Nakba day: attentato a Tel Aviv ma nessuno ne parla. Ora si teme il peggio

 
Emanuel Baroz
16 maggio 2011
22 commenti

Nakba day: attentato a Tel Aviv ma nessuno ne parla. Ora si teme il peggio

di Sharon Levi

Ieri i giornali di tutto il mondo hanno dato ampio risalto alla reazione dell’esercito israeliano al tentativo di centinaia di palestinesi di infiltrarsi in Israele, reazione che ha provocato una ventina di vittime e diversi feriti. Ma nessuno ha dato la notizia dell’attentato terroristico avvenuto ieri a Tel Aviv dove ha perso la vita un giovano ragazzo israeliano e nel quale si sono registrati 17 feriti di cui alcuni gravi.

La vittima si chiamava Aviv Morag, 29 anni, ed è stato falciato insieme ad altre decine di persone da un arabo israeliano che con il suo mezzo si è gettato contro un gruppo di pedoni al grido di “Allah Akhbar” con la chiara intenzione di provocare una strage. L’uomo, arrestato dalla polizia, ha prima fornito una versione basata sul fatto accidentale, poi schiacciato dalle testimonianze le quali hanno riferito che l’uomo a bordo del suo camion aveva bruciato volontariamente diversi semafori, tamponato diverse macchine e poi si era gettato volontariamente sul gruppo di pedoni, ha dovuto cedere all’evidenza ammettendo la sua intenzione stragista e permettendo alla polizia di arrestare un suo complice che era già pronto a compiere un atto simile. I due volevano commemorare il giorno della cosiddetta Nakba provocando una strage di israeliani.

Questo episodio deve far riflettere sulla situazione che si sta vivendo in questi giorni in Israele, una situazione che vede lo Stato Ebraico contrastare i ripetuti tentativi da parte araba di infiltrarsi in territorio israeliano al fine di commettere atti di terrorismo. Non solo ci si deve guardare dalle minacce esterne ma anche da quelle interne portate avanti da alcuni arabi con cittadinanza israeliana. Di questo fatto però nessuno ne parla.

Intanto l’esercito israeliano ha innalzato ai massimi livelli l’allerta attentati per i prossimi giorni. Oggi sono previste manifestazioni arabe lungo il confine con la Siria, la Giordania, il Libano e la Striscia di Gaza, manifestazioni dove si prevede una affluenza di migliaia di persone. I confini con la Cisgiordania sono chiusi fino a nuovo ordine. In settimana, secondo fonti di intelligence, è prevista una manifestazione organizzata da Hamas che cercherà di raggiungere il Negev. Dall’Iran e dalla Siria arrivano inviti alla terza intifada e si teme che i più esagitati seguiranno il consiglio, magari con il prezioso aiuto di qualche infiltrato. La polizia ha reso noto questa mattina di aver arrestato un pericoloso siriano che ieri era riuscito a infiltrarsi in Israele. L’uomo era a Gerusalemme Est in compagnia di un palestinese e aveva addosso una importante somma di denaro che si teme potesse servire per finanziare atti di terrorismo in Israele.

Inutile negare che la preoccupazione per eventuali atti di terrorismo in Israele è molto elevata. Ad aggravare la situazione ci sono elementi esterni che soffiano sul fuoco e usano i palestinesi come carne da macello allo scopo di avere le basi per attaccare strumentalmente Israele, cosa già successa ieri quando l’IDF ha reagito agli attacchi e ai ripetuti tentativi di violare la sovranità israeliana.

Secondo Protocollo

Nella foto in alto: la scena dell’attentato da Tel Aviv

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  • #1Emanuel Baroz

    16/05/2011 – Sono degenerate in violenti scontri le manifestazioni, domenica, in occasione delle celebrazioni della “Nakba”, a Gerusalemme e in varie città di Israele, quando i manifestanti hanno attaccato le forze di sicurezza con pietre e ordigni incendiari. Diversi feriti fra dimostranti e forze di polizia.

    16/05/2011 – Soldati israeliani hanno aperto il fuoco domenica verso palestinesi di Gaza che si dirigevano verso la barriera di separazione con Israele, in prossimità del valico di Erez, col dichiarato intento di forzarla. Vi sarebbero diversi feriti. Un palestinese che cercava di piazzare un ordigno esplosivo vicino al kibbutz Nahal Oz sarebbe stato ferito da arma da fuoco.

    16/05/201 – Circa duecento siriani di origine palestinese si sono infiltrati domenica nel Golan forzando la barriera che separa Israele dalla Siria vicino al villaggio druso di Madj-el-Shams. Centinaia di poliziotti sono stati mandati sul posto per fermare l’irruzione e sedare gli scontri. ”Gli incidenti al confine con la Siria sono il risultato di una provocazione siriana”, ha detto domenica il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Yoav Mordechai.

    16/05/2011- Dopo trattative con il coinvolgimento degli anziani drusi, Israele ha lasciato rientrare in Siria tutte le persone che domenica avevano fatto irruzione attraverso la frontiera con Israele. Forze di Difesa e polizia israeliana hanno poi setacciato il villaggio druso di Madj-El-Shams, sul Golan, per verificare che non vi restassero clandestini. Nei violenti scontri della giornata sono rimasti uccisi due manifestanti infiltrati dalla Siria; feriti 13 israeliani. Le Forze di Difesa israeliane hanno consentito alle ambulanze della Mezzaluna Rossa siriana di evacuare i feriti dal territorio israeliano.

    16/05/2011 – L’esercito israeliano ha denunciato l’infiltrazione di manifestanti dalla Siria nel Golan e ha accusato le autorità siriane di essere dietro alla provocazione. “Si tratta di un atto grave e violento, che minaccia la sicurezza del popolo di Israele violando il suo territorio”, ha detto il portavoce delle Forze di Difesa israeliane, Avital Leibovitz. ”Migliaia di manifestanti hanno attaccato dalla parte siriana i nostri soldati e decine di essi sono penetrati in Israele” ha detto, aggiungendo che le forze israeliane avevano “sparato colpi d’avvertimento”. Israele accusa il governo siriano del presidente Bashar al-Assad di aver orchestrato le violenze sul Golan per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle proteste anti-regime in Siria.

    16/05/2011 – Giordania. Sei persone sarebbero rimaste ferite nell’intervento della polizia giordana volto ad evitare che alcune centinaia di manifestanti raggiungessero il confine con Israele per celebrare la Nakba. Manifestanti davanti alla moschea el-Kalouti, vicino all’ambasciata israeliana ad Amman, hanno gridato: “Vogliamo liberare la Palestina, siamo pronti a morire per Gerusalemme, il diritto al ritorno è sacro”.

    16/05/2011- Libano. Sarebbero una decina, secondo fonti locali, i dimostranti rimasti uccisi domenica nei pressi del confine israelo-libanese, decine i feriti in una sparatoria nel villaggio di confine di Maroun al-Ras. Il portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha smentito il coinvolgimento di Israele nelle uccisioni affermando che le vittime sono cadute sotto il fuoco dell’esercito libanese. Secondo Israele, i soldati israeliani hanno sparato in aria o alle gambe, mentre quelli libanesi hanno sparato in modo indiscriminato.

    (Fonte: Israele.net)

    16 Mag 2011, 13:26 Rispondi|Quota
  • #2omar

    Hahaha i tuoi articoli mi fanno troppo ridere. É bello vedere come prendi qualsiasi notizia e la ingigantisci in modo da screditare i palestinesi. Addirittura “all’urlo di allah ahkbar”! Come se l’avessero registrato o letto il labiale mentre avveniva l’incidente! Sono d’accordo con te comunque, un incidente stradale dovrebbe occupare molto più spazio rispetto all’uccisione di 20 manifestanti, con il puro scopo di denuncia non violenta e disarmati, e di decine di feriti. Tutto questo naturalmente per proteggere “i sacri confini e la propria sovranità” entro confini che ad Israele non appartengono affatto! Cambia mestiere che a fare il giornalista fai pena

    16 Mag 2011, 13:59 Rispondi|Quota
    • #3Emanuel Baroz

      @omar: come scritto nell’articolo ci sono testimoni che affermano quanto riportato nel testo…ma capisco che nella realtà virtuale in cui vivi le testimonianze non abbiano valore….hanno valore solo quelle che ti danno ragione!

      16 Mag 2011, 16:38 Rispondi|Quota
    • #4Emanuel Baroz

      Ah, quasi dimenticavo: io non ho alcuna velleità di fare giornalista. Mi limito a riportare gli articoli che raccontano i fatti che normalmente non hanno risalto sui mass media italiani. Ma capisco che per chi come te ritiene lo Stato di Israele la causa dei mali dell’intero universo questa non sia interessante. Pazienza….ce ne faremo una ragione qui su Focus!

      16 Mag 2011, 16:41 Rispondi|Quota
  • #5HaDaR

    Invece di lamentarsi sempre, come dei veri BACHIANIM, e lamentarsi in questo caso pure del fatto che un PAESE NEMICO, IN STATO DI GUERRA CON ISRAELE, com’è la Siria, non faccia gli interessi e il lavoro d’Israele nel PROTEGGERE LE FRONTIERE DEL PAESE, sarebbe ora che i palloni gonfiati “che tutto possono” dell’intelligence israeliana e dell’esercito israeliano, facessero il loro lavoro: occuparsi di fermare e sconfiggere il nemico, di sicurezza, e di difesa del paese, anziché seguire a ruota i generali in pensione divenuti politicanti, che ormai non riconoscono più un nemico peché son diventati tutto “potenziali partner della pace” o perché li hanno armati loro.
    È incredibile come da SETTIMANE su Facebook si preannunciavano arrivi in massa da Siria e Libano sulle nostre frontiere, e i “porta fallefelim” shachtsanim non avessero neppure intelligence sufficiente per NON aspettarli DAVANTI A KUNEITRA, dove han concentrato tutte le forze, ma a Majd El Shams, dove sono arrivati, e di fronte a Maroun Aras…
    Che cosa sarebbe successo se fossero stati 100.000, 200.000, cosa che magari faranno la prossima volta? L’esercito, che da anni è “neutered” al punto da non essere capace di sparare se non gli sparano addosso prima, come se fosse una polizia, li lascerà passare?
    Come stupirsi poi degli attacchi “a sorpresa” dal 1973 ai giorni nostri?
    Israele sembra preso da un “death wish”, la cretinata del “morire per la patria”…anziché imparare dal miglior generale degli ultimi 200 anni, il Generale Patton, che disse: “The enemy must be faced with OVERWHELMING FORCE. No poor bastard ever won a war by dying for his country. He won it by making other bastards die for their country.”

    16 Mag 2011, 15:24 Rispondi|Quota
  • #6Marco

    “Sono d’accordo con te comunque, un incidente stradale dovrebbe occupare molto più spazio rispetto all’uccisione di 20 manifestanti, con il puro scopo di denuncia non violenta e disarmati, e di decine di feriti”
    A quanto pare per il sig. Omar anche i black block sono pacifici manifestanti.

    16 Mag 2011, 17:53 Rispondi|Quota
  • #7HaDaR

    16 Mag 2011, 22:42 Rispondi|Quota
  • #9michael

    HaDaR,
    gli israeliani si sono americanizzati. pensano di essere dei rambi che risolvono tutto con la forza e scordano il lavoro in intelligence che deve essere meticoloso e accorto … (vedi le figuracce e i rischi assurdi presi contro hezbollah)

    17 Mag 2011, 00:14 Rispondi|Quota
  • #10Fiammetta Nirenstein

    un’analisi fine, sofisticata e equilibrata; trasuda amore per la verità e per la giustizia: grazie per informare il mondo rompendo quella cortina mediatica che isola israele, paese sfruttato e vituperato soprattutto dagli USA e da un’Europa antisemita e filoiraniamna. La giornata del 15 maggio, da adesso in poi, grazie alla tua coraggiosa e informata voce verrà ricordata come la giornata del terrore palestinese, contro la povera, gracile israele. l’anno prossimo ti riuscirà ancora meglio, sicuramente: grazie di cuore per la perla che ci hai regalato. shalom

    17 Mag 2011, 08:36 Rispondi|Quota
    • #11Emanuel Baroz

      Caro anonimo che ti celi dietro il nomignolo “Fiammetta Nirenstein”, mi spiace che ti abbia dato fastidio il fatto che siano state riportate notizie nude e crude sugli scontri del 15 Maggio 2011. La prossima volta leggeremo prima Repubblica e il Manifesto per farci una opinione che sia per te accettabile…

      17 Mag 2011, 08:40 Rispondi|Quota
  • #12Daniel

    La “Nakba”, ovvero il fallimento di un massacro annunciato

    «Dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania al popolo palestinese che vive nella diaspora: tutti si stanno preparando per celebrare il 63o anniversario della Nakba, la “Catastrofe” palestinese», così annuncia un sito che fa propaganda al movimento terroristico Hamas. Certo, è un giorno di lutto per persone di quel tipo.

    Il 15 maggio 1948, il giorno seguente la dichiarazione di fondazione dello Stato d’Israele da parte di Ben Gurion, il nuovo stato fu attaccato dagli eserciti di cinque stati arabi: Egitto, Siria, Giordania, Libano e un contingente dall’ Iraq. L’allora segretario della Lega Araba, Azzam Pascia’, avvertì solennemente dicendo che sarebbe stata «una guerra di sterminio e di massacro della quale si parlerà come dei massacri dei mongoli e delle crociate».

    Per questo si fa cordoglio: perché è fallito il tentativo di prolungare l’olocausto nazista massacrando anche gli ebrei che dopo secoli di persecuzioni e peregrinazioni avevano fondato il loro Stato sulla loro terra.

    Marcello Cicchese

    (Notizie su Israele, 15 maggio 2011)

    17 Mag 2011, 08:45 Rispondi|Quota
  • #13Daniele Coppin

    E’ ben strano che la Siria, in un periodo di manifestazioni anti Assad consenta a dei pulmann carichi di manifestanti di raggiungere la linea dell’armistizio del 1973. Ancor più strano che la massa di dietrologi filopalestinesi (quelli che, tanto per intenderci “l’11 settembre è un complotto di CIA e Mossad”) credano che una manifestazione come quella del 15 maggio scorso sia “spontanea”. Che, d’altra parte, è consistita nella violazione della linea dell’armistizio da parte di persone di un Paese ancora in guerra con Israele. Ma si sa, il diritto internazionale viene invocato (ignorandone l’essenza) solo quando si tratta di criticare Israele per l’embargo di Gaza e per le missioni di intelligence. Non c’è che dire, i “fascisti rossi” (definizione di Ennio Flaiano) hanno imparato proprio bene i metodi tipici di certo clero cattolico, forse perchè nipotini di quei simpatici individui che settant’anni fa denunciavano gli Ebrei.

    17 Mag 2011, 09:29 Rispondi|Quota
  • #14HaDaR

    @”Fiammetta Nirenstein” ed Emanuele Baroz: ricordo a entrambi che assumere l’identità di un altro, SPECIALMENTE di un parlamentare e membro autorevole della commissione esteri, è UN REATO DA CODICE PENALE.
    L’ISP da cui è stato mandato il messaggio VA DENUNCIATO ALLA POLIZIA POSTALE, pena correità per omissione di denuncia.

    @ Michael: il tuo commento riflette tutti i possibili pregiudizi antiamericani tradizionali in Italia… Innanzitutto, gli USA di intelligence ne raccolgono eccome, e infatti A LORO NON SI SCAPPA, NÉ ABBANDONANO I LORO CITTADINI, ma LI VANNO A CERCARE OVUNQUE, come dimostrano innumerevoli casi. Dovendo scegliere se viaggiare con la copertura consolare USA o con quella italiana, non ho MAI nessun dubbio.
    POI, tranne che nella mentalità italiana, l’usso della forza NON È assolutamente alternativo né all’uso dell’intelligence né dell’intelligenza…
    Solo degli spacconi incompetenti non hanno alternativa al far niente o all’uso di pallottole per disperdere folle disarmate: mai sentito parlare di macchine del suono che sono intollerabili all’udito a 200 metri? Mai sentito parlare di “mace” lanciata da 300 metri?… Di cannoni ad acqua che stendono anche un toro? Di cannoni a ghiaia?…eccetera
    Certo che, con un ministro della difesa la cui principale preoccupazione è stata quella di distruggere due carovane di Ebrei su una collina… non si può pretendere troppo..

    17 Mag 2011, 15:42 Rispondi|Quota
  • #15Maurizio

    18 Mag 2011, 09:11 Rispondi|Quota
  • #16Maurizio

    Vi segnalo quest’altro articolo decisamente interessante:

    http://bokertov.typepad.com/btb/2011/05/who-brought-jews-to-palestine-and-why.html

    18 Mag 2011, 09:11 Rispondi|Quota
  • #17Emanuel Baroz

    18/05/2011 – Le Forze di Difesa israeliane hanno un video che dimostra la responsabilità dell’esercito libanese nella morte, domenica, di manifestanti al confine settentrionale d’Israele durante gli scontri per la Nakba (10 secondo i media libanesi, da 3 a 5 secondo Israele). Tuttavia, dopo essersi consultate con l’ufficio del primo ministro, le Forze di Difesa hanno deciso di non renderlo pubblico nel timore che le immagini (peraltro di bassa qualità) possano imbarazzare a tal punto l’esercito libanese da dissuaderlo dall’intervenire, in futuro, a tutela della frontiera con Israele.

    (Fonte: Israele.net)

    18 Mag 2011, 10:09 Rispondi|Quota
  • #18Emanuel Baroz

    17/05/2011 Israele ha inoltrato formale denuncia all’Onu contro Siria e Libano per i sanguinosi incidenti di domenica al confine con i due paesi, durante le manifestazioni della ”Nakba” palestinese. Ne ha dato notizia un portavoce del ministero esteri israeliano. “Siria e Libano sono responsabili per la violazione delle nostre frontiere, degli accordi internazionali e delle risoluzioni Onu – ha spiegato il diplomatico – Israele aveva avvertito le Nazioni Unite, la comunità internazionale e i paesi confinanti dei rischi di provocazione legati alla giornata del 15 maggio, ma i due paesi confinanti non hanno fatto nulla per prevenire gli incidenti”.

    17/05/2011 – Dopo i violenti scontri di domenica, diversi abitanti del villaggio arabo druso di Majdal Shams, sul Golan, hanno detto a YnetNews d’essere rimasti “impressionati” dalla moderazione dimostrata dalle Forze di Difesa israeliane nel contrastare l’aggressione proveniente dalla frontiera siriana. Secondo gli intervistati, l’autocontrollo dei soldati, benché pochi di numero e attaccati a lanci di pietre da più parti, e benché diversi di loro fossero già feriti, ha evitato una pericolosa escalation. “Ho sentito il comandante ripetere ai soldati di evitare a tutti i costi di aprire il fuoco”, ha raccontato uno dei testimoni, aggiungendo che i soldati hanno sparato prima in aria, e poi alle gambe solo quando i dimostranti gli erano quasi addosso.

    (Fonte: Israele.net)

    18 Mag 2011, 10:11 Rispondi|Quota
  • #19Emanuel Baroz

    18/05/2011 – Tre siriani che si erano infiltrati domenica in Israele durante i disordini che hanno accompagnato la commemorazione della Nakba a Majdal a-Shams, sono stati arrestati lunedì ed espulsi in Sira, attraverso il passaggio di Quneitra (Golan), in coordinamento con la Croce Rossa internazionale. Secondo quanto riferito da Jerusalemonline.com, i tre avrebbero detto d’aver ricevuto da ufficiali siriani l’ordine di fare irruzione in Israele.

    (Fonte: Israele.net)

    18 Mag 2011, 10:12 Rispondi|Quota
  • #20annamaria

    la cosa assurda è che tutti i giornalisti hanno dichiarato che erano palestinesi quelli che hanno cercato di oltrepassare il confine dalla Siria. Mi sono chiesta come facessero a sapere che non fossero siriani. La scelta delle parole dà già un’indicazione dell’opinione di chi parla o scrive, e in questo caso significava che questi giovani che cercavano di oltrepassare un confine fossero da giustificare. Ora viene fuori che erano siriani, che l’esercito libanese ha sparato su di loro, che erano stati facilitati dalla stessa polizia siriana, ecc. ecc. ma in fondo che importanza ha per chi ha solo l’interesse di raccontare falsità a sfavore di Israele? alla faccia dell’obiettività……..

    19 Mag 2011, 12:45 Rispondi|Quota
  • #21Emanuel Baroz

    Nakba e Nakba bis

    di Francesco Lucrezi

    Le esili, ingenue speranze (“spes contra spem”, avrebbe detto Sant’Agostino) che la cosiddetta “primavera araba” avrebbe finalmente aperto uno spiraglio di luce anche sull’impervio terreno delle prospettive di pace in Medio Oriente, dunque, sono durate il breve spazio di un mattino. Le dotte argomentazioni costruite, per esempio, sul piccolo dato di fatto che nelle piazze non si sarebbero viste bruciare le bandiere israeliane (che evento eccezionale!) si sgonfiano come palloncini; le tristi, facili profezie delle varie Cassandre, che temevano che si sarebbero presto rimpiante le plumbee dittature vitalizie dei vari Mubarak e Ben Alì, sembrano avere colto nel segno. Lo spettacolo delle marce “spontanee” dei cosidetti “profughi palestinesi”, mosse nei giorni scorsi contro i confini dell’odiatissimo Israele, sembrano infatti seppellire anche la più azzardata, la più estrema e irrealistica delle illusioni, frantumando qualsiasi miraggio di pace, la più pallida ipotesi di una pur minima possibilità di ragionamento, di dialogo.

    Coloro che sono andati a premere contro i confini di Israele, cercando di entrarvi con la forza (non importa su suggerimento di chi, seguendo quali impulsi o strategie), non chiedevano allo stato ebraico di smantellare qualche colonia, di modificare qualche comportamento o di spostare qualche linea di demarcazione. Chiedevano a Israele, semplicemente, di non esistere, ribadendo il semplice, elementare messaggio espresso dalle annuali celebrazioni della “Nakba”, la “catastrofe”. Su quanto sia piacevole vivere fianco a fianco con qualcuno che considera la tua esistenza la più grande sciagura della storia, tanto da eleggere il tuo compleanno a giorno di lutto disperato, c’è poco da dire. Così come siamo tristemente abituati all’interpretazione di tali gesti (tristi e sgradevoli quanto si vuole, ma tutt’altro che ermetici) da parte dei mass media e dei commentatori politici, che sembrano ridurli a meri umori o stati d’animo, spesso dimostrando aperta simpatia di fondo per i manifestanti, che agirebbero in risposta a sopraffazioni subite, o sarebbero mossi da ideali di libertà, giustizia, pace, autodeterminazione ecc. Ci sarebbe, forse, bisogno di ripetere che il 14 maggio del 1948, il giorno della Nakba, era il giorno in cui avrebbe dovuto nascere anche lo Stato palestinese, soffocato sul nascere dagli eserciti di cinque nazioni arabe? Chi celebra la Nakba, in realtà, non maledice soltanto la nascita di Israele, ma anche la stessa idea dell’eventuale nascita di una Palestina libera, indipendente e sovrana.

    Eppure, i palestinesi dicono di desiderare ardentemente di “nascere”, come stato sovrano. Sono talmente impazienti che hanno detto alla loro ‘madre’ designata, l’Assemblea Generale dell’ONU – che, per ora, custodisce amorevolmente in grembo l’embrione – che, a settembre, comunque vada, senza stare a sentire nessun medico e nessuna ostetrica, “nasceranno”. Ma già si sa, purtroppo, che sarà una nascita mancata, impedita: una “non nascita”, proprio come quella del 1948. A tutti gli effetti, una “Nakba bis”.

    (Fonte: Notiziario Ucei, 18 maggio 2011)

    20 Mag 2011, 12:03 Rispondi|Quota
  • #22Gianp

    x omar: premesso che, se queste notizie-verità su questo sito non ti piacciono, perchè si scontrano decisamente con le tue personali ideologie, potresti leggere altri siti e fonti informative che meno ti infastidiscono, senza bisogno di offendere chi semplicemente pubblica sul proprio sito ciò che desidera, per il bene di chi, come me, è interessato a saperne di più. Ma al di là di questo discorso, vorrei porti 1 domanda tranquilla, senza cercare alcuna discussione accesa, solo chiarire una mia curiosità. tu citi: “i sacri confini e la propria sovranità” entro confini che ad Israele non appartengono affatto!” Cosa intendi con confini che ad Israele non appartengono, intendi che occupa illegalmente tutti i confini del suo stato, o ti riferisci alle colonie in Cisgiordania o altri territori? o ti riferisci ai controlli sulla striscia di Gaza? Solo per capire e conoscere la tua opinione. Anche se temo che tu simpatizzi troppo per Hamas. Grazie

    1 Giu 2011, 16:25 Rispondi|Quota
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