Così funziona l’informazione in Italia…

 
Alex Zarfati
23 marzo 2014
13 commenti

 Così funziona l’informazione in Italia…

spari-soldati-israeliani-palestinesi-calciatori-focus-on-israel

Il Fatto Quotidiano ieri pubblica un vergognoso articolo che contiene la tesi che gli israeliani sparino deliberatamente e senza motivo sui giovani calciatori palestinesi per gambizzarli. Motivati insomma, dalla pura crudeltà. Ho voluto perdere una mezz’ora per ricostruire la storia, perché gli articoli di mezzo mondo riportano questa notizia e credo che – in assenza di un giornalismo coscienzioso – sia mio dovere provare a risalire ai fatti.

Prima di tutto la cosa più grave e che il 99% della stampa italiana ed estera come al solito cita le fonti “arabe” prendendole per sacrosante, mentre quelle dell’esercito (raccontate, ma non “citate”) non vengono automaticamente date per vere. Gli articoli come quelli del “Fatto” sono solo interpretazioni strappalacrime a senso unico di una tesi che il giornalista vuole sostenere senza essere supportato dai fatti. Anzi: nella grande maggioranza dei casi, chi scrive puntando il dito contro Israele non cita manco quelle quelle fonti, ma cita i citatori.

Come al solito c’è da rilevare l’uso strumentale dell’età: si dipingono i 17-18enni come fossero placidi studenti con il libro sotto al braccio mentre a volte (grazie al cielo non sempre) sono dei veri e propri bambino-soldato. Ricordaimoci Hussam Abdo, che a soli 15 anni, si è presentato ad un check-point imbottito di tritolo per farsi saltare in aria con le guardie di confine. La cosa pessima è che l’immagine del bambino – spogliato dell’ordigno esplosivo e circondato dai soldati israeliani che gli hanno salvato la vita – viene addirittura usata come immagine per fomentare l’odio antisraeliano (leggi qui). Oppure Hakim Mazen Awad, responsabile dello sgozzamento di una neonata di 3 mesi, un bambino di 3 anni e uno di 11, insieme ad altri due adulti nella strage di Itamar.

Insomma, la verità sui questi giovani virgulti è purtroppo piuttosto quella descritta in un documento di Amnesty International che denuncia come i gruppi armati palestinesi abbiano ripetutamente mostrato un così totale disprezzo per i diritti umani più fondamentali, prendendo deliberatamente di mira i civili israeliani usando bambini palestinesi in attacchi armati. Proprio perché i bambini sono suscettibili di reclutamento attraverso la manipolazione e possono essere spinti a unirsi a gruppi armati. Ma ovviamente queste informazioni lungi dall’essere usate come introduzione ad un articolo del genere (eppure mi sembrano perfettamente a senso) vengono taciute, a favore di qualche riga di testo pietosa in cui si forniscono le generalità delle presunte vittime facendo parlare la mamma che ci racconta come al piccolo piaceva giocare tanto con le Barbie. Allo stesso tempo, quei cattivoni dei soldati di Israele non hanno mai volto, quando invece spesso e volentieri si tratta di coetanei morti di paura che a volte finiscono linciati per una semplice disattenzione.

Una risposta valida ad articoli falsi e pericolosi come questi del “Fatto” sarebbe un pezzo che avrei voluto avere il tempo di scrivere, per rovesciare totalmente l’interpretazione di questi giornalisti usando identiche fonti. Così riscrivendolo a parti inverse avrei dato l’interpretazione opposta, parlando di “subdoli terroristi che si mischiano a calciatori – violando così la sacralità di un gioco di pace – cercano di penetrare in territorio israeliano”. E poi avrei parlato di un “provvidenziale intervento dei giovani soldati d’Israele (di cui farei nome e cognome raccontando ai lettori cosa amano mangiare e la storia della loro famiglia) che hanno eroicamente preferito rischiare la loro vita, immobilizzando gli attentatori invece di sparare per difendersi”.

Normalmente uno dovrebbe avere la decenza, in mancanza di altre fonti, di tacere, piuttosto che alimentare – responsabilmente – l’odio antiisraeliano aizzandogli contro gli arabi e le sinistre di mezzo mondo raccontando di come deliberatamente si spari senza motivo “ad un ragazzo che torna da un allenamento di calcio”.

Ed ecco un pezzo – l’unico – in cui si parla delle dichiarazioni dell’esercito, dell’attacco contro i militari, degli avvertimenti lanciati verso gli attaccanti ed infine – un inedito che Il Fatto deve aver trovato davvero poco interessante – del ricovero di questi “ragazzi”. Dove? In Siria? In Libano? A Gaza? Ma no, diamine: a Gerusalemme nell’ebraicissimo ospedale Hadassah, affidati alle cure degli “occupanti israeliani” in preda ovviamente ad un raptus di buonismo.

Insomma alla fine viene fuori che:

– La notizia è vecchia di un mese ed è balzata alla cronaca solo perchè Dave Zirin del Chronicle, ha deciso di farci un pezzo a senso unico citando solo l’agenzia di stampa palestinese Maan.

– I giocatori della nazionale palestinese erano solo 2 ragazzini che giocano a calcio ed erano solo “promesse” del football

– Non tornavano da un allenamento ma andavano a “trovare un amico”, quando per strada hanno ritenuto opportuno (1) lanciare delle bombe alla postazione e (2) ignorare gli spari di avvertimento dei soldati ed insistere, pure.

Quindi: non ragazzini, ma terroristi. Se in Italia un 17enne tirasse una bomba a 2 carabinieri o all’interno della redazione de “Il Fatto Quotidiano” con l’intento di uccidere come li chiameremmo questi: “giovani promesse del calcio italiano” oppure criminali?

Nell’immagine in alto: l’articolo menzognero pubblicato sul sito del Fatto Quotidiano a firma Luca Pisapia il 22 Marzo 2014. Notare i 616 commenti, tra i quali gli insulti contro gli israeliani si sprecano…

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  • #1enrico

    scusa Alex Zarfati,ma dove sono le tue fonti?sembra che tu abbia assistito alla scena e sembra anche che tu conosca personalmente le persone coinvolte,ma dovresti almeno specificarlo!

    24 Mar 2014, 13:31 Rispondi|Quota
    • #2Alex Zarfati

      @enrico:

      Eccoti accontentato 😉

      Le mie fonti sono:

      – Agenzia palestinese Maan, che prima parla di ragazzi che vanno a comprare le sigarette e poi ritratta parlando di ragazzi di ritorno da allenamento calcio

      – Quotidiano israeliano Ha’aretz l’unico che scrive tempestivamente e l’unico a riportare le fonti israeliane (tra l’altro a firma dell’antisraeliana Amira Haas, che spesso e volentieri fornisce armi alla propaganda antisionista)

      – Le pagine FB dei ragazzi palestinesi stessi (e gli articoli con le foto in cui vengono portati in trionfo come eroi) in cui i ragazzi si fotografano senza ferite ai piedi

      Poi sulla base di alcuni fatti per i quali non servono fonti:

      – Di notte non ci possono essere state sessioni di allenamento
      – Ci sono dubbi sul giorno, sui nomi e su tutto, tranne dopo un mese in cui “magicamente” diventa chiaro il disegno criminale israeliano di gambizzare i calciatori 😀
      – Il campo é lontano dal checkpoint (puoi vederlo anche tu su GoogleMap) impossibile pensare che fossero “di strada”

      L’articolo del Fatto parla dell’episodio citando un giornale comunista che ha fatto una interpretazione a senso unico e ne ricalca le omissioni e le falsità (tra tutte: viene sbagliato l’ospedale del ricovero). Insomma: che ‘sti ragazzi siano vivi, vegeti e mai stati gambizzati è sotto gli occhi di tutti.

      25 Mar 2014, 10:15 Rispondi|Quota
    • #3enrico

      @Alex Zarfati: volevo ben dire,comunque dovresti citarle nell’articolo,o alla fine.non è carino criticare un giornale che non cita le fonti e poi fare lo stesso.
      ad ogni modo grazie della risposta e scusa il doppio commento,avevo problemi di connessione.

      27 Mar 2014, 12:29 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Filologia dell’odio

    Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

    Cari amici,

    vi siete mai resi conto che “gli Ebrei si divertono a emulare l’atteggiamento di un vecchio conoscente, Adolf Hitler”? Non lo sapevate? Non capite perché? Ma come: “Vedete, amici, nella scala gerarchica fatta dagli ebrei i Palestinesi valgono quanto i pidocchi”… “appartengono a una razza inferiore”… Ecco, è più chiaro? No, capisco di no. Non è vero e non siamo d’accordo. Ma qualcuno l’ha scritto sul web e queste infamie girano e girano per la rete. Lo troviamo vergognoso? Eppure insulti antisemiti del genere non sono rari oggi nella comunicazione, tutt’altro, sono pubblicati volentieri non solo dai siti neonazisti ma anche, con brividi di virtuosa indignazione, da quella massa di autori quasi anonimi, che considerano l’indignazione una virtù e costituiscono, per così dire, la pancia del web.

    Studiando l’informazione e la disinformazione su Israele, ogni tanto capita di dover affrontare la propaganda antisemita diretta e particolarmente disgustosa che gira sul web: le liste di ebrei dei vari siti neonazisti, le bufale su Israele, gli insulti e le diffamazioni. l’attribuzione agli “ebrei” (o agli “Ebrei”, non importa) di episodi falsi, come vedremo, ma che comunque riguardano lo Stato di Israele e non “gli ebrei” in generale; ma che sono propagandati proprio per diffamare gli ebrei. Sarebbe molto più gradevole non parlarne, bisogna certamente stare attenti a non far loro pubblicità, ma non è possibile ignorare del tutto questo schifo. Mi è successo di leggere queste frasi grazie alla segnalazione di un lettore e ho deciso di analizzarlo e di seguirne un po’ la genesi, per raccontarla a voi, naturalmente. Abbiate pazienza, quesdta filologia dell’odio è un po’ noiosa un po’ disgustosa, ma se si vuole difendersi, bisogna sapere Ecco il testo di partenza:

    “Ho appena letto che alcuni soldati Israeliani a un checkpoint vicino ad Al-Ram, in Cisgiordania, hanno sparato a Jawhar Nasser, di 19 anni, e Adam Abd al-Raouf Halabiya di 17 anni: giovani promesse della nazionale palestinese che tornavano da un allenamento.
    Il motivo?
    Appartengono ad una razza inferiore, sono Palestinesi.
    Adesso i due ragazzini non potranno mai più giocare a calcio. Forse nemmeno camminare. La stessa sorte toccò a Mahmoud Sarsak – stella della piccola nazionale Palestinese ingiustamente incarcerato, torturato e in fine ucciso.
    Sembrerebbe che gli Ebrei si divertano ad emulare l’atteggiamento di un loro vecchio conoscente… “Adolf Hitler.”
    Vedete, amici, nella scala gerarchica fatta dagli ebrei, i Palestinesi valgono quanto i pidocchi. Allora, a questo punto, se si dovesse fare una scala gerarchica secondo i crimini commessi, gli Ebrei non varrebbero nemmeno quanto un sassolino infilato nella scarpa dei Palestinesi.” (https://www.facebook.com/nessuna.censura.mavilla , il link è visibile solo a chi è iscritto a Facebook)

    La firma è di Andrea Mavilla. un blogger piuttosto discusso in rete, noto per aver filmato e cercato di fare scandalo su una macchina dei carabinieri lasciata in divieto di sosta per una decina di minuti (http://www.blitzquotidiano.it/tv/le-iene-andrea-mavilla-blogger-nei-guai-dopo-video-sui-carabinieri-1674891/) e poi aver denunciato perquisizioni e maltrattamenti piuttosto improbabili in seguito all’episodio(http://www.asso2nd.net/andrea-mavilla-vs-arma-dei-carabinieri-il-peggio-della-rete/#sthash.ckJyg12O.dpbs), ma anche per una comparsata al “Pomeriggio 5” di Barbara d’Urso in cui lamentava di essere poverissimo e di non poter pagare una multa di sedici anni fa (http://top-screen.blogspot.it/2013/06/video-andrea-mavilla-pomeriggio-5.html). Insomma una persona la cui credibilità è stata spesso contestata e che non ha alcuna esperienza del Medio Oriente, che “legge” qualcosa e lo racconta nei termini soavi che avete visto.

    Com’è che gli è venuto in mente? La storia dei pidocchi e della razza inferiore è un suo contributo personale. Ma la notizia del fatto (o meglio del fattoide – una realtà artificiale che sta ai fatti come gli androidi stanno agli uomini) l’ha presa altrove. Molto probabilmente da questo articolo (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/22/cisgiordania-soldati-disraele-sparano-su-giocatori-della-nazionale-palestinese/917975/), pubblicato sul sito del “Fatto” il 22 marzo, che ha molte frasi identiche alle sue, anche se a un certo punto “Il Fatto” deve aver corretto la versione su Sarsak, che non è stato affatto ucciso, dato che è vivo e vegeto e anche libero e fa del suo meglio per danneggiare Israele come si vede qui (http://en.wikipedia.org/wiki/Mahmoud_Sarsak). – e fra l’altro non è stato affatto torturato, ha subito un arresto legale ed ha fatto uno sciopero della fame fino a che il termine della carcerazione è scaduto ed è stato liberato. Questo articolo è stato poi variamente ripreso nel web, per esempio nel blog di Andrea Ballestra (http://www.beveraedintorni.com/lettere-deliranti/4689-quei-nazisti-di-ebrei.html), con un titolo che non si può non citare: “Nessuno è più nazista dei peggiori ebrei).
    Anche se si tratta una storia che risale a gennaio, e che era stata già presentata in Italia da Repubblica, con un articolo ovviamente antisraeliano come quello del Fatto (eccolo: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2014/02/16/il-sogno-infranto-dei-baby-campioni-feriti.html), la fonte di quest’ultimo è probabilmente un articolo ( questo: http://www.thenation.com/blog/178642/after-latest-incident-israels-future-fifa-uncertain# ) del 3 marzo, pubblicato dal giornale on line di estrema sinistra The nation, firmato da Dave Zirin, noto attivista antisraeliano, che è stato sbugiardato il giorno dopo qui: http://proisraelbaybloggers.blogspot.it/2014/03/anti-israel-activist-david-zirin-sports.html.

    Zirin a sua volta aveva preso la “notizia” da una velina dell’agenzia di propaganda palestinese Maan. Il caso è comunque un falso (http://edgar1981.blogspot.it/2014/03/footballer-or-bomb-throwers-how-typical.html) La Gazzetta dello Sport, che non è esattamente l’organo del governo israeliano, ne ha dato sempre il 22 marzo una versione più equilibrata, riportando anche la versione della polizia (http://www.gazzetta.it/Calcio/22-03-2014/palestina-feriti-un-checkpoint-carriera-finita-80288699166.shtml). Ma naturalmente blogger come Mavilla e Ballestra non sono caduti nella trappola del giornalismo borghese che consiste nel sentire tutte le campane, e ne hanno dedotto subito che gli Ebrei sono nazisti, razzisti e considerano gli altri come pidocchi. Questa sì che è controinformazione.

    La verità pura e semplice è che questa è una balla propagandistica. Possiamo anche immaginare anche chi l’ha fabbricata, un dirigente dei “servizi di sicurezza” palestinesi che è fra i candidati più accreditati alla successione di Mahmoud Abbas, Jibril Rajoub, il presidente della Palestinian Football Association, di cui qui (http://www.jpost.com/Features/In-Thespotlight/Feature-When-negotiations-fail-346195) trovate le opinioni sulla lotta armata, in una bella intervista in profondità del Jerusalm Post.

    Se volete un’analisi completa del caso, completa di fotografie in cui si vede che i ragazzini in questione non sono stati affatto feriti ai piedi, che sono stati curati all’ospedale Hadassah di Gerusalemme, che erano coinvolti in gruppi armati, vi consiglio di leggere l’ampia ricostruzione del caso che trovate qui: http://elderofziyon.blogspot.it/2014/03/the-lies-about-palestinian-footballers.html#.Uy6Ljvl5OSo Io mi limito a citarvi le conclusioni di una ricostruzione del caso di Alex Sarfati (http://www.focusonisrael.org/2014/03/23/spari-soldati-israele-calciatori-palestinesi/). ” La notizia è vecchia di un mese ed è balzata alla cronaca solo perchè Dave Zirin del Chronicle, ha deciso di farci un pezzo a senso unico http://www.thenation.com/blog/178642/after-latest-incident-israels-future-fifa-uncertain citando solo l’agenzia Palestinese Maan (http://www.maannews.net/eng/ViewDetails.aspx?ID=673479)
    – I giocatori della nazionale palestinese erano solo 2 ragazzini che giocano a calcio ed erano solo “promesse” del football
    – Non tornavano da un allenamento ma andavano a “trovare un amico”, quando per strada hanno ritenuto opportuno (1) lanciare delle bombe alla postazione e (2) ignorare gli spari di avvertimento dei soldati ed insistere, pure.
    Quindi: non ragazzini, ma terroristi. Se in Italia un 17enne tirasse una bomba a 2 carabinieri o all’interno della redazione de “Il Fatto Quotidiano” con l’intento di uccidere come li chiameremmo questi: “giovani promesse del calcio italiano” oppure criminali? ”

    Il problema non è infatti limitato a questo caso e sono sicuro che mostrarne la falsità in maniera analitica come fa http://elderofziyon.blogspot.it/2014/03/the-lies-about-palestinian-footballers.html#.Uy6Ljvl5OSo non basta affatto. La menzogna continua a propagarsi, del tutto indifferente alle rettifiche. Quel che conta è il circuito della diffamazione: da una fonte propagandistica palestinese (la Palestinian Football Association) a un’agenzia di propaganda (Maan) a un giornale online di estrema sinistra (Nation) a un giornale nazionale altrettanto estremista (Il Fatto) ai blogger che la diffondono, a pagine facebook come questa (https://www.facebook.com/CATENAUMANA.PARLAMENTO.ITALIANO). E a ogni passaggio la diffamazione si fa più pesante e la carica antisemita si scopre di più. Perché ai vari Mavilla e Ballestra e Zirin e ai giornalisti del Fatto e anche a Rajoub dei giovani giocatori di calcio o tiratori di molotov palestinesi non gli importa nulla. Quel che gli interessa è poter dire che “gli Ebrei si divertono a emulare l’atteggiamento di un vecchio conoscente, Adolf Hitler”: ottima giustificazione ex post per Auschwitz, naturalmente. Ma anche per loro stessi e per il loro odio antisemita.

    http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=52841

    24 Mar 2014, 15:22 Rispondi|Quota
  • #5Paolo

    La disinformazione nazi-sionista non conosce limiti. Non dite mai una parola per denunciare i crimini di guerra e contro l’umanità commessi quotidianamente dalle vostre SS nei territori occupati, ma guai mai se un giornale libero pubblica un vostro crimine. Allora fate subito le vittime e strillate alla disinformazione.
    Israele dobrebbe esse cancellata dalla Società Civile e dall’umanità, fino alla nascita dello stato Palestinese, libero, indipendente, sovrano, entro la fascia verde del 1967, nel pieno rispetto delle oltre 100 risoluzioni ONU ad esso pertinenti. Compresi il diritto al ritorno della diaspora palestinese e la caduta del muro.

    24 Mar 2014, 18:25 Rispondi|Quota
    • #6Ruben DR

      @Paolo: la “disinformazione nazi-sionista”?! i “crimini di guerra e contro l’umanità commessi quotidianamente dall VOSTRE SS”???? E vieni qui a parlare di giusta e corretta informazione?! Ma tornatene nella fogna da cui sei uscito, BUFFONE!!!

      24 Mar 2014, 20:32 Rispondi|Quota
    • #7Mario

      Paolo. Brindo alla tua cecità. È brindo con un -529. Il mondo sarà un posto più pulito senza di loro. Fatti una ragione. Sei dalla parte della falsità ed è per quello che fracasserete nel tentativo di ” cancellare Israele”.

      25 Mar 2014, 05:48 Rispondi|Quota
    • #8Daniel

      @Paolo: a parte la quantità di castronerie che sei riuscito a scrivere in così poche righe, e che dimostrano solo il tuo odio e il tuo pregiudizio antisraeliano, qui il punto è un altro: l’articolo scritto su Il Fatto Quotidiano a firma Pisapia si basa su FALSITA’, come è stato ampiamente dimostrato da Alex Zarfati nell’articolo proposto qui sopra. Molto semplice.

      25 Mar 2014, 14:00 Rispondi|Quota
    • #10Daniel

      @Andrea: e se lo dice Amira Hass….

      25 Mar 2014, 13:56 Rispondi|Quota
  • #11Andrea

    Paolo ha detto:

    La disinformazione nazi-sionista non conosce limiti. Non dite mai una parola per denunciare i crimini di guerra e contro l’umanità commessi quotidianamente dalle vostre SS nei territori occupati, ma guai mai se un giornale libero pubblica un vostro crimine. Allora fate subito le vittime e strillate alla disinformazione.
    Israele dobrebbe esse cancellata dalla Società Civile e dall’umanità, fino alla nascita dello stato Palestinese, libero, indipendente, sovrano, entro la fascia verde del 1967, nel pieno rispetto delle oltre 100 risoluzioni ONU ad esso pertinenti. Compresi il diritto al ritorno della diaspora palestinese e la caduta del muro.

    25 Mar 2014, 11:05 Rispondi|Quota
    • #12Daniel

      @Andrea: e quindi? Paolo ha scritto una marea di castronerie basate sul proprio pregiudizio antisraeliano. Il punto è che l’articolo del Fatto Quotidiano si basa su notizie FALSE. Il punto è quello

      25 Mar 2014, 14:01 Rispondi|Quota
  • #13Emanuel Baroz

    31 Mar 2014, 13:50 Rispondi|Quota
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