L’UE cede alle pressioni degli odiatori di Israele: si all’etichettatura dei prodotti di Giudea e Samaria

 
Emanuel Baroz
16 settembre 2015
3 commenti

Il parlamento europeo vota per marchiare i prodotti agricoli israeliani di Giudea e Samaria

di Dimitri Buffa

ue-israele-unione-europea-focus-on-israelI prodotti agricoli israeliani provenienti dalla Giudea e la Samaria, considerati contesi con i palestinesi e quindi classificati come “colonie”, dovranno avere una scritta che ricordi nell’etichetta questa origine. Era dai tempi della Germania hitleriana che le manifatture e i prodotti agricoli degli ebrei non ricevevano una simile sorta di marchio d’infamia. Adesso ci ha pensato il parlamento europeo, con 525 voti a 70, a macchiarsi di questa stupida infamia ideologica, oltretutto perpetrata contro lo stesso parere dei palestinesi. Che lavorano a migliaia nelle aziende agricole dei cosiddetti coloni in Giudea e Samaria. Ma la spiegazione, come si diceva, è tutta interna ai contorcimenti della sinistra europea: la proposta, portata avanti da Federica Mogherini e ereditata dalla sua collega Catherine Ashton, è infatti un cavallo di battaglia degli attivisti del BDS movement, “boycott, disinvestment and sanctions”, gente per lo più della ultra sinistra europea che porta avanti da anni una campagna di boicottaggio verso tutti i prodotti israeliani. E anche verso i professori universitari ebrei.

Cosa che fa urlare il governo di Gerusalemme all’antisemitismo mascherato. Il voto del parlamento europeo risale a giovedì e oggi ne dava notizia entusiasta “Il Manifesto”, giornale sempre pregiudizialmente anti israeliano. Il paradosso di tutto però, come si accennava, è che i tremila lavoratori palestinesi assorbiti nell’agricoltura della Giudea e della Samaria, con questo scherzetto rischiano di rimetterci il posto. Specie se la campagna del Bds, coniugata con le etichette dissuasive della Ue, facessero crollare il mercato dei datteri e degli altri prodotti agricoli israeliani che provengono da Giudea e Samaria.

Ad aprile l’ex ministro degli esteri Avigdor Liebermann, quando fu calendarizzata la cosa al parlamento della Ue, ironizzò dicendo che già che c’erano i funzionari della Ue “potrebbero metterci sopra una stella gialla”. Due anni fa quando colei che precedette la Mogherini come miss Pesc, Catherine Ashton, iniziò il lungo cammino di questa scellerata proposta, venne a Bruxelles addirittura una delegazione dell’Anp pregando la stessa Ashton di non coltivarla.

Tre delegati mandati da Abu Mazen in maniera informale che fecero presente in via riservatissima alla Ashton che era meglio lasciare perdere per le possibili ricadute negative sui palestinesi in termini occupazionali. Ma quando c’è di mezzo l’ideologia anti israeliana la Ue ha spesso dimostrato di non volersi mai fermare: così adesso è stata la Mogherini a continuare sul solco aperto da lady Ashton portando a casa questo bel risultato.

(Fonte: L’Opinione, 16 Settembre 2015)

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  • #1Emanuel Baroz

    Etichettatura dei prodotti israeliani della West Bank approvata dal Parlamento Europeo

    http://www.progettodreyfus.com/etichettatura-dei-prodotti-israeliani-della-west-bank-approvata-dal-parlamento-europeo/

    16 Set 2015, 23:23 Rispondi|Quota
  • #2Daniel

    Ritorno al passato

    Milano 14 Settembre – Con 525 voti favorevoli, 70 contrari e 31 astenuti, il Parlamento Eurabico, formalmente definito europeo, ha approvato la marchiatura dei prodotti israeliani della Giudea e della Samaria, riportando le lancette del tempo indietro di oltre 70 anni. Oggi come allora i movimenti antisemiti, ieri il nazismo, oggi l’islamic politically correct, hanno promulgato una risoluzione che mira a marchiare Israele e, presto, tutta la popolazione ebraica. L’Europa, con questa risoluzione cessa di esistere divenendo di fatto Eurabia. Quanta ipocrisia nel commemorare il Giorno della Memoria! “Mai più!” esclamavano i parassiti dei popoli europei, al fine di accaparrarsi i voti delle comunità ebraiche dei loro paesi. Ed ora a queste comunità ebraiche chiedo: visto che bel risultato? Complimenti!onu

    Principali autori del ritorno alle leggi razziali in chiave antiebraica sono gli stessi che condannavano il nazional-socialismo ed il fascismo: le sinistre europee. Pd, PS e i loro degni compagni del resto dei paesi membri capeggiati dall’amica del terrorista Yasser Arafat, Federica Mogherini, capo della diplomazia europea degna allieva del suo predecessore tedesco Joachim Von Ribbentrop.

    Ma non è solo l’Europa a sottomettersi ai voleri dei loro signorotti islamici, anche l’ONU con la risoluzione votata giovedì scorso con 119 voti favorevoli, 8 contrari e 45 astensioni, ha autorizzato allo “stato dell’isola che non c’è” ossia la Palestina, di poter far sventolare il suo vessillo dinnanzi al Palazzo di Vetro. L’ambasciatrice statunitense presso le Nazioni Unite Samantha Power ha detto che “issare la bandiera palestinese non sostituisce negoziati tra Israele e palestinesi”. Gli europei, in questo frangente hanno dimostrato che l’Eurabia però non è ancora completata votando in maniera scomposta dopo gli sforzi per trovare una posizione comune. La Francia dell’islamicamente corretto Hollande ha votato favorevolmente, così come la Svezia; la Germania si è astenuta insieme all’Austria, la Finlandia, i Paesi Bassi e Cipro. L’ambasciatore francese Francois Delattre ha dichiarato che “questa bandiera è un simbolo potente, un barlume di speranza per i palestinesi in un momento in cui il processo di pace è fallito”

    La risoluzione chiede inoltre che le bandiere dei Paesi non membri dell’ONU e con lo status di osservatori possano essere issate presso la sede della Nazioni Unitie di New York insieme ai vessilli dei paesi membri. Godono di questo “status” di osservatori il Vaticano e, dal Novembre 2012, la Palestina che dovrebbe far sventolare, per ragioni storiche, l’aquila imperiale romana anziché il neo vessillo da sempre in odore di nazional-socialismo.

    Benvenuti, quindi, nel passato: il cancelliere tedesco ha sottomesso i popoli europei con la guerra lampo degli spred, cancellando gradualmente la sovranità degli stati assoggettati ed imponendo l’invasione del suoi vecchi alleati islamici. Sorge un solo dubbio: l’inno di Eurabia sarà ancora “Deutschland Deutschland uber alles” o “Islam Islam uber alles”?

    http://www.milanopost.info/2015/09/14/ritorno-al-passato/

    18 Set 2015, 10:52 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Il boicottaggio “accidentale” del Golan

    La decisione sciatta e dilettantesca del Parlamento Europeo dimostra ancora una volta che questi attacchi a Israele non c’entrano nulla con la soluzione della questione palestinese

    di Yair Lapid

    Il Parlamento Europeo ha votato a larga maggioranza di iniziare a etichettare le merci provenienti dai “territori occupati” sotto controllo israeliano. Dopo oltre 300mila morti in Siria, il crollo dell’Iraq, la disintegrazione della Libia, un’ondata di profughi che minaccia di soffocare l’Europa e un pessimo accordo nucleare con l’Iran, finalmente l’Unione Europea ha trovato la vera causa di tutto questo: una bottiglia di Chardonnay Yarden proveniente da una cantina sulle alture del Golan.

    Questa decisione non è solo immorale: è anche sorprendentemente dilettantesca. Le alture del Golan sono una zona nel nord di Israele che non ha a che fare con il contenzioso israelo-palestinese. In realtà, non c’è un solo palestinese che viva sulle alture del Golan. Si tratta di una piccola fascia di terra caduta sotto la categoria di “territorio occupato” dopo che è stata conquistata alla Siria durante la guerra difensiva combattuta da Israele nel 1967.

    Ora si immagini che noi israeliani fossimo così spaventati dal boicottaggio (non lo siamo) da decidere di ritirarci dalle alture del Golan. A chi esattamente dovremmo consegnarle? Ci sono in effetti tre o quattro opzioni possibili.

    La prima opzione è Jabhat al-Nusra, l’ala locale di al-Qaeda posizionata in prossimità del nostro confine. Un’altra opzione è lo “Stato Islamico” (ISIS), che si batte per il controllo della zona. Una terza opzione è Hezbollah, schierato sul versante libanese del confine. Una quarta opzione è il sanguinario regime dello stesso presidente Assad. Si può presumere che la prima cosa che farebbe Assad sarebbe quella di arruolare nelle sue forze tutti gli uomini drusi che da quasi cinquant’anni vivono come persone libere ed eguali sulle alture del Golan attualmente sotto controllo israeliano. Le donne e i bambini potranno invece andare a infoltire i milioni di profughi che sono già fuggiti dal suo regime assassino.

    Prima di pronunciarsi, si noti quella che non è un’opzione: l’Autorità Palestinese. Questo perché l’Autorità Palestinese non è mai stata sulle alture del Golan e quand’anche il mondo le chiedesse di andarci, non avrebbe alcun interesse a farlo.

    Allora, come mai i prodotti dalle alture del Golan sono inclusi nel boicottaggio europeo? (e cerchiamo di non prenderci in giro: è chiaro che l’etichettatura significa boicottaggio).

    Il motivo è che l’entusiasmo con cui viene accolta l’idea di danneggiare Israele è così grande, e le sue vere motivazioni così bieche, che nessuno si è nemmeno preso la briga di controllare i dettagli, sepolti in qualche scantinato dell’Unione Europea. E’ bastato dire che si trattava di dare addosso a Israele e tutti si sono sentiti talmente investiti dal fuoco sacro della giustizia assoluta da attaccare l’unica gestione democratica che funziona in Medio Oriente, anche in un’area totalmente scollegata dal contenzioso in questione.

    In questo caso non è stato il concetto che sta dietro all’etichettatura a svelarne i veri motivi inconfessabili, ma il modo sciatto e menefreghista con cui è stata decisa. Il fatto che l’Unione Europea abbia accidentalmente deciso di etichettare e boicottare migliaia di cittadini israeliani che non sono in alcun modo collegati alla questione palestinese è un’ulteriore prova che tutto questo non ha nulla a che fare con la promozione della pace. Si tratta della capitolazione dell’Unione Europea di fronte a islamisti ed estremisti che esigono che lo stato di Israele venga attaccato in ogni modo possibile, con o senza logica.

    (Fonte: Times of Israel, 12 Settembre 2015)

    http://www.israele.net/il-boicottaggio-accidentale-del-golan

    18 Set 2015, 10:58 Rispondi|Quota