Perchè il sangue di Israele non fa notizia?

 
Emanuel Baroz
9 ottobre 2015
8 commenti

Il sangue di Israele non fa notizia

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Chi ricorda le 81 sparatorie, i 5 attacchi con granate, i 651 attacchi con Molotov e le 173 aggressioni con coltelli, mazze e asce contro i civili israeliani e i soldati durante i primi due anni dell’Intifada nel 1987? Nessuno, ma tutti ricordano il ragazzino palestinese che lancia sassi contro un carro armato israeliano. Adesso siamo in mezzo alla Terza Intifada e il sangue degli israeliani non brilla. I media derubricano il terrorismo contro Israele a disordini, tafferugli, riots, indicando nella causa “l’occupazione”. La Bbc ha titolato così dopo l’assassinio dei due israeliani nella città vecchia: “Un palestinese ucciso dopo che un attacco a Gerusalemme uccide due persone”.

E’ la disinformazione che si mangia la verità delle cose, la causa e l’effetto, l’aggressore e la vittima, l’arabo e l’ebreo, in una sorta di orrenda equivalenza morale e storica. Nel 2000 fu Yasser Arafat che tornò vittorioso da Camp David per aver rifiutato la più grande offerta territoriale di Israele; oggi è Abu Mazen che torna da New York annunciando la morte degli accordi di Oslo e la violazione della moschea di al Aqsa. I palestinesi sono vittime di una sorta di ipnosi: distruggere Israele, costi quel che costi, anche a costo del deterioramento delle loro vite.

Soltanto così si spiega la storia di una ragazza palestinese di buona famiglia che ieri mattina è uscita di casa e anziché andare a scuola ha deciso di andare ad accoltellare due passanti israeliani. E’ la storia del “Pifferaio di Hamelin”: inizia a suonare e i ratti, incantati dalla sua musica, si mettono a seguirlo, lasciandosi condurre fino al fiume, dove annegano. Israele ne uscirà vittorioso, come fa da settant’anni. I palestinesi no.

(Fonte: Il Foglio, 9 Ottobre 2015)

Nell’immagine in alto: una amara vignetta pubblicata da un quotidiano israeliano (thanks to Progetto Dreyfus)

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  • #1Emanuel Baroz

    9 Ott 2015, 18:08 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    9 ottobre 2015 – L’estremismo islamico che affligge il Medio Oriente è arrivato alle porte di Israele. Lo ha detto giovedì sera il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa dedicata all’ondata di attacchi terroristici che ha investito Israele negli ultimi giorni. “I terroristi dell’odio stanno cercando di colpire il nostro popolo” ha detto Netanyahu, aggiungendo che Israele ha sempre saputo respingere i terroristi che hanno accompagnato la storia del sionismo sin dal suo inizio, e “saprà sconfiggerli anche questa volta”. Secondo Netanyahu non si tratta di terrorismo organizzato, ma è comunque il risultato di una campagna di istigazione da parte di Hamas, del Movimento Islamico in Israele, dell’Autorità Palestinese e di alcuni paesi della regione, in particolare con le menzogne circa la presunta volontà di Israele di cambiare lo status quo al Monte del Tempio. Rispondendo alla domanda di un giornalista, Netanyahu ha invitato l’opposizione laburista di Unione Sionista a unirsi alla coalizione, dicendo di auspicare un governo di ampia unità nazionale per fare fronte all’ondata di violenze. “Dimostreremo che il terrore non vince, e lo sconfiggeremo”, ha concluso Netanyahu.

    9 ottobre 2015 – Due israeliani sono state accoltellati in un attacco terroristico giovedì sera nella città di Afula, nord Israele. Uno diloro, un soldato di 21 anni, è stato ripetutamente pugnalato al petto. Civili presenti alla scena hanno sopraffatto e bloccato a terra il terrorista (un 20enne originario della Cisgiordania) fino all’arrivo della polizia. Un gruppo di astanti inferociti ha cercato di colpire l’aggressore e si è poi contrapposto con la forza agli agenti della sicurezza che lo portavano via. Si trattava del quarto attentato all’arma bianca nell’arco della giornata di giovedì. Vedi alcune immagini su YnetNews: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4708473,00.html

    9 ottobre 2015 – Il capo della Lega Araba Nabil al-Arabi ha condannato giovedì quelle che ha definito “le pratiche razziste e aggressive” di Israele verso i palestinesi, sollecitando l’intervento delle Nazioni Unite e della comunità internazionale.

    9 ottobre 2015 – Mahmoud Ismail, membro del Comitato Esecutivo dell’Olp, ha detto martedì alla TV dell’Autorità Palestinese che l’assassinio dei coniugi Naama e Eitam Henkin nella loro auto, davanti ai loro quattro figli, non solo è legittimo, ma costituisce l’adempimento di un “dovere nazionale” palestinese.Vedi il video (con sottotitoli in inglese) su PMW: http://www.palwatch.org/main.aspx?fi=472&fld_id=474&doc_id=15831

    9 ottobre 2015 – Forze di polizia israeliane giunte giovedì nel quartiere Shuafat di Gerusalemme est alla ricerca di un terrorista implicato nell’attentato della mattina nella capitale in cui un israeliano è stato gravemente ferito, sono state attaccate con pietre, molotov e ordigni incendiari da migliaia di giovani arabi sui tetti e attorno alla casa del ricercato. Nei violenti scontri è rimasto ucciso un arabo di 20 anni. Feriti nove agenti.

    9 ottobre 2015 – La polizia israeliana ha iniziato a installare impianti metal detector mobili in alcune vie e ingressi della Città Vecchia di Gerusalemme come misura preventiva a causa della serie di attacchi all’arma bianca che in questi ultimi giorni ha causato morti e feriti. In particolare, i metal detector saranno installati alla Porta di Giaffa, alla Porta di Damasco, su via Hagai, sulla Via Dolorosa e su via Hashalshelet.

    9 ottobre 2015 – Un 25enne israeliano è stato gravemente ferito a coltellate da un terrorista palestinese giovedì pomeriggio a Kiryat Arba, presso Hebron. Lanciata dalle forze di sicurezza una caccia all’uomo in tutta la zona alla ricerca dell’aggressore.

    9 ottobre 2015 – Un 50enne palestinese e un bambino di nove anni sono rimasti feriti giovedì da pietre lanciate contro la loro auto nei pressi di Yitzhar, in Cisgiordania. Lo ha riferito la tv Canale 2. I due sono stati ricoverati in un ospedale israeliano. Ancora non è chiaro se siano stati colpiti da ultrà israeliani o “per errore” da ultrà palestinesi.

    9 ottobre 2015 – Una soldatessa israeliana di 20 anni a altri tre israeliani sono stati feriti giovedì pomeriggio da un palestinese che li ha pugnalati con un cacciavite a Tel Aviv, all’angolo fra Mosè Street e Menahem Begin Boulevard, nei pressi del Ministero della difesa israeliano. Secondo le prime ricostruzioni, il terrorista (un abitante di Gerusalemme che lavorava in un cantiere a Tel Aviv) ha aggredito la soldatessa ferendola alla testa e ha cercato invano di strapparle l’arma. Datosi alla fuga, ha colpito altre due donne sui 40 e 60 anni e un uomo di sui 40, prima di essere abbattuto dall’intervento di alcuni militari. “L’incidente avrebbe potuto essere molto più grave se fosse riuscito a impossessarsi dell’arma”, ha detto Yehuda Dahan, capo del distretto di polizia di Yarkon, lodando la reazione dei militari e degli astanti.

    9 ottobre 2015 – Parlando giovedì a Ramallah a un gruppo di imprenditori, il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha detto che i palestinesi non “si faranno trascinare” in altre violenze con Israele, pur ribadendo il suo pieno sostegno a “coloro che proteggono la moschea di al-Aqsa” sul Monte del Tempio a Gerusalemme.

    9 ottobre 2015 – Uno studente di yeshivà (seminario talmudico) di 25 anni è stato gravemente ferito a colpi di pugnale al collo, a mezzogiorno di giovedì nel quartiere French Hill di Gerusalemme, da un giovane terrorista arabo originario di Shuafat (Gerusalemme est). Secondo le ricostruzioni, un’altra persona è rimasta lievemente ferita nel tentativo di fermare l’aggressore, che si è poi dato alla fuga cercando di strappare l’arma a una guardia di sicurezza presso una vicina fermata della metropolitana leggera, ma è stato sopraffatto ed arrestato da agenti di sicurezza accorsi sul posto. Vedi alcune immagini sul Jerusalem Post: http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Jerusalem-terror-attack-Palestinian-stabs-Israeli-man-who-suffers-light-wounds-421274

    9 ottobre 2015 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha temporaneamente proibito ogni vista di ministri e parlamentari israeliani alla spianata delle moschee sul Monte del Tempio di Gerusalemme, una misura suggerita dal Consiglio di Sicurezza Nazionale al fine di evitare ulteriori attriti e scontri e per diminuire le occasioni di violenze palestinesi. “Sia chiaro che l’ordine alla polizia di non permettere per il momento a ministri e parlamentari di accedere al Monte del Tempio si applica a tutti i parlamentari, sia ebrei che arabi”, ha comunicato giovedì mattina l’ufficio del primo ministro. Proteste da alcuni parlamentari dell’estrema destra. Furibonda la reazione dei parlamentari arabi israeliani, che hanno minacciato di sfidare il divieto in occasione della preghiera del venerdì nella moschea di al-Aqsa. “Nessuno può impedirci di entrare nella moschea di al-Aqsa” ha dichiarato il parlamentare Ahmed Tibi definendo la decisione “folle e illegale”. Dal canto suo il capo della Lista Araba Comune Ayman Odeh ha sostenuto che “il complesso di Al Aqsa non è una zona occupata secondo lo status quo concordato con il Waqf islamico e col re di Giordania, e dunque Netanyahu non ha alcun potere di impedire ai parlamentari arabi israeliani di accedere alla moschea”.

    9 ottobre 2015 – “I palestinesi hanno il diritto di esprimere la loro rabbia come meglio credono”, ha dichiarato mercoledì la parlamentare arabo-israeliana Hanin Zoabi. Le ha fatto eco il parlamentare arabo-israeliano Basil Ghattas che ha affermato di sostenere “la lotta contro l’occupazione con qualunque mezzo a disposizione”.

    9 ottobre 2015 – Sono circolati alcuni video che mostrano in azione dei militari israeliani camuffati da ultrà palestinesi mentre arrestano alcuni agitatori durante un violento scontro fra soldati e palestinesi a volto coperto, mercoledì vicino a Beit El, a nord di Gerusalemme. Nel video, uno dei militari spara alla gamba di un palestinese. “Durante le operazioni – spiega un comunicato delle Forze di Difesa israeliane – un arrestato ha opposto resistenza mentre i soldati erano circondati da numerosi elementi ostili e bersagliati da lanci di sassi. Il militare ha reagito sparando con un colpo diretto alla gamba dell’agitatore per permettere il completamento dell’operazione in sicurezza. L’arrestato ha poi ricevuto immediata assistenza medica”. Vedi i video su Times of Israel: http://www.timesofisrael.com/disguised-as-stone-throwers-undercover-israeli-forces-arrest-palestinians/

    9 ottobre 2015 – Benché siano nati sui social network gruppi palestinesi a sostegno di Shorouq Dwayyat, la studentessa dell’Università di Betlemme che mercoledì ha accoltellato un israeliano a Gerusalemme, i famigliari della ragazza continuano a negare che avesse intenzioni violente. La madre in particolare, citata da Ha’aretz, afferma che la figlia è stata aggredita da due israeliani che volevano toglierle a forza il velo dalla testa e che poi le avrebbero sparato senza motivo. La stessa Dwayyat, tuttavia, aveva scritto poco fa sulla sua pagina Facebook: “Mamma, sto per diventare shahid (martire) e ho da farti una richiesta: non piangere per me, quando diventerò shahid #Il nostro più grande desiderio è diventare shadid di Allah”.

    (Fonte: Israele.net)

    9 Ott 2015, 18:14 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    8 ottobre 2015 – Le forze di sicurezza israeliane hanno sventato un tentativo di investimento con auto, mercoledì sera, ad opera di un palestinese nei pressi di Ma’ale Adumim, poco a est di Gerusalemme. Gli agenti di polizia in servizio a un posto di blocco si sono accorti della manovra e hanno sparato sul guidatore, ferendolo. Due israeliani sono rimasti leggermente feriti. Si tratta del sesto attentato palestinese sventato in una giornata. Vedi alcune immagini video sul Jerusalem Post: http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Live-Blog-Wave-of-terror-hits-Israel-421162

    8 ottobre 2015 – Riuniti mercoledì a Ramallah, i membri del Comitato Centrale di Fatah, fra cui il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), hanno “reso omaggio” ai palestinesi per essersi “sollevati a difesa della moschea di al-Aqsa e contro i coloni terroristi”. In un comunicato diffuso al termine della riunione, il Consiglio Centrale di Fatah esorta i palestinesi a “preservare la natura popolare” delle proteste e ribadisce il proprio sostegno alle posizioni espresse da Abu Mazen nel suo recente discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (http://www.israele.net/1-ottobre-2015-9). Il portavoce di Abu Mazen, Nabil Abu Rudaineh, ha detto che il presidente palestinese ha anche informato i capi di Fatah sui suoi contatti con varie parti “al fine di garantire protezione internazionale ai palestinesi di fronte alla sfrenata aggressione israeliana”.

    8 ottobre 2015 – Un terrorista palestinese originario del villaggio di Daharia, presso Hebron, ha accoltellato un 25enne israeliano, mercoledì pomeriggio, all’ingresso di un centro commerciale di Petah Tikva, nell’hinterland di Tel Aviv. Il terrorista è stato sopraffatto da alcuni passanti che lo hanno tenuto bloccato fino all’arrivo delle forze di sicurezza. In serata, il gruppo islamista palestinese Hamas ha dichiarato che il terrorista che ha colpito a Petah Tikva è un membro dell’organizzazione. Vedi alcune immagini su YnetNews: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4708173,00.html

    8 ottobre 2015 – Un 15enne palestinese ha tentato di accoltellare degli agenti di polizia, mercoledì nel quartiere Abu-Tor di Gerusalemme, ma è stato sopraffatto e arrestato dai militari prima che riuscisse a portare a termine l’attentato.

    8 ottobre 2015 – “Israele non è interessato ad alcuna escalation, ma reagirà con determinazione contro tutti coloro che cercano di aggravare la situazione”. Lo ha detto mercoledì alla stampa palestinese il generale Yoav Mordechai, coordinatore delle attività governative israeliane nei territori. Mordechai ha anche ribadito per l’ennesima volta che Israele è deciso a preservare lo status quo sul Monte del Tempio di Gerusalemme, e ha sottolineato che le autorità di sicurezza hanno cancellato tutte le restrizioni all’accesso dei palestinesi alla Città Vecchia di Gerusalemme che erano state costrette a introdurre nei giorni scorsi a causa dell’escalation di violenze in coincidenza con le festività ebraiche.

    8 ottobre 2015 – Jihadisti dello “Stato Islamico” (ISIS) hanno sparato proiettili di mortaio contenenti gas mostarda contro combattenti peshmerga curdi nel nord dell’Iraq durante gli scontri dello scorso agosto. Lo ha detto mercoledì il locale ministero per gli affari peshmerga, spiegando che l’esame delle lesioni e dei campioni di sangue prelevati a circa 35 combattenti curdi esposti all’attacco a sud-ovest del capoluogo Erbil, ha mostrato “segni del gas iprite”. Il comunicato non specifica se dei peshmerga siano morti a causa dell’attacco, né le esatte condizioni dei feriti. Il gas mostarda, che causa gravi ustioni cutanee e problemi respiratori potenzialmente letali, è vietato dalla Convenzione internazionale sull’uso delle armi chimiche.

    8 ottobre 2015 – Un giovane terrorista palestinese originario del villaggio di Yatta, presso Hebron, ha accoltellato un soldato, mercoledì nella città israeliana di Kiryat Gat, e si è impossessato delle sua arma con la quale, una volta fuggito in un edificio vicino, ha sparato verso le forze di sicurezza. I poliziotti hanno risposto al fuoco, uccidendolo. Successivamente le forze di sicurezza hanno arrestato un secondo uomo sospettato di complicità nell’attentato.Vedi alcune immagini di YnetNews: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4708017,00.html

    8 ottobre 2015 – Una giovane terrorista palestinese ha aggredito a coltellate un 36enne israeliano, mercoledì mattina, presso la Porta dei Leoni della Città Vecchia di Gerusalemme. Il ferito è riuscito tuttavia a sparare alla terrorista, che è stata poi ricoverata in gravi condizioni. Vedi alcune immagini su YnetNews: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4707838,00.html

    8 ottobre 2015 – Recenti perforazioni esplorative sul Golan hanno rilevato un giacimento di petrolio teoricamente sufficiente per il fabbisogno di Israele per parecchi anni. Lo afferma un rapporto della società Ofek che ha condotto le ricerche nella parte sud della alture del Golan, secondo il quale una prima stima indica un giacimento da un miliardo di barili. Resta da capire se gli alti costi di perforazione ed estrazione possono consentire uno sfruttamento redditizio del giacimento agli attuali prezzi di mercato del petrolio.

    8 ottobre 2015 – Il Ministero degli esteri israeliano ha inoltrato formale denuncia presso Google contro alcuni video pubblicati su YouTube che esaltano e incoraggiano attentati contro israeliani ed ebrei, chiedendone la rimozione. La denuncia è accompagnata da esempi di filmati caratterizzati da contenuti violenti nei quali, spiega il Ministero, i terroristi vengono lodati e si esorta a promuovere ulteriori violenze contro israeliani ed ebrei.

    8 ottobre 2015 – Hamas ha diffuso un nuovo video in cui esorta a scatenare il terrorismo contro gli israeliani. Vedi su YnetNews: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4707797,00.html

    8 ottobre 2015 – Un’israeliana di 38 anni è sfuggita per poco a un linciaggio, mercoledì mattina, quando la sua auto è stata bloccata da una cinquantina di aggressori palestinesi a volto coperto sulla strada da Tekoa a Har Homa (poco a sud di Gerusalemme) che l’hanno bersagliata di pietre e hanno poi cercato di tirarla fuori di forza dal veicolo. La donna è stata salvata da alcuni israeliani di passaggio che hanno visto l’incidente e hanno fatto fuoco verso gli aggressori, ferendone uno in modo grave. Vedi alcune immagini su YnetNews: http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4707838,00.html

    8 ottobre 2015 – La Guida Suprema iraniana, ayatollah Ali Khamenei, ha detto che il suo paese non potrà mai negoziare con gli Stati Uniti perché tali negoziati “hanno causato infiniti svantaggi” e sono ”pericolosi” per la Repubblica Islamica. Lo ha citato l’agenzia di stampa semi-ufficiali iraniana Tasnim aggiungendo che, secondo Khamenei, “attraverso i negoziati gli americani cercano di infiltrarsi nei settori politici, di sicurezza, culturali ed economici del paese, ma ci sono persone ingenue in Iran che non lo capiscono”.

    8 ottobre 2015 – Un madre israeliana di 32 anni e il suo bambino di un anno sono riamasti feriti martedì sera da lanci di pietre palestinesi, e sono state ricoverati all’Hadassah University Medical Center, sul Monte Scopus a Gerusalemme.

    8 ottobre 2015 – Tafferugli martedì sera a Giaffa, quando alcuni residenti arabi hanno iniziato a lanciare pietre e bottiglie contro agenti di polizia schierati a tutela di una loro manifestazione peraltro non autorizzata, e hanno cercato di aggredire residenti ebrei nella zona. La città mista arabo-ebraica di Giaffa costituisce la parte sud di Tel Aviv ed è normalmente considerata un buon esempio di convivenza.

    (Fonte: Israele.net)

    9 Ott 2015, 18:18 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    7 ottobre 2015 – Il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon ha espresso martedì sera la sua preoccupazione per il recente aumento delle tensioni tra israeliani e palestinesi e ha condannato le uccisioni di palestinesi senza fare alcuna menzione delle precedenti vittime del terrorismo israeliane.

    7 ottobre 2015 – Incontro martedì sera fra alti ufficiali del Comando Centrale delle Forze di Difesa israeliane e alcuni capi dell’apparato di sicurezza dell’Autorità Palestinese in Cisgiordania, per discutere sforzi congiunti volti a calmare le tensioni reciproche. L’incontro è il primo del suo genere dall’inizio della recente ondata di attacchi terroristici il mese scorso. Secondo il quotidiano Ha’aretz, il livello di coordinamento sulla sicurezza tra forze israeliane e palestinesi è molto diverso da luogo a luogo: benché l’establishment della sicurezza palestinese abbia ricevuto istruzione dai suoi capi di contenere le violenze, in molti casi le forze palestinesi esitato a fermare le violente marce palestinesi dirette contro posizioni israeliane. In serata un funzionario della sicurezza palestinese citato da Ma’ariv ha smentito la notizia della riunione.

    7 ottobre 2015 – Avviati martedì sera a Tel Aviv due giorni di colloqui fra alti ufficiali russi e israeliani per coordinare le attività ed evitare scontri accidentali in Siria. Vi prendono parte il vicecapo di stato maggiore russo Nikolai Bogdanovsky e il suo omologo israeliano Yair Golan.

    7 ottobre 2015 – Il parlamentare arabo israeliano Ayman Odeh, leader della Lista Araba Comune, ha dichiarato d’essere personalmente contrario all’uso delle armi, ma che non intende “porre limiti” alla resistenza contro l’occupazione. Parlando martedì a radio Galei Tzahal, Odeh ha detto: “Non intendo porre limiti alla nazione araba. Decideranno loro come combattere l’occupazione. Io sostengo la lotta del popolo palestinese per creare uno stato palestinese accanto a Israele. Riterrò sempre responsabile l’occupazione israeliana. Non posso dire ai palestinesi come combattere la loro lotta”.

    7 ottobre 2015 – Un neonato palestinese è stato chiamato con il nome del terrorista Muhannad Halabi poche ore dopo che questi aveva mortalmente accoltellato gli israeliani Neemia Lavi e Aaron Banita a Gerusalemme, tre giorni fa, ferendo anche Adele Banita e la sua bambina di 2 anni, prima di essere ucciso dalle forze di sicurezza. Ne hanno dato notizia l’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA e il quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese. Entrambe le fonti hanno descritto il terrorista come un “eroe del nostro popolo assassinato dall’esercito di occupazione”.

    7 ottobre 2015 – Palestinesi dalla striscia di Gaza hanno testato alcuni razzi lanciandoli martedì mattina verso il mar Mediterraneo. Secondo Israel Radio, vi sono stati diversi test di questo tipo nei giorni scorsi.

    7 ottobre 2015 – La morte di un 13enne palestinese, lunedì scorso, durante scontri nei pressi della Tomba di Rachele a Betlemme, è stata causata “da un proiettile sparato verso le gambe, che è disgraziatamente rimbalzato sul terreno colpendo il ragazzino al petto”. Lo ha spiegato martedì un alto ufficiale delle Forze di Difesa israeliane riferendo dei primi risultati dell’inchiesta.

    7 ottobre 2015 – Le forze di sicurezza israeliane hanno trovato a Nablus il mitra M-16 utilizzato dai membri della cellula di Hamas che ha assassinato i coniugi Eitam e Naama Henkin, lo scorso primo ottobre, davanti agli occhi dei figli. Dopo aver colpito il veicolo degli Henkin ferendo entrambi i genitori, i terroristi si sono avvicinati e hanno sparato di nuovo da posizione molto ravvicinata per finirli, davanti agli occhi dei quattro bambini terrorizzati sul sedile posteriore. Durante l’attentato uno dei terroristi è stato colpito accidentalmente da un compagno, cosa che li ha costretti a fuggire precipitosamente: questa circostanza ha permesso ai bambini di sopravvivere all’attentato. Vedi la foto dell’arma sul Jerusalem Post: http://www.jpost.com/Arab-Israeli-Conflict/Security-forces-seize-M-16-used-by-Hamas-cell-to-murder-Henkin-couple-421072

    7 ottobre 2015 – Facebook intende utilizzare il satellite israeliano per telecomunicazioni Amos-6 per diffondere internet gratis in 14 paesi dell’Africa sub-sahariana, nel quadro del suo programma Internet.org. Il lancio in orbita di Amos-6, sviluppato dalle Israel Aerospace Industries, è in programma per l’agosto 2016, e andrà a sostituire il satellite israeliano Amos-2. Per l’operazione, Facebook si è associato con l’operatore satellitare francese Eutelsat e con la società israeliana Spacecom Satellite Communications la quale, secondo il quotidiano finanziario israeliano Globes, prevede di ricavare dall’affare 95 milioni di dollari.

    7 ottobre 2015 – Fra le misure per contrastare le violenze e ripristinare la sicurezza, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato martedì la decisione posizionare sulle strade di Cisgiordania telecamere sia a terra che aeree, collegate a sale operative.

    7 ottobre 2015 – Eitam Henkin, ucciso la scorsa settimana insieme alla moglie davanti agli occhi dei figli da un terrorista palestinese in Cisgiordania, era anche cittadino americano. Lo ha confermato martedì un portavoce del Dipartimento di stato Usa.

    7 ottobre 2015 – Le autorità israeliane hanno fatto demolire le case di due terroristi a Gerusalemme est: quella di Abu Jamil Ghasan Ben Muhammad, uno dei terroristi del mortale attacco contro i fedeli nella sinagoga di Har Nof a Gerusalemme nel novembre 2014; e quella di Muhammad Jaabis, responsabile del mortale attacco con bulldozer a Gerusalemme dell’agosto 2014. La demolizione dell’abitazione viene considerata una delle poche misure in grado di esercitare un effetto deterrente su terroristi votati al suicidio.

    7 ottobre 2015 – Il Ministero della difesa israeliano ha annunciato martedì d’aver completato la costruzione di barriere di sicurezza con sensori, a protezione di 12 comunità israeliane che si trovano a ridosso del confine con la striscia di Gaza.

    7 ottobre 2015 – Una fotografia scattata dal fotoreporter di AFP Abbas Momani presso il villaggio di Beit El, durante scontri fra ultrà palestinesi e soldati israeliani, mostra un giovane palestinese a volto coperto che aiuta un compagno ad avvolgere il viso in una kefiah rossa. Il fatto curioso è che quest’ultimo indossa una maglietta propagandistica della campagna per le primarie del Likud dell’attuale ministra israeliana Regev. Vi si legge infatti (in ebraico): “Ti amiamo Miri Regev”. Un’altra foto ritrae lo stesso giovane mentre fa rotolare un pneumatico in fiamme verso i soldati israeliani, un gesto che difficilmente troverebbe il sostegno della ministra israeliana che si è distinta per l’appello a pene più severe contro coloro che aggrediscono le forze di sicurezza israeliane. La paradossale fotografia è subito diventata “virale” sul web. Vedi le due foto sul Jerusalem Post: http://www.jpost.com/Not-Just-News/Why-is-this-Palestinian-rioter-wearing-a-Miri-Regev-t-shirt-420061

    7 ottobre 2015 – Prima donna ufficiale di origine nigeriana nelle Forze di Difesa israeliane. La tenente Toby Cohen, 21 anni, nata in Nigeria da madre nigeriana e padre israeliano, ha dichiarato: “Mi sono innamorata di Israele: questa è la mia casa e qui condurrò la mia vita”. Vedi foto e articolo (in inglese) su Israel HaYom: http://www.israelhayom.com/site/newsletter_article.php?id=13945

    (Fonte: Israele.net)

    9 Ott 2015, 18:20 Rispondi|Quota
  • #5Emanuel Baroz

    6 ottobre 2015 – Il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha incontrato lunedì a Ramallah i capi delle forze di sicurezza palestinesi e ha detto loro di “non favorire i piani israeliani volti a far degenerare la situazione e trascinarci in una spirale di violenza”. In altre parole, Abu Mazen ha dato istruzione di adoperarsi per fermare l’escalation di violenze anti-israeliane recentemente scatenate in Cisgiordania e a Gerusalemme. L’ordine di Abu Mazen è arrivato dopo giorni di escalation che hanno visto, da giovedì, quattro israeliani uccisi a sangue freddo da terroristi palestinesi e successivamente due palestinesi uccisi durante violenti scontri con le Forze di Difesa israeliane.

    6 ottobre 2015 – Cinque palestinesi membri di una cellula di Hamas sono stati arrestati a Nablus durante il fine settimana con l’accusa d’aver perpetrato l’attentato di giovedì scorso che ha ucciso i coniugi israeliani Eitam e Na’ama Henkin, davanti ai loro quattro figli. Il capo del gruppo era già stato detenuto in Israele per terrorismo. Un altro membro è stato arrestato domenica da forze di sicurezza israeliane in borghese che hanno fatto irruzione nell’ospedale di Nablus dove l’intelligence aveva saputo che il terrorista si nascondeva. I palestinesi hanno diffuso un video che mostra alcune fasi dell’arresto. “Hamas sta facendo di tutto per realizzare attacchi terroristici in varie forme – ha detto il ministro della difesa israeliano Moshe Ya’alon – I principali piani e fondi provengono dal quartier generale di Hamas a Gaza, che supervisiona gli attacchi in Cisgiordania, e da Salah Arouri, il terrorista che gestisce le attività terroristiche dell’organizzazione dalla sua base a Istanbul (Turchia). Sarebbe bene che il mondo libero non chiudesse gli occhi di fronte a questa realtà”.

    6 ottobre 2015 – Abu Dhabi si rifiuta di concedere i visti d’ingresso ai 15 membri della squadra nazionale israeliana di judo in vista di un torneo cruciale per la selezione degli atleti che gareggeranno alle Olimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro, in Brasile. Tra gli atleti respinti, la ex campionessa del mondo di judo femminile Yarden Gerbi e il campione europeo maschile Sagi Moki. Non è la prima volta che un paese musulmano si rifiuta di concedere visti ad atleti israeliani. Solo un mese e mezzo fa, l’Indonesia aveva cercato di bloccare la partecipazione del giocatore di badminton Misha Zilberman ai campionati del mondo di Jakarta, mentre lo scorso maggio i judoka israeliani avevano dovuto battagliare per essere ammessi al torneo masters a Rabat, in Marocco.

    6 ottobre 2015 – Jihadisti dello “Stato Islamico” (ISIS) hanno distrutto un celebre arco di trionfo romano di quasi duemila anni fa, nell’antica città siriana di Palmira, patrimonio Unesco dell’umanità. “Questa nuova distruzione – ha detto Irina Bokova, direttrice generale dell’Unesco – costituisce un’espressione di puro odio e ignoranza e dimostra come gli estremisti siano terrorizzati dalla storia e dalla cultura, giacché la conoscenza del passato mina e delegittima le loro pretese. Palmyra simboleggia tutto ciò che gli estremisti aborriscono: diversità culturale, dialogo tra le culture, incontro tra popoli di tutte le origini”.

    6 ottobre 2015 – Un ordigno esplosivo è stato lanciato domenica pomeriggio verso la Tomba di Rachele, presso Betlemme. Un israeliano ferito a una gamba.

    6 ottobre 2015 – Forze di Difesa israeliane hanno colpito domenica notte obiettivi terroristici di Hamas nella striscia di Gaza dopo il lancio di razzi palestinesi verso Israele.

    5 ottobre 2015 – Tra domenica sera e martedì sera si celebrano le festività ebraiche di Shemini Atzeret e Simchat Torah, che con concludono la settimana di Sukkot.

    5 ottobre 2015 – Due razzi palestinesi sono stati lanciati domenica notte dalla striscia di Gaza verso Israele. Uno è esploso in una zona non edificata a Eshkol, l’altro è ricaduto all’interno del territorio palestinese. Rivendicazione della Brigata Omar Hadid, un gruppo salafita affiliato allo “Stato Islamico” (ISIS) che prende il nome da una figura chiave che aiutò Abu Musab al-Zarqawi a impiantare al-Qaeda in Iraq una decina di anni fa. Da qualche tempo la Brigata Omar Hadid compete con Hamas per il controllo su Gaza.

    5 ottobre 2015 – Con un comunicato in arabo, pubblicato domenica dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, il portavoce del governo dell’Autorità Palestinese Ihab Bseiso “condanna l’escalation israeliana a Gerusalemme e in Cisgiordania” e in particolare l’uccisione fra sabato e domenica “di due giovani nella Gerusalemme occupata”, ed esorta la comunità internazionale a intervenire. La dichiarazione non fa alcuna menzione del fatto che i due palestinesi, Mohammad Halabi e Fadi Aloon, sono stati uccisi dall’intervento delle forze dell’ordine mentre perpetravano aggressioni a sangue freddo contro civili israeliani causando morti e feriti. Nessuna menziona né condanna anche dell’uccisione di Naama e Eitam Henkin, assassinati in un attacco terroristico palestinese giovedì in Cisgiordania.

    5 ottobre 2015 – Secondo attentato terroristico in meno di 12 ore a Gerusalemme. Un 15enne israeliano è stato ferito domenica mattina a colpi di coltello al petto e alla schiena da un terrorista che ha poi cercato di dileguarsi, ma è stato raggiunto e ucciso da agenti di polizia.

    5 ottobre 2015 – La Jihad Islamica palestinese ha pubblicato domenica un video di propaganda in cui minaccia di infiltrare in Israele terroristi travestiti da soldati per compiere attentati. Il video, pubblicato su YouTube, mostra terroristi delle Brigate Al-Quds, ala militare del gruppo, che preparano cinture esplosive e registrano messaggi finali prima di indossare uniformi militari israeliane e dirigersi a una fermata d’autobus per entrare in Israele. La Jihad Islamica palestinese, nata nel 1981, è responsabile di decine di attacchi contro civili israeliani e riceve importanti aiuti finanziari da parte dell’Iran.

    5 ottobre 2015 – Era falsa la notizia diffusa sabato da fonti palestinesi del bambino palestinese di sei anni ferito al ventre da spari di “coloni” israeliani presso Qalqilya. Le indagini della polizia israeliana e dell’Autorità Palestinese hanno accertato che il piccolo Yussuf Tabib, del villaggio di Ezbet al-Tabib, si è ferito giocando con la pistola del fratello, ma i genitori hanno inventato l’attacco di un automobilista israeliano per coprire il figlio maggiore e per ottenere una retribuzione da parte dell’Autorità Palestinese come vittime degli israeliani. I mass-media palestinesi, che avevano lanciato la notizia del ferimento del bambino da parte di israeliani, hanno ignorato la successiva smentita senza pubblicare alcuna rettifica.

    (Fonte: Israele.net)

    9 Ott 2015, 18:21 Rispondi|Quota
  • #6Antonietta Righele

    Non ci sono parole per commentare il fatto che è assolutamente vero che il sangue israeliano non fa notizia, mi viene in mente ogni volta che sento le notizie,in merito, degli intelligentoni di giornalisti italiani radiocomandati dai comunisti di turno. I migliori cervelli del mondo sono ebrei non sono palestinesi, quindi si può capire,l’invidia è una brutta bestia,meglio il confronto con i nobel del lancio dei sassi.Non sono ebrea,ne cattolica ma cristiana.

    10 Ott 2015, 21:48 Rispondi|Quota
  • #7HaDaR

    È ora di far pagare il nostro sangue MOLTO piú caro. SIAMO NOI i primi a considerare normale che dei predatori sanguinari si aggirino tra di noi e ci sgozzino. Quando ad ogni attentato la si farà pagare cara, con la vendetta piú sanguinaria, le cose cambieranno. Purtroppo, Israele stessa è stata educata ad andare avanti come se non fosse successo nulla. Il che è sbagliato. Quando un nemico assassina uno di noi, il mondo deve tremare e i nemici scappare a nascondersi nelle loro tane.
    È ORA DI BUTTARE VIA LE IDEOLOGIE STRANIERE, E APPLICARE LE LEGGI DI GUERRA DELLA TORAH: al nemico si propone la pace in cambio della resa. Se non si arrende va eliminato.

    10 Ott 2015, 23:43 Rispondi|Quota
  • #8HaDaR

    Lamentarsi non serve a nulla, è pietoso e fastidioso.
    È ora di far pagare il nostro sangue MOLTO piú caro.
    SIAMO NOI i primi a considerare quasi normale che dei predatori sanguinari si aggirino tra di noi e ci sgozzino.
    Quando ad ogni attentato la si farà pagare cara, con la vendetta piú sanguinaria, quando verranno giustiziati i terroristi, immediatamente espropriate le loro case e possedimenti, per darli alle vittime e alle loro famiglie, ed espulse in Siria le famiglie dei terroristi, le cose cambieranno.
    Purtroppo, Israele stessa è stata educata ad andare avanti come se non fosse successo nulla.
    Il che è sbagliato.
    Quando un nemico assassina uno di noi, il mondo deve tremare, tutta Israele deve tremare e i nemici scappare a nascondersi nelle loro tane.
    È ORA DI BUTTARE VIA LE IDEOLOGIE STRANIERE, E APPLICARE LE LEGGI DI GUERRA DELLA TORAH: al nemico si propone la pace in cambio della resa.
    Se non si arrende va eliminato, senza la pietà idiota del Re Saul che gli costò il regno, ma con la determinazione del Re Davide, che fu quella che diede il regno a lui e alla sua discendenza.

    10 Ott 2015, 23:47 Rispondi|Quota
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