Mondiali giovanili di vela: ancora un no per gli atleti israeliani

 
Emanuel Baroz
26 dicembre 2015
10 commenti

Vela: giovani israeliani respinti in Malesia? Un nuovo caso mondiale

Il visto per partecipare alla manifestazione giovanile sarebbe arrivato solo 24 ore prima della partenza. Con una condizione inaccettabile: niente stella di David sulle vele e niente inno Nazionale. Le investigazioni della federazione internazionale.

di Luca Bontempelli

mondiali-vela-malesia-israele-boicottaggio-sportivo-focus-on-israelKuala Lumpur (Malesia), 26 Dicembre 2015 – Cominciano martedì a Langkawi, nella Malesia Nord Occidentale, non distante dal confine con la Thailandia i campionati Mondiali Giovanili che ogni anno la organizza la federazione mondiale della vela, che poche settimane fa ha cambiato il proprio nome da ISAF a World Sailing. Il campionato è al centro di un intrigo internazionale che minaccia di aver gravissime ripercussioni dopo che il 23 dicembre da Israele è trapelata la notizia che gli atleti di quel Paese non avevano ricevuto il visto d’ingresso in Malesia e pertanto non avrebbero potuto partecipare alle regate.

Condizioni
Secondo la fonte israeliana, il visto sarebbe stato concesso dalle autorità malesi a fronte di condizioni evidentemente inaccettabili: nessuna possibilità di mostrare la bandiera con la stella di David su vele e divise e il divieto di suonare l’inno nazionale nel caso gli atleti israeliani avessero conquistato il titolo. Ipotesi quest’ultima non remota, dato che nell’ultima edizione dei mondiali giovanili Israele fu la terza nazione del medagliere complessivo alle spalle di Francia e Spagna. La decisione di Israele (stato con il quale la Malesia non ha rapporti diplomatici) ha avuto una profonda eco di indignazione soprattutto negli Stati Uniti. Kevin Burnham, campione olimpico (1992) e medaglia d’argento (2004) olimpica ha fatto sapere attraverso un social network che in assenza del ritiro della squadra americana dalla manifestazione avrebbe “restituito le proprio medaglie” chiedendo ai colleghi medagliati, di fare la stessa cosa.

Rincorsa
E’ iniziata una corsa contro il tempo che, complice il Natale di mezzo, non ha ancora generato una risposta ufficiale degli Stati Uniti, attesa nelle prossime ore. Temporeggia, al momento, anche Carlo Croce, allo stesso tempo presidente delle federazione mondiale e italiana, che ha dichiarato: “Stiamo seguendo la situazione da vicino, due vicepresidenti internazionali stanno arrivando in Malesia e della vicenda abbiamo investito sia il Cio, che il comitato olimpico nazionale malese. Stiamo aspettando risposte dirette in merito sulla vicenda. E siccome c’è già stato il precedente del caso Oman, aspettiamo prima di esprimere una posizione ufficiale“. Il problema sembra di difficile, se non impossibile mediazione. L’ipotesi del ritiro della squadra USA potrebbe generare un effetto a catena e a quel punto, proprio il doppio ruolo del presidente Croce potrebbe costringere anche la squadra italiana (partita nel frattempo questo pomeriggio da Fiumicino, con 14 atleti, 3 tecnici e la capo delegazione Alessandra Sensini) a decisioni altrettanto clamorose.

Precedente
Anche perché c’è molto altro sul tavolo. Da un lato l’imbarazzante precedente dello scorso ottobre, citato dal presidente Croce, in occasione del campionato mondiale RS:X in Oman, quando di nuovo agli atleti israeliani sono state create difficoltà insormontabili nel ricevere i visti. In quel caso fu trovata una imbarazzante mediazione concedendo a Maayan Davidovich, di entrare in Oman grazie ad un suo secondo passaporto diverso da quello israeliano, ma impedendole di mostrare la bandiera del proprio paese sulla vela e di fatto registrandola, nella classifica ufficiale, come una sorta di apolide. A distanza di poche settimane, un’altra manifestazione velica organizzata in un paese mussulmano pone una vicenda delicatissima per la partecipazione degli atleti israeliani. Questa però l’indignazione internazionale a fronte di una esclusione che si delinea per motivi razziali, potrebbe fare la differenza. Ma non sarà l’ultimo dei problemi scottanti sul tavolo del presidente Croce. Dal 22 al 27 febbraio prossimo è in programma proprio in Israele il campionato mondiale RS:X (nell’anno delle olimpiadi i mondiali di tutte le classi si svolgono nei primi mesi dell’anno). E’ in corso un movimento internazionale, capeggiato dalla Francia, che chiede l’annullamento delle regate per le limitazioni dovute alla sicurezza del navigare in quelle acque, già sperimentate, nei mesi scorsi in occasione del campionato mondiale 470. Sembra curioso che sia proprio una nazione tollerante come la Francia a sollevare la questione, ma tanto è. Per il presidente Croce i problemi di politica internazionale si intersecano pericolosamente tra loro sul suo tavolo. Per risolverli avrà bisogno di una determinazione e una capacità diplomatica che per la verità negli ultimi mesi non ha mostrato di possedere. Ma il problema del mondiale RS:X israeliano è solo il futuro prossimo. Scottantissimo resta il presente. La squadra italiana appena partita, disputerà le regate in Malesia? Ancora poche ore e sapremo.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport, 26 Dicembre 2015)

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  • #1Emanuel Baroz

    Vela, Malesia nega visto a israeliani

    (ANSA) – KUALA LUMPUR, 26 DIC – La Malesia ha negato i visti a due windsurfisti israeliani che avrebbero dovuto prendere parte ai campionati mondiali giovanili, secondo l’Associazione velistica israeliana. Da parte sua, il governo malese ha detto di aver accettato il ritiro dei due atleti israeliani dalla competizione che inizia domani a Langkawi. Secondo fonti israeliane, la Malesia avrebbe posto condizioni “inaccettabili” proibendo agli atleti di mostrare la bandiera di Israele

    http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2015/12/26/vela-malesia-nega-visto-a-israeliani_ec898c23-c920-49af-b772-e734b8fd3da4.html

    26 Dic 2015, 20:10 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Vergogna in Malesia: mondiali giovanili di vela negati agli atleti israeliani

    http://www.linformale.eu/vergogna-in-malesia-mondiali-giovanili-di-vela-negati-agli-atleti-israeliani/

    28 Dic 2015, 20:13 Rispondi|Quota
  • #3HaDaR

    Ma il CONI, non dovrebbe opporsi alla discriminazione continua su base SUPREMATISTA ISLAMICA contro gli Ebrei, o QUELLA discriminazione va bene?
    E a codesta gente si lascia organizzare campionati mondiali???

    28 Dic 2015, 20:38 Rispondi|Quota
  • #5HaDaR

    Come stupirsi?…
    Del resto, il Comitato Olimpico Internazionale accettò di fare le olimpiadi a Berlino nel 1936…
    Che gliene frega degli ebrei?

    28 Dic 2015, 20:41 Rispondi|Quota
  • #6Giacomo Morpurgo

    Considero quanto sta avvenendo (le persecuzioni agli atleti israeliani) indegno!
    Ci riporta ai tempi di Hitler e Mussolini. Spero vivamente che altre squadre rifiutino di partecipare ai giuochi in questa situazione

    29 Dic 2015, 09:10 Rispondi|Quota
  • #7Progetto Dreyfus

    LA MALESIA DICE NO A ISRAELE PER I MONDIALI DI VELA

    L’Associazione Velistica Mondiale si trova di fronte ad un episodio di antisemitismo che per bocca del suo Presidente, Carlo Croce, invece non è altro che “una problematica delicata per il quale si crede sia basata su una serie di fraintendimenti reciproci”. Purtroppo non è così. La questione è molto semplice. Esiste un paese, la Malesia, che non riconosce l’esistenza dello Stato d’Israele e non fa alcuna deroga nemmeno nello sport.

    Andiamo alla notizia. Da domenica in Malesia si disputano i mondiali giovanili di vela, la delegazione israeliana oltre a non aver ricevuto dal paese ospitante i visa d’ingresso in tempi congrui, è stata anche avvisata che durante le gare sarà vietato mostrare la bandiera d’Israele sia sulla tavola da surf che negli indumenti dei velisti e in caso di vittoria non verrà fatta suonare la Hatikvah, l’inno nazionale israeliano. La delegazione israeliana considerando le richieste dei malesi ha quindi ritirato la sua partecipazione nonostante siano i campioni in carica sia nel settore maschile sia in quello femminile e ha denunciato l’accaduto ai vertici mondiali.

    Signor Presidente Croce, c’è poco da capire. La politica sta inquinando lo sport. E con successo.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/posts/916162641793431

    3 Gen 2016, 09:54 Rispondi|Quota
  • #8Progetto Dreyfus

    MONDIALI GIOVANILI DI VELA IN MALESIA: LA NUOVA ZELANDA PRENDE POSIZIONE A FAVORE DI ISRAELE

    La Federazione neozelandese che si era presentata in Malesia con 18 atleti ha chiesto alla federazione mondiale di prendere posizione nei confronti della federazione malese che ha discriminato gli atleti israeliani, impedendogli di gareggiare in questo mondiale giovanile.

    E’ significativo che sia un Paese così piccolo ad aver fatto un passo così grande. Finora nessuno si era ancora mosso in questa vicenda in cui World Sailing ha mantenuto una posizione di stallo. Senza muoversi assolutamente, senza prendere una posizione e soprattutto senza attaccare la posizione dei governanti malesi.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/pb.386438174765883.-2207520000.1451811112./917521994990829/?type=3&theater

    3 Gen 2016, 09:55 Rispondi|Quota
  • #9Progetto Dreyfus

    MONDIALI GIOVANILI DI VELA IN MALESIA: ECCO LE CONDIZIONI IMPOSTE AGLI ATLETI ISRAELIANI

    Langkawi (Malesia) – Vi proponiamo il documento ufficiale che attesta le condizioni imposte agli atleti israeliani che avrebbero dovuto partecipare ai Mondiali di Vela i Malesia.

    Leggendole una ad una risulta evidente come nessun velista dello stato ebraico avrebbe potuto prendere parte alla competizione che, lo ricordiamo, è un mondiale giovanile che quindi dovrebbe trasmettere il messaggio pulito dello sport e non certo essere strumentalizzato per fini politici dagli odiatori di israele.
    Se le leggete a una a una si capisce perché nessuno sarebbe potuto andare in Malesia per il Mondiale giovanile. Era ingiusto e anche immorale.

    Ora il fatto che su questa cosa ci siano state speculazioni politiche ha poca importanza: quello che risulta sbagliatissimo è pensare che ci possa essere una discriminazione così soprattutto a livello giovanile.

    Un messaggio “politico” sbagliato, che diventa devastante a livello educativo.

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/pb.386438174765883.-2207520000.1451811112./917986948277667/?type=3&theater

    3 Gen 2016, 09:55 Rispondi|Quota
  • #10Emanuel Baroz

    Gli israeliani smentiscono Croce: iscrizioni in tempo

    di Gian Luca Pasini

    Ma Carlo Croce ci è o ci fa? Sul Secolo XIX una intervista lascia inquietanti interrogativi. Croce cita date fantasiose che sembrano immaginare una corresponsabilità israeliana nella vicenda. Vediamo. Croce dice che le iscrizioni alla regata sono state chiuse il 6 agosto. Il documento ufficiale dice il primo giugno (qui http://www.sailing.org/tools/documents/YouthWorlds2015NORFinal-%5B18076%5D.pdf): E’ accettabile che ci si possa sbagliare a questo punto della vicenda su un particolare del genere?

    Il presidente continua: “Israele si è iscritto il 10 ottobre”. Affermazione clamorosa, perché se fosse vero abbiamo discusso del nulla. Bastava dire al mondo, gli israeliani non si erano iscritti in tempo e il caso non sarebbe esistito. Ci siamo presi la briga di chiedere una conferma ufficiale telefonando alla federvela israeliana che ci ha detto ufficialmente: “le nostre iscrizioni sono arrivate nei tempi previsti dal bando di regata, cioè entro il primo giugno”. Basterebbe questo a confutare tutto il resto. Luca Bontempelli

    (Fonte: La Gazzetta dello Sport, 2 Gennaio 2016)

    3 Gen 2016, 14:15 Rispondi|Quota