Avaaz, la propaganda palestinese e le petizioni farlocche

 
Emanuel Baroz
5 settembre 2015
2 commenti

Avaaz e le petizioni farlocche

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Nella posta, tra le varie richieste di adesione alle cause più disparate, ne arriva una di Avaaz, contro il blocco di Gaza, il testo:

È già passato un anno dall’ultima devastante guerra su Gaza, ma migliaia di bambini dormono ancora fra le macerie delle loro case. Violando le leggi internazionali, Israele sta limitando l’entrata di qualsiasi materiale da costruzione. Ma in questo modo case, scuole e ospedali non possono essere ricostruiti, e così i bambini sono costretti a vivere fra le macerie e vanno a scuola in edifici bombardati.

Ora però abbiamo un piano per cambiare tutto questo: Avaaz sta lavorando con le più grandi agenzie umanitarie per lanciare un appello urgente all’Italia e a tutti gli stati che finanziano la ricostruzione di Gaza. Essendo loro che pagano, possono insistere perché Israele revochi le restrizioni e faccia entrare i materiali da costruzione necessari. Se saremo tantissimi da tutto il mondo, Renzi e gli altri capi di stato non potranno ignorarci e dovranno andare oltre le belle parole, intensificando il lavoro diplomatico per mettere fine al blocco a Gaza. Firma la petizione, è inaccettabile che i nostri governi non facciano nulla per risolvere questa crisi umanitaria.

La foto che dovrebbe esprimere lo sgomento per la situazione dei bambini gazawi che “dormono nelle macerie” è questa:

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Sinceramente se non fosse stato per l’amico Alex Zarfati sarebbe passata come una delle tante petizioni “dedicate” alla demonizzazione di Israele sfruttando i bambini, ma lui ha fatto cio’ che dovremmo fare sempre tutti in presenza di notizie o petizioni poco attendibili: il check facts. Invece di voltare semplicemente pagina è andato a cercarsi l’origine di questa foto-documento:

539mila idioti hanno firmato una petizione a favore “dei bambini di Gaza” indotti ad appoggiare la causa da una foto …DI UN BOMBARDAMENTO SAUDITA IN YEMEN. Non credete più a nulla quando si attacca Israele. Per un buon 99% si tratta di falsi, colpevoli omissioni, al massimo ricostruzioni parziali. Questa è la guerra delle immagini. In cui ciascuno di noi può fare la sua parte per difendere la verità. SI, anche dietro una tastiera. Mettetevi l’elmetto e preparatevi a sbugiardare l’esercito delle menzogne.”

E ha ragione lui!

La bambina non dorme, è morta.
  Le macerie non sono provocate dai bombardamenti israeliani, ma sauditi.
  I bambini non sono palestinesi, sono yemeniti.
  Voi non contribuite alla pace, siete degli imbecilli.

Da dove è stata presa la foto? Da un’altra petizione, questa volta pero’ per chiedere la fine della guerra in Yemen.

Mentre Avaaz si dedica vergognosamente alla menzogna, il Washington Post illustra la vera Gaza: spiagge private, resort di lusso, spa, boutiques, macchine di lusso, Sushi restaurant. Un panorama più facile da immaginare in Qatar che non nella “martoriata Gaza”.

Del “business” delle macerie a Gaza avevamo già parlato QUI. Grazie Alex!

Bugie dalle gambe lunghe

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