“Sionisti alle forche”: dilaga sul web video antisemita di Hamas

 
Emanuel Baroz
13 novembre 2014
5 commenti

“Sionisti alle forche”: dilaga sul web video antisemita di Hamas

Ritmo allegro, ma testo in perfetto ebraico agghiacciante

video-antisemita-hamas-terrorismo-palestinese-focus-on-israel

Gerusalemme, 11 Novembre 2014 – Una amena filastrocca realizzata a Gaza, molto ritmata ma dal testo agghiacciante e decisamente antisemita, si e’ rapidamente divulgata sul web grazie a siti vicini a Hamas e ha destato immediato interesse in Israele, anche perche’ anticipa che ”tutti i sionisti finiranno sulle forche” (qui il video).

“Sionisti, aspettate, il vostro giorno verrà e salirete sulle forche” si legge nel testo di accompagnamento alla canzonetta, il rifacimento di un motivo già in voga nel mondo arabo. “E’ il destino che avete scelto e non recriminate con alcuno. Siete stranieri nella nostra terra, e’ nostro dovere sradicarvi”.

Il brano musicale e’ accompagnato da immagini di soldati israeliani che danzano allegramente sulle sue note, mentre miliziani di Hamas sono al tempo stesso impegnati in incursioni. Con tono ‘ironico’ sono poi elencate diverse unità delle forze armate israeliane, presenti e passate. Ma per “i sionisti” tutte saranno comunque vane.

Se resterete, la morte per voi sarà in agguato” assicurano gli autori, che con l’occasione sfoggiano una grande padronanza dell’ebraico, in tutte le sue sfumature.

(Fonte: Ansa, 11 Novembre 2014)

Thanks to Progetto Dreyfus

Nell’immagine in alto: un estratto del terribile video diffuso dalla propaganda antisemita di Hamas

 

Articoli Correlati
Nuovo video di Hamas invoca attacchi sui bus israeliani

Nuovo video di Hamas invoca attacchi sui bus israeliani

Attacchi nei bus israeliani: la nuova strategia di Hamas in un video Hamas invoca gli attacchi-bomba nei pullman israeliani: la “chiamata alle armi” in un video musicale. di Giulia Bonaudi […]

Nuovo video di Hamas: “Uccidete i sionisti”

Nuovo video di Hamas: “Uccidete i sionisti”

Video Hamas con canzone ebraica,’uccidete i sionisti’ L’istigazione alla ‘nuova Intifada’ corre sempre più sul web di Aldo Baquis Gerusalemme, 7 Ottobre 2015 – “Chi ha fede non ha mai […]

“Cosa aspetti? Alzati e pugnala!”. Video di Hamas con istruzioni su come accoltellare gli ebrei

“Cosa aspetti? Alzati e pugnala!”. Video di Hamas con istruzioni su come accoltellare gli ebrei

“Cosa aspetti? Alzati e pugnala!”. Video di Hamas con istruzioni su come accoltellare gli ebrei Gaza, 28 Dicembre 2014 – Diffuso in rete da Hamas e poi condiviso sulle reti […]

Video shock di Hamas su Gilad Shalit: “Non sarà mai libero!”

Video shock di Hamas su Gilad Shalit: “Non sarà mai libero!”

Video shock di Hamas su Gilad Shalit: “Non sarà mai libero!” Gaza, 25 Aprile 2010 – Video shock di Hamas sul soldato Gilad Shalit, catturato nel 2006 e mai rilasciato. […]

Francia: video antisemita on line, denunciati sito e autore

Francia: video antisemita on line, denunciati sito e autore

Francia: video antisemita on line, denunciati sito e autore (ANSA) – 13:34 – Parigi, 14 ago – Il presidente dell’Ufficio nazionale francese di vigilanza contro l’antisemitismo (Bnvca), Sammy Ghozlan, ha […]

Lista Commenti
Aggiungi il tuo commento

Fai Login oppure Iscriviti: è gratis e bastano pochi secondi.

Nome*
E-mail**
Sito Web
* richiesto
** richiesta, ma non sarà pubblicata
Commento

  • #1Emanuel Baroz

    UE, Arne Gericke: Finanziare Gaza senza controlli vuol dire sostenere il terrorismo

    http://www.progettodreyfus.com/ue-arne-gericke-finanziare-gaza-senza-controlli-vuol-dire-sostenere-il-terrorismo/

    13 Nov 2014, 19:55 Rispondi|Quota
  • #2Emanuel Baroz

    Ecco perché Al Fatah e Hamas vogliono una guerra di Religione

    http://www.progettodreyfus.com/ecco-perche-al-fatah-e-hamas-vogliono-una-guerra-di-religione/

    13 Nov 2014, 19:55 Rispondi|Quota
  • #3Emanuel Baroz

    Forbes: Isis è il gruppo terroristico più ricco. Seguono Hamas e le Farc

    Lo Stato islamico (Isis) e’ il gruppo terroristico piu’ ricco del mondo, seguito da Hamas. E’ quanto emerge da una calssifica stilata dalla rivista Forbes Israel, secondo cui gli jihadisti sunniti dell’Isis hanno a disposizione un volume di 2 miliardi di dollari l’anno, il doppio dell’organizzazione che controlla la Striscia di Gaza.

    Nella lista stilata dall’edizione israeliana della rivista, entrano le Farc colombiane con 600 milioni, i libanesi di Hezbollah con 500 milioni, i talebani con 400 milioni e Al Qaeda e i gruppi affiliati con 150 milioni di dollari. La rete del terrore fondata da Osama bin Laden e’ seguita dai pakistani di Lashkar e-Taiba, con 100 milioni, dai somali Al Shabab, con la stessa cifra, l’irlandese Vera Ira con 50 milioni di dollari e infine i nigeriani di Boko Haram, con 25 milioni l’anno.

    Secondo Forbes Israel, i gruppi terroristici si finanziano con metodi simili a quelli delle altre organizzazioni criminali, come il traffico di droga e le estorsioni, ma ricevono anche fondi e donazioni, in alcuni casi da agenzie governative.

    Secondo il Tesoro americano, l’Isis guadagna un milione di dollari al giorno solo dalla vendita di greggio dei campi petroliferi conquistati in Siria e Iraq.

    http://www.affaritaliani.it/economia/forbes-isis121114.html

    13 Nov 2014, 19:56 Rispondi|Quota
  • #4Emanuel Baroz

    Hamas va alla nuova intifada con i miliardi di Qatar e Iran

    Forte del più ricco budget di un gruppo terroristico dopo Isis riapre lo scontro con Israele e avvia la prossima guerra

    di Fiamma Nirenstein

    GerusalemmeLa simmetria dei due episodi di violenza di ieri in Israele disegna il peggiore degli incubi: la guerra di religione, peggiore del conflitto territoriale che forse, poi, alla fine, può presupporre una soluzione il cui logoro slogan è «due Stati per due popoli». Nella stessa giornata una moschea è stata data alle fiamme vicino a Ramallah, ad Al Maghir, un punto di continua frizione fra palestinesi e settler . Il sindaco sostiene che i coloni sono colpevoli dell’atto vandalico, e si rifà a un altro incendio, ad Aqraba, il 13 ottobre. Nella stessa notte una bottiglia molotov ha colpito le antiche mura della sinagoga a Shfaram, in Galilea. Il fuoco non ha causato danni gravi mentre ad Al Maghir fra il primo e il secondo piano si vedono pagine del Corano e suppellettili bruciate. Il danno più grave tuttavia lo testimonia il sindaco Faraj al Naassaneh, che è sicuro della colpevolezza dei membri di un gruppo fuori legge chiamato «Price tag», un nome che vuole indicare il prezzo del danno portato dal governo israeliano quando sgombera e distrugge gli insediamenti illegali, ma anche quello degli attacchi arabi alla popolazione israeliana. Se sono stati loro, si tratta di un gruppo di un centinaio di fanatici aggressivi e spesso razzisti, già bloccati e processati in alcuni casi. Molti dicono: non abbastanza. Il capo del consiglio regionale della Samaria Gershon Mesika però difende i settler : «Abbiamo già visto per la moschea che fu bruciata a Tuba-Zangariyye che proprio uno dei residenti arabi appiccò il fuoco per creare la provocazione». Mentre la polizia indaga, a Beit Safafa, un sobborgo arabo di Gerusalemme, sono apparsi graffiti antiarabi. Gli scontri non sono mai cessati dopo il giovane ucciso ad Al Arroub vicino all’incrocio di Gush Etzion, dove è stata pugnalata a morte due giorni fa una ragazza ebrea di 25 anni, mentre un soldato è stato ucciso a Tel Aviv.

    Domani, venerdì, la Moschea di Al Aqsa sarà di nuovo al centro dell’attenzione malata del Medio Oriente, ormai ubriacato dalla guerra di religione dell’Isis. La febbre si sente anche qui. Abu Mazen non osa tirarsi indietro adesso che il suo campo è tutto acceso all’idea che Israele voglia impossessarsi della Spianata delle Moschee, né condanna gli attentati di cui glorifica gli shahid . Nessuno getta acqua sul fuoco. Ha preso piede nei giorni scorsi il Movimento Islamico in Israele guidato dallo sceicco Raed Salah, che convoca raduni e emette comunicati, annuncia che «non sventoleremo la bandiera bianca e non abbandoneremo il dovere di proteggere la moschea di Al Aqsa». I terroristi vengono glorificati nei suoi discorsi come martiri ed eroi, proprio come fa Hamas. A Hamas, Salah sembra legato a doppio filo, ha gestito l’organizzazione «Gerusalemme per lo sviluppo» che raccoglieva denaro finché è stata chiusa in luglio come «fronte legale delle attività di Hamas». Ma certo non dei soldi di Salah Hamas ha bisogno. Un articolo su Israel Forbes documenta che, dopo l’Isis, che ha un budget annuale fra i due e i tre miliardi di dollari, Hamas è la seconda organizzazione terrorista per ricchezza, con un miliardo. Viene prima del Farc colombiano con 600 milioni, di Hezbollah con 500, dei talibani con 400, di Al Qaida con 150. Vengono dopo i pakistani Lashkar e-Taiba e Al Shabaab, poi l’Ira con 50 milioni e Boko Aram con 25. Sono dati che ci danno la dimensione della menzogna cui siamo quotidianamente sottoposti dalla propaganda sul volto pietoso e disperato di Gaza.

    Il denaro arriva dai fondi dei donor (fra cui anche l’Unione europea e gli Stati Uniti) che non si riesce a controllare, dal Qatar e dall’Iran e – secondo le fonti di Forbes – dai traffici illegali, compreso quello della droga. I donor , subito dopo la guerra, hanno promesso 4 miliardi di aiuti, ma dove andranno se non nelle tasche di Hamas? Se si guarda alla popolazione di Gaza, in stato di miseria e sofferenza, e si compara ai fondi di Forbes , si capisce dove finiscono i fondi per Gaza. Hamas sembra preferire spenderli in armi e terrore, o dirottarli nelle tasche dei leader che, secondo numerose fonti, possiedono ville, terreni, investimenti. Ismail Haniyeh, secondo l’egiziano Rose al Yusuf, ha pagato nel 2010 quattro milioni di dollari per un terreno sul mare registrato a nome della figlia. Il figlio fu fermato dagli egiziani al confine, carico di soldi in contanti da introdurre a Gaza. Forse glieli avevamo dati noi per coprire quelle famose fogne a cielo aperto, che invece restano là mentre Hamas prepara la prossima guerra.

    http://www.ilgiornale.it/news/politica/hamas-va-nuova-intifada-i-miliardi-qatar-e-iran-1067413.html

    13 Nov 2014, 19:57 Rispondi|Quota
  • #5Frank

    Certo quanto viene detto da Hamas e Iran, farebbe accapponare la pelle a qualsiasi cittadino, ma Israele attende con ansia.

    15 Nov 2014, 09:22 Rispondi|Quota