per scariche elettriche, 18.000 petardi ad alto potenziale), sbarcato dalla Cina al porto di Ashdod e destinato ai rivoltosi del quartiere di Beit Hanina protagonisti delle manifestazioni violente in corso a Gerusalemme est.

    21 novembre 2014 – Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha inviato giovedì lettere urgenti ai membri del Quartetto per il Medio Oriente (Usa, Ue, Russia, Onu) esortandoli a intervenire immediatamente per “fermare gli attacchi israeliani” contro i palestinesi. Nella lettera, Abu Mazen sostiene che “lo Stato della Palestina sta facendo un grande sforzo per arrivare alla calma” ma “il perdurare degli attacchi israeliani porterà all’escalation della spirale di violenza, al caos, all’estremismo e allo spargimento di sangue”.

    21 novembre 2014 – Una cellula di terroristi di Hamas aveva progettato lo scorso agosto di assassinare il ministro degli esteri israeliano Avigdor Lieberman e si era già procurata un lancia razzi RPG per colpirlo nella sua auto. Lo ha confermato giovedì sera un comunicato delle Forze di Difesa israeliane che parla dell’arresto e rinvio a giudizio di tre membri dell’ala militare di Hamas della zona di Betlemme. Lieberman abita a Gush Etzion, che è molto vicino a Betlemme.

    21 novembre 2014 – La dirigenza dell’Autorità Palestinese ha dato istruzione ai propri funzionari di non andare su mass-media internazionali e arabi a parlare dell’attentato di martedì alla sinagoga di Har Nof, a Gerusalemme. Lo ha detto una fonte anonima palestinese, citata mercoledì dal quotidiano palestinese Al-Quds, secondo la quale l’Autorità Palestinese sta cercando di evitare imbarazzi di fronte all’Occidente e in particolare agli Stati Uniti. Nel condannare la strage alla sinagoga, il Segretario di stato Usa John Kerry ne aveva parlato come di una “conseguenza diretta” dell’istigazione sui mass-media palestinesi e degli appelli alle “Giornate dell’ira”.

    21 novembre 2014 – Il ministro israeliano per gli affari strategici Yuval Steinitz ha commentato i negoziati in corso fra Iran e le potenze mondiali, che dovrebbero concludersi antro la scadenza del 24 novembre. “Due questioni in particolare preoccupano Israele – ha spiegato – La prima è il tentativo iraniano di garantirsi all’interno dell’accordo il diritto di sviluppare centrifughe avanzate come parte del suo programma di ricerca e sviluppo nucleare. La seconda è la cooperazione iraniana con la Corea del Nord, che permetterebbe all’Iran di aggirare restrizioni e sanzioni”.

    21 novembre 2014 – Jihadisti del Fronte qaedista Nusra e altri insorti anti-Assad hanno attaccato giovedì la località di Baath che, con la città di Khan Arnabeh, costituisce l’ultimo importante bastione controllato dall’esercito di Damasco nella provincia di Quneitra, che confina con il Golan israeliano. I ribelli stanno combattendo per prendere il controllo dell’intera provincia.

    21 novembre 2014 – Intervistato da France 2, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha detto giovedì che il suo paese non permetterà che il Sinai diventi “una base per attacchi contro Israele”. Al-Sisi ha poi esortato Israele a fare mosse positive che diano ai palestinesi “la speranza che alla fine arriveranno all’indipendenza”, aggiungendo: “Credo che questo risolverà molti problemi.”

    21 novembre 2014 – In una dichiarazione diffusa giovedì l’Unione Europea “si rammarica profondamente per la mancanza di progressi sulle questioni relative alle possibili dimensioni militari” del controverso programma nucleare iraniano, sottolineando che risolvere tutte le questioni pendenti sarà essenziale per arrivare a una soluzione negoziata complessiva e a lungo termine.

    21 novembre 2014 – Israele ha annunciato giovedì che collaborerà con l’indagine delle Nazioni Unite sugli attacchi contro strutture Onu durante la guerra anti-terrorismo a Gaza della scorsa estate e sull’utilizzo di siti Onu da parte di terroristi palestinesi per stoccare armi e munizioni. La scorsa settimana Israele aveva annunciato che invece non collaborerà con una separata indagine del Consiglio Onu dei diritti umani sui presunti crimini di guerra commessi durante il conflitto, spiegando che i risultati di tale indagine sono di fatto predeterminati e che il presidente della commissione, il canadese William Schabas, è pregiudizialmente anti-israeliano. Il portavoce del ministero degli esteri israeliano, Paul Hirschson, ha detto che, a differenza dell’inchiesta Schabas, quella istituita dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon costituisce “un accertamento autentico, che potrebbe potenzialmente aiutarci a migliorare le nostre performance in caso di conflitto e a imparare dai nostri errori”.

    21 novembre 2014 – Le Forze di Difesa israeliane hanno identificato giovedì mattina un lancio di razzi dalla striscia di Gaza verso il Mar Mediterraneo. Si tratta del quarto lancio di questo tipo dal territorio costiero controllato da Hamas nelle ultime 24 ore, ha spiegato il portavoce militare, aggiungendo che l’incidente indica che “i terroristi di Gaza stanno facendo test allo scopo di incrementare le loro capacità di lancio”.

    21 novembre 2014 – “La mobilitazione di tutti il sistema politico contro questa decisione costituisce un fermo messaggio a noi stessi e al resto del mondo”. Lo ha affermato giovedì il presidente d’Israele Reuven Rivlin a proposito della decisione ventilata dal sindaco di Ashkelon Itamar Shimoni di proibire a operai edili arabi di lavorare in cantieri vicini a giardini d’infanzia. Secondo Rivlin, le reazioni vivacemente negative da tutto lo spettro politico del paese “dimostrano che, nonostante il terrorismo stragista, noi israeliani non scendiamo a compromessi sui nostri valori più importanti”. “Non si deve mai etichettare un intero settore della popolazione per colpa di una piccola minoranza violenta e rumorosa – ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – La vasta maggioranza degli arabi israeliani è composta da cittadini che rispettano la legge, e noi agiamo risolutamente solo contro chi la infrange”. Netanyahu ha detto che in Israele non deve esserci nessuno spazio per discriminazioni, unendosi in questo al coro unanime di critiche sollevato dall’idea del sindaco di Ashkelon.

    21 novembre 2014 – A proposito dell’invito del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ai partiti d’opposizione laburista, Meretz, Kadima, Shas ed Ebraismo Unito della Torah di entrare in un governo di unità nazionale, il leader di Bayit Yehudi Naftali Bennett (destra nazionalista) ha detto mercoledì d’essere pronto a sedere in un governo insieme a ministri del Meretz (sinistra sionista). “E’ un momento di emergenza e quindi abbiamo bisogno di unità”, ha detto Bennett al Jerusalem Post. Zehava Gal-On, del Meretz, ha definito “astuta” la dichiarazione di Bennett, ma ha aggiunto che non sarebbe disposta a entrare in una coalizione che comprendesse Bayit Yehudi o Yisrael Beytenu. Anche il leader laburista Isaac Herzog ha respinto l’invito di Netanyahu come “non serio” e “un semplice trucco politico”.

    20 novembre 2014 – Migliaia di persone tra amici, parenti, esponenti politici, sostenitori da ogni parte del paese e una nutrita rappresentanza di ebrei ultra-ortodossi da Gerusalemme, hanno preso parte mercoledì, nel villaggio arabo-druso di Kfar Yanouch, in Galilea, ai funerali di Zidan Saif, l’agente di polizia rimasto ucciso intervenendo a difesa dei fedeli ebrei durante l’attentato di martedì mattina alla sinagoga di Har Nof, a Gerusalemme. Il capo della polizia israeliana Yohanan Danino ha parlato dell’enorme debito che il popolo d’Israele deve a Zidan Saif. Sono intervenuti anche il presidente d’Israele Reuven Rivlin e il ministro della pubblica sicurezza Yitzhak Aharonovitch, oltre ai leader della comunità arabo-drusa d’Israele.

    20 novembre 2014 – Per fare fronte alla crescente domanda di sicurezza la Difesa israeliana intende ampliare le funzioni dell’applicazione per smartphone “pulsante anti-panico”, che verrà introdotta dall’anno prossimo, inizialmente concepita per permettere ai civili di allertare le autorità circa lanci di razzi in tempo di guerra. “L’applicazione potrebbe includere anche allarmi per attentati, infiltrazioni terroristiche e sequestri di persona” ha spiegato alla Reuters il responsabile del progetto, Levi Itach, della protezione civile. La polizia potrebbe così ricevere automaticamente le coordinate dell’incidente segnalato, senza che l’utente debba parlare.

    20 novembre 2014 – Per la prima volta nella storia delle Forze di Difesa israeliane, una pilota è stata scelta per ricoprire l’incarico di vice comandante di squadrone. Entrerà in servizio dalla prossima estate nella base aerea di Nevatim, nel Negev.

    20 novembre 2014 – Siria. Negli mesi scorsi l’aviazione siriana ha lanciato 1.592 raid aerei in varie regioni del paese, uccidendo almeno 396 civili. Lo ha detto mercoledì l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sottolineando che gli elicotteri di Damasco continuano a utilizzare sui luoghi abitati i “barili esplosivi”, armi rudimentali che colpiscono con devastante casualità, già condannate dalle nazioni occidentali come crimine di guerra.

    20 novembre 2014 – La commissione edilizia e pianificazione della municipalità di Gerusalemme ha autorizzato mercoledì la costruzione di 50 unità abitative nel quartiere ebraico di Har Homa (Gerusalemme sud) e di 28 unità abitative in quello di Ramot (Gerusalemme nord), entrambi al di là della ex linea armistiziale del periodo 1948-’67.

    20 novembre 2014 – Ricorrendo, dopo diversi anni, a un controverso provvedimento considerato da vari esperti come una delle poche misure dotate di efficacia deterrente nei confronti di terroristi votati al suicidio, genieri delle Forze di Difesa israeliane hanno demolito mercoledì la casa di Abed a-Rahman a-Shaludi, il terrorista che lo scorso 22 ottobre ha deliberatamente investito le persone in attesa alla fermata del tram di Ammunition Hill, a Gerusalemme, uccidendo Haya Ziesl Baron, di 3 mesi, e l’ecuadoriana Karen Mosquera, di 22 anni. “La demolizione delle case dei terroristi – si legge in una nota delle Forze di Difesa israeliane – manda il messaggio forte e chiaro che il terrorismo che colpisce innocenti comporta un prezzo pesante da pagare”. “Non abbiamo nulla contro gli abitanti di Gerusalemme est – ha detto mercoledì il primo ministro Benjamin Netanyahu – Ma non tollereremo attacchi contro i cittadini israeliani e agiremo con fermezza contro esecutori, mandanti e istigatori di questi atti. Riporteremo la calma e la sicurezza a Gerusalemme”.

    20 novembre 2014 – La mozione (non vincolante) del parlamento spagnolo che invita il governo a riconoscere la Palestina come Stato non fa che allontanare ulteriormente la possibilità di raggiungere un accordo tra Israele e palestinesi perché incoraggia i palestinesi a mantenere posizioni intransigenti senza negoziare un compromesso con Israele. Lo afferma una nota diffusa mercoledì dal Ministero degli esteri israeliano, che prosegue dicendo: “Sarebbe stato meglio se il parlamento spagnolo avesse ritenuto di condannare la strage nella sinagoga di Gerusalemme effettuata da palestinesi istigati dall’estremismo”.

    20 novembre 2014 – Zeid Ra’ad Al Hussein, principe giordano e primo Alto Commissario Onu per diritti umani proveniente dal mondo arabo-musulmano, parlando martedì al Consiglio di Sicurezza ha esortato le Nazioni Unite a condurre una campagna guidata da musulmani volta a minare l’ideologia del gruppo terroristico ISIS. Secondo Al Hussein, sarebbe più efficace dei raid aerei. L’ISIS, ha detto Al Hussein, proclamando un califfato o stato islamico mira a sfruttare “un desiderio generale” condiviso da molti musulmani in tutto il mondo. Ma molti musulmani sono contrari al gruppo terroristico per i crimini di guerra e contro l’umanità e forse di genocidio che ha commesso nell’applicare la sua ideologia. Al Hussein ha scongiurato il Consiglio di Sicurezza di sostenere gli sforzi per rovesciare “l’ideologia di violenza e di morte dell’ISIS, per il bene dei diritti di tutti in Iraq”, e ha esortato il nuovo governo iracheno ad aderire al Tribunale Penale Internazionale affinché vi possano essere processati i capi del gruppo terrorista jihadista.

    20 novembre 2014 – Egitto. Almeno dieci civili, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi martedì notte vicino al confine tra Egitto e striscia di Gaza durante combattimenti tra l’esercito del Cairo ed estremisti islamisti del Sinai. Lo hanno riferito fonti della sicurezza locale aggiungendo che le vittime sono state uccise nella loro abitazione da colpi di mortaio sparati dagli estremisti durante un coprifuoco notturno.

    (Fonte: Israele.net)

    27 Nov 2014, 13:43 Rispondi|Quota
  • #2Daniel

    27 Nov 2014, 15:56 Rispondi|Quota