Spari contro auto di israeliani in Giudea e Samaria: 1 ragazzo morto e altri 3 feriti. I terroristi palestinesi esultano: “Atto eroico”

 
Emanuel Baroz
30 giugno 2015
3 commenti

Spari contro auto di israeliani in Giudea e Samaria: 1 ragazzo morto e altri 3 feriti

Fronte popolare esulta: “atto eroico”

attentato-palestinese-terrorismo-focus-on-israelGerusalemme, 30 Giugno 2015 – Ennesimo agguato durante il Ramadan contro ebrei: l’auto su cui viaggiavano quattro ventenni israeliani di ritorno da una partita di basket è stata bersagliata da colpi di arma da fuoco la notte scorsa in prossimità dell’incrocio Shvut Rachel, presso Shilo, a 45 km da Gerusalemme. Si tratta del quarto attentato anti-israeliano in quattro giorni, il sesto dall’inizio dieci giorni fa del mese islamico di Ramadan. Purtroppo uno dei quattro feriti, Malachia Moshe Rosenfeld, 25 anni, è successivamente deceduto all’ospedale Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme, mentre gli tre feriti hanno riportato ferite, alcune gravi. L’esercito israeliano ha immediatamente disposto checkpoint nella zona e sta setacciando l’area per trovare la cellula che ha compiuto l’attacco.

Un atto eroico di resistenza contro gli occupanti“: così il braccio armato del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Brigate Abu Ali Mustafa) ha esultato per l’attacco.

Secondo la stampa l’auto su cui viaggiavano gli israeliani, a sud di Nablus, e’ stata crivellata con 25 proiettili.

L’esercito israeliano ha intanto compiuto una perquisizione nella abitazione di Maysun Mussa, la giovane palestinese arrestata ieri dopo aver pugnalato una soldatessa israeliana ad un posto di blocco militare alla periferia di Betlemme. Le condizioni della soldatessa sono gravi.

Thanks to Progetto Dreyfus

Nella foto in alto: l’auto dove viaggiavano i giovani israeliani e, in piccolo, la vittima, Malachia Moshe Rosenfeld di 25 anni

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  • #1Emanuel Baroz

    CHI NON LI CHIAMA ANTISEMITI, E’ LORO COMPLICE

    Malachi Moshe Rosenfeld, uno dei quattro ragazzi colpiti ieri da terroristi palestinesi mentre tornavano da una partita di basket, non ha superato le ferite ed è morto pochi minuti fa.
    Gli altri tre amici sono stati feriti.
    Lo stesso giorno, una soldatessa di 20 anni è stata accoltellata da una terrorista palestinese.

    Nelle stesse ore, in Italia, la bandiera israeliana esposta in via Dante a Milano in occasione dell’EXPO è stata imbrattata di vernice rossa. Questi filo terroristi intendevano bollare Israele come assassino, ma in questi mesi l’unico sangue versato è proprio quello israeliano.

    In 4 giorni gli israeliani hanno subìto 4 attentati terroristici. Dall’inizio del Ramadan, cioè da 10 giorni, sono stati 6 gli attacchi palestinesi.
    Mancano ancora 17 giorni alla fine del Ramadan.

    Nel frattempo, i TG italiani tacciono.

    PUOI FARE SOLO UNA COSA: RACCONTARE, INFORMARE, DIFFONDERE.

    https://it-it.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/834135543329475/?type=1

    1 Lug 2015, 17:19 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    1 luglio 2015 – E’ deceduto martedì pomeriggio, allo Shaare Zedek Medical Center di Gerusalemme, Malachia Moshe Rosenfeld, il giovane israeliano gravemente ferito nell’attentato terroristico con armi da fuoco di lunedì notte contro l’auto in cui viaggiava, presso Shilo (in Cisgiordania).

    1 luglio 2015 – In un video diffuso martedì da una loro roccaforte in Siria, i jihadisti dello “Stato Islamico” (ISIS) minacciano di trasformare la striscia di Gaza in un altro dei loro feudi in Medio Oriente, accusando Hamas, l’organizzazione che controlla Gaza, di non essere sufficientemente severa nell’applicare la sharia (legge islamica). Negli ultimi tempi Hamas aveva imposto un giro di vite ai jihadisti di Gaza che si oppongono alla sua tregua con Israele. “Noi sradicheremo lo stato degli ebrei, così come voi e Fatah – dice il video rivolgendosi ai “tiranni di Hamas” – Tutti i laici non sono nulla, e voi sarete sopraffatti dalle nostre moltitudini che avanzano. La regola della sharia sarà applicata a Gaza. Noi giuriamo che ciò che sta accadendo oggi nel Levante, e in particolare al campo (palestinese) di Yarmouk, succederà a Gaza”.

    1 luglio 2015 – “Non c’erano aiuti umanitari a bordo della Marianne av Göteborg”, la nave della “flottiglia” per Gaza intercettata dalla Marina israeliana. Lo ha detto martedì ai giornalisti il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon, spiegando che si trattava di una pura “provocazione” e non di un onesto tentativo di aiutare le persone che vivono nella striscia di Gaza.

    1 luglio 2015 – Israele ha iniziato ad espellere gli attivisti sbarcati dalla nave “Marianne av Göteborg” che aveva tentato di forzare il blocco navale anti-terrorismo sulla striscia di Gaza. Sabine Haddad, portavoce del ministero dell’interno, ha detto che tra i primi espulsi verso i paesi d’origine c’è l’ex presidente tunisino Moncef Marzouki.

    1 luglio 2015 – Attivisti palestinesi hanno cancellato una bandiera arcobaleno dei diritti dei gay poche ore dopo che era stata dipinta dall’artista palestinese Khaled Jarrar su uno dei tratti più noti del muro difensivo fra Israele e Cisgiordania, coperto di graffiti. Gli attivisti hanno detto di non poter tollerare un’opera a supporto dell’omosessualità, argomento tabù nella società palestinese nella quale i gay non sono tollerati. Jarrar, 39 anni, ha dichiarato all’Associated Press che la distruzione del suo lavoro “rispecchia l’assenza di tolleranza e di libertà nella società palestinese, dove la gente non accetta che si pensi in modo diverso”. Nella Cisgiordania sotto Autorità Palestinese resta in vigore una legge giordana del 1951 che vieta comportamenti omosessuali, mentre nella striscia di Gaza sotto Hamas vige un divieto emesso dalle autorità britanniche nel 1936.
    Vedi le foto del muro prima e dopo la cancellazione

    1 luglio 2015 – Un palestinese che si è avvicinato martedì al posto di blocco di Qalandiya gridando “Allahu Akbar” senza fermarsi all’alt né ai colpi d’avvertimento, è stato ferito alle gambe dai soldati delle Forze di Difesa israeliane e trasferito allo Shaare Zedek Medical Center.

    1 luglio 2015 – Il mondo è giustamente preoccupato per l’ISIS, ma con l’imminente accordo consente all’Iran, che è molto più forte e un grande sponsor del terrorismo globale, di acquisire armi nucleari”. Lo ha detto martedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in occasione dell’incontro con il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni.

    1 luglio 2015 – Un gruppo di scienziati provenienti da università israeliane e americane ha annunciato la scoperta di un mosaico cristiano risalente a 1.700 anni fa, sepolto circa due metri sotto il cortile della Basilica dell’Annunciazione a Nazareth, uno dei luoghi più venerati della cristianità. La moderna Basilica venne costruita nel 1969 sul sito di precedenti chiese di epoca crociata e bizantina. “Il pavimento a mosaico è splendidamente decorato con croci stilizzate e altra iconografia” ha detto Richard Freund, di Hartford, capo della squadra di ricercatori che durante sopralluoghi precedenti, utilizzando tecnologia radar a penetrazione del suolo, avevano capito che poteva esserci un antico piano sottostante il cortile della chiesa moderna. Ora si prevede di installare dei vetri per permettere ai visitatori di vedere i mosaici.

    1 luglio 2015 – Il “procuratore generale” di Hamas ha fatto chiudere martedì gli uffici di Jawwal, l’unico operatore di telefonia mobile nella striscia di Gaza, dicendo che la società non ha pagato le tasse dovute. Jawwal, una filiale della Palestine Telecommunications Co. (Paltel), è l’unico fornitore di servizi di telefonia mobile a Gaza con circa 1,3 milioni di clienti. I dirigenti di Paltel hanno respinto le accuse dicendo che tutte le tasse in questione sono state pagate all’Autorità Palestinese, in Cisgiordania, dove la società è registrata. Per ora gli abitanti di Gaza sono ancora in grado di utilizzare telefoni cellulari e internet, ma non è chiaro fino a quando. Mentre a Gaza è monopolista, in Cisgiordania Jawwal compete con altri fornitori, compresi quelli israeliani. Il governo dell’Autorità Palestinese in Cisgiordania ha condannato Hamas per aver costretto le imprese a pagare le imposte a Gaza e per la chiusura degli uffici di Jawwal, definendo tali misure “illegali” e destinate ad “aggravare la divisione e minare la riconciliazione” fra palestinesi.

    1 luglio 2015 – Hamas ha elogiato “i recenti attacchi in Cisgiordania” dicendo che “rappresentano un importante sviluppo qualitativo della resistenza, soprattutto gli attacchi con armi da fuoco contro civili e militari”.

    1 luglio 2015 – All’inizio del suo incontro martedì con il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni, in visita a Gerusalemme, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha duramente attaccato il silenzio dell’Autorità Palestinese di fronte all’ondata di aggressioni terroristiche contro cittadini israeliani. “Il fatto che fino a questo momento l’Autorità Palestinese non ha proferito una sola parola di condanna di questi attacchi deve preoccupare non solo noi, ma l’intera comunità internazionale”, ha detto Netanyahu. Ed ha aggiunto: “Coloro che non si schierano senza ambiguità contro il terrorismo non possono lavarsene le mani. I tentativi di colpirci non cessano un solo momento. Anche quest’anno i servizi di sicurezza e le Forze di Difesa israeliane hanno sventato decine di attentati terroristici. Noi continueremo ad agire con forza e con determinazione per portare i terroristi davanti alla giustizia”.

    1 luglio 2015 – Quattro ventenni israeliani sono stati feriti, uno molto gravemente, in un agguato con armi da fuoco lunedì notte contro la loro auto mentre rincasavano dopo una partita di basket. L’attentato è avvenuto all’incrocio Shvut Rachel, presso Shilo, in Cisgiordania. Si tratta del quarto attentato anti-israeliano in quattro giorni, il sesto dall’inizio dieci giorni fa del mese islamico di Ramadan.

    1 luglio 2015 – Nel quadro della Giornata dell’Innovazione israelo-tedesca tenutasi lunedì a Tel Aviv per celebrare i 50 anni dei rapporti economici tra i due paesi, il governo tedesco ha lanciato un programma di investimenti per 500.000 euro in iniziative israeliane.

    1 luglio 2015 – “La Siria non esiste più. La Siria sta morendo. I funerali si terranno a tempo debito, e Bashar Assad sarà ricordato nei libri di storia come colui che ha perduto la Siria”. Lo ha detto Amos Gilad, consigliere strategico del ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon, intervenendo lunedì a una conferenza dell’intelligence organizzata dalla rivista Israel Defense . “”Finora Assad ha perso il 75% della Siria – ha aggiunto Gilad – In pratica è il governatore del 20% del paese e il suo futuro, per quanto si possa prevedere, potrebbe essere quello di rimanere presidente di un ristretto Alawistan”.

    1 luglio 2015 – Jihadisti dello “Stato Islamico” (ISIS) nella provincia siriana di Deir al-Zor hanno decapitato due donne accusate di “stregoneria”, il primo caso del genere in Siria. Lo ha comunicato martedì Rami Abdel Rahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani.

    1 luglio 2015 – Il gigante francese delle telecomunicazioni Orange e la israeliana Partner Communications Company hanno raggiunto un accordo che consente a Orange di riprendersi il proprio marchio entro i prossimi 24 mesi. Lo ha comunicato Orange martedì. L’accordo prevede un pagamento massimo di 90 milioni di euro alla Partner in caso di ritiro del marchio durante i prossimi 24 mesi, mentre l’accordo precedentemente in vigore permetteva alla Partner di usare il marchio Orange fino al 2025.

    1 luglio 2015 – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha condannato all’unanimità, lunedì, gli scontri tra forze armate siriane e combattenti dell’opposizione e il loro uso di armi pesanti nella zona cuscinetto che dal 1974 separa gli eserciti siriano e israeliano sulle alture del Golan, e che dovrebbe essere pattugliata dai caschi blu dell’Undof. La risoluzione, co-sponsorizzata da Russia e Stati Uniti, esorta le parti nel conflitto siriano a cessare tutte le operazioni militari nella zona di separazione ammonendo che tali attività potrebbero degenerare in tensioni siro-israeliane.

    30 giugno 2015 – Una donna palestinese ha accoltellato lunedì una soldatessa israeliana impegnata in normali controlli di sicurezza presso la Tomba di Rachele (tra Betlemme e la periferia sud di Gerusalemme), ferendola gravemente al collo. La terrorista, arrestata dagli altri militari presenti, è risultata in possesso di altri due pugnali.

    30 giugno 2015 – I combattimenti in corso fra “Stato Islamico” (ISIS) ed esercito siriano nella città prevalentemente curda di Hassakeh, nella Siria nord-orientale, hanno costretto alla fuga non meno di 30.000 persone, con famiglie separate ed anche casi di bambini abbandonati a se stessi. Lo ha detto lunedì Sam Duerden, un gruppo di aiuto internazionale che fa base in Iraq, aggiungendo che le persone rimaste a Hassakeh hanno assoluto bisogno di cibo, acqua, riparo e assistenza medica.

    30 giugno 2015 – Il Comitato ministeriale israeliano per gli affari di sicurezza nazionale ha adottato la proposta del primo ministro di riprendere la costruzione di una barriera di sicurezza da Eilat al vicino aeroporto di Timna, nell’estremo sud del paese. La barriera, lunga una trentina di km, verrà costruita sul versante israeliano del confine con la Giordania.

    30 giugno 2015 – In una riunione a porte chiuse, lunedì, con i più alti diplomatici israeliani, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele sta considerando di abbandonare il Consiglio Onu per i diritti umani in seguito alle sue continue prese di posizioni faziose e pregiudiziali.

    30 giugno 2015 – E’ stato ufficialmente presentato lunedì, a Ginevra, al Consiglio Onu per i diritti umani, il rapporto della Commissione d’inchiesta McGowan Davis sulla guerra fra Israele e Hamas della scorsa estate nella striscia di Gaza. Il voto del Consiglio sul rapporto non è atteso prima della fine di questa settimana. Intanto, non meno di mille manifestanti giunti da decine di paesi, Italia compresa, appartenenti a più di 80 ong ebraiche e non ebraiche, hanno partecipano lunedì ad una protesta a Ginevra contro il trattamento riservato a Israele dal Consiglio Onu per i diritti umani.

    30 giugno 2015 – Un portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha confermato lunedì mattina che nella notte la Marina israeliana ha intercettato l’imbarcazione battente bandiera svedese “Marianne av Göteborg” che si proponeva di violare il blocco navale imposto, in conformità al diritto internazionale, alla striscia di Gaza controllata da Hamas. Le unità israeliane hanno preso il controllo dell’imbarcazione senza colpo ferire dopo che i passeggeri avevano ripetutamente respinto gli inviti a cambiare rotta. Il battello, a bordo del quale c’erano 18 attivisti anti-israeliani tra cui l’ex presidente tunisino Moncef Marzouki e il parlamentare arabo-israeliano Basel Ghattas, è stato poi scortato verso il porto israeliano di Ashdod. Gli organizzatori della flottiglia hanno detto che le altre tre imbarcazioni hanno invertito la rotta dirigendosi verso i porti di partenza, senza spiegare il motivo. “Questa flottiglia non è altro che una manifestazione di ipocrisia, che serve solo ad aiutare Hamas ignorando tutte le atrocità che vengono perpetrate in Medio Oriente”, ha dichiarato lunedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

    30 giugno 2015 – Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha detto domenica che Hamas ha tempo fino a martedì per decidere di entrare a far parte di un nuovo governo di unità palestinese. L’ultimatum di Abu Mazen è stato dato nel corso di un’intervista alla tv saudita Al-Arabiya. Per entrare nel governo, Hamas e le altre fazioni palestinesi dovrebbero accettare “il programma politico dell’Olp”. Esponenti di Hamas hanno respinto la richiesta di accettare sia il programma dell’Olp, sia i tre principi del Quartetto (Usa, Ue, Russia, Onu) e cioè: riconoscimento di Israele, rispetto degli accordi già firmati, ripudio di violenza e terrorismo. Hamas ha ribadito che non intende far parte di nessun governo palestinese che riconosca il diritto di Israele ad esistere e che rinunci alla violenza.

    30 giugno 2015 – Il procuratore di stato egiziano è deceduto per le ferite riportate lunedì in un attentato esplosivo che ha investito, al Cairo, il convoglio di auto in cui viaggiava.

    30 giugno 2015 – “Non è un segreto che i feriti in prossimità della barriera di confine, sul versante siriano del Golan, beneficiano dell’aiuto umanitario israeliano a condizione che non consentano alle organizzazioni terroristiche di avvicinarsi alla frontiera. La nostra seconda condizione è: non toccare i drusi”. Lo ha detto lunedì il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon.

    30 giugno 2015 – La polizia di frontiera israeliana hanno arrestato lunedì, a un posto di controllo fuori dal campo palestinese di Shuafat (alla periferia nord di Gerusalemme), un 15enne palestinese che nascondeva un mitra Carl Gustav sotto i vestiti.

    30 giugno 2015 – Lo “Stato Islamico” (ISIS) ha diffuso via internet una registrazione audio asserendo che si tratta della dichiarazione postuma del terrorista che venerdì scorso ha ucciso 27 persone facendosi esplodere in una moschea sciita nel Kuwait. Nella dichiarazione, composta in gran parte da citazioni coraniche, vengono attaccati i musulmani sciiti avvertendoli che devono aspettarsi la vendetta aver “insultato l’islam”.

    30 giugno 2015 – Il raccapricciante “selfie” scattato venerdì da Yassin Salhi, 35 anni, con la testa della vittima da lui decapitata nell’impianto di gas di Lione, in Francia, è stato inviato dal suo autore in Siria. Lo hanno detto domenica fonti vicine alle indagini.

    (Fonte: Israele.net)

    1 Lug 2015, 17:23 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Israele: stillicidio di attacchi terroristici ma il mondo fa finta di nulla

    http://www.rightsreporter.org/israele-stillicidio-di-attacchi-terroristici-ma-il-mondo-fa-finta-di-nulla/

    1 Lug 2015, 18:38 Rispondi|Quota