Taqyyia: mentire per il bene dell’Islam

 
Emanuel Baroz
8 novembre 2015
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Taqyyia, ovvero l’arte della dissimulazione

di Deborah Fait

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Un ministro siriano dell’educazione scrisse nel 1968: “L’odio per gli ebrei con cui indottriniamo le menti dei nostri figli fin dalla loro nascita è sacro“. Questo è il succo che ha avvelenato tutta la storia di Israele e degli ebrei, il nocciolo della propaganda islamica che l’occidente non capisce: la programmazione all’odio attraverso la taqyyia, la menzogna permessa, anzi caldamente consigliata, purché porti bene all’Islam.

La simulazione della verità, negarla e sostituirla con vagonate di fandonie è il segreto del successo palestinista nel mondo occidentale che, volentieri, ci casca come una peracotta. Diciamo sempre che gli arabi sono bravissimi nell’arte della propaganda. E’ vero, ma la loro bravura si basa tutta sulle bugie che raccontano, sull’assoluta impudenza e mancanza di coscienza che li distingue e sulla vigliaccheria tipica di chi vuole fare del male fingendosi vittima e gettando sulle vere vittime la colpa di ogni cosa.

Da sempre il rapporto tra arabi ed ebrei si basa sulla Taqyya e sulla propaganda mortale. Uccidere gli ebrei è un sogno che esiste da sempre, da molto prima che fosse fondato il moderno Stato di Israele, ma, per meglio desensibilizzare la gente in modo che non abbia rigurgiti di coscienza, questi vengono trasformati in non-persone, cioè ebrei scimmie e maiali, animali impuri che se li ammazzi verrai premiato. Le 72 vergini in attesa del paradiso islamico sono un gran bel premio. Questa è stata anche la tecnica usata dai nazisti per desensibilizzare i soldati, le SS, i guardiani dei campi della morte: ridurre gli ebrei da persone a numeri, li cancelli ed è finita lì, oppure a insetti da schiacciare, semplicemente. Per i nazisti niente vergini in attesa del martire/eroe, ma forse la soddisfazione di ripulire il mondo ariano da numeri astratti o da insetti immondi era sufficiente affinché facessero molto bene il loro lavoro.

E avanti con le menzogne: ci hanno rubato la terra, i palestinesi esistevano 3000, che dico, 30.000 anni fa, gli ebrei-scimmie-maiali sono invasori, vanno uccisi, vanno gettati in mare, avvelenano l’aria che respiriamo (questa fu detta da Suha Arafat a Hillary Clinton), ci infettano con virus costruiti in laboratorio, ci mandano uccelli e pesci spie, vogliono distruggere Al Aqsa, ammazzano i nostri bambini, usano il loro sangue per preparare le azzime… L’ultima grande invenzione: i corpi dei terroristi uccisi vengono riconsegnati senza organi, persino senza bulbi oculari. Questa è recentissima, detta ieri all’assemblea dell’ONU davanti a un incredulo ambasciatore di Israele che non sapeva se ridere o piangere o mandarli semplicemente al diavolo.

Abu Mazen ha battuto questi tasti, instancabile, per mesi, fino a far scoppiare la jihad dei coltelli (per poi chiedere aiuto al mondo perché Israele osava reagire). Lo sceicco Muhammad Ahmed Hussein gli ha dato una gran mano assicurando la popolazione che Al Aqsa è stata costruita da Adamo, sì, quello di Adamo ed Eva, proprio lui, e che gli ebrei-scimmie-maiali la vogliono radere al suolo per costruirvi il loro Tempio. La stessa tecnica della fandonia , ‘Gli ebrei vogliono distruggere Al Aqsa’, fu usata dal Gran Mufti, Amin al-Husseini, sì proprio l’amico di Hitler, per scatenare i pogrom del 1929 e del 1936 quando furono massacrate le comunità ebraiche di Hebron, Yavne, Gerusalemme, Schechem. Questo gli valse una fama mondiale nel mondo islamico che, nel 1931, lo elesse presidente dei Luoghi Santi dell’Islam, e nel mondo nazista che gli affidò il comando delle SS musulmane in Bosnia, nel 1941.

E così avanti, di menzogna in menzogna, di taqyya in taqyya, scatenano contro ebrei innocenti giovani arabi imbevuti di odio e di propaganda, servita a pranzo, cena e colazione. Ma non basta, incitano contro Israele il mondo intero e così abbiamo Amnesty (Amnesy) International che inverte le colpe e condanna Israele che difende i propri cittadini dagli accoltellatori arabi. In un mese 48 accoltellamenti, 5 investimenti con automobile, sparatorie e sassaiole a non finire, 11 israeliani morti, 132 feriti, un’infinità di persone sotto stress e Amnesy incolpa Israele perché ammazza gli attentatori. Il capo di Amnesy, Philip Luther, ha avuto il coraggio disgustoso di insinuare che l’IDF “mette apposta i coltelli in mano ai palestinesi uccisi“. A proposito di accoltellamenti, a Santa Clara, in Minnesota, un giovane arabo di nome Feisal Mohammad, ha voluto imitare i suoi fratelli palestinisti prendendo a fendenti e ferendo gravemente cinque studenti. La polizia lo ha ucciso. Non ho sentito Amnesy condannare la polizia americana né accusarla di aver messo il coltello in mano al povero innocente Feisal per giustificarne l’uccisione.

Le menzogne palestiniste contro gli ebrei hanno il potere di innescare ondate di odio in tutto il mondo: su un aereo in Etiopia un sudanese ha tentato di strangolare un passeggero israeliano urlando “Allah u Akhbar”. A Roma un gruppo di filopalestinisti ha fatto un blitz al ristorante “La stazione di posta” al Testaccio, urlando e sventolando bandiere palestiniste perché lo chef è accusato di essere “amico dei sionisti e complice del colonialismo israeliano”. A costoro e a tutti gli ammiratori dei terroristi arabi , BDS, Centri sociali, Salam i ragazzi dell’olivo e a tutte le organizzazioni neo naziste( sia rosse che nere) suggerisco di fare un viaggetto a Gaza dove vi sono ben due negozi “Hitler”. Il primo (aperto 3 anni fa) ha riscosso un tale successo che ne hanno appena inaugurato un secondo, Hitler2, dove si trovano bellissimi jeans di marca “Hitler Jeans”. Con soli 17 euro i filopalestinisti potranno fare un figurone ogni volta che andranno a manifestare contro Israele. Quasi dimenticavo, i manichini di questi due negozi hanno tutti in mano un bel coltello… il consumismo va bene, niente da dire, ma non bisogna dimenticare il dovere di ogni bravo palestinista, piantare un coltello nella schiena di qualche ebreo.

Ma il più grande risultato della Taqyya è senz’altro la marchiatura dei prodotti israeliani al di là della linea verde. Una vergogna tutta europea, un vizio che l’Europa non ha mai dimenticato. Anni e anni di propaganda bugiarda e battente, anni e anni di vittimismo e di accuse false a Israele hanno risvegliato negli europei l’odio antico , l’ossessione da cui non si sono mai liberati, il virus che infetta le menti e i cuori da millenni. A volte mi chiedo come sia possibile che un’Europa cupa che odia così tanto, per così lungo tempo, che ha avuto per secoli il desiderio di uccidere una parte, la più pacifica, dei suoi abitanti, possa aver generato un Michelangelo, un Leonardo, un Beethoven. Che siano stati momenti di distrazione?

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