Nuovi attentati palestinesi contro cittadini israeliani

 
Emanuel Baroz
21 ottobre 2015
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Nuovi attentati palestinesi contro cittadini israeliani

terrorismo-palestinese-attentati-focus-on-israelGerusalemme, 21 Ottobre 2015 – Un’altra giornata di sangue in Israele, dove il terrorismo palestinese ha colpito nuovamente causando vittime innocenti. Cerchiamo di riassumere qui i vari eventi:

– Un civile israeliano è stato ucciso, due soldati e un altro civile feriti, in quattro diversi attentati martedì in Cisgiordania. Due terroristi palestinesi hanno ferito a coltellate un soldato, martedì sera vicino a Beit Hashalom, nella città di Hebron, prima che un altro militare riuscisse a sparare, uccidendoli. All’inizio della giornata, il 50enne Avraham Asher Hasano, 50 anni, di Kiryat Arba, è morto vicino a Fawwar, a sud-ovest di Hebron, quando è dovuto scendere dalla sua auto bersagliata da una pioggia di pietre ed è stato investito da un camionista palestinese, che è poi fuggito nel villaggio palestinese di ad-Dhahiriya dove si è consegnato alle autorità palestinesi. Alcune ore più tardi, un terrorista ha cercato di investire degli israeliani in attesa a una fermata d’autobus presso Gush Etzion, ma ha colpito i blocchi di cemento posizionati allo scopo di impedire proprio questo tipo di attentati. E’ comunque riuscito a ferire un soldato e un civile, entrambi sui 20 anni. Il terrorista ha poi abbandonato la sua auto brandendo un coltello con cui ha cercato di finire le vittime, ma un altro soldato presente alla scena gli ha sparato, uccidendolo. In un altro incidente, sempre martedì nei pressi di Hebron, un palestinese è rimasto ucciso durante scontri vicino al villaggio palestinese di Beit Awa dopo che si era avventato con un pugnale contro un ufficiale israeliano, ferendolo. Fatah e altre fazioni palestinesi hanno indetto per mercoledì a Hebron una “giornata della rabbia” in segno di protesta per quello che hanno definito il “massacro” dei palestinesi uccisi mentre cercavano di perpetrare attentati.

– Un palestinese ucciso martedì da unità speciali delle Forze di Difesa israeliane durante scontri ai confini con la striscia di Gaza è stato identificato come un comandante dell’ala militare del gruppo terrorista filo-iraniano Harakat al-Sabireen. L’uomo, insieme ad altri terroristi, aveva approfittato delle proteste degli ultrà palestinesi al confine con Israele per usarli come copertura per fare fuoco di cecchinaggio contro gli israeliani. Lo ha ammesso lo stesso Harakat al-Sabireen, un gruppo scissionista che all’inizio di quest’anno si è staccato dalla Jihad Islamica entrando in contrasto con Hamas. Poche ore prima il portavoce delle Forze di Difesa israeliane aveva comunicato che speciali unità inviate al confine con Gaza avevano aperto il fuoco contro una postazione di cecchini nel sud della striscia di Gaza riferendo d’aver colpito il bersaglio, mentre il “ministero” della sanità di Hamas aveva denunciato l’uccisione di un “manifestante” palestinese.

– Un ordigno esplosivo è stato rinvenuto e disinnescato in tempo, martedì pomeriggio, nei pressi di una scuola materna a Nes Tziona (Israele centrale).

– Un palestinese che martedì a Issawiya, sobborgo orientale di Gerusalemme, si è scagliato verso agenti della polizia di frontiera israeliana brandendo una bomba molotov accesa, è stato ferito a una gamba dalla reazione dei militari. Altre molotov palestinesi sono state scagliate martedì contro abitazioni del quartiere Abu Tor di Gerusalemme, e contro agenti della polizia di frontiera in servizio alla Tomba di Rachele, alle porte di Betlemme, ferendo un agente israeliano.

Intanto i I parlamentari arabo-israeliani di Balad, uno dei partiti che compongono la Lista Araba Comune, si sono dissociati da una dichiarazione in cui il leader della Lista Araba Comune Ayman Odeh aveva condannato l’attentato di domenica sera a Beersheba (due morti e 11 feriti). Odeh è membro di Hadash, un altro dei partiti nella Lista Comune.

Nella notte tra lunedì e martedì le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato vicino a Ramallah Hassan Yousef, uno dei capi di Hamas in Cisgiordania (Giudea e Samaria), accusato d’aver attivamente istigato al terrorismo e pubblicamente lodato mortali attentati contro cittadini israeliani. Il figlio di Hassan Yousef, Mosab, è diventato celebre col soprannome di “principe verde” dopo che ha disertato l’organizzazione terroristica del padre ed è riparato negli Stati Uniti da dove si batte contro l’islamismo violento.

(Fonte: Israele.net, 21 Ottobre 2015)

Nella foto in alto: caramelle distribuite per le strade di Hebron dopo la notizia degli attentati, una delle tante vergognose “consuetudini” della Striscia di Gaza e delle comunità arabopalestinesi del Medio Oriente

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  • #1Emanuel Baroz

    20 ottobre 2015 – Il Ministero dell’informazione dell’Autorità Palestinese ha diffuso lunedì un video che presenta come vittime innocenti fucilate a freddo dalle forze israeliane i terroristi che hanno commesso alcuni dei recenti attacchi all’arma bianca causando morti e feriti, e gli ultrà che hanno scatenato scontri violenti con le forze di sicurezza. Il video dell’Autorità Palestinese non fa mai menzione del fatto che i palestinesi che compaiono nei filmati avevano ucciso o tentato di uccidere degli israeliani: grazie a sapienti tagli, le uniche immagini mostrate sono quelle dei terroristi dopo che sono stati neutralizzati, circondati da agenti o soldati, accompagnate da scritte come “bambini palestinesi sommariamente giustiziati per le strade da coloni israeliani”. “Stiamo assistendo alla combinazione islamismo estremista più internet, Bin Laden che incontra Facebook – ha commentato lunedì il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – L’istigazione e l’indottrinamento sui social network spingono sempre nuovi terroristi a compiere attentati. Si vede molto chiaramente che l’incitamento è ben mirato, e proviene da una varietà di fonti tra cui Hamas, il Movimento Islamico israeliano e l’Autorità Palestinese”.

    20 ottobre 2015 – La polizia di frontiera israeliana ha arrestato lunedì ser un palestinese sorpreso al posto di blocco di Kalandia, alle porte nord di Gerusalemme, con un coltello nascosto all’interno di un pettine.

    20 ottobre 2015 – Il Supremo Consiglio Islamico palestinese, la più alta autorità religiosa per i musulmani di Gerusalemme e territori palestinesi, ha emesso lunedì una fatwa (decreto religioso) che proibisce ai musulmani di accettare qualunque forma di “internazionalizzare” o di “giudaizzazione” di Gerusalemme. Nella fatwa, il capo del Consiglio Ekrema Sabri sottolinea che l’idea di fare della città vecchia di Gerusalemme un’entità internazionale è sempre stata respinta dai musulmani, e aggiunge che “allo stato attuale la città occupata di Gerusalemme è sottoposta a una campagna di giudaizzazione a vari livelli che ha lo scopo di cancellare il carattere della città e sostituirlo con una falsa identità ebraica”.

    20 ottobre 2015 – L’esponente di Fatah ed ex capo del Servizio di Sicurezza Preventiva dell’Autorità Palestinese, Jibril Rajoub, ha elogiato l’attentato di domenica sera a Beersheba, che ha provocato due morti. Intervistato lunedì da mass-media ufficiali palestinesi, Rajoub ha definito l’attentato “un atto di eroismo”.

    20 ottobre 2015 – Fonti della difesa israeliana hanno detto lunedì d’aver appreso che la dirigenza di Hamas nella striscia di Gaza ha dato disposizione a suoi uomini in Cisgiordania di compiere attentati suicidi contro obiettivi ebraici. Secondo le fonti, i punti focali di attività di Hamas in Cisgiordania sono le città di Nablus e Hebron.

    20 ottobre 2015 – Parenti del terrorista e capi beduini del Negev israeliano hanno condannato l’attentato di domenica sera a Beersheba. “Condanniamo con forza questo atto criminale e chiediamo a tutti i residenti del Negev, sia arabi che ebrei, di preservare il tessuto dei legami tra i popoli per il bene di tutti” ha dichiarato lunedì Muhammad Alnabari, sindaco di Hura, al sito web di notizie NRG. Alnabari ha voluto anche sottolineare che il terrorista non proveniva dalla sua città, ma da un villaggio vicino “non riconosciuto” (abusivo).

    20 ottobre 2015 – La polizia israeliana ha aperto un’inchiesta sul gruppo di persone che si è accanito contro il cittadino eritreo Haftom Zarhum, mortalmente ferito nell’attentato di domenica sera a Beersheva, credendolo uno dei terroristi autori dell’attacco. Colpito da una guardia di sicurezza che lo aveva scambiato per terrorista, Zarhum è stato aggredito da alcuni presenti a stento trattenuti da alcuni agenti e altri cittadini. La polizia sta ora cercando di individuare i responsabili del pestaggio dalle immagini delle telecamere di sicurezza. Nel frattempo, esponenti israeliani di tutte le parti politiche hanno aspramente condannato il tentativo di linciaggio ribadendo che in qualunque circostanza non è mai ammissibile che privati cittadini si abbandonino a odiose forme di vendetta privata.

    20 ottobre 2015 – Il terrorista che ha perpetrato l’attentato di domenica sera alla stazione centrale degli autobus di Beersheba (2 morti e 11 feriti) era un 21enne arabo israeliano originario del villaggio beduino di Hura, nel Negev, che ha sparato a un soldato, Omri Levi (successivamente deceduto per le ferite riportate), gli ha strappato il mitra e ha iniziato a sparare in tutte le direzioni. La seconda vittima dell’attentato è Haftom Zarhum, un cittadino immigrato quattro anni fa dall’Eritrea che è stato tragicamente scambiato per terrorista e mortalmente ferito da una guardia di sicurezza.

    20 ottobre 2015 – E’ stato dimesso domenica dall’Hadassah University Medical Center di Gerusalemme il 13enne arabo che la scorsa settimana ha preso parte, col cugino 15enne, all’accoltellamento di due israeliani a Pisgat Ze’ev (tra i quali un 13enne tutt’ora ricoverato in gravissime condizioni). Il ragazzino terrorista, che naturalmente resta in stato di arresto, è stato descritto dal presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) in un recente discorso televisivo come “ucciso a sangue freddo dalle forze israeliane”.

    20 ottobre 2015 – Jihadisti dello “Stato islamico” (ISIS) hanno pubblicato domenica un nuovo video che esprime sostegno all’ondata di attentati palestinesi in Israele sollecitando una “jihad aggressiva contro gli ebrei”. “Combattete gli ebrei con qualsiasi mezzo – dice un terrorista nel filmato – Terrorizzateli con ordigni esplosivi, fateli a brandelli. Tagliate le teste degli ebrei”. Il video di 6 minuti accusa inoltre i leader arabi di “non fare abbastanza per liberare la moschea di al-Aqsa”, e proclama che presto l’ISIS arriverà a Gerusalemme “per aiutare i nostri fratelli palestinesi a massacrare gli ebrei”.

    (Fonte: Israele.net)

    22 Ott 2015, 19:26 Rispondi|Quota
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