Polonia: messaggi antisemiti contro l’ambasciata di Israele

 
Emanuel Baroz
4 febbraio 2018
3 commenti

Polonia: messaggi antisemiti contro l’ambasciata di Israele

antisemitismo-polonia-israele-ambasciata-focus-on-israelVarsavia, 2 Febbraio 2018 – “Negli ultimi giorni non abbiamo potuto fare a meno di notare un’ondata di commenti antisemiti che hanno raggiunto l’ambasciata attraverso tutti i canali di comunicazione. Molti di questi hanno preso di mira la persona dell’ambasciatrice Anna Azari“.

Lo denuncia in un comunicato, ripreso dai media dello Stato ebraico, la stessa ambasciata israeliana a Varsavia sottolineando: “Fino ad adesso ci siamo trattenuti dal reagire, ma sentiamo che non dovremmo farlo più“.

L’impennata di commenti antisemiti è legata alla crisi scaturita dall’approvazione, da parte del Senato polacco, di un controverso disegno di legge che stabilisce pene fino a tre anni di carcere per chiunque si riferisca ai campi nazisti come campi “polacchi” o accusi la Polonia di complicità con i crimini della Germania nazista. Il Senato ha approvato il progetto di legge nelle prime ore di giovedì ed è in attesa del via libera finale del presidente polacco Andrzej Duda.

La legge ha causato una tempesta di critiche in Israele e una disputa diplomatica tra i due Paesi. Il ministro dei trasporti Yisrael Katz ha chiesto giovedì che il primo ministro Benjamin Netanyahu richiami l’ambasciatrice Azari.

Huffington Post

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  • #1Emanuel Baroz

    IL SENATO POLACCO HA DECISO: COLPO DI SPUGNA SUL COLLABORAZIONISMO CON I NAZISTI

    Con 57 voti favorevoli e 23 contrari, il Senato polacco ha approvato una norma penale che prevede fino a 3 anni di carcere per chiunque accusi la Polonia di complicità nell’Olocausto e/o definisca i campi di concentramento nazisti in Polonia come “polacchi”.

    Se, da un lato, la Polonia ha subito l’occupazione nazista e pagato un caro prezzo in termini di vite (per la maggior parte cittadini Ebrei), dall’altro il collaborazionismo con i nazisti fu uno dei più forti di quel periodo.

    Ci chiediamo quindi se questa norma non abbia in realtà un fine ben peggiore della semplice autotutela da accuse infamanti, quale, ad esempio, l’azzeramento completo di ogni ricerca e dibattito sulla (enorme) porzione della Shoah che ebbe luogo in Polonia.

    Abbiamo bisogno di accurate ricerca storica e assunzione di colpe o, come dice la vignetta qui sotto, di smacchiatori della Shoah?

    https://www.facebook.com/ProgettoDreyfus/photos/a.387495981326769.85422.386438174765883/1556850557724633/?type=3&theater

    5 Feb 2018, 22:25 Rispondi|Quota
  • #3Giuseppe

    Per ora si toglie il termine “polacchi”, poi toglieranno anche “campi di sterminio”; il termine “nazisti” invece di toglierlo lo rigirano agli ebrei.
    Sembra quasi fatto… vogliono togliere la “memoria”…

    6 Feb 2018, 14:58 Rispondi|Quota