Primo Ministro di Hamas invoca la distruzione di Israele

 
Emanuel Baroz
21 ottobre 2013
2 commenti

Primo Ministro di Hamas invoca la distruzione di Israele

hamas-appello-distruzione-israele-focus-on-israelGaza – In un discorso tenuto sabato scorso, 19 ottobre , il primo ministro di Hamas Ismail Haniyeh, ha chiesto la fine dei negoziati di pace con Israele, annunciando che “gli eroi della resistenza si stanno silenziosamente preparando per liberare la Palestina”. Parlando dalla Striscia di Gaza, Haniyeh ha invitato gli arabi e i musulmani sparsi nel mondo, a prepararsi per riversare su Israele una tempesta di fuoco e rabbia.

La pace con Israele – ha aggiunto Haniyeh – potrà avvenire soltanto dopo la “la creazione di uno Stato palestinese”.

Il discorso di Haniyeh ricade nel secondo anniversario della liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit. Nell’ottobre del 2011, Israele liberò più di mille prigionieri palestinesi in cambio di Shalit, rapito da Hamas nel 2006. Riferendosi al rapimento di Shalit, Haniyeh ha aggiunto che “rapiremo altri israeliani almeno fino a quando tutti i prigionieri palestinesi non saranno rilasciati”.

Il discorso di sabato scorso – concludono da Israele che monitora costantemente tutti i gruppi terroristici – non si discosta dagli altri pronunciati in passato, utilizzando la solita retorica propagandistica ed antisemita di Hamas. Haniyeh si rifiuta di riconoscere l’esistenza stessa di Israele.

(Fonte: Tele Radio Sciacca, 21 Ottobre 2013)

Per ulteriori dettagli sulla notizia cliccare qui e qui

Nella foto in alto: il “primo ministro” del governo di Hamas, Ismail Haniyeh

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  • #1Emanuel Baroz

    Hamas ordina una campagna del terrore contro Israele

    Il capo di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, ha chiesto ai terroristi palestinesi di dare il via a una vera campagna del terrore contro Israele e i suoi cittadini. La soluzione del “problema Hamas” non è più rinviabile.

    di Sharon Levi

    In occasione del secondo anniversario della liberazione di Gilad Shalit ottenuta in cambio della scarcerazione di oltre mille prigionieri palestinesi, il capo dei terroristi di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, ha lodato i recenti attacchi terroristici in Israele e ha invitato a proseguire su questa strada dando il via a una nuova intifada.

    Nel definire “una vittoria strategica per Hamas” la liberazione di oltre mille prigionieri palestinesi in cambio di Gilad Shalit, ha detto che “sarà questa la tecnica del futuro per arrivare alla liberazione di tutti i detenuti palestinesi”. In sostanza ha invitato i terroristi a rapire soldati e civili israeliani da usare come merce di scambio.

    Tornando alla lode che il capo di Hamas ha fatto dei recenti attacchi terroristici in Cisgiordania, tra i quali l’accoltellamento di una bambina di nove anni (giusto per dire quanto sono coraggiosi ed eroici i terroristi palestinesi), la sua dichiarazione conferma in parte i nostri timori che dietro a questi attacchi vi sia un ordine preciso di Hamas e che non siano il frutto di atti eseguiti da semplici “cani sciolti” del tutto indipendenti come qualche ufficiale dell’IDF sottintendeva qualche giorno fa.

    Il discorso di Ismail Haniyeh è in sostanza un ordine diretto a uccidere e a rapire cittadini e soldati israeliani, un vero atto di guerra che le autorità israeliane farebbero male a sottovalutare.

    Ormai il tempo per regolare i conti in maniera definitiva con i terroristi di Hamas è arrivato. Israele non si può più permettere il lusso di lasciare Hamas a Gaza (o Gaza ad Hamas), lo hanno capito anche gli egiziani. Continuare a rimandare una decisione che prima o poi diverrà inevitabile, quella di eliminare totalmente Hamas e di liberare la Striscia di Gaza dal suo dominio terroristico, non è più una scelta, è diventata un obbligo legato alla sicurezza di Israele e dei suoi cittadini.

    http://www.rightsreporter.org/hamas-ordina-campagna-del-terrore-israele/

    21 Ott 2013, 19:20 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    21 ottobre 2013 – Terroristi hanno sparato domenica dalla striscia di Gaza verso soldati israeliani, che hanno risposto al fuoco. Non sono segnalate vittime.

    21 ottobre 2013 – Un palestinese ha cercato di accoltellare un passeggero su un autobus vicino a Beitar, a nord ovest di Betlemme.

    21 ottobre 2013 – Contrariamente a quanto precedentemente annunciato, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu probabilmente non incontrerà il Papa questa settimana a Roma. Un funzionario ha spiegato domenica all’agenzia AFP che queste udienze papali devono essere preparate con largo anticipo.

    21 ottobre 2013 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro delle finanze Yair Lapid hanno deciso di nominare Karnit Flug come prossimo Governatore della Banca d’ Israele. Flug, la prima donna a ricoprire tale posizione in Israele, era vice Governatore e ha fatto le veci del Governatore Stanley Fischer da quando questi ha rassegnato le dimissioni lo scorso giugno, 111 giorni fa.

    21 ottobre 2013 – Soldati israeliani hanno aperto il fuoco e ferito, domenica, un palestinese che stava cercando di infiltrarsi nel villaggio di Meitar, nel Negev. Avendolo sorpreso mentre cercava di sabotare la recinzione, i militari hanno dapprima sparato colpi di avvertimento, poi hanno mirato alle gambe. Il ferito è stato poi portato all’ospedale Soroka di Beersheba.

    21 ottobre 2013 – Un membro della famiglia del medico egiziano Mohamed Helmy, il primo arabo insignito del titolo di “Giusto fra le Nazioni” per aver rischiato la vita per salvare ebrei durante la Shoà, ha affermato che la famiglia non è interessata al riconoscimento perché viene da Israele. Il riconoscimento postumo era stato conferito il mese scorso dal Museo e Memoriale israeliano della Shoà Yad Vashem al dottor Helmy per aver per nascosto ebrei a Berlino durante il genocidio nazista. “Se qualsiasi altro paese avesse offerto l’onorificenza a Helmy, ne saremmo stati felici”, ha dichiarato domenica Mervat Hassan, moglie di un nipote di Helmy intervistata dall’agenzia Associated Press al Cairo.

    21 ottobre 2013 – Secondo quanto ha denunciato al Times di Londra il chirurgo britannico David Nott, tornato da 5 settimane di lavoro volontario in un ospedale da campo in Siria, ai cecchini di Assad viene talvolta dato l’ordine di colpire le pance di donne incinte, uscite per strada in cerca di cibo. “In un solo giorno sono state colpite sei donne incinte, il giorno dopo altre due” ha raccontato il medico. Le madri si sono salvate, ma i feti non sono sopravvissuti. “Le donne sono state tutte colpire all’utero in modo deliberato” ha detto Nott, aggiungendo di non aver mai visto nulla di simile neanche dopo tanti anni da volontario in Bosnia, Libia e Sudan.

    20 ottobre 2013 – Ricoverati sabato nel reparto di ortopedia dello Ziv Medical Center di Safed (in Israele) tre siriani feriti nei combattimenti della guerra civile nel loro paese.

    20 ottobre 2013 – In occasione del secondo anniversario del ricatto con cui Hamas ottenne la scarcerazione di più di mille terroristi in cambio dell’ostaggio Gilad Shalit, il “primo ministro” di Hamas a Gaza Ismail Haniyeh ha tenuto sabato un discorso in cui ha rinnovato l’esortazione a rilanciare la “lotta armata” contro Israele. Haniyeh ha elogiato i recenti attentati terroristici anti-israeliani (uno dei quali ha visto il ferimento di una bambina di 9 anni). Riferendosi alla recente scoperta di tunnel terroristici sotto il confine tra Gaza e Israele, Haniyeh ha detto che “la lotta armata è più forte che mai” e “migliaia di nostri combattenti si stanno addestrando in silenzio sia sopra e che sotto terra per la prossima battaglia”. Haniyeh ha poi aspramente criticato il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) per i suoi negoziati con Israele. “Dobbiamo scegliere di combattere anziché trattare” ha detto Haniyeh.

    20 ottobre 2013 – I paesi arabi hanno chiesto all’Arabia Saudita di tornare sulla sua decisione e accettare il seggio a rotazione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite attribuitole a partire dal 1 gennaio 2014. L’Arabia Saudita ha rifiutato il seggio in segno di protesta per l’incapacità delle Nazioni Unite di intervenire efficacemente nella guerra civile in Siria.

    20 ottobre 2013 – Mouid Juma Agbaria, 23enne arabo israeliano di Musherifa (presso Umm al-Fahm, nella regione di Wadi Ara) di cui a metà settembre era stata annunciata la morte nei combattimenti civili in Siria, avrebbe contattato per telefono i suoi famigliari dicendo loro di essere vivo e sano. Secondo i mass-media israeliani, sarebbero una decina i giovani arabi israeliani entrati in Siria, verosimilmente attraverso la Turchia, per unirsi a forze ribelli anti-Assad, perlopiù qaediste.

    20 ottobre 2013 – Citando un funzionario egiziano, Sky News in lingua araba ha detto che le forze di sicurezza del Cairo hanno arrestato circa 400 persone nelle scorse settimane, nel quadro della seconda fase delle operazioni dell’esercito per riaffermare il controllo sulla penisola del Sinai. Secondo la fonte, almeno 100 degli arrestati sarebbero palestinesi affiliati a gruppi terroristici attivi nel Sinai. Intanto il “primo ministro” di Hamas a Gaza, Ismail Haniyeh, in un discorso per celebrare i due anni dalla scarcerazione di terroristi in cambio della liberazione dell’ostaggio Gilad Shalit, ha negato che Hamas sia attiva nella penisola del Sinai o in qualsiasi altra parte dell’Egitto e ha chiesto alle autorità egiziane di cessare la loro propaganda contro Hamas e la striscia di Gaza.

    (Fonte: Israele.net)

    21 Ott 2013, 19:24 Rispondi|Quota