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Carceri palestinesi: quelle vittime di cui nessuno parla

Di Emanuel Baroz | 13 luglio 2015
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Carceri palestinesi: quelle vittime di cui nessuno parla

Quando palestinesi muoiono nelle carceri palestinesi Mass-media occidentali, Nazioni Unite e ONG preferiscono voltarsi dall’altra parte quando i palestinesi torturano o uccidono i loro connazionali di Khaled Abu Toameh La settimana scorsa tre palestinesi sono stati trovati morti nelle celle carcerarie di Cisgiordania e Striscia di Gaza. Le loro storie però non hanno suscitato l’attenzione dei mass-media internazionali né delle organizzazioni per i diritti umani che operano negli Stati Uniti e in Europa. Il loro caso non è stato segnalato alle Nazioni Unite né alla Corte Penale Internazionale. Per contro, il caso del 17enne Mohamed Kasba, ucciso a nord di Gerusalemme da un ufficiale dell’esercito israeliano che aveva rischiato di schiantarsi quando la sua auto era stata presa sassate dal ragazzo, ha ricevuto ampia copertura sui mass-media occidentali. Anche le Nazioni Unite si sono precipitate a condannare l’uccisione del giovane Kasba chiedendo “di porre immediatamente fine alla violenza” ed esortando tutte le parti a mantenere la calma. “Questo conferma la necessità di un processo politico che punti a istituire due stati che vivano uno accanto all’altro in pace e sicurezza”, ha detto Nickolay Maldenov, coordinatore speciale dell’Onu per il processo di pace di Medio Oriente. Inutile dire che Maldenov non ha trovato il tempo di fare alcun riferimento ai decessi avvenuti nelle prigioni dell’Autorità Palestinese e di Hamas. Non ha nemmeno ravvisato la necessità di esprimere preoccupazione per quanto accaduto o di chiedere l’apertura di un’inchiesta. Come i principali mass-media occidentali, le Nazioni Unite preferiscono voltarsi dall’altra parte quando i palestinesi torturano o uccidono dei loro connazionali.Continua a leggere

Parigi: aggressione antisemita contro un bambino ebreo

Di Emanuel Baroz | 12 luglio 2015
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Parigi: aggressione antisemita contro un bambino ebreo

Parigi: aggressione antisemita contro un bambino ebreo Parigi, 12 Luglio 2015 – Ancora una aggressione antisemita nella capitale francese: venerdì scorso un ragazzo ebreo di 13 anni è stato circondato e poi colpito e derubato da ben sei uomini (!!!) nordafricani al grido di “Prendi questo, sporco ebreo!”. L’episodio è avvenuto vicino alla stazione Gare du Nord, nel 19° Arrondissement, secondo quanto denunciato dal BNCVA. Il ragazzo, che indossava la kippah, è stato seguito all’uscita da scuola dai sei uomini che […]Continua a leggere

Teheran (Iran): migliaia di persone in piazza per il Quds Day gridano il proprio odio contro Israele egli USA

Di Emanuel Baroz | 11 luglio 2015
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Teheran (Iran): migliaia di persone in piazza per il Quds Day gridano il proprio odio contro Israele egli USA

Iran: in decine di migliaia in marcia pro-Palestina, e contro Israele e sauditi Teheran, 10 Luglio 2015 – Decine di migliaia di persone hanno manifestato a Teheran in occasione del Quds Day, la giornata annuale di solidarieta’ per i palestinesi. Oltre a slogan contro Israele e Stati Uniti, quest’anno i dimostranti hanno preso di mira anche l’Arabia Saudita che sta guidando la campagna militare contro le milizie sciite Houthi nello Yemen. Alla marcia di Teheran, inaugurata per la prima volta […]Continua a leggere

“Ambasciatore” dell’ANP di Abu Mazen: “Non esiste nessun popolo ebraico”

Di Emanuel Baroz | 10 luglio 2015
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“Ambasciatore” dell’ANP di Abu Mazen: “Non esiste nessun popolo ebraico”

Ambasciatore dell’Autorità Palestinese: “Non esiste nessun popolo ebraico” E cita il falso antisemita “Protocolli dei Savi di Sion” come prova autentica del perfido complotto mondiale degli ebrei Nel corso di una conferenza sulla pace fra israeliani e palestinesi tenutasi a Santiago del Cile presso la “Gran Logia” massonica lo scorso 15 maggio, l’ambasciatore palestinese Imad Nabil Jadaa ha citato il notorio falso antisemita di epoca zarista Protocolli dei Savi di Sion come prova che il sionismo è stato inventato per celare il complotto ebraico volto a dominare il mondo. Parlando in spagnolo, il rappresentante dell’Autorità Palestinese ha affermato inoltre che “non esiste nessun popolo ebraico” e che i palestinesi non riconoscono l’esistenza di un popolo ebraico. Una videoregistrazione del discorso di Imad Nabil Jadaa con sottotitoli in inglese è stata diffusa di recente da ISGAP (Institute for the Study of Global Antisemitism and Policy): “Nel 1896 – afferma il rappresentante dell’Olp – un gruppo di intellettuali accademici e consulenti finanziari, per la maggior parte europei non ebrei, decise di creare il movimento sionista con il pretesto di creare una patria per il popolo ebraico. Ma la verità è che serviva a coprire i loro piani per dominare la vita in tutto il pianeta”. Continua l’ambasciatore palestinese: “Secondo il libro I Protocolli dei Savi di Sion pubblicato nel 1923 e scoperto da Lenin dopo il trionfo della rivoluzione bolscevica in Russia [in realtà I Protocolli vennero pubblicati per la prima volta nel 1903, per essere ben presto smascherati in particolare da una serie di articoli apparsi sul Times di Londra nel 1921 che dimostravano come si trattasse di un grossolano collage di materiali frutto di plagio da precedenti opere di satira politica e romanzi non correlati agli ebrei NdR]. In quel libro parlano della distruzione della morale delle altre religioni. In quel libro avanzano piani per la manipolazione di tutto l’apparato finanziario, economico e industriale del mondo intero e discutono della manipolazione delle forze politiche locali in tutti i vari paesi”. Nato a Beirut, Jadaa rappresenta l’Autorità Palestinese in un paese che si è spesso schierato contro Israele sulla questione palestinese, al punto che ha richiamato il proprio ambasciatore da Israele durante la guerra della scorsa estate contro Hamas nella Striscia di Gaza.Continua a leggere

Due israeliani ostaggi a Gaza, uno nelle mani di Hamas

Di Emanuel Baroz | 9 luglio 2015
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Due israeliani ostaggi a Gaza, uno nelle mani di Hamas

Due israeliani ostaggi a Gaza, uno nelle mani di Hamas Gerusalemme, 9 Luglio 2015 – Due israeliani sono ostaggi a Gaza e uno e’ nelle mani di Hamas. Lo ha reso noto il governo israeliano. Le autorita’, che hanno rimosso la censura sulla notizia, hanno rivelato che da dieci mesi a Gaza e’ sparito un giovane israeliano di origine etiope: Avraham Mangisto e’ nato nel 1986, ha la cittadinanza israeliana e ha attraversato in maniera autonoma la barriera di sicurezza, entrando nell’enclave palestinese che e’ sotto il controllo del movimento islamista. Un comunicato del ministero della Difesa riferisce che “secondo informazioni credibili di intelligence”, Avraham Mengistu e’ trattenuto “contro la sua volonta’ da Hamas a Gaza”. Nella nota si legge che “il governo si e’ rivolto a interlocutori regionali e internazionali per chiedere l’immediata liberazione” del giovane e “verificare le sue condizioni”. Israele indaga anche sulla scomparsa anche di un altro uomo, un arabo con cittadinanza israeliana, un beduino del deserto, che ugualmente “e’ trattenuto a Gaza”. La nota del ministero pero’ non fornisce altri dettagli sul caso e Hamas si e’ rifiutata di commentare la notizia. Secondo Yedioth Ahronoth, Mengistu ha qualche deficit mentale e risiede nella citta’ di Ashkelon, una decina di chilometri a nord di Gaza, dove e’ conosciuto dai servizi sociali. L’ultima volta che si sono avute sue notizie e’ stato nel settembre dell’anno scorso quando una mattina e’ uscito di case e non e’ mai ritornato in territorio israeliano dopo aver attraversato la frontiera. Testimoni l’hanno visto camminare sulla spiaggia della costa di Ashkelon verso il sud fino a raggiungere la zona di Ziqim e superare il confine militare tra Israele e Gaza. I servizi di sicurezza hanno notato la sua presenza e hanno anche mandato truppe di terra e un elicottero per cercare di recuperarlo; ma il giovane ha continuato a camminare verso Gaza e non e’ piu’ tornato indietro. Dopo la sua scomparsa, lo Shin Bet ha appurato che il giovane era sparito di casa in almeno tre altre occasioni.Continua a leggere