Mentre Abu Mazen chiede all’ONU di “proteggere i palestinesi da Israele” (!!!), gli israeliani sono ancora vittime del terrorismo armato anche dalle parole del Presidente dell’A.N.P.

 
Emanuel Baroz
29 ottobre 2015
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Mentre Abu Mazen chiede all’ONU di “proteggere i palestinesi da Israele”  (!!!), gli israeliani sono ancora vittime del terrorismo armato anche dalle parole del Presidente dell’A.N.P.

abu-mazen-terrorismo-palestinese-focus-on-israelGerusalemme, 28 Ottobre 2015 – Ancora sangue ed attentati negli ultimi giorni nelle città israeliane, dove i cittadini dello stato ebraico hanno continuato loro malgrado ad essere obiettivi del terrorismo palestinese, mentre nelle stesse ore il presidente (con mandato scaduto dal 2009) dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) parlando davanti al consiglio Onu per i diritti umani invocava la “protezione della comunità internazionale sui palestinesi”, accusando Israele di una serie di crimini fra cui quello di compiere “esecuzioni extragiudiziali” (dei terroristi palestinesi).

Abu Mazen ha detto che i palestinesi non vogliono andare avanti con “negoziati infruttuosi” e ha nuovamente accusato Israele di voler alterare lo status quo sul Monte del Tempio di Gerusalemme. Il presidente palestinese ha anche ribadito quanto aveva detto il mese scorso all’Assemblea generale dell’Onu, e cioè che i palestinesi non si sentiranno più vincolati dagli accordi di Oslo firmati con Israele.

Mentre Abu Mazen parlava però, il terrorismo palestinese continuava a colpire con diversi attentati avvenuti nelle ultime 48 ore:

– Una 40enne israeliana è stata ferita a coltellate alla schiena, mercoledì pomeriggio, davanti al centro commerciale Rami Levy, a Gush Etzion (a sud-ovest di Gerusalemme), da un palestinese che si è dato alla fuga ma è stato catturato poco dopo dalle forze di sicurezza. Circa mezz’ora prima, un altro palestinese aveva tentato di accoltellare dei soldati in servizio all’ingresso di Tel Ramadia, a Hebron, ma era stato ucciso dalla reazione dei militari prima che riuscisse a colpire qualcuno.

– Un soldato 19enne delle Forze di Difesa israeliane è stato ferito alla testa a coltellate da due terroristi martedì sera a Gush Etzion, a sud-ovest di Gerusalemme. I due aggressori sono stati uccisi dalla reazione dei militari. Alcune ore più tardi un altro attacco all’arma bianca è stato sventato alle porte di Tel Rumeida, a Hebron. L’aggressore ha tentato di pugnalare un soldato in servizio, ma è stato colpito a morte.

– Le Forze di Difesa israeliane hanno arrestato martedì, in un villaggio vicino a Jenin, Kais Sa’di, un comandante locale dell’ala militare di Hamas risultato in possesso di diverse armi. Arrestato nella notte anche Tair Jaradat, un esponete di alto rango della Jihad Islamica. Nel covo dei due sono stati trovati mitra M-16, pistole, granate, visori notturni e notevoli quantità di munizioni ed esplosivi.

– Due adolescenti arabo-israeliani arrestati all’inizio di questo mese nella città settentrionale di Migdal Ha’emek hanno rivelato agli investigatori che intendevano accoltellare un qualunque ebreo religioso come vendetta per quella che loro definiscono l’aggressione israeliana al Monte del Tempio. Lo hanno reso noto martedì i servizi di sicurezza israeliani. I due 16enni hanno detto d’essere stati ispirati dai numerosi attacchi all’arma bianca effettuati da arabi contro civili, poliziotti e soldati israeliani. “Questo incidente dimostra ancora una volta che i giovani e le giovani che decidono di perpetrare attentati sono influenzati dall’atmosfera violenta, dai messaggi che istigano all’odio ricevuti attraverso i social network e dagli stessi attentati già realizzati”, si legge nel comunicato dei servizi di sicurezza.

– Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato due donne palestinesi, martedì mattina alla Grotta dei Patriarchi a Hebron, le quali, arrivate al punto di controllo, si sono rifiutate di far perquisire le loro cose e hanno cominciato a gridare: “Siamo venute a liberare la Palestina”. I controlli hanno poi svelato due coltelli nascosti in una delle loro borse.

– Una 34enne arabo-israeliana originaria di Ar’arat an-Naqab, nel Negev, è stata incriminata lunedì per essere stata sorpresa in possesso di un coltello dopo aver scritto a sua sorella via WhatsApp che voleva “realizzare un accoltellamento contro ebrei e diventare una martire”.

– La polizia israeliana ha arrestato lunedì due giovani arabi di A-Tur, a Gerusalemme, trovati in possesso di un’ascia e di un taglierino.

– Un terrorista palestinese ha tentato di pugnalare un soldato, lunedì, nei pressi del quartiere ebraico di Hebron. Lo hanno comunicato le Forze di Difesa israeliane dicendo che l’aggressore è stato colpito e neutralizzato dalle forze di sicurezza prima che riuscisse a colpire qualcuno, ed è poi deceduto durante il trasporto all’ospedale.

– Un soldato israeliano è stato ferito a colpi di pugnale al collo da un aggressore palestinese, lunedì mattina vicino a Kiryat Arba. L’aggressore è stato ucciso dalla reazione delle forze di sicurezza.

– Dopo diverse ore di ricerche, le forze di sicurezza israeliane hanno catturato lunedì un 26enne palestinese di Kfar Bita, vicino a Nablus, accusato d’aver ferito a coltellate domenica un israeliano allo svincolo di Ariel.

Inoltre la polizia israeliana ha reso noto di aver arrestato sei arabo-israeliani di Tira, rei confessi d’aver lanciato bottiglie molotov contro auto di passaggio sulla Statale 6 nei giorni 5 e 7 ottobre.

Lunedì sera un razzo palestinese lanciato dalla Striscia di Gaza verso Israele si è abbattuto vicino a un kibbutz nella zona di Shaare HaNegev. Rivendicazione del gruppo terroristico salafita Brigata Omar Hadid, affiliato allo “Stato Islamico” (ISIS). Forze aeree israeliane hanno reagito attaccando due basi terroristiche di Hamas nella striscia di Gaza.

Nel suo sermone di venerdì scorso, il predicatore di Gaza identificato come Abu Hamza Ashur ha promesso che i prossimi attacchi terroristici comprenderanno missioni suicide che “trasformeranno gli israeliani in cadaveri senza vita e sparse parti del corpo” . Durante il sermone, il predicatore musulmano non solo ha lodato l’attuale ondata di attacchi all’arma bianca contro cittadini israeliani, ma ha esortato i palestinesi che vivono in Cisgiordania a “versare il proprio sangue, balzare su di loro, smembrarli, paralizzarli, far tremare la terra sotto i loro piedi, calpestare le loro teste”. Brandendo quello che sembra un giubbotto da attentato suicido, Ashur ha declamato: “Le prossime operazioni di martirio saranno effettuate con cinture esplosive. Questo è ciò che vi aspetta. Questo è il vostro incubo. Noi lo utilizzeremo per fare a brandelli i vostri corpi, con questo vi annienteremo. E’ finito il tempo delle marce e dei raduni. Solo il furore libererà la terra”.

(Fonte: Israele.net)

Nell’immagine in alto: la differenza tra la pagina in inglese di Fatah e quella in arabo… (thanks to Progetto Dreyfus)

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