Auschwitz, stop ai selfie sui binari: “Offensivi verso vittime della Shoah”

 
Emanuel Baroz
24 marzo 2019
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Stop ai selfie all’interno di Auschwitz: “Offensivi verso vittime della Shoah”

Il divieto in questione è stato subito accolto con soddisfazione dalla comunità ebraica polacca

di Gerry Freda

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“Quando vieni ad Auschwitz – è il messaggio pubblicato su Twitter dal museo – ricorda che sei nel sito dove sono state uccise oltre 1 milione di persone. Rispetta la loro memoria. Ci sono luoghi migliori per imparare a fare l’equilibrista rispetto al sito che simboleggia la deportazione di centinaia di migliaia di persone verso la morte”

In Polonia, le autorità preposte alla conservazione dell’ex campo di concentramento di Auschwitz hanno in questi giorni vietato ai turisti di fare selfie all’interno del sito storico.

I sovrintendenti del luogo dedicato alla memoria hanno infatti recentemente diramato una circolare che etichetta tale pratica come “irrispettosa” nei confronti dei detenuti che hanno perso la vita nel lager a causa della barbarie nazista. Da oggi in poi, coloro che visiteranno la struttura adibita un tempo allo sterminio dei “subumani” non potranno più quindi impiegare gli ambienti di quest’ultima come sfondo per autoscatti realizzati con gli smartphone.

Tale interdizione è stata disposta, precisa la direzione dell’ex campo di sterminio, in reazione al crescente malcostume dei turisti. Negli ultimi mesi, accusa la circolare redatta dai sovrintendenti, sempre più persone si recavano ad Auschwitz non per onorare il ricordo degli internati massacrati, bensì per dare sfogo al proprio “narcisismo”. Frotte di persone, affermano i curatori del sito, si ammassavano nei vari settori del complesso esclusivamente per scattarsi dei selfie che venivano poi immediatamente postati sui rispettivi profili social. In base alle stime effettuate dai custodi del monumento, l’ambiente più gettonato dagli appassionati di autoscatti sarebbe stato il capolinea ferroviario dove, all’epoca dell’occupazione nazista della Polonia, arrivavano i treni carichi di deportati destinati al lager in questione.

La scelta dei curatori del luogo della memoria è stata accolta con soddisfazione dalla comunità ebraica polacca, la quale ha definito il divieto di autoscatti come una reazione proporzionata al dilagare di atteggiamenti esibizionistici e offensivi verso la drammaticità racchiusa nel sito storico. Il provvedimento adottato dalla sovrintendenza ha però anche indotto diversi internauti a pubblicare, sulle pagine social ufficiali della direzione del monumento, forti critiche alla modifica delle regole di condotta valide per i turisti. Molti utenti del web hanno infatti bollato il divieto in questione come “abnorme” e come suscettibile di ridurre i flussi di visitatori diretti all’ex campo di concentramento.

Il Giornale.it

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