Consiglio di Sicurezza dell’ONU boccia la risoluzione palestinese

 
Emanuel Baroz
31 dicembre 2014
5 commenti

ONU: Il Consiglio di Sicurezza boccia la risoluzione palestinese

di Andrea Neri

consiglio-sicurezza-onu-voto-palestina-focus-on-israelNew York, 30 Dicembre 2014 – Un voto in meno del necessario. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la risoluzione palestinese presentata dalla Giordania per un accordo di pace che prevedeva il ritiro d’Israele dai territori della Giudea e Samaria (per alcuni Cisgiordania, per altri West Bank) entro la fine del 2017 : 8 i voti a favore (Russia, Cina, Francia, Giordania, Chad, Lussemburgo, Argentina e Chile), 5 le astensioni (UK, Nigeria, Lituania, Rwanda e Sud Corea), 2 i contrari, Australia e Stati Uniti che non hanno dovuto utilizzare il proprio diritto di veto.

Questa risoluzione è la premessa per ulteriori divisioni, non per un compromesso. Può solo contribuire ad esacerbare lo scontro che si propone di risolvere. Per decenni gli Stati Uniti hanno lavorato per arrivare ad una soluzione definitiva del conflitto israelo-palestinese e restiamo impegnati per ottenere la pace che sia i palestinesi che gli israeliani meritano. Due Stati per due popoli con una Palestina sovrana e indipendente che vive affianco, in pace e sicurezza, con uno Stato ebraico e democratico di Israele” ha detto testualmente l’ambasciatrice americana all’Onu Samantha Power.

Il risultato del voto di oggi dimostra che il Consiglio di Sicurezza nel suo complesso evidentemente non è ancora pronto” ha detto l’ambasciatore palestinese all’Onu Riyad Mansour. “Non vuole assumersi le sue responsabilità affinchè venga adottata una risoluzione completa, una risoluzione che ci permetta di arrivare alla pace, ad una soluzione giusta e definitiva basata sul diritto internazionale“.

Per essere adottata la risoluzione avrebbe avuto bisogno di 9 voti. Nell’ultima settimana, dopo mesi di lavoro diplomatico palestinese contro cui si erano tuttavia schierati gli Stati Uniti, erano state apportate alcune modifiche, inclusa la richiesta di Gerusalemme Est come capitale dello stato palestinese.

(Fonte: Euronews, 31 Dicembre 2014)

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  • #1Emanuel Baroz

    Consiglio Onu boccia risoluzione su Stato Palestina, Usa votano contro

    (AGI) – New York, 30 dic. – Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha bocciato la risoluzione che chiede la fine dell’occupazione israeliana entro il 2017. I voti a favore sono stati 8, uno in meno del minimo necessario per farla adottare. Gli Usa e l’Australia hanno votato ‘no’, mentre Gran Bretagna, Lituania, Ruanda, Nigeria e Corea del Sud si sono astenuti. Per gli Usa quindi non e’ stato necessario ricorrere al veto. La Francia ha votato a favore, come gli altri due membri permanenti, Russia e Cina. Il testo chiedeva anche di avviare colloqui di pace da concludersi entro un anno e il riconoscimento di Gerusalemme come capitale del nuovo stato palestinese.

    http://www.agi.it/estero/notizie/m_o_consiglio_onu_boccia_risoluzione_palestinese_usa_contro-201412310000-est-rt10188

    1 Gen 2015, 20:08 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Il Consiglio Onu boccia la risoluzione palestinese. Abu Mazen firma per l’adesione alla Corte penale

    Sul tavolo l’accordo di pace e il ritiro di Israele dalla Cisgiordania entro il 2017

    di Maurizio Molinari

    Poche ore dopo lo smacco subito all’Onu, il presidente palestinese Abu Mazen ha firmato a Ramallah l’adesione allo Statuto di Roma per aderire alla Corte penale internazionale (Cpi) al fine di processare Israele per crimini di guerra nei territori di Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est.

    Abu Mazen valutava questo passo sin dall’indomani del fallimento, lo scorso aprile, della mediazione Usa per arrivare alla composizione del conflitto israelo-palestinese ma aveva deciso di puntare anzitutto sull’Onu, seguendo i consigli del capo negoziatore Saeb Erakat. Ma l’offensiva all’Onu per ottenere il riconoscimento della sovranità dello Stato di Palestina entro il 2017 si è infranta con una bocciatura a sorpresa da parte del Consiglio di Sicurezza: servivano 9 voti su 15 per l’approvazione ma ve ne sono stati solo 8 per l’opposizione di Usa e Australia assieme alle astensioni di Gran Bretagna, Lituania, Nigeria, Ruanda e Corea del Sud. Ramallah non si aspettava di mancare il quorum e la reazione è stata furiosa: prima Erakat ha ipotizzato un nuovo tentativo nel 2015 ma poi, al termine di una riunione dei vertici palestinesi alla Muqata, Abu Mazen ha firmato l’adesione a 22 Statuti e Trattati Onu, incluso quello di Roma sulla Cpi. “Vogliamo protestare, è in corso un’aggressione contro di noi, contro la nostra terra e il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ci ha deluso” ha detto Abu Mazen firmando l’atto che apre la strada alla denuncia di Israele per crimini di guerra.

    La reazione dell’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu è stata immediata: “Se c’è qualcuno che deve temere per i crimini di guerra commessi è l’Autorità nazionale palestinese che ha un governo di unità nazionale con Hamas, un’organizzazione terroristica simile allo Stato Islamico, responsabile dell’omicidio di centinaia di civili”. Il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha aggiunto: “Anche il più sordo fra i giudici sa che da oltre cento anni i palestinesi massacrano donne, bambini, vecchi, civili ebrei, Abu Mazen sta facendo la scelta peggiore”. Anche Washington esprime disappunto: “Siamo contrari alla mossa dei palestinesi perché controproducente senza giovare in alcuna maniera alle aspirazioni per uno Stato sovrano e indipendente”.

    L’intento di Abu Mazen è ottenere, in tempi stretti, la formale adesione alla Corte penale internazionale per poi presentare alcuni casi specifici di “crimini di guerra” puntando a far condannare soldati, ufficiali e leader politici israeliani innescando un domino di delegittimazione internazionale della presenza israeliana in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Lo Stato ebraico si prepara da parte sua ad una dura battaglia legale per respingere le accuse “contro il nostro esercito che ha la più alta morale” e rovesciarle contro i palestinesi, puntando a far considerare gli atti di terrorismo contro i civili dei “crimini di guerra”.

    http://www.lastampa.it/2014/12/30/esteri/il-consiglio-onu-vota-sulla-risoluzione-palestinese-SP8L9jAAsmlbOETplKs1mO/pagina.html

    1 Gen 2015, 20:09 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Voto Onu sulla Palestina: delusione ANP, soddisfazione Hamas e odiatori

    Soddisfazione di Hamas e degli odiatori di professione per la decisione dell’Onu di respingere la risoluzione proposta dalla ANP. Incredibili alcuni commenti dei cosiddetti “difensori dei Diritti Umani” su Facebook. Una carellata di odio espressa senza pudore.

    di Sarah F.

    Alla ovvia delusione della ANP per la decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di respingere la risoluzione palestinese che chiedeva, tra le altre cose, il ritiro programmato dell’esercito israeliano entro il 2017, si contrappone la soddisfazione di Hamas che aveva sempre osteggiato la risoluzione in quanto, a detta loro, “Israele non deve proprio esistere”.

    Per lo stesso motivo di Hamas soddisfazione viene espressa anche in molte bacheche di odiatori di professione, quelli che si autodefiniscono “difensori dei Diritti Umani” e che predicano senza tanti giri di parole la distruzione di Israele, gente che chiama i terroristi “martiri” e che gioisce quando una bambina israeliana viene bruciata nella sua automobile.

    Soddisfazione viene espressa invece dal Governo israeliano che attraverso il suo Ministro degli Esteri, Avidgor Liberman, fa sapere che «il tentativo unilaterale di imporre condizioni a Israele è miseramente fallito».

    La Russia, che ha votato a favore della risoluzione palestinese, parla invece di «grave errore strategico che avrà conseguenze serie». Una velata minaccia di cui ancora non si conosce con esattezza né la portata né cosa sottintende ma che non fa presagire nulla di buono.

    Delusione diffusa anche tra diverse ONG che avevano visto in questa risoluzione la possibilità di poter portare Israele davanti al Tribunale Penale Internazionale con l’accusa, del tutto inventata, di “crimini di guerra”.

    E’ una situazione davvero bizzarra che vede da un lato la ANP di Abu Mazen proporre una risoluzione del tutto pazzesca che non solo vedeva contrari Stati Uniti e Israele in quanto unilaterale, ma che vedeva contrari anche Hamas e tutti gli odiatori in quanto una risoluzione simile avrebbe comportato un implicito riconoscimento di Israele. Questa è la Palestina, terra di odiatori e fanatici che si nascondono spudoratamente dietro al paravento umanitario per fomentare odio e la distruzione di Israele.

    http://www.rightsreporter.org/voto-onu-sulla-palestina-delusione-anp-soddisfazione-hamas-e-odiatori/

    1 Gen 2015, 20:16 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Israele “soddisfatto” per voto a Consiglio sicurezza Onu

    (AGI) – New York, 31 dic. – Israele si e’ detto “soddisfatto” del voto che al Consiglio di sicurezza dell’Onu aveva bocciato la risoluzione che chiede la fine dell’occupazione israeliana entro il 2017. I voti a favore sono stati 8, uno in meno del minimo necessario per farla adottare. Gli Usa e l’Australia hanno votato ‘no’, mentre Gran Bretagna, Lituania, Ruanda, Nigeria e Corea del Sud si sono astenuti. Per gli Usa quindi non e’ stato necessario ricorrere al veto. La Francia ha votato a favore, come gli altri due membri permanenti, Russia e Cina.

    Il testo chiedeva anche di avviare colloqui di pace da concludersi entro un anno e il riconoscimento di Gerusalemme come capitale del nuovo stato palestinese. “Ciascun israeliano che voglia vivere in pace con i propri vicini”, ha affermato il vice ministro degli Esteri dello Stato ebraico, Tzahi HaNegbi, “puo’ solo restare soddisfatto dall’esito di un voto con cui Mahmoud Abbas (Abu Mazen, presidente dell’ANP, ndr) voleva isolarci”.

    http://www.agi.it/estero/notizie/israele_soddisfatto_per_voto_a_consiglio_sicurezza_onu-201412311504-est-rt10107

    1 Gen 2015, 20:37 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    M. O.:Netanyahu, palestinesi devono temere Cpi piu’di Israele

    Gerusalemme, 31 Dicembre 2014 – Benjamin Netanyahu ha avvertito i palestinesi che sono loro ad avere “piu’ da temere”, rispetto ad Israele, da un’eventuale intervento della Corte Penale Internazionale (Cpi) dell’Aja che indaga sui crimini di guerra e contro l’umanita’. Cosi’ il premier israeliano subito dopo la firma del presidente (con mandato scaduto, lo ricordiamo ancora una volta) dell’Anp, Abu Mazen, della richiesta di aderire a 20 organizzazione internazionali, a partire dal Trattato di Roma che costitui’ la Cpi. Primo passo, secondo Ramallah, verso il possibile avvio di un’inchiesta contro Israele.

    Con le sue parole Netanyahu ha pero’ ricordato che nelle offensive nella Striscia di Gaza, l’ultima quest’estate, anche Hamas – alleata di governo del’Anp – e le altre formazioni terroristiche che controllano l’enclave costiera, sono state criticate per il mancato rispetto dei diritti umani a partire dal nascondere in edifici come scuole ed ospedali arsenali militari e piattaforme di lancio di razzi.

    (Fonte: AGI, 31 Dicembre 2014)

    1 Gen 2015, 20:52 Rispondi|Quota