A Gaza spuntano cartelloni anonimi: «Grazie Iran»

 
Emanuel Baroz
29 novembre 2012
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A Gaza spuntano cartelloni anonimi: «Grazie Iran»

Gaza, 28 Novembre 2012 . “Grazie Iran”. Questa è la frase che campeggia su diversi cartelloni affissi ai tre incroci cittadini principali di Gaza City. Chi li ha affissi ha voluto ringraziare pubblicamente la Repubblica islamica per il sostegno dato al movimento islamico di Hamas nella recente crisi con Israele.

Sui cartelloni appaiono anche i razzi di fabbricazione iraniana Fajr 5 che sono stati usati per la prima volta contro le due principali città israeliane, Gerusalemme e Tel Aviv. I cartelloni non riportano firme. Un membro autorevole della Jihad islamica palestinese, Khader Habib, ha però dichiarato che è perfettamente naturale esprimere gratitudine per il sostegno che l’Iran ha garantito durante il conflitto.

I missili iraniani sono riusciti a colpire Tel Aviv e Gerusalemme. Era dunque nostro dovere ringraziare la repubblica islamica per aver aiutato la nostra gente”, ha dichiarato Habib alla Reuters.

“Abbiamo intessuto un rapporto di amicizia vera con l’Iran, un rapporto che continuerà finché Teheran continuerà a sostenere la nostra causa”, ha aggiunto.

(Fonte: il Giornale, Reuters, 28 novembre 2012)

Nella foto in alto: un cartellone a Gaza che recita “Grazie Iran”

Thanks to Progetto Dreyfus

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  • #1Emanuel Baroz

    29/11/2012 Per il quinto giorno di seguito, mercoledì pomeriggio militari delle Forze di Difesa israeliane hanno dovuto sparare colpi di avvertimento per allontanare dei palestinesi che si erano avvicinati alla recinzione di sicurezza sul confine fra Israele e striscia di Gaza, cercando di sfondarla. Vi sarebbero alcuni feriti.

    29/11/2012 Gli abitanti di Gaza hanno ufficialmente ringraziato l’Iran per il suo sostegno negli scontri armati con Israele, durante i quali hanno sparato missili Fajr-5 “made in Iran” su Tel Aviv e Gerusalemme. “Grazie Iran” è la scritta in quattro lingue (arabo, inglese, ebraico e persiano) che compare su grandi pannelli issati sui principali incroci della città di Gaza.

    29/11/2012 Il numero due del politburo di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha dichiarato a un giornale algerino che Hamas non riconoscerà Israele nonostante le pressioni in questo senso.

    29/11/2012 Secondo un sondaggio Ha’aretz, il nuovo Movimento (Hatnua) di Tzipi Livni raccoglierebbe oggi non più di 7 seggi alla Knesset senza riuscire ad attrarre voti dalla destra verso il centro-sinistra. Riuscirebbe solo a erodere voti al partito Yesh Atid di Yair Lapid, che perde 5 seggi potenziali rispetto alla precedente rilevazione (da 13 a 8) e, in misura minore, ai laburisti di Shelly Yehimovitch (da 23 a 18 seggi). Alla domanda sul candidato preferito come primo ministro, il 66% degli intervistati ha scelto Benjamin Netanyahu (Likud) contro il 21% che ha scelto la Livni. Questa, secondo il sondaggio, sarebbe la distribuzione dei seggi se si votasse oggi: 39 seggi alla lista unita Likud-Israel Beiteinu, 18 ai laburisti, 11 allo Shas, 8 a Yesh Atid, 7 a Hatnua, 2 a Kadima.

    29/11/2012 Israele ha trasferito martedì ai palestinesi 200 milioni di shekel (40 milioni di euro) per il pagamento degli stipendi degli alti funzionari palestinesi. Si tratta di fondi che provengono dalle tasse riscosse da Israele per conto dell’Autorità Palestinese.

    29/11/2012 Egitto. Sette cristiani sono stati condannati a morte in contumacia, mercoledì, da un tribunale egiziano con l’accusa d’aver partecipato alla produzione e diffusione del film americano anti-islam ”L’innocenza dei musulmani”.

    29/11/2012 Il segretario generale della Federazione Internazionale di Football (FIFA), Jerome Valcke, ha promesso martedì che l’ente finanzierà la “ricostruzione” dello stadio di Gaza, parzialmente distrutto dall’aviazione israeliana durante l’operazione “Colonna di nube difensiva” perché utilizzato dai terroristi per immagazzinare armi e lanciare razzi.

    29/11/2012 La Banca Mondiale ha annunciato martedì un contributo di 6,4 milioni dollari per finanziare un progetto di miglioramento del sistema di gestione delle acque nella striscia di Gaza.

    28/11/2012 “Questa iniziativa unilaterale palestinese allontana la soluzione a due stati per due popoli e non fa che deteriorare ulteriormente le relazioni con Israele”. Lo ha detto martedì un alto rappresentante israeliano a proposito dell’intenzione del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di chiedere giovedì all’Assemblea Generale dell’Onu di elevare lo status della delegazione dell’Olp da quello di “ente invitato permanente” a quello di “Stato osservatore”. “Israele – ha aggiunto il rappresentante di Gerusalemme – risponderà a tempo debito con azioni adeguate a questa mossa palestinese alle Nazioni Unite, senza tuttavia adottare misure che potrebbero essere criticate dalla comunità internazionale”.

    28/11/2012 Per il quarto giorno di seguito, martedì, militari delle Forze di Difesa israeliane hanno dovuto sparare colpi in aria per allontanare dei palestinesi che si avvicinavano alla recinzione di sicurezza, sul confine fra Israele e striscia di Gaza. Lunedì un terrorista venuto dalla striscia di Gaza era riuscito a penetrare in un’abitazione del moshav Sde Avraham dove aveva accoltellato una madre di 4 bambini, la quale tuttavia si è difesa lottando e mettendolo in fuga. Il terrorista è stato poi ucciso in uno scontro coi soldati.

    28/11/2012 Cittadini con doppia cittadinanza israeliana e statunitense si sono appellati a un tribunale di Washington per costringere l’amministrazione Obama ad esercitare maggiore controllo circa la destinazione dei fondi trasferiti a favore dell’Autorità Palestinese. Secondo loro, il Dipartimento di Stato si è sottratto alla necessità della trasparenza prevista dalla legge circa il trasferimento di fondi, che finiscono nelle mani di organizzazioni terroristiche.

    28/11/2012 L’ex ministro degli esteri ed ex leader dell’opposizione israeliana Tzipi Livni ha annunciato ufficialmente, martedì mattina con una conferenza stampa, la creazione di una sua nuova formazione politica chiamata Hatnua (Movimento). “Ho deciso di offrire un’alternativa personale e innovativa, dando una risposta a tutti coloro che non hanno un partito da votare”, ha spiegato Livni. L’annuncio ha suscitato immediate critiche da destra e da sinistra. Il Likud accusa Livni di voler “portare Hamas in Giudea e Samaria (Cisgiordania)” dopo aver sostenuto il ritiro dalla striscia di Gaza. Il partito laburista la accusa di frammentare il centro-sinistra a vantaggio del tandem Netanyahu-Lieberman. Critico anche Yair Lapid per il rifiuto di Livni di entrare nel nuovo partito Yesh Atid (C’è futuro): “Israele non ha bisogno di un nuovo partito centrista”, ha dichiarato Lapid.

    28/11/2012 Secondo un sondaggio Maagar Mohot-Canale 10 condotto alla vigilia delle primarie del partito di governo Likud, ma diffuso martedì a votazioni concluse, il 9% degli elettori israeliani potrebbe rivedere le proprie intenzioni di voto di fronte a un netto spostamento a destra della lista del Likud, che in effetti si è verificato. Secondo il sondaggio, il Likud mantiene il suo vantaggio rispetto a un’eventuale lista congiunta con Shelly Yehimovitch (laburista) e Tzipi Livni (ex-Kadima).

    28/11/2012 Secondo il quotidiano egiziano Al-Ahram, i servizi di sicurezza locali hanno sequestrato a Suez “una notevole quantità di armi pesanti introdotte nel Sinai” provenienti dalla Libia, tra cui 185 casse di proiettili, granate anti-aereo e anti-caro, razzi RPG, mine ed esplosivi.

    27/11/2012 ”Non intendiamo riconoscere Israele come stato, non siamo interessati al dialogo con gli israeliani né in passato, né al presente, né in futuro”. Lo ha dichiarato lunedì sera Fawzi Barhoum, portavoce di Hamas, commentando la notizia di una delegazione israeliana che sarebbe giunta al Cairo per finalizzare, attraverso la mediazione egiziana, l’accordo di cessate il fuoco.

    27/11/2012 Secondo testimoni, un razzo palestinese sarebbe stato lanciato lunedì sera dalla striscia di Gaza verso la zona di Hof Ashkelon, ricadendo all’interno del territorio palestinese.

    27/11/2012 Un funzionario egiziano ha detto alla Reuters che sono iniziati colloqui separati tra Israele e Hamas, al Cairo, con la mediazione egiziana, per finalizzare i termini del cessate il fuoco del 21 novembre nella striscia di Gaza. Il testo prevedeva che alcune questioni come la circolazione di beni e persone ai passaggi di frontiera venissero definite nelle successive 24 ore.

    27/11/2012 Si tratterebbe di un terrorista venuto dalla striscia di Gaza il palestinese che è penetrato lunedì mattina nel moshav (villaggio cooperativo) Sde Avraham, nella regione di Eshkol, dove ha accoltellato una donna che tuttavia si è difesa lottando, e lo ha messo in fuga. Affrontato dai soldati venuti ad arrestarlo, il terrorista ha cercato di aggredirli ed è rimasto ucciso dalla loro reazione.

    27/11/2012 Numerosi bambini nati nella striscia di Gaza in queste settimane sono stati chiamati Fajr, dal nome dei missili di produzione iraniana lanciati contro Tel Aviv e Gerusalemme, e Ahmed Jaabari, dal nome del capo terrorista di Hamas ucciso all’inizio dell’operazione “Colonna di nube difensiva”. La madre di uno di questi Fajr ha detto che suo figlio “avrà un radioso avvenire nella resistenza”.

    27/11/2012 Il capo del politburo di Hamas, Khaled Meshaal, ha dichiarato lunedì il suo sostegno al tentativo del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di ottenere lo status di “stato osservatore” alle Nazioni Unite (senza negoziato né accordo con Israele, in violazione degli Accordi di Oslo). Lo ha annunciato Hamas in un comunicato.

    27/11/2012 Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak, con una conferenza stampa a Tel Aviv, ha annunciato lunedì la decisione di abbandonare la vita politica “non senza esitazioni, ma con tutto il cuore”. “Completerò il mio mandato come ministro della difesa fino alla scadenza di questo governo, fra tre mesi”, ha precisato Barak.

    27/11/2012 Per due volte, domenica, pallottole vaganti provenienti dalla Siria hanno colpito un veicolo israeliano nei pressi della recinzione di confine sulle alture del Golan. Nessuno ferito.

    27/11/2012 Israele ha testato con successo il missile intercettore a lungo raggio “Fionda di Davide”, in grado di intercettare missili balistici, razzi di grande calibro e missili da crociera (da 70 a 300 km di gittata). In futuro dovrebbe operare in modo integrato con i sistemi Arrow, Arrow 3 e Cupola di ferro.

    (Fonte: Israele.net)

    29 Nov 2012, 18:31 Rispondi|Quota
  • #2Ruben DR

    Hamas: no a osservatori Ue al valico di Rafah

    Il movimento islamico palestinese di Hamas non accettera’ il ritorno degli osservatori dell’Unione europea al valico di Rafah nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato un funzionario di Hamas a condizione di anonimato, spiegando che inviati del movimento islamico al Cairo hanno spiegato ai mediatori egiziani nella crisi con Israele che il valico deve essere ”gestito solo da palestinesi ed egiziani”.

    Prima che Hamas prendesse il potere a Gaza nel 2007, avendo la meglio sui lealisti del presidente dell’Anp Abu Mazen (Mahmoud Abbas), l’unico valico per bypassare Israele funzionava grazie alle forze di Fatah e agli osservatori Ue. La loro presenza rientrava in un accordo raggiunto nel 2005 e sponsorizzato dagli Usa dopo il ritiro di Israele da Gaza. “L’accordo del 2005 è morto e sepolto da diverso tempo e non accetteremo di rinnovarlo”, ha detto il funzionario.

    Dal 2007 l’Egitto ha iniziato ad aprire il valico di Rafah per ragioni umanitarie, aumentando le ore e la rosa delle possibilita’ dopo la rivoluzione del 25 gennaio 2011 che ha portato alla deposizione del regime di Hosni Mubarak e i Fratelli Musulmani, alleati di Hamas, al potere. Ora il movimento islamico chiede che il valico resti aperto per 24 ore per consentire il passaggio di persone e per il commercio.

    (Fonte: Aki, 29 novembre 2012)

    29 Nov 2012, 19:08 Rispondi|Quota
  • #3Ruben DR

    Direttore dell’Aiea: gi Iraniani ripuliscono le tracce di esperimenti per ostacolare i controlli

    TEHERAN – Il direttore generale dell’Aiea, che la Comunita’ internazionale ha messo alle calcagna della presunta dimensione militare segreta del programma nucleare iraniano, e’ tornato ad avvertire: gli iraniani stanno ripulendo Parchin e quindi si rischia di non trovare piu’ tracce di passati esperimenti sospetti quando Teheran si decidera’ ad aprire le porte di questa base militare.

    L’avvertimento in parte implicito, ma chiaro se accostato a passate dichiarazioni, e’ stato fatto da Yukiya Amano, il diplomatico giapponese direttore generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Aatomica e riguarda la caccia a siti segreti da parte della stessa Aiea.

    Si tratta di uno, il minore, dei due tavoli su cui si gioca la partita nucleare fra Iran e Occidente con l’incubo di un attacco militare preventivo israeliano: l’altra arena sono i negoziati fra Teheran e le potenze del Consiglio di Sicurezza piu’ la Germania, il cosiddetto 5+1 che – almeno secondo indiscrezioni – potrebbero proseguire a Bruxelles con una riunione preparatoria ad un quarto round da tenersi all’inizio dell’anno prossimo dopo le tappe di Istanbul, Baghdad e Mosca conclusesi senza risultati fra aprile e giugno.

    Proprio a Baghdad, Amano ha confermato che queste attivita’ sono in corso a Parchin, ma non ha fornito particolari” ad una domanda posta in una conferenza stampa sul fatto che l’Iran sta smantellando una parte del sito militare di Parchin, ad una trentina di chilometri a sud-est di Teheran dove si sospetta siano stati condotti esperimenti applicabili al nucleare.

    In una lettera inviata all’Iran a fine agosto, l’Aiea aveva lamentato che le attivita’ di ripulitura e smantellamento rilevate dai satelliti fin dal febbraio scorso potrebbero “ostacolare significativamente” l’accertamento del tipo di esperimenti condotti tra il 2000 e, al massimo, il 2005 in una camera blindata che si sospetta sia stata usata per testare esplosioni convenzionali applicabili al nucleare.

    L’Aiea dunque gira intorno ad una presunta “vecchia coscienza sporca” dell’Iran che ormai – giurando su quanto ha di piu’ sacro, l’Islam – nega di volersi dotare della bomba atomica. E, secondo un’espressione usata da un analista americano del sito specializzato “Arms control Wonk”, non e’ escluso che l’Aiea stia ormai “sparando solo ad un fantasma”, viste le ripuliture e le ristrutturazioni che comunque Teheran nega puntino a nascondere alcunche’ dato che servono solo ad ammodernare la base vecchia di 50 anni e bisognosa di cure da 20.

    Il fatto che gli edifici sospetti siano stati coperti da teloni rosa, come mostrano immagini satellitari acquistate dall’istituto americano Isis nell’agosto scorso, e’ apparso come un messaggio che ormai l’Iran non abbia piu’ nulla da nascondere ma tenga chiusi i cancelli di Parchin solo per evitare che nella base, assieme agli ispettori Aiea, entrino anche spie: un timore espresso ufficialmente da Teheran.

    Amano comunque ha detto di avere “buone ragioni” per credere che l’Iran cooperera’ con l’Aiea nei prossimi colloqui sul dossier nucleare che si svolgeranno a Teheran il 13 dicembre. .

    (Fonte: Blitz quotidiano, 28 novembre 2012)

    29 Nov 2012, 19:09 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Khamenei: siamo in guerra con Israele. E ora lo Stato Ebraico reagisca

    di Sarah F

    L’Iran è già in guerra con Israele. E’ quanto si evince dal discorso tenuto oggi dal Grande Ayatollah, Ali Khamenei, di fronte agli ufficiali della marina iraniana e ripreso dalle agenzie di stampa iraniane.

    Khamenei è stato chiarissimo: esiste una guerra non dichiarata tra Iran e occidente e in particolare tra Iran e Israele, e la Repubblica Islamica (l’Iran n.d.r.) sta raggiungendo tutti i suoi obbiettivi regionali rinforzandosi su tutti i fronti, da quello africano a quello medio-orientale.

    “Se Hamas ha potuto infliggere una dura lezione a Israele – ha detto Khamenei – lo deve solo alla politica dell’Iran che ha permesso ai palestinesi di dotarsi di armi di nuovissima concezione”. Poi, preso dall’euforia ha continuato affermando che “prima i palestinesi potevano al massimo raggiungere le città israeliane a 40 Km, oggi con l’aiuto iraniano possono colpire Tel Aviv e lo hanno fatto più volte”. E ancora ha continuato dicendo che “i governanti israeliani sono rimasti shoccati quando hanno visto i nostri missili Fajr5 (Alba 5) colpire le loro maggiori città”.

    Il discorso di Khamenei, che sembra trionfalista, smaschera in effetti due punti salienti che danno il Diritto a Israele di rispondere nelle misure che più riterrà opportune. Prima di tutto ammette ufficialmente di aver fornito missili ad Hamas e che questi missili sono stati usati contro le città israeliane con il deliberato obbiettivo di colpire la popolazione civile. In secondo luogo ammette che l’Iran si considera in guerra con Israele e che usa Hamas e quindi il terrorismo come un’arma di offesa. Non solo, fa intendere chiaramente che dietro alla recente escalation tra Hamas e Israele c’è l’Iran, fatto questo non secondario e che da allo Stato Ebraico ogni Diritto a reagire e a difendersi.

    Propaganda islamica a parte (la storia della vittoria di Hamas è semplicemente una barzelletta) quello che Khamenei fa chiaramente intendere è che l’Iran intende avvalersi dei gruppi terroristi presenti a Gaza per attaccare Israele. Lo dice con molta chiarezza. Ora, secondo il Diritto internazionale Israele ha tutto il Diritto di difendersi con ogni messo, anche attaccando navi iraniane che si sospetta possano portare armi ad Hamas. Ricordiamocelo questo discorso di Khamenei tra qualche giorno quando i soliti ipocriti accuseranno Israele di aver distrutto carichi di armi dirette ad Hamas.

    http://www.rightsreporter.org/khamenei-siamo-in-guerra-con-israele-e-ora-lo-stato-ebraico-reagisca/

    29 Nov 2012, 19:15 Rispondi|Quota